LA SVIZZERA DICE NO AI MINARETI ISLAMICI

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    Episodio senz'altro sgradevole, le soperchierie andavano contestate da subito, comunque è stato represso.
    Va da sé che la presenza delle altre confessioni dev'essere gestita con razionalità e fermezza. Né per malinteso buonismo vanno modificati ad hoc norme e consuetudini del paese in cui ci si trova. Qualora, poniamo, in una scuola vi fossero diversi musulmani o ebrei, la chiusura resterà domenicale, non certo differenziata.
    Il rischio di "sostituzione etnica" lo ritengo per nulla credibile ed enfatizzato per ragioni di "bassa" politica. Anche perché, in generale, gli immigrati -specie giovani e donne- preferiscono, com'è logico, un'esistenza più libera di quella che caratterizza i loro paesi. Gli atteggiamenti discriminatori e razzisti dei cittadini "conservatori" rendono ovviamente più difficoltosa la pacifica convivenza. Convivenza, non integrazione forzata, ripeto: religione, cultura ecc. meritano rispetto e spesso rappresentano un arricchimento, ma non va tollerata la pretesa di "sovrapporle " a quelle del paese ospitante.
    A proposito per es. della ricorrente querelle sui presepi nella scuola primaria, pur atea, ho sempre pensato che vadano mantenuti, facendo peraltro posto, nelle occasioni opportune, alla conoscenza dei principali riti delle altre religioni praticate dagli alunni.

    Edited by virelle - 21/1/2024, 12:36
     
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    Il discorso è che l'islam è una religione che prevede il proselitismo forzato con conseguente violenza dei suoi seguaci nei confronti di chi islamico non lo è, quindi un integrazione degli islamici in Europa apre a scenari di islamizzazione da parte dei fedeli di quella religione,direi che sarebbe il caso di finirla prima che sia troppo tardi e pentircene amaramente.
     
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    Ma anche negli Stati Uniti ci sono immigrati mussulmani, e americani mussulmani nati da genitori immigrati. Eppure, nonostante razzisti, estrema destra, Trump etc. i mussulmani in America non hanno tutti i problemi dei mussulmani europei.
    Quando vivevo negli USA, per un certo periodo andavo a tagliarmi i capelli da un barbiere marocchino. Aveva vissuto prima in Francia, poi stufo delle pesanti discriminazioni che doveva subire tutti i giorni, aveva deciso di trasferirsi negli USA.
    Lì era contento, viveva bene, nessuna discriminazione, si sentiva libero e rispettato.
     
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    CITAZIONE (Mario_A @ 21/1/2024, 13:20) 
    Ma anche negli Stati Uniti ci sono immigrati mussulmani, e americani mussulmani nati da genitori immigrati. Eppure, nonostante razzisti, estrema destra, Trump etc. i mussulmani in America non hanno tutti i problemi dei mussulmani europei.
    Quando vivevo negli USA, per un certo periodo andavo a tagliarmi i capelli da un barbiere marocchino. Aveva vissuto prima in Francia, poi stufo delle pesanti discriminazioni che doveva subire tutti i giorni, aveva deciso di trasferirsi negli USA.
    Lì era contento, viveva bene, nessuna discriminazione, si sentiva libero e rispettato.

    Il cosiddetto sogno amaricano insomma.

    Però, di rimando, li ci sono ben altri problemi: quelli presi di mira maggiormente sono i neri li, e forse anche gli ispanici e sudamericani in generale.

    C'è del vero e proprio razzismo nei confronti dei neri, che vengono presi di mira dalla polizia.
    L'America è stata africanizzata più che islamizzata, ma furono sempre gli schiavisti bianchi occidentali che portarono li i neri.

    Il discorso di Ondablu, per mantenerlo veritiero, andrebbe analizzato anche dal punto di vista storico:
    L'Europa fu islamizzata nel medioevo, o per lo meno ci fu un vero processo atto ad islamizzare, attraverso l'uso della guerra, alcuni territori d'Europa. Quindi abbiamo già dei precedenti in tale ambito.
    Poi si potrebbe star qui ad analizzare a fondo la religione islamica e quanto questa vada in netto contrasto con le democrazie occidentali, senza per forza usare impropriamente termini quale razzista o antislamico nei confronti di tutti coloro che sono contrari al processo di moscheizzazione qui in Europa.

