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La legge elettorale dei sindaci è probabilmente, a conti fatti, la migliore che abbiamo mai avuto in Italia. Garantisce rappresentanza e governabilità. Peccato che la destra oggi parli di abolire il ballottaggio.
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Col Rosatellum non c'è il voto disgiunto,ed i voti alle liste si trasmettono ai candidati nel collegio. Questo però tende a rendere il voto davvero politico.
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CITAZIONE (Antonio76 @ 21/1/2024, 08:44) Col Rosatellum non c'è il voto disgiunto,ed i voti alle liste si trasmettono ai candidati nel collegio. Questo però tende a rendere il voto davvero politico. politico nel senso che imponendo solo il voto di appartenenza tradisce il decantato rapporto fra eletto ed elettore che dovrebbe essere la cifra distintiva del collegio uninominale , non contano le caratteristiche del candidato, ma solo la composizione della coalizione che lo sostiene
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CITAZIONE (Oskar @ 4/6/2023, 11:03) La legge elettorale dei sindaci è probabilmente, a conti fatti, la migliore che abbiamo mai avuto in Italia. Garantisce rappresentanza e governabilità. un tempo la pensavo anch'io così , ma credo che tutte le riforme dal 1992 in poi abbiano , probabilmente in buona fede, teso a formare , a livello locale e nazionale, leader e non gruppi dirigenti . il fatto che esistano solo partiti personali (con eccezione , forse del PD ) credo che sia uno dei motivi, e non certo l'ultimo, della crisi di classe politica che ci colpisce
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Credo anch'io così (e anche io ci sono arrivato un po' alla volta, per quanto l'idea che il sindaco dei grandi comuni si potesse non fare nemmeno lo sforzo formale di farlo alla fin fine "riconoscere" da un voto espressione del consiglio comunale in prima seduta mi ha sempre sin dall'inizio fatto una impressione assai negativa).
Non so però, nei più banali termini di prorità fra uovo e gallina, se vedere nei leaderismi dei nostri tempi un effetto di scelte sbagliate quanto a leggi elettorali (anche amministrative) dei recenti decenni o se l'esito fosse non dico inevitabile ma quantomeno dipendente da involuzioni a carattere individualista su una scala scocioculturale ben più ampia.
Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 21/1/2024, 17:52
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 21/1/2024, 16:52) Non so però, nei più banali termini di prorità fra uovo e gallina, se vedere nei leaderismi dei nostri tempi un effetto di scelte sbagliate quanto a leggi elettorali (anche amministrative) dei recenti decenni o se l'esito fosse non dico inevitabile ma quantomeno dipendente da involuzioni a carattere individualista su una scala scocioculturale ben più ampia. certo fenomeni del genere difficilmente sono generati se non da una gamma di concause. a proposito di fenomeni in cui è difficile distinguere fra uovo e gallina c'è anche quello molto connesso a ciò di cui parliamo : la decadenza dei corpi intermedi (e in primo luogo i partiti) e le campagne di discredito che si sono rovesciate sui medesimi. A questo proposito mi ha colpito un'osservazione di Cuperlo : sono decenni che i partiti chiudono gli uffici studi ed aprono gli uffici stampa
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Sono abbastanza d'accordo sui negativi "effetti collaterali" della legge elettorale dei sindaci. Chi vive in provincia credo noti maggiormente l'ormai avvenuta trasformazione degli aggregati politici a sostegno dei sindaci in vere e proprie, mi si passi il termine, consorterie. Esse garantiscono un elettorato stabile e coeso, che le amministrazioni ben si guardano dallo scontentare, difendendone i privilegi a scapito degli interessi collettivi. Valga, quale esempio eclatante nella zona costiera laziale, la congrega dei concessionari balneari, così potente da influenzare le scelte nazionali. Le relative sanzioni europee sono ovviamente a carico della collettività.
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Manco a farlo apposta: https://www.rainews.it/articoli/2024/01/si...8e1f4877cd.html
Fino ad adesso c'è il limite di 2 mandati consecutivi per tutti i comuni. Invece con questa legge sotto i 5000 abitanti non ci sarà più nessun limite. Da 5000 a 15000 si passa a 3 mandati consecutivi. Resta 2 per i comuni sopra i 15000.
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CITAZIONE (lucrezio52 @ 21/1/2024, 16:01) CITAZIONE (Oskar @ 4/6/2023, 11:03) La legge elettorale dei sindaci è probabilmente, a conti fatti, la migliore che abbiamo mai avuto in Italia. Garantisce rappresentanza e governabilità. un tempo la pensavo anch'io così , ma credo che tutte le riforme dal 1992 in poi abbiano , probabilmente in buona fede, teso a formare , a livello locale e nazionale, leader e non gruppi dirigenti . il fatto che esistano solo partiti personali (con eccezione , forse del PD ) credo che sia uno dei motivi, e non certo l'ultimo, della crisi di classe politica che ci colpisce In effetti anch'io negli ultimi mesi ho messo in discussione, in maniera probabilmente tardiva, il mio convincimento sulla legge elettorale dei sindaci. O meglio, a livello locale tutto sommato mi aggrada ancora ma non vorrei mai che a livello nazionale adottassimo un meccanismo di voto ispirato a quello dei comuni. Da troppo tempo chiunque vada al governo o quasi ha la tentazione di presentarsi come "uomo solo al comando" agli italiani; guai se creassimo una legge elettorale che legittimi anche solo in parte le pretese di potere del vincitore di turno.
