EURO: VANTAGGI E SVANTAGGI NELL'INTRODUZIONE DELLA MONETA UNICA

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  1. lupog
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    Dopo parecchi anni dall'introduzione della moneta unica europea parte dell'opinione pubblica italiana rimane convinta del fatto che con la lira si stesse meglio e che l'euro abbia avuto effetti complessivamente negativi sulle nostre tasche. Vediamo dunque di analizzare i vantaggi e gli svantaggi in termini generali e dal particolare punto di vista del cittadino di casa nostra.

    Vantaggi generali:
    -avere un unica moneta per un mercato allargato all'Europa rende più facile la circolazione delle merci, favorisce la concorrenza a vantaggio del consumatore e riduce i costi di transizione eliminando gli acquisti e le vendite di valute e tutelandosi dalle oscillazioni dei cambi.
    -avere un unica moneta consente di fare raffronti immediati sul costo di uno stresso prodotto in paesi diversi con una maggiore trasparenza sui prezzi per il consumatore
    - si ha una politica monetaria stabilita a livello centrale dalla BCE che può operare svincolata dagli interessi di piccolo cabotaggio dei singoli stati
    - l'euro è una moneta forte che contiene in se tutti i vantaggi di monete già prima solide come il marco e il franco. Anzi la sua solidità si è ancora più incrementata. In virtù del suo pregio l'Euro è considerata una moneta di riserva ambita da tutte le banche e gli istituti finanziari del mondo. Una parte della moneta europea viene stampata per essere acquistata all'estero. ancora più importante è il fatto che il cambio favorevole con le altre valute consente di importare prodotti a prezzi convenienti e di potersi spostare nei paesi paesi extraeuropei spendendo meno di quanto facessimo con una moneta debole rispetto al dollaro. Dunque l'euro a parità di altre condizioni fa costare meno i prodotti di importazione e favorisce la mobilità.
    vantaggi dal punto di vista italiano
    - la lira era una moneta che tendeva continuamente a perdere valore rispetto alle principali altri valute. Questo produceva continuamente inflazione e perdita del potere d'acquisto nei redditi fissi. Il rimedio che fino agli anni ottanta veniva utilizzato era la scala mobile ossia l'aggiornamento automatico della retribuzione da lavoro dipendente rispetto all'aumento del costo della vita. Con questo sistema però non si faceva altro che incrementare il circolo vizioso poiché si doveva stampare ancora più carta moneta favorendo così la svalutazione e l'inflazione. L'euro ha eliminato il problema della cromica svalutazione della lira e infatti gli incrementi dell'inflazione a due cifre degli anni 80 non si registrano più.
    -per entrare nell'euro occorreva rispettare dei limiti sull' inflazione imposti da Masstricht: il tasso d'inflazione di uno Stato membro non deve superare di oltre l'1,5% quello dei tre Stati membri che avranno conseguito i migliori risultati in materia di stabilità dei prezzi. Quindi entrare nell'area euro ci ha imposto un cambio di mentalità benefico e il rimanerci è garanzia per il cittadino che l'inflazione in Italia non potrà aumentare più di una certa soglia rispetto agli altri paesi.
    - Maastricht ha imposto dei severi vincoli anche sui tassi di interesse: infatti i tassi di interesse a lungo termine non dovevano superare il 2% rispetto alla media dei tre stati membri con i risultati migliori in questo ambito. Se non fossimo entrati nell'area euro ci saremmo trovati dunque con tassi di interesse ben più alti di quelli attuali con riflessi negativi sia per quanto riguarda i mutui delle famiglie sia per gli interessi sul nostro enorme debito pubblico e quindi con esborsi al fisco ancora maggiori da parte del contribuente.


