Siete favorevoli all'eliminazione del celibato per i preti?
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Siete favorevoli all'eliminazione del celibato per i preti?

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  1. ilcekoo
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    E' un argomento spinoso, molto più di quanto possa sembrare.
    Il ridurre il tutto a: ''è una tradizione anacronistica'' rende il dialogo ancora più difficoltoso.

    Alla base di questa tradizione e/o usanza c'è il fatto che il presbitero si sposa con la Chiesa.

    E' una formalità, lo comprendo, ed è pur vero che il celibato non rende conseguentemente capace un presbitero.
    Però permettendogli di avere una vita familiare, è come se gli dicessimo: ''ti giustifico a non seguire più di quanto tu seguissi in precedenza la tua parrocchia.''
    C'è poi da dire che nessuno obbliga nessuno al sacerdozio, e questa condizione di libertà annulla ogni possibilità di lamentale da parte della categoria. Sapeva a cosa andava incontro molto bene.

    Detto questo, di base io non sono neppure troppo contrario, all'annullamento del celibato.
     
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  2. The King of Rome
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    Premettendo che non sono un accanito sostenitore della Chiesa (anzi!) e dei suoi funzionari, devo però dire che l'annullamento del celibato non mi sembra corretto: spiego il perchè.
    Come è stato affermato giustamente da voi, nessuno ha l'obbligo di prendere i voti, quindi il celibato non rappresenta un privazione, una mancanza di libertà, ma piuttosto la conseguenza voluta di una scelta sentita e desiderata, frutto di una vocazione. In secondo luogo, mi rifaccio a ciò che anche in questo caso avete asserito, la possibilità per un prete di avere una famiglia vorrebbe dire sicuramente avere minor tempo, minor volontà di trascorrere tempo in chiesa e minor voglia di dedicarsi ai fedeli, volente o nolente che il parroco sia (è un effetto naturale!). Infine va detto che se un padre di famiglia dovesse divenire prete mi chiedo come farebbe a mantenere prole e moglie dato il carovita di oggi, sono sicuro che verrebbe fuori qualche scandalo del tipo preti che rubano le offerte, nascerebbe qualche trovata per incentivare le donazioni (vedi le indulgenze al periodo di Lutero). Buona serata a tutti
     
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  3. Paria_rommel8
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    secondo me si dobbiamo abolire questo celibato che secondo me da ogni punto di vista(apparte quello cattolico) è solo dannoso per la società e per il prete stesso che si trova costretto a seguire una diciamo "norma" che sicuramente da un punto di vista psicologico è dannoso e porta per "le menti più deboli" anche a stupri o a organizzazione dentro i conventi e stessi. Comunque questa è solo una mia opinione.

    Sicuramente da un punto di vista cattolico cristiano è un eresia quella che ho detto, perchè la devozione a dio e i voti dati, sono un "cartello d'identità" che al 100% andrebbe rispettata e sarebbe pure una sicurezza per i cattolici nei confronti del loro prete.

    La chiesa fino a qualche tempo fa non aveva modo di preoccuparsi data la scarsa informazione e funzione dei media (che ora hanno il 4°potere) quindi tenere nascosti certi eventi è stato più semplice. Ma ora è tutto cambiato.

    Per questo DEVONO prendere provvedimenti, che secondo me uno tra i tanti più semplici e che risolverebbero i problemi alla radice sarebbe l'eliminazione del celibato per i preti.

     
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    Il celibato obbligatorio è, per usare parole di molti emeriti chierici contro altre aree della società, contronatura. È naturale che si abbia un orientamento sessuale (salvo eccezioni come l'asessualità, rarissima), qualunque esso sia. Se si è obbligati ad essere celibi per tutta la vita, si finisce nei casi di pedofilia e molestie sessuale dei preti contro i fedeli più giovani.
     
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    Leviatano, bisogna fare attenzione: il collegamento tra celibato e pedofilia è molto meno evidente e provato di quanto tu faccia sembrare.
    Detto questo anch'io sono arrivato alla conclusione che abolire il celibato possa essere corretto perché avere una vita sessuale è la cosa più naturale che esista e perché questa non pregiudica il lavoro di un sacerdote.
     