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Salvo49
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Abbiamo avuto per molti anni il proporzionale, poi abbandonato per il maggioritario. I risultati dicono che era meno peggio il proporzionale.
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In definitiva penso anch'io. Però per dirla tutta andrebbe ricordato che negli ultimi tempi aveva preso per qualche motivo a non funzionare niente bene.
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Quello che a me lascia perplesso è che leggo a volte che la legge per sindaci e regioni non sarebbe una legge giusta. Perchè "aggancerebbe" ad un certo candidato i voti delle liste che lo sostengono.
Per dire,in Lombardia è stato eletto presidente Fontana.
Però Fontana è stato eletto perchè aveva il sostegno delle liste del CDX,che presero il 56,3%.
Ma senza il sostegno delle liste del CDX sarebbe stato eletto ?
Però con un proporzionale puro il CDX col 56,3% per le sue liste in Lombardia avrebbe eletto 44-45 seggi su 80 ed avrebbe comunque governato.
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Ecco,per dire adesso con le regionali di Abruzzo e Basilicata ho letto che molti hanno affermato che se si votasse solo per il candidato presidente avrebbero vinto i candidati del centrosinistra.
Però mi pare un pò eccessivo.
Collegare il voto al presidente ed alle liste per il consiglio regionale non mi pare una cosa che favorisca a priori una certa parte. Per dire in Campania e Puglia favorisce la sinistra.
Ho l'impressione che davanti a delle sconfitte gli sconfitti arrivino a chiedere un sistema elettorale tipo: "che faccia competere l'avversario con una se non entrambe le mani legate dietro alla schiena".
Per dire nel 2008 a Messina per il sindaco vinse al primo turno col 51% il candidato del centrodestra. Su una testata online messinese lessi la teoria per cui quella vittoria non andava bene.
Perchè si sosteneva che se si fossero contate le schede bianche e le schede nulle come votanti il CDX sarebbe stato sotto al 50%.
Però di contare bianche e nulle come votanti non esiste da nessuna parte.
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CITAZIONE (Antonio76 @ 25/4/2024, 09:13) Ecco,per dire adesso con le regionali di Abruzzo e Basilicata ho letto che molti hanno affermato che se si votasse solo per il candidato presidente avrebbero vinto i candidati del centrosinistra.
Però mi pare un pò eccessivo.
Collegare il voto al presidente ed alle liste per il consiglio regionale non mi pare una cosa che favorisca a priori una certa parte. ......
Perchè si sosteneva che se si fossero contate le schede bianche e le schede nulle come votanti il CDX sarebbe stato sotto al 50%.
Però di contare bianche e nulle come votanti non esiste da nessuna parte. totalmente d'accordo con entrambe le affermazioni di Antonio
sono estremamente critico verso l'esclusione del voto disgiunto Presidente consiglio per altre ragioni
ho già detto che dopo aver condiviso per decenni la personalizzazione della politica (elezione diretta del sindaco, del presidente della regione, collegi uninominali... politicamente sono nato, più di mezzo secolo fa, Pacciardiano e Gollista ) ma ultimamente ho cambiato idea , ma di questo potremo parlare in un'altra discussione.
se però si attua un sistema di personalizzazione bisogna essere coerenti e favorire il rapporto diretto fra eletto ed elettori . Trovo ignobile la regola del "rosatellum" per cui se si vuol votare un partito di una coalizione automaticamente il voto si trasferisce al candidato dell' uninominale di quella coalizione . Si perde quindi il beneficio stesso (al di là dei miei dubbi) di un'elezione uninominale l'eletto è tale perchè, al di là dei partiti la gente si fida di lui. Lo stesso vale per i presidenti delle regioni con voto disgiunto, di qui il potere che il presidente ha anche nei confronti del consiglio, tanto da non poter essere sosatituito in corso d'opera. invece nel rosatellum e nei sistemi regionali senza voto disgiunto l'eletto non deve rendere conto agli elettori che hanno scelto direttamente lui, ma ai partiti che lo hanno messo in una situazione in cui i loro elettori sono costretti a sceglierlo. Allora meglio il sistema in vigore fino al 1995 : votavi uno dei partiti, e questi ultimi sulla base di rapporti di forza reali e non presunti sceglievano un presidente e se del caso lo cambiavano senza tornare alle urne
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