    svantaggi dal punto di vista generale:
    svantaggi in se la moneta unica non mi pare ne abbia portato. L'unica complicazione di non poco conto riguarda la diversa velocità con cui l'unione monetaria ed economica dell'Europa sta procedendo rispetto all'unione politica. Questo fa in modo che i benefici effetti di un mercato più grande e concorrenziale siano avvertiti in misura minore in quegli stati dove la mentalità politica e culturale tende a proteggere ancora interessi particolari dotati di una forte capacità di pressione.
    svantaggi dal punto di vista italiano:
    -il fatto che il cambio di un euro sia stato fissato a 1936,27 ha favorito le speculazioni. infatti non solo si tendeva ad arrotondare il cambio di un euro a 2000 lire ma spesso nelle vendite si tendeva ad associare l'euro con le mille lire con la conseguenza che nella prima fase di circolazione della nuova moneta prodotti di largo consumo venivano proposti da esercenti senza scrupoli con un rincaro raddoppiato rispetto al vecchio prezzo in lire. L'assenza di adeguati controlli ha permesso che questi sistemi potessero essere portati avanti con profitto per molto tempo. Dove si sono fatti accordi tra associazioni di imprenditori e di consumatori per monitorare la situazione ha permesso di calmierare i prezzi. Se queste iniziative fossero state stimolate e coordinate dal potere centrale probabilmente si sarebbero potuti ottenere migliori risultati
    - i nostri imprenditori sfruttavano la svalutazione della lira per proporre i loro prodotti all'estero contando sul cambio favorevole per chi importava. Con l'euro questo vantaggio per le nostre esportazioni è cessato e questo ha sicuramente creato delle difficoltà alle nostre aziende meno preparate. Anzi sono state le imprese di mercati tradizionalmente più forti di noi come quello americano a sfruttare l'effetto cambio contando sulla perdita relativa del dollaro immettendo nel mercato europeo prodotti a prezzi concorrenziali per le nostre aziende. E' l'altra faccia della medaglia: si importa a condizioni più convenienti per il consumatore, ma le aziende fanno più fatica a esportare.

    Edited by lupog - 28/2/2009, 16:59
     
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  2. _SmokY_
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    Secondo me oggi ci troviamo in una determinata situazione per 2 motivi, il 1° è tangentopoli e il conseguente cambio del modo di lavorare, il 2° è l'Euro.

    Parlando di Euro uno dei fattori che mi portano a criticarlo è il mancato controllo dei prezzi mentre i salari assomigliano molto a quelli in Lire, oggi un operaio prende 1100-1200 Euro al mese mentre un tempo prendeva dai 1 800 000 ai 2 000 000 di Lire, cifre che non si discostano come dovrebbero in base all'aumento del costo della vita.

    Mentre è indubbio che l'Euro sia una moneta con tutte le carte in regola, molto piu forte della vecchia lira, ha anche però un punto debole prima descritto da Lupog, cioè il cambio. Quel cambio secondo me è stato uno dei maggiori responsabili del discotamento presente in termini di costo della vita, forse l'unico cambio possibile non lo so, ma resta il fatto che ai piccoli portafogli che hanno vissuto con la Lira è come una spina in un fianco. Certo le pensioni non si sono duplicate, idem i salari.

    Cosa significa quindi, meno soldi, vita piu cara, non spendo ma risparmio; l'economia ne risente in modo negativo.
     
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  3. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 17:01)
    Secondo me oggi ci troviamo in una determinata situazione per 2 motivi, il 1° è tangentopoli e il conseguente cambio del modo di lavorare, il 2° è l'Euro.

    Parlando di Euro uno dei fattori che mi portano a criticarlo è il mancato controllo dei prezzi mentre i salari assomigliano molto a quelli in Lire, oggi un operaio prende 1100-1200 Euro al mese mentre un tempo prendeva dai 1 800 000 ai 2 000 000 di Lire, cifre che non si discostano come dovrebbero in base all'aumento del costo della vita.

    la perdita di potere d'acquisto dei salari ha altre cause che non sono imputabili all'euro Davide. Le avevamo analizzate in questa discussione che ti linko. Tranne la questione petrolifera, visto che il prezzo del greggio è improvvisamente crollato a causa della crisi, tutte le altre ragioni là esposte che riguardano il nostro sistema produttivo rimangono valide :)

    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=23513169
     
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  4. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 28/2/2009, 17:07)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 17:01)
    Secondo me oggi ci troviamo in una determinata situazione per 2 motivi, il 1° è tangentopoli e il conseguente cambio del modo di lavorare, il 2° è l'Euro.

