San Brunetta e l'indagine statistica

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  1. lupog
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    CITAZIONE (onestobender @ 22/9/2009, 11:36)
    Aggiungo anch'io una riflessione: giustissimo cercare di eliminare l'assenteismo da una parte e ridurre le assenze dall'altra ma, più in generale, siamo proprio sicuri che un maggior numero di presenze diano luogo ad una maggiore produttività?

    Interrogativo fondato :). ma questo non toglie nulla al fatto che, come osserva Pisauro, l'assenteismo sia stata una realtà del settore pubblico e combatterlo una condizione assolutamente necessaria, seppur non sufficente, per arrivare al traguardo di una P.A più efficiente.


    CITAZIONE (lucrezio52 @ 22/9/2009, 12:24)
    Onestobender e Wanchope89 hanno perfettamente ragione e hanno segnalato il punto fondamentale dell' inganno Brunetta.
    Far andare a lavorare la gente se poi il loro lavoro non è utile non serve a nulla.
    E non si tratta solo di fannulloni, spesso anche chi fa esattamente il suo dovere è inutile se non dannoso.
    L' ineffabile Ministro si è mai preoccupato dei rapporti fra il cd front office ( il lavoro che le pubbliche amministrazioni fanno er l' utenza ) e back office ( il lavoro che che fanno per le proprie procedure interne) ? La sua battaglia contro l' assenteismo ha aumentato il back office: quando il dipendente si assenta la segreteria del servizio di appartenenenza deve inviare un fax firmato dal dirigente e protocollato all' Ausl, che riceve il fax e lo protocolla e lo passa con procedura interno ai servizi ispettivi , se si compie la visita si informa il servizio dell' assente con una lettera protocollata sia dall' Ausl che dal servizio richiedente .
    In un primo tempo inviava una fattura procollata , all' amministrazione richiedente di 80 euro, che faceva la trafile interna per la rigistrazione , impegno di spesa e la liquidazione . Ora invece ci dovrebbe essere una procedura con l' amminsitrazione centrale sanitaria che non ho cpaito ( non è il mio mestiere).
    Tutte la documentazione deve essere archiviata con le speciali procedure previste dalla legge sulla privacy ( si tratta di dati sensibili) e riassunta in un report che il dirigente deve inviare (ovviamnte protocollato) mensilmente agli organi centrali della propria amministrazione (che imamgino ci faranno qualcosa opportumente proceduralizzato)
    Quale sarebbe il vantaggio per il cittadino/utente/contribuente ?

    O forse bvisognava seguire la strada di Bassanini del primo governo Prodi : faccio due esempi le riforme bassanini prevedono che nessuna amministrazione possa richiedere al cittadino un qualsiasi documento di cui essa stessa sia in possesso ( per quanto difficile possa essere trovarlo) , ogni funzionario abilitato a ricevere un atto dai cittadidini è automaticamente abilitato ad autotenticare la firma de medesimi ( sparito il "manca una firma autenticata torni domani") tutte riforme che sono applicate ancora con molta negligenza ( per colpa anche di successivi governi di centro sinistra)
    Ma la strada che interessa ia cittadini secondo voi qual'è ? :angry:

    A proposito la segreteria dell servizio dell' assente deve anche contralloare s el' assente ha indicato un suo indirizzo di permanenza in malattia diverso da quello di residenza ( cis i può ammalare anche a casa dell' amante :rolleyes: )
    nel tal caso deve controlalre se i due indirizzi dipendano dalla stessa AUSL e se del caso inviare il fax all' AUSL... dell' amante

    che nella P.A trionfi il bizantinismo è risaputo. Ma se la procedura per la registrazione delle assenze è farraginosa allora la si semplifica. E in questo senso sarebbe utile proprio la collaborazione dei dipendenti della P.A che con la loro esperienza potrebbero e dovrebbero dare utili suggerimenti. Ma questo non deve certo portarci a ritornare al pregresso quando sulle assenze immotivate spesso si passava in cavalleria ne tanto meno concludere dell'inutilità della lotta contro l'assenteismo.
     
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34 replies since 10/10/2008, 15:04   613 views
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