Di Pietro parla col premier, insorge il web

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    Di Pietro parla col premier, insorge il web
    La replica: «Che dovevo fare menargli?»

    Il duetto con Berlusconi alla Camera e l'attacco a Bersani I fan si scatenano su Facebook: «Tonino non ci tradire»



    MILANO - Di Pietro blandisce Berlusconi e stuzzica Bersani. Alla Camera, quando tutti si aspettavano le consuete parole di fuoco contro il governo, il leader dell'Idv cambia rotta. Il premier apprezza e gli dedica un tête-à-tête sui banchi dell'opposizione. Nessuno sa cosa si sono detti. Ma basta la foto scattata da un deputato col telefonino a scatenare sulla rete una pioggia di commenti indignati, di allusioni, persino di insinuazioni. Il più irriducibile degli antiberlusconiani ha abbassato la guardia?

    LA RISPOSTA DI DI PIETRO - Di Pietro è stato subissato di domande, critiche e sospetti. Al punto che si è visto costretto a rispondere fin dal giovedì mattina sul suo sito: «Molte persone mi hanno chiesto che cosa mi sono detto con il presidente del consiglio», esordisce lo statista di Montenero di Bisaccia. «Innanzitutto preciso che è stato il Presidente del consiglio ad avvicinarsi a me. Io gli ho detto direttamente quello che cerco di dirgli indirettamente da mesi: che se ne deve andare (...). Tutto qui. E che altro dovevo fare, menargli?» Quindi qualche parola anche per chi sparge velenose ricostruzioni: «Sospetti e si sono moltiplicate dopo quel colloquio. Io mi batto contro Berlusconi e contro il berlusconismo da 16 anni. Molti di quelli che si sono scandalizzati mi hanno criticato per anni dicendo che facevo un’opposizione troppo intransigente. Se vogliamo non solo vincere ma anche governare e fare qualcosa di buono per questo Paese dobbiamo capire prima cosa vogliamo fare, con chi e perché»

    L'IDILLIO ALLA CAMERA TRA DI PIETRO E IL SUO ARCIRIVALE BERLUSCONI - Ma come è scoccato il flirt tra Di Pietro e il Cav? Raccontano le cronache parlamentari che a un certo punto del discorso del suo abituale fustigatore, Berlusconi abbia alzato lo sguardo. Il leader dell'Idv, nel giorno dell'ennesima fiducia chiesta e ottenuta dal governo, non parla delle magagne del premier, il suo cavallo di battaglia, ma dell'inconsistente alternativa offerta dalla minoranza: «Signor presidente, innanzitutto la ringrazio per ascoltare questa volta la voce dell'opposizione». Meno di un anno fa lo aveva accostato a Hitler, definendolo «stupratore della democrazia». Ora invece quasi sussurra: «Ho seguito con attenzione il suo intervento, lei ha tracciato alcune fotografie che sono un dato di fatto». E poi la stoccata a Bersani: «Mi hanno chiesto: qual è la vostra alternativa. Non ho saputo rispondere. Non ho ancora avuto un colloquio col capo dell'opposizione. Caro Bersani, l'alternativa spetta a te». Concetto poi ribadito in un'intervista al Manifesto di giovedì, laddove sembra rincarare la dose: «Se non c'è l'alternativa non possiamo permetterci di criticare Berlusconi».

    IL PREMIER APPREZZA - Le inaspettate carinerie riservate da Di Pietro al governo sarebbero piaciute così tanto al premier che a quanto raccontano i notisti politici, il Cav. gli avrebbe inviato un «pizzino» (circostanza però smentita). E subito dopo è andato a sedersi al suo fianco, nei banchi dell'opposizione. «È venuto a dirmi: voglio parlare con un leader dell'opposizione per dirgli che sto facendo il bene del paese». Ha raccontato a una divertita Bianca Berlinguer nell'edizione di mercoledì sera del Tg3. «Il leader dell'oppozione (cioè lui stesso ndr) gli ha risposto: farebbe bene al Paese se ne andasse». Ma la chiacchierata sembra essere durata un po' più di due battute. E se si sommano le dichiarazioni di questi giorni a quelle rese all'indomani delle straordinarie vittorie delle amministrative e del referendum («Non è il momento di parlare di dimissioni del governo, parliamo di cosa vogliamo offrire noi») si capisce che qualcosa nella semantica guerrigliera di Di Pietro è definitivamente mutato.

    MA LA RETE NON GRADISCE - Il web ha tempi di reazione immediati, e il processo distensivo tra di Di Pietro e Berlusconi diventa la prova istantanea di una «corruzione» o, peggio, del «tradimento della causa». Il profilo Facebook del leader dell'Italia dei Valori è inondato di commenti critici e sospettosi, e solo qui e lì affiorano le parole dei supporter fiduciosi. Di Pietro allora ha postato la sua nota di replica, che tempo un'ora aveva già accumulato oltre 200 commenti. Qualcuno è perentorio: «Dovevi alzarti e andartene». Qualcun altro gli suggerisce: «Dovevi dargli un bacio al cianuro!». Per Franca doveva «strappargli la parrucca». Piero lo accosta a Scilipoti. Per Betim Di Pietro «si è piegato all'imperatore». Altri ricordano che anche Renzi è caduto nella trappola e si è bruciato». Ma comunque parecchi mostrano di aver capitano e si fidano di lui. «Solo, ti prego - scrive Stefano - non tradirci».

    Antonio Castaldo - Corriere della Sera - 23 giugno 2011

    Io preferisco non fare commenti, voi che ne pensate?
     
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  2. Armilio
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    Mboh, a me è sembrata una sferzata diretta a Bersani: insomma, mio vuoi o non mi vuoi? sente di non essere granchè gradito.
     
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    mi sembra evidente che è tutto funzioanle al "nuovo" Di Pietro , accomodante ed educato,
    sia i cantanti brocchi che i beatles cambiavano spesso aspetto, barba, capelli, macho, drag queen ... l'importante è come cantano . Per me D Pietro ha un paio di belle canzoni , ma prende certe stecche ....
     
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    Razionalmente dico che non c'è nulla di male a parlare col premier. Tuttavia questo nuovo Di Pietro ha un che di grottesco: da rappresentante dell'anti-berlusconismo più radicale sembra diventato un agnellino, e non è credibile.
    Io, che trovo Berlusconi la cosa peggiore che potesse capitare nella politica italiana, ho spesso ammirato il fatto che Di Pietro aveva il coraggio di opporsi al premier in modo anche poco politically correct; ora sono un po' perplesso. Certo, non scandalizzato, ma questo cambiamento del leader dell'Idv non mi convince, così come il suo insistere eccessivamente sulle mancanze del PD.
     
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  5. Italo-romano
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    Personalmente non ne sono affatto stupito, sia perchè non trovo alcunchè di scandaloso nel colloquio tra il capo di governo ed il leader di uno dei maggiori partiti di opposizione - mi scandalizzo semmai dello...scandalo altrui, sintomo del degrado che ha raggiunto il dibattito politico in Italia -, sia perchè Di Pietro ha più volte mutato rotta, navigando per il vasto mare aperto della politica italiana, tentando ora di accreditarsi come esponente di destra, ora invece come un leader progressista.
     
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4 replies since 23/6/2011, 16:57   57 views
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