    Parlando di Euro uno dei fattori che mi portano a criticarlo è il mancato controllo dei prezzi mentre i salari assomigliano molto a quelli in Lire, oggi un operaio prende 1100-1200 Euro al mese mentre un tempo prendeva dai 1 800 000 ai 2 000 000 di Lire, cifre che non si discostano come dovrebbero in base all'aumento del costo della vita.

    la perdita di potere d'acquisto dei salari ha altre cause che non sono imputabili all'euro Davide. Le avevamo analizzate in questa discussione che ti linko. Tranne la questione petrolifera, visto che il prezzo del greggio è improvvisamente crollato, tutte le altre ragioni la esposte che riguardano il nostro sistema produttivo rimangono valide :)

    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=23513169

    E' un rincorrersi Fabrizio, il link parla di aumentare la produttività per aumentare i salari, ma come aumento la produttività se non vendo? Di conseguenza non aumento i salari e l'euro mi da un ulteriore mazzata.... al taccuino :wacko:



    CITAZIONE
    - E' l'altra faccia della medaglia: si importa a condizioni più convenienti per il consumatore, ma le aziende fanno più fatica a esportare.

     
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  5. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 17:20)
    CITAZIONE (lupog @ 28/2/2009, 17:07)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 17:01)
    Secondo me oggi ci troviamo in una determinata situazione per 2 motivi, il 1° è tangentopoli e il conseguente cambio del modo di lavorare, il 2° è l'Euro.

    Parlando di Euro uno dei fattori che mi portano a criticarlo è il mancato controllo dei prezzi mentre i salari assomigliano molto a quelli in Lire, oggi un operaio prende 1100-1200 Euro al mese mentre un tempo prendeva dai 1 800 000 ai 2 000 000 di Lire, cifre che non si discostano come dovrebbero in base all'aumento del costo della vita.

    la perdita di potere d'acquisto dei salari ha altre cause che non sono imputabili all'euro Davide. Le avevamo analizzate in questa discussione che ti linko. Tranne la questione petrolifera, visto che il prezzo del greggio è improvvisamente crollato, tutte le altre ragioni la esposte che riguardano il nostro sistema produttivo rimangono valide :)

    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=23513169

    E' un rincorrersi Fabrizio, il link parla di aumentare la produttività per aumentare i salari, ma come aumento la produttività se non vendo? Di conseguenza non aumento i salari e l'euro mi da un ulteriore mazzata.... al taccuino :wacko:



    CITAZIONE
    - E' l'altra faccia della medaglia: si importa a condizioni più convenienti per il consumatore, ma le aziende fanno più fatica a esportare.

    aumentare la produttività significa non solo produrre più cose, ma produrle con un rapporto qualità-prezzo migliore. così le vendi. e i salari devono contenere degli incentivi alla produttività cioè devono stimolare i lavoratori a fare in modo di contribuire a produrre le stesse cose a un minor costo o in alternativa più cose e di migliore qualità agli identici costi di prima :)


    CITAZIONE
    - E' l'altra faccia della medaglia: si importa a condizioni più convenienti per il consumatore, ma le aziende fanno più fatica a esportare.

    quello che dicevo riguarda appunto le aziende deboli. un'impresa non può pensare di resistere alla concorrenza puntando solo sul cambio favorevole. alla lunga chi adotta quest'unica strategia senza innovare finisce per scomparire :)

    Edited by lupog - 28/2/2009, 18:13
     
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  6. _SmokY_
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    Hmmm, mi sono confuso ^_^ con il termina produzione.

    Però siamo sempre punto a capo: come aumento quindi la produttività? C'è la diagnosi ma non la cura...

    Certo che piu qualità di così rimane solo da andare in Cina a fare i proprio acquisti :lol: .... Cina per l'appunto, dobbiamo basarci anche noi al sistema Cinese di qualità prezzo bassisimo? No è la risposta, perchè le cose di qualità vanno costruite con merci di qualità e da persone compenteni che hanno tutte un loro costo, più basso di quello di vendita odierno cmq, ma se l'euro mi invita a duplicare i prezzi e ciò viene consentito ....
     