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    Io non ho votato, non considerandomi cattolico, posso vedere solo il lato dell'impatto culturale e sociale della Chiesa, cui riconosco un'azione moderatrice ed etica spesso utile, anzi, sui fondamentali etici sono spessissimo d'accordo con lei, in senso pratico, comunque, mi parrebbe piu utile associare un diaconato con poteri religiosi allargati affiancato al sacerdozio tradizionale, con pari compiti e responsabilità, una tale istituzione amplierebbe il numero dei sacerdoti e fornirebbe un'azione di controllo sui sacerdoti tradizionali, distinguendo il grano dal loglio, la qualità del grano non potrebbe che migliorare e da questi dovrebbe nascere la futura gerarchia.
    Ovviamente è una mia idea peregrina, un volo di fantasia, prendetela perquello che è...... :)
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 31/3/2012, 16:18) 
    Leviatano, bisogna fare attenzione: il collegamento tra celibato e pedofilia è molto meno evidente e provato di quanto tu faccia sembrare.
    Detto questo anch'io sono arrivato alla conclusione che abolire il celibato possa essere corretto perché avere una vita sessuale è la cosa più naturale che esista e perché questa non pregiudica il lavoro di un sacerdote.

    Ovviamente ci sono differenze tra i vari casi, ma di certo l'obbligo ad essere celibi ha una sua influenza.
     
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    anch'io , da esterno, mi astengo
     
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  9. Il Campagnolo
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    Come sempre di questi tempi si vorrebbe sempre la botte piena e la moglie ubriaca.
    Il sacerdozio ha sempre implicato un sacrificio e chi vuole intraprendere questa strada deve accettare il sacrificio. Pietro che già era sposato con figli abbandona la famiglia per seguire Gesù. Il sacerdozio è una missione è così che è stata vista, almeno da un certo periodo in poi, dalla Chiesa Cattolica. I protestenti lo hanno visto, legittimamente, in un modo diverso, ma ecco che ancora una volta dobbiamo "protestantizzare" la nostra cultura per poter essere a passo con i tempi, o meglio, per essere a passo con il mondo anglosassone.
    Adesso tutto ad un tratto scopriamo che i preti sono dei poveretti e soli e che se non danno sfogo ai loro "legittimi" impulsi rischiano di diventare violentatori e pedofili. In realtà è la nostra società che è malata, non sappiamo più cosa sia la sacralità, non sappiamo più cosa sia la santità. E non sappiamo più cosa sia intraprenere una via di sacricio (di questi tempi purtroppo tutti facciamo sacrifici, ma è imposto, non di certo voluto). Non so se è la Chiesa che deve riparare, ho se è la nostra società che deve darsi una calmata.
     
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  10. _SmokY_
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    Interessante Campagnolo :)
     
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  11. lupog
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    il celibato sacerdotale non era previsto nel cristianesimo delle origini ma è il risultato di un'elaborazione dottrinale dei secoli successivi che mi risulta non costituire un dogma di fede. detto ciò trattandosi di una questione di organizzazione interna alla Chiesa cattolica, spetta ad essa stabilire se ci siano ragioni per mantenerlo o meno.

    quello su cui non posso trovarmi per nulla d'accordo è il passo seguente del ragionamento di Campagnolo

    CITAZIONE
    tutto ad un tratto scopriamo che i preti sono dei poveretti e soli e che se non danno sfogo ai loro "legittimi" impulsi rischiano di diventare violentatori e pedofili. La nostra società che è malata, non sappiamo più cosa sia la sacralità, non sappiamo più cosa sia la santità

    la riscoperta dei valori di sacralità religiosa e della santità ineriscono a una riflessione che può operarsi a livello individuale o collettiva ma che non ha nulla a che vedere con i problemi di una società laica, a meno di non voler sostenere che la libertà di pensiero e azione acquisita dall'individuo con la laicità sia un male e auspicare il ritorno al le teocrazie. Se questi valori religiosi sono stati persi è sopratutto all'interno di questa comunità e dei suoi aderenti che si deve operare una riflessione sulle motivazioni di tale crisi: chiamare in causa i mali della società e del tutto fuorviante e mi auguro , da persona estremamente rispettosa dell'altrui sentimento religioso, che questo non sia l'atteggiamento prevalente tra i cattolici perché ciò non deporrebbe a favore della credibilità di tale riflessione.
    Una cosa che mi disturba particolarmente perplesso è che si chiamino in causa i mali della società per metterli in relazione con la questione della pedofilia, reato tra i più abbietti giacché infierisce contro i bambini, soggetti deboli per antonomasia, e che chiama in causa responsabilità individuali ben precise non solo negli autori materiali di questi orrori ma anche di li ha coperti.

