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Mi è venuto in mente un sistema elettorale pensando (in prospettiva "vittoria dei NO") a come comporrei io il Parlamento (da qui anche la legge elettorale). Ho sempre sentito affermare che il mio sistema preferito, uninominale maggioritario a turno unico, prevederebbe un eccessivo sbilanciamento a favore del partito vincente, e ciò sarebbe difficile da digerire soprattutto perché i vari candidati, non essendoci un turno di ballottaggio, vincerebbero in gran parte con meno del 50% dei voti. Ho pensato allora a una Camera dei Deputati di 600 membri eletti in regione di 475 nei collegi uninominali (come nel vecchio Mattarellum, così si potrebbero usare le circoscrizioni elettorali già disegnate all'epoca) e i restanti 125 con una sorta di ripescaggio. Vado ad illustrare.
Candidati - ciascun partito/coalizione presenterebbe: - un candidato per ciascun collegio uninominale in cui si presenta (ciascun candidato può presentarsi in un solo collegio); - una lista nazionale di candidati dalla quale i cittadini possano trarre un nominativo da esprimere come libera preferenza (i candidati nei collegi uninominali non possono essere inclusi nella lista nazionale).
Votazione - il cittadino potrebbe votare con 1) un segno sul nome stampato sulla scheda (il candidato nel collegio del partito/coalizione) o sul simbolo; 2) una libera preferenza, indicando un nome della lista presentata. Se il cittadino vota solo nel primo modo, il voto vale solo per il suo collegio; se vota nel secondo, il voto vale sia per quel collegio, sia per il recupero nazionale.
Dopo aver assegnato i 475 seggi del maggioritario ai candidati più votati (anche con meno del 50% dei voti nel collegio), si procede a contare i voti per il recupero. Si contano, come già detto, solo le preferenze esplicite e si escludono i collegi dove ha vinto un candidato dello stesso partito/coalizione. Dunque se nel collegio di Verona ha vinto il candidato del partito "blu" allora i voti dei suoi compagni di partito saranno ignorati e saranno contati solo quelli delle liste perdenti. Ciò perché questo recupero serve a temperare i margini della vittoria (probabilmente ampia) ottenuta nella parte maggioritaria. Inoltre, questo recupero avvantaggia anche quelle formazioni politiche che sono poco radicate sul territorio, e quindi possono ottenere una quantità rilevante di voti a livello nazionale senza riuscire però ad ottenere alcun seggio a causa del sistema maggioritario. Sommando a livello nazionale tutte le preferenze ottenute nei vari collegi, non si determineranno delle "quote di seggi" da attribuire a ciascun partito, ma si stilerà semplicemente una classifica dei candidati più votati, senza tenere più conto del partito di appartenenza. I 125 più votati otterranno il seggio.
In conclusione, prima di tutto vi vorrei chiedere se l'illustrazione del meccanismo vi sembra chiara, perché questa idea di sistema elettorale sta nascendo proprio in questi minuti, spero di essere riuscito a spiegarmi bene. E poi, chiaramente mi piacerebbe capire se vi sembra una buona idea.
Edited by Marvin il marziano - 30/11/2016, 17:52
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