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 18:22)
    Hmmm, mi sono confuso ^_^ con il termina produzione.

    Però siamo sempre punto a capo: come aumento quindi la produttività? C'è la diagnosi ma non la cura...

    Certo che piu qualità di così rimane solo da andare in Cina a fare i proprio acquisti :lol: .... Cina per l'appunto, dobbiamo basarci anche noi al sistema Cinese di qualità prezzo bassisimo? No è la risposta, perchè le cose di qualità vanno costruite con merci di qualità e da persone compenteni che hanno tutte un loro costo, più basso di quello di vendita odierno cmq, ma se l'euro mi invita a duplicare i prezzi e ciò viene consentito ....

    Dunque Smoky, la produttività in un paese come il nostro che ha un costo del lavoro necessariamente più alto che altri paesi può essere aumentata ed è meno difficile di quanto sembri. Ci sono molti modi, tutti che si rifanno a due magiche parole: investimenti e riforme.
    Diminuire i tempi di percorrenza e i ritardi dei treni investendo su un ammodernamento della rete ferroviaria e dei mezzi aumenta la produttività.
    Evitare che la gente stia imbottigliata per ore nelle autostrade aumenta la produttività (in questo senso l' ottimo lavoro fatto col passante di Mestre dimostra come dovrebbero essere investiti i soldi in tutto il paese; si noti che riconosco le cose ben fatte senza pregiudiziali di colore politico).
    Riformare profondamente il mondo del lavoro per coniugare flessibilità di tempi e luoghi di lavoro (compresa l' incentivazione del lavoro a casa dove vantaggioso) e stabilità del lavoratore per evitare di dover assumere ogni sei mesi un nuovo stagista e dovergli insegnare tutto da capo aumenta la produttività.
    Investire massicciamente nell' istruzione come si fa nel resto d' Europa aumenta la produttività.
    Valorizzare le competenze e la conoscenza dei nostri laureati aumenta la produttività.
    Investire in nuove tecnologie informatiche e non solo per le nostre aziende aumenta la produttività.
    Riformare il mondo del lavoro introducendo forme di cogestione delle imprese sul modello tedesco che responsabilizzano i lavoratori e li rendono più legati alla loro azienda aumenta la produttività.
    Concentrare la nostra forza lavoro dove possiamo essere competitivi, evitando di difendere ad oltranza settori nei quali semplicemente non dobbiamo entrare come quello dell' acciaio aumenta la produttività.
    Riformare il sistema di assistenza a giovani e anziani evitando che le donne "perdano" parte della loro giornata nei lavori di cura aumenta la produttività.
    Aumntare davvero la concorrenza incentiva la produttività.
    Legare parte del salario ai risluatati ottenuti, anche nel lavoro di squadra, incentiva la produttività.
    Combattere i fannulloni e i parassiti, comprese le mafie, aumenta la produttività.
    Un sistema burocratico molto più snello e serio riduce i tempi di attesa e aumenta la produttività; anche qui servono profonde riforme.
    Combattere il nepotismo e assumere per meritocrazia aumenta la produttività.
    Potrei andare avanti ore; questo è il mio pane quotidiano all' università.

    Per il resto mi congratulo con lupog per l' ottimo lavoro sugli effetti dell' euro; non o nulla da aggiungere, se non che i suoi risvolti negativi in termini di aumento dei prezzi verificatisi in Italia sono stati una nostra triste peculiarità e questo significa che la colpa di essi va ricercata più nella mancanza di controlli anti-speculazioni e nella nostra cattiva gestione della moneta unica che nella moneta unica stessa.

     
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  8. _SmokY_
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    CITAZIONE (Oskar @ 3/3/2009, 15:25)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 28/2/2009, 18:22)
    Hmmm, mi sono confuso ^_^ con il termina produzione.

    Però siamo sempre punto a capo: come aumento quindi la produttività? C'è la diagnosi ma non la cura...

    Certo che piu qualità di così rimane solo da andare in Cina a fare i proprio acquisti :lol: .... Cina per l'appunto, dobbiamo basarci anche noi al sistema Cinese di qualità prezzo bassisimo? No è la risposta, perchè le cose di qualità vanno costruite con merci di qualità e da persone compenteni che hanno tutte un loro costo, più basso di quello di vendita odierno cmq, ma se l'euro mi invita a duplicare i prezzi e ciò viene consentito ....

