Albert Göring: un cognome scomodo per un salvatore di ebrei

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. frapalin
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Nella storia, il nome Göring risuona alquanto sinistro, ed il personaggio che subito balza al ricordo è certamente Hermann. Proprio lui, il capo della Luftwaffe, tra gli ideatori della “soluzione finale”, per un certo periodo il numero due della gerarchia del Terzo Reich.

    Ma quello che pochi sanno è che è esistito anche un Göring esattamente opposto. E non stiamo parlando di un omonimo, ma di una persona molto vicina al famigerato Hermann, e cioè Albert: suo fratello.
    Albert Göring era il fratello minore, nato nel 1895. Ma la particolarità era che non si è sicuri che i due fossero fratelli, ma c’è qualche probabilità che essi fossero fratellastri. Questo perché poco dopo la nascita di Albert il signor Göring padre, Heinrich Ernst, dovette abbandonare il tetto famigliare in quanto la moglie Franziska si unì al ricco proprietario terriero (di religione ebraica) Hermann Von Epstein, che decise di adottare l’intera famiglia (oltre a Hermann e Albert, c’erano anche le sorelle Olga e Paula). E poi Albert e Hermann erano molto diversi anche fisicamente: mentre il gerarca era biondo e corpulento (ed incarnava quasi alla perfezione l’ariano-tipo), Albert invece era più minuto e dalla carnagione più scura. Il sospetto che Heinrich Ernst Göring non fosse il padre di entrambi è forte.

    Mentre Hermann entrò già a 12 anni all’accademia militare di Karlsruhe, Albert invece intraprese un indirizzo scolastico di tipo tecnico, conseguendo la laurea in ingegneria meccanica al termine del primo conflitto mondiale, durante il quale Albert (arruolatosi al suo scoppio) rimediò una piccola ferita.

    La sua prima attività lavorativa fu nel settore degli impianti di riscaldamento in qualità di rappresentante, ruolo che gli permise di girare l’Europa. In seguitò, dal 1933 lavorò a Vienna nell’industria cinematografica, dove incontrò molti esuli tedeschi di religione ebraica. Forse fu a seguito di queste sue amicizie che maturò la sua condizione di fervente antinazista e di salvatore degli ebrei.

    Proprio su questa sua condizione (anomala, se si considera il periodo storico e, soprattutto, il cognome) si tramandano alcuni racconti. Una volta aiutò un gruppo di ebrei a pulire un marciapiede, obbligati dalle SS. Subito fermato e tratto in arresto, fu rilasciato con tante scuse dopo le verifiche del caso. Altri episodi noti: tentò di salvare dalla deportazione l’impresario cinematografico Oskar Pilzer, il compositore Franz Lehar ed addirittura l’ex cancelliere austriaco Kurt Schuschnigg. Tutti questi episodi, incredibilmente, grazie alla complicità del fratello Hermann, a cui non esitava a rivolgersi in caso di necessità. Ed il potente ufficiale sembra che fosse troppo legato al fratello minore per dirgli di no.

    La polizia austriaca, legata al regime nazista, cercava spesso di trovare il modo per incarcerarlo, ma non ci riuscì mai proprio per non scontentare il potente gerarca.

    Dopo l’Anchluss Albert Göring si trasferì in Cecoslovacchia, ufficialmente per volere di Hermann (divenuto a capo della Luftwaffe). Lavorò negli stabilimenti Skoda a Praga (passati sotto il controllo nazista), ma anche nel paese boemo si adoperò per contrastare il regime, salvando numerosi operai che sabotavano la produzione di armamenti.

    Dopo il suo trasferimento in Cecoslovacchia, avvenne un episodio curioso: Albert chiese al potente fratello di liberare un certo Josef Charvat, un medico rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau. Siccome a Dachau erano tenuti prigionieri due dottori Charvat, nel dubbio fece liberare entrambi.

    Sempre grazie al fratello Hermann, fece rilasciare anche il direttore commerciale dello stabilimento Skoda dove lavorava, Jan Moraveck, permettendogli di espatriare in Romania insieme a tutta la famiglia grazie a documenti falsi.

    Per liberare alcuni prigionieri ebrei da un campo di concentramento, intervenne lui stesso: bastò che pronunciasse il proprio “potente” cognome e l’intenzione di impiegarli in una fabbrica per la produzione bellica. Il comandante del campo acconsentì al loro impiego, ma poco lontano Albert li liberò.

    Albert Göring venne poi arrestato per ordine di Himmler, venuto a conoscenza delle sue attività antinaziste. Ma proprio l’intervento di Hermann salvò il fratello.

    Della sua opinione sul regime nazista, si racconta che una volta al saluto “Heil Hitler” rispose con un poco elegante “ma vaff…”; inoltre si rifiutò di presentarsi al battesimo della nipote Edda (figlia di Hermann) in quanto il padrino sarebbe stato Adolf Hitler.

    Prima e durante la guerra mise in piedi un’organizzazione atta a salvare ebrei ed oppositori politici, con basi operative principalmente a Vienna, Roma e Bucarest. L’organizzazione disponeva anche di un conto bancario in Svizzera (a cui i fuggitivi potevano attingere) e di un sistema di falsificazione di documenti e permessi di espatrio (principalmente verso Stati Uniti e Romania).

    Al termine della guerra si contano almeno una quarantina di persone salvate grazie a lui (e quasi sempre grazie all’intercessione del fratello). Ma ciò non bastò a salvarlo dall’accusa, che si rivolgeva più che altro alla “colpa” di chiamarsi Göring. Durante la prigionia i due fratelli si rividero una sola volta, in cui Hermann chiese ad Albert di occuparsi della famiglia.

    Albert raccontò le proprie azioni durante gli interrogatori, ma non venne creduto. Fu solamente l’intervento di un ufficiale, Viktor Parker, che gli permise di salvarsi: l’ufficiale riconobbe una sua parente nell’elenco delle persone salvate da Albert Göring. In seguito, altre testimonianze a suo favore convinsero gli ufficiali alleati dell’innocenza di Albert.

    La sua vita però non continuò felice, in quanto il suo cognome era ormai marchio d’infamia. Molti colleghi si rifiutarono di lavorare con lui.

    Trovò una nuova compagna, Brunhilde, che sposò nel 1966, una settimana prima di morire, in modo che la sua pensione potesse passare a lei.

    Fu sepolto nella tomba di famiglia a Monaco di Baviera, onore non concesso al fratello Hermann (le cui ceneri furono disperse).

    In seguito qualcuno lo paragonò ad Oskar Schindler. Ma la vicenda di Albert Göring è meno conosciuta e, quindi, meno celebrata.


    -------------------

    @BBC History
     
    Top
    .
17 replies since 2/1/2012, 18:22   1357 views
  Share  
.