    Per dirla in parole povere.
    Non sono tutti da etichettare come razzisti brutti e cattivi coloro i quali sono contrari a questo. Certo, ci sono i razzisti bianchi conservatori e reazionari, ma io per esempio non lo sono.
     
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    Direi che portare la propria esperienza personale vissuta in America non è indicativo del fenomeno, anche io non sono mai stato scippato sulla metro di Milano e non ho subito aggressioni a Roma termini avendole frequentate, ma non mi sognerei mai di portare queste mie esperienze positive come esempio del fatto che la metro di Milano e la stazione termini di Roma non siano pericolose
     
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    La mia esperienza personale l'ho citata come conferma, ma non mi sono basato certo solo su quella. Ho letto anche recentemente da fonti americane, che uno dei problemi che il presidente Biden sta incontrando è che negli USA è cresciuta l'importanza degli americani mussulmani, di cui una parte appartiene a classi socioeconomiche elevate, contrari alla attuale politica a favore di Israele.
    E che quindi, sarebbero poco propensi a votare per Biden.

    Comunque resta il fatto oggettivo che negli USA i mussulmani incontrano meno problemi che non in Europa. Negli USA non ci sono problemi a costruire moschee (con i minareti) e centri islamici.

    List of mosques in the United States

    Edited by Mario_A - 21/1/2024, 15:46
     
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    CITAZIONE (Ondablu @ 21/1/2024, 13:03) 
    Il discorso è che l'islam è una religione che prevede il proselitismo forzato con conseguente violenza dei suoi seguaci nei confronti di chi islamico non lo è, quindi un integrazione degli islamici in Europa apre a scenari di islamizzazione da parte dei fedeli di quella religione,direi che sarebbe il caso di finirla prima che sia troppo tardi e pentircene amaramente.

    questo è un forum che si occupa anche di storia e sarebbe bene un minimo di rispetto per le evidenze storiche. la conversioni forzate sono presenti in tutte le società in cui il credo religioso ha rilevanza politica, ma per chi non è completamente digiuno di storia è chiaro che sono di gran lunga più presenti nella storia degli stati dominati dal cristianesimo che in quelli di qualsiasi altra religione islam compreso. E' questa , secondo storici (di certo non terzo mondisti ) come Bernard Lewis la ragione per cui negli stati cristiani si è affermato lo stato secolarizzato, e stati cristiani non esistono più, altrimenti si sarebbero autodistrutti. La relativa maggiore tolleranza ha permesso agli stati islamici di conservarsi così ed evitare in tutto o in parte la secolarizzazione. e questa è stata lo loro sfortuna
     
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    Viva la secolarizzazione quindi, almeno dal mio punto di vista. Credo tu ti riferisca alle teocrazie cristiane a base giudaica, visto che la Città del Vaticano è a tutti gli effetti uno Stato all'interno di un altro, con funzioni, proprie leggi e una struttura pressochè simile agli altri Stati. Con la differenza che il Vaticano è il centro nevralgico della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
    Anche questa è un evidenza storia.
     
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    Certo lo Stato pontificio è il maggior esempio di stato teocratiche o per meglio dire stato il cui vertice politico è determinato dal complesso delle persone che si occupano prevalentemente di religione. Vi sono stati stati altri esempi , come gli stati monastici in oriente (tibet) e di recente la repubblica islamica iraniana, ma appunto l'esempio più eclatante è lo stato pontificio.
    io intendevo invece stati in cui le dottrine di una religione hanno una rilevante e determinante influenza sulle scelte del vertice politico anche se quest'ultimo si fonda su altri presupposti , forza militare o economica ad esempio. In questa accezioni sono intesi gli stati cristiani ed islamici nella riflessione di Lewis che ho citato
     
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    Si avevo ho capito, ma lo Stato pontificio ha influenzato moltissime volte l'aspetto socio politico dell'Italia (ovvio, non quello militare), e non solo. Pur non rientrando nell'eccezione di Stato cristiano nella riflessione di Lewis.
    Anche sull'aspetto delle economia CREDO che vi siano state influenze, ma ammetto di non avere le competenze necessarie per poterlo provare.
     
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