    Dunque Smoky, la produttività in un paese come il nostro che ha un costo del lavoro necessariamente più alto che altri paesi può essere aumentata ed è meno difficile di quanto sembri. Ci sono molti modi, tutti che si rifanno a due magiche parole: investimenti e riforme.
    Diminuire i tempi di percorrenza e i ritardi dei treni investendo su un ammodernamento della rete ferroviaria e dei mezzi aumenta la produttività.
    Evitare che la gente stia imbottigliata per ore nelle autostrade aumenta la produttività (in questo senso l' ottimo lavoro fatto col passante di Mestre dimostra come dovrebbero essere investiti i soldi in tutto il paese; si noti che riconosco le cose ben fatte senza pregiudiziali di colore politico).
    Riformare profondamente il mondo del lavoro per coniugare flessibilità di tempi e luoghi di lavoro (compresa l' incentivazione del lavoro a casa dove vantaggioso) e stabilità del lavoratore per evitare di dover assumere ogni sei mesi un nuovo stagista e dovergli insegnare tutto da capo aumenta la produttività.
    Investire massicciamente nell' istruzione come si fa nel resto d' Europa aumenta la produttività.
    Valorizzare le competenze e la conoscenza dei nostri laureati aumenta la produttività.
    Investire in nuove tecnologie informatiche e non solo per le nostre aziende aumenta la produttività.
    Riformare il mondo del lavoro introducendo forme di cogestione delle imprese sul modello tedesco che responsabilizzano i lavoratori e li rendono più legati alla loro azienda aumenta la produttività.
    Concentrare la nostra forza lavoro dove possiamo essere competitivi, evitando di difendere ad oltranza settori nei quali semplicemente non dobbiamo entrare come quello dell' acciaio aumenta la produttività.
    Riformare il sistema di assistenza a giovani e anziani evitando che le donne "perdano" parte della loro giornata nei lavori di cura aumenta la produttività.
    Aumntare davvero la concorrenza incentiva la produttività.
    Legare parte del salario ai risluatati ottenuti, anche nel lavoro di squadra, incentiva la produttività.
    Combattere i fannulloni e i parassiti, comprese le mafie, aumenta la produttività.
    Un sistema burocratico molto più snello e serio riduce i tempi di attesa e aumenta la produttività; anche qui servono profonde riforme.
    Combattere il nepotismo e assumere per meritocrazia aumenta la produttività.
    Potrei andare avanti ore; questo è il mio pane quotidiano all' università.

    Per il resto mi congratulo con lupog per l' ottimo lavoro sugli effetti dell' euro; non o nulla da aggiungere, se non che i suoi risvolti negativi in termini di aumento dei prezzi verificatisi in Italia sono stati una nostra triste peculiarità e questo significa che la colpa di essi va ricercata più nella mancanza di controlli anti-speculazioni e nella nostra cattiva gestione della moneta unica che nella moneta unica stessa.

    Andrea, ti ringrazio per i suggerimenti ma ho ben chiaro di cosa avrebbe bisogno il sistema industriale italiano per aumentare la produttività.
    Ti posso solo anticipare che volere è potere, chi vuole quelle cose che tu hai elencato le può avere tranquillamente, basta pagare, ma si va sempre piu in economia al momento attuale e l'euro ha dato il suo contributo (restando in tema) :)

     
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  9. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 16:57)
    Ti posso solo anticipare che volere è potere, chi vuole quelle cose che tu hai elencato le può avere tranquillamente, basta pagare, ma si va sempre piu in economia al momento attuale e l'euro ha dato il suo contributo (restando in tema) :)

    scusa davide ma francamente non sono molto d'accordo sul volere è potere. alcune delle cose elencate da Oskar non dipendono dalla volntà individuale nè tantomeno si possono pagare.