    Edited by lupog - 6/4/2012, 20:19
     
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  12. _SmokY_
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    Mah, io l'avevo interpretata in modo diverso, ma lasciamo che sia Campagnolo se vorrà a dare delucidazioni :)
     
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  13. Il Campagnolo
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    Quando mi sono riferito alla società odierna malata non mi riferivo alla pedofilia. Anzi... dai racconti che sento dai vacchi si può evincere che gli abusi sui minori c'erano anche nel passato, e penso che forse ce n'erano ancora di più, semplicemente non venivano denunciate e la parola "pedofilia" anche se magari era già stata coniata non rientrava nell'uso corrente. Vivaddio che adesso la moralità è cambiata e certi fatti vengono a galla e soprattutto sono motivi di sdegno.
    Per società malata intendo l'edonismo che ci ha portato il consumismo sfrenato. Si parla spesso di diritti e tra i tanti pure il "sacrosanto" diritto dei preti di avere pure loro una mogliettina al suo fianco. E questa assenza, a sentire alcuni commenti, pare sia la causa di crisi esistenziale di certi preti, o addirittura motivo di certi fatti orrendi. Quello che penso io è che il celibato non è un problema. Se mancano le vocazioni è perchè, come ho detto, si è perso il senso del sacro. Un vero credente sa che fare il prete vuol dire essere a stretto contatto con il sacro, e di conseguenza diventa un po' sacro anche lui. Invece di essere completamente appagato dallo stato di grazia che un prete dovrebbe avere, si lagna invece che non può avere la moglie.... :huh:
    Poi ognuno la pensa come vuole.
     
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  14. lupog
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    CITAZIONE (Il Campagnolo @ 6/4/2012, 20:18) 
    Quando mi sono riferito alla società odierna malata non mi riferivo alla pedofilia. Anzi... dai racconti che sento dai vacchi si può evincere che gli abusi sui minori c'erano anche nel passato, e penso che forse ce n'erano ancora di più, semplicemente non venivano denunciate e la parola "pedofilia" anche se magari era già stata coniata non rientrava nell'uso corrente. Vivaddio che adesso la moralità è cambiata e certi fatti vengono a galla e soprattutto sono motivi di sdegno.
    Per società malata intendo l'edonismo che ci ha portato il consumismo sfrenato. Si parla spesso di diritti e tra i tanti pure il "sacrosanto" diritto dei preti di avere pure loro una mogliettina al suo fianco. E questa assenza, a sentire alcuni commenti, pare sia la causa di crisi esistenziale di certi preti, o addirittura motivo di certi fatti orrendi. Quello che penso io è che il celibato non è un problema. Se mancano le vocazioni è perchè, come ho detto, si è perso il senso del sacro. Un vero credente sa che fare il prete vuol dire essere a stretto contatto con il sacro, e di conseguenza diventa un po' sacro anche lui. Invece di essere completamente appagato dallo stato di grazia che un prete dovrebbe avere, si lagna invece che non può avere la moglie.... :huh:
    Poi ognuno la pensa come vuole.

    grazie Campagnolo
    la tua precisazione su cosa intendessi per "società malata" mi aiuta a comprendere meglio il tuo pensiero che risulta assolutamente rispettabile in funzione di una riflessione interna al mondo cattolico.
    La riscoperta della sacralità e della santità ovviamenre non ha alcuna rilevanza dal punto di vista della società laica, in cui anzi la relativizzazione del sacro rimane una conquista che consente agli individui di compiere scelte più libere e consapevoli per la propria vita e forse anche perla propria coscienza :)

     
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  15. Il Campagnolo
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    CITAZIONE (lupog @ 6/4/2012, 20:50) 
    grazie Campagnolo
    la tua precisazione su cosa intendessi per "società malata" mi aiuta a comprendere meglio il tuo pensiero che risulta assolutamente rispettabile in funzione di una riflessione interna al mondo cattolico.
    La riscoperta della sacralità e della santità ovviamenre non ha alcuna rilevanza dal punto di vista della società laica, in cui anzi la relativizzazione del sacro rimane una conquista che consente agli individui di compiere scelte più libere e consapevoli per la propria vita e forse anche perla propria coscienza :)

    Esattamente, quando intervengo in questi argomenti la mia critica è rivolta ai fedeli, non alla società laica. Sia mai un sentimento di antipatia sulle conquiste dello stato laico!
    Rientrando a parlare dei fedeli e dei religiosi mi verrebbe da pensare male, e si sa che a pensar male si fa peccato: mi vien da pensare che pure i preti non hanno tanta fede, anzi, forse proprio punta....
     
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298 replies since 4/11/2005, 01:19   4987 views
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