    riformare il mercato del lavoro, il sistema delle professioni regolate all'ingresso con gli albi, l'università con le relative inefficienze e il baronaggio ( tutte cose che in SP abbiamo analizzato fino alla noia) non dipendono dalla volontà individuale ma necessitano di precisi indirizzi politici. e le riforme che sono necessarie non si pagano.
    la ricerca e lo sviluppo invece costa ma i risultati che porta in termini concreti di produzione arrivano dopo molti anni per cui se molte aziende italiane fanno fatica non dipende certo dalla congiuntura economica attuale ma ha radici di vecchia data.
    inoltre francamente continuo a non capire la relazione che tutto questo avrebbe con l'euro. :)
     
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  10. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 3/3/2009, 17:27)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 16:57)
    Ti posso solo anticipare che volere è potere, chi vuole quelle cose che tu hai elencato le può avere tranquillamente, basta pagare, ma si va sempre piu in economia al momento attuale e l'euro ha dato il suo contributo (restando in tema) :)

    scusa davide ma francamente non sono molto d'accordo sul volere è potere. alcune delle cose elencate da Oskar non dipendono dalla volntà individuale nè tantomeno si possono pagare.

    riformare il mercato del lavoro, il sistema delle professioni regolate all'ingresso con gli albi, l'università con le relative inefficienze e il baronaggio non dipendono dalla volontà individuale ma necessitano di precisi indirizzi politici. e le riforme che sono necessarie non si pagano.
    la ricerca e lo sviluppo invece costa ma i risultati che porta in termini concreti di produzione arrivano dopo molti anni per cui se molte aziende italiane fanno fatica non dipende certo dalla congiuntura economica attuale ma ha radici di vecchia data.
    inoltre francamente continuo a non capire la relazione che tutto questo avrebbe con l'euro. :)

    OT Non le capisco nemmeno io, cmq
    per i trasposrti se li vuoi espressi non c'è problema, anche interstatali, basta pagare,
    per ingegneri se li vuoi nella piazza ce ne sono, ma devi cercarli, devi riconoscerli, perchè quelli appena usciti dall'università solitamente sono afoni, devono fare ancora la gavetta o tirocinio a dir si voglia, e la scuola non potrà mai sopperire questo...
    Per la ricerca e lo sviluppo l'altra faccia della moneta è che essa porta anche a creare sistemi che hanno sempre meno bisogno di manodopera...
    Per il baronaggio concordo con te Fabrizio..
    Per riformare il mercato del lavoro meglio che ne parliamo in topic a parte :lol:

     
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  11. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 17:44)
    per i trasposrti se li vuoi espressi non c'è problema, anche interstatali, basta pagare,

    potrai pagare quanto vuoi ma qualsiasi azienda di trasporto dovrà utilizzare le strade, le ferrovie, gli aeroporti che ci sono in Italia. In Europa tre quarti delle merci viaggiano su strada. In Italia ancor peggio: la quasi totalità delle merci viaggiano in strada. secondo te questo è un sistema di trasporto efficiente? secondo me no. e poi c'è la logistica interna alle aziende: l'organizzazione dei magazzini, la gestione degli ordini. Investire in questo costa molto meno di quanto non si guadagni in efficienza


    CITAZIONE
    per ingegneri se li vuoi nella piazza ce ne sono, ma devi cercarli, devi riconoscerli, perchè quelli appena usciti dall'università solitamente sono afoni, devono fare ancora la gavetta o tirocinio a dir si voglia, e la scuola non potrà mai sopperire questo...

    questo è evidente. ed è è così ovunque che io sappia: l'università da le conoscenza di base, le abilità in qualsiasi parte del mondo te le formi sul campo..... e se un azienda non sa o non vuole fare formazione ai giovani a chi deve dare la colpa se non a se stessa? è più conveniente investire nel formare professionalità o reperire professionisti già formati? secondo me un azienda che guarda al futuro investe nella formazione.... otterrà risultati più a lungo termine e avrà esattamente ciò che cerca.

    CITAZIONE
    Per la ricerca e lo sviluppo l'altra faccia della moneta è che essa porta anche a creare sistemi che hanno sempre meno bisogno di manodopera...

    vai a dirlo agli ingegneri indiani che ti trovi nelle aziende di tutto il mondo se la conoscenza è stata per loro un vantaggio o uno svantaggio. la tecnologia richiede non manodopera ma cervelli. Ma torniamo a bomba: ci interessano i cervelli?

    per chiosare: tutto questo non è influenzato minimametne dall'euro. E allora evidentemente l'euro non può essere certo usato come alibi per spiegare le nostre difficoltà
     
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  12. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 3/3/2009, 18:19)
    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 17:44)
    per i trasposrti se li vuoi espressi non c'è problema, anche interstatali, basta pagare,

    potrai pagare quanto vuoi ma qualsiasi azienda di trasporto dovrà utilizzare le strade, le ferrovie, gli aeroporti che ci sono in Italia. In Europa tre quarti delle merci viaggiano su strada. In Italia ancor peggio: la quasi totalità delle merci viaggiano in strada. secondo te questo è un sistema di trasporto efficiente? secondo me no. e poi c'è la logistica interna alle aziende: l'organizzazione dei magazzini, la gestione degli ordini. Investire in questo costa molto meno di quanto non si guadagni in efficienza

    Fabrizio, un bilico ti porta la merce in un giorno, questo in Italia, di più c'è solo il teletrasporto non la ferrovia, non tutta la merce e non tutte le aziende possono affidarsi alla ferrovia o al trasporto aereo ma solo quelle con capitali ingenti e non ci sono solo aziende con capitali investibili ingenti ma anche le medie e le piccole.

    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 17:44)
    CITAZIONE (lupog @ 3/3/2009, 18:19)
    per ingegneri se li vuoi nella piazza ce ne sono, ma devi cercarli, devi riconoscerli, perchè quelli appena usciti dall'università solitamente sono afoni, devono fare ancora la gavetta o tirocinio a dir si voglia, e la scuola non potrà mai sopperire questo...

    questo è evidente. ed è è così ovunque che io sappia: l'università da le conoscenza di base, le abilità in qualsiasi parte del mondo te le formi sul campo..... e se un azienda non sa o non vuole fare formazione ai giovani a chi deve dare la colpa se non a se stessa? è più conveniente investire nel formare professionalità o reperire professionisti già formati? secondo me un azienda che guarda al futuro investe nella formazione.... otterrà risultati più a lungo termine e avrà esattamente ciò che cerca.

    E' logico che un azienda abbia l'obbligo di fare formazione, ma ciò non dipende dall'università prima chiamata in causa ma dall'azienda, è l'azienda quindi che deve formare e non centra dunque il prima citato metodo univeristario in questo ambito.

    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 17:44)
    CITAZIONE (lupog @ 3/3/2009, 18:19)
    Per la ricerca e lo sviluppo l'altra faccia della moneta è che essa porta anche a creare sistemi che hanno sempre meno bisogno di manodopera...

    vai a dirlo agli ingegneri indiani che ti trovi nelle aziende di tutto il mondo se la conoscenza è stata per loro un vantaggio o uno svantaggio. la tecnologia richiede non manodopera ma cervelli. Ma torniamo a bomba: ci interessano i cervelli?

    per chiosare: tutto questo non è influenzato minimametne dall'euro. E allora evidentemente l'euro non può essere certo usato come alibi per spiegare le nostre difficoltà

    Fabrizio io intendevo che più avanzi tecnologicamente più avrai meno bisogno di manodopera, vedi robotica, automazione ecc...

    Concordo che qui l'euro non centra una pippa, chiudo l'ot :ph34r:
     
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  13. lupog
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    comunque davide sarebbe interessante approfondirli in altri topic questi argomenti. due cose però anche per ricollegarci al topic: 1) il futuro del trasporto su merci dovrà percorrere vie alternative alla gomma anche perchè esso accentua la nostra dipendenza dal petrolio. e le aziende aziende che non sapranno adeguarsi sono destinate a scomparire. Anzi dovrebbero essere proprio le aziende medio-piccole, interessate ad allargarsi a sollecitare questo tipo di innovazione perché il trasporto ferroviario risulta molto più conveniente nel ridurre i costi a grande distanza, come dimostrano gli Stati Uniti. . E in questo un Europa più unita anche politicamente sarebbe sicuramente d'aiuto nell'eliminare le rigidità nazionali. 2) l'incontro tra conoscenze di base acquisite nelle università e le esigenze formative delle aziende è fondamentale. In Italia in questo siamo davvero indietro: e le responsabilità sono da ricercarsi da ambo le parti: sia in un università efficiente sia in un sistema produttivo che in troppi settori fatica a tenere il passo con l'innovazione. ed anche da questo punto di vista integrarsi un mercato delle conoscenze davvero Europeo sarebbe molto importante: le aziende che cercano e sapranno attirare giovani competenze, fresche e dinamiche, anche fuori Italia godranno di un vantaggio competitivo :)

    Edited by lupog - 3/3/2009, 19:40
     
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  14. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 3/3/2009, 19:10)
    comunque davide sarebbe interessante approfondirli in altri topic questi argomenti. due cose però anche per ricollegarci al topic: 1) il futuro del trasporto su merci dovrà percorrere vie alternative alla gomma anche perchè esso accentua la nostra dipendenza dal petrolio. e le aziende aziende che non sapranno adeguarsi sono destinate a scomparire. Anzi dovrebbero essere proprio le aziende medio-piccole, interessate ad allargarsi a sollecitare questo tipo di innovazione perché il trasporto ferroviario risulta molto più conveniente nel ridurre i costi a grande distanza, come dimostrano gli Stati Uniti. . E in questo un Europa più unita anche politicamente sarebbe sicuramente d'aiuto nell'eliminare le rigidità nazionali. 2) l'incontro tra conoscenze di base acquisite nelle università e le esigenze formative delle aziende è fondamentale. In Italia in questo siamo davvero indietro: e le responsabilità sono da ricercarsi da ambo le parti: sia in un università efficiente sia in un sistema produttivo che in troppi settori fatica a tenere il passo con l'innovazione. ed anche da questo punto di vista integrarsi un mercato delle conoscenze davvero Europeo sarebbe molto importante: le aziende che cercano e sapranno attirare giovani competenze, fresche e dinamiche, anche fuori Italia godranno di un vantaggio competitivo :)

    Concordo con te Fabrizio, questo è un argomento molto interessante che sarebbe opportuno discutere in un suo topic a parte, ma non ci mancheranno certo gli spunti nel futuro,
    primo perchè come suggerisci sarebbe meglio rinnovare il sistema dei trasporti che almeno ad oggi in un paese come l'Italia povero di materie prime è difficile da attuare per motivi di convenienza economica e di tempi di consegna, si sa che il TIR arriva a domicilio in tempi brevi ma non sarà sempre così.

    nel secondo però ci sarebbe ancor di più da dire perchè in realtà l'Italia nel mondo si fa sentire, tecnologicamente e produttivamente, basti pensare che una delle nuove torri gemelle avranno volto italiano:
    CLICCA QUI, Dubai avrà un volto italiano, come Shangai, lo stadio di Wembley ecc... dove io ho dato il mio contributo e che anche per questo potrete capire che difenderò sempre a spada tratta la nostra tecnologia per me avvenieristica :) e senza ombra di dubbio amata a livello mondiale :lol:
     
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  15. lupog
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 3/3/2009, 19:54)
    nel secondo però ci sarebbe ancor di più da dire perchè in realtà l'Italia nel mondo si fa sentire, tecnologicamente e produttivamente, basti pensare che una delle nuove torri gemelle avranno volto italiano:
    CLICCA QUI, Dubai avrà un volto italiano, come Shangai, lo stadio di Wembley ecc... dove io ho dato il mio contributo e che anche per questo potrete capire che difenderò sempre a spada tratta la nostra tecnologia per me avvenieristica :) e senza ombra di dubbio amata a livello mondiale :lol:

    per carità Davide, l'Italia si fa ancora sentire in certi settori,e fortunatamente ci sono anche queste realtà da prendere ad esempio che non nascono però dal caso ma da ricerca e da capacità di ramificarsi a livello mondiale http://it.wikipedia.org/wiki/Permasteelisa Non mi pare però che rispecchino la tendenza generale di questo paese in cui la perdita di competitività è evidente. :)
     
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