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"Sai qual è stato il primo grande popolo "imbelle" dell'antichità? I Romani. Guarda il rapporto tra civili e militari raffrontato con le realtà tribali del mondo transrenano"
Ho trovato questo commento in un post nel quale si discuteva dell'antico popolo romano, e dato che non riesco davvero a capirne il senso, mi piacerebbe sapere una vostra opinione in merito! Ho provato a chiedere delucidazioni al diretto interessato, tuttavia non sono stato degnato di nessuna risposta!
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Mi pare di capire che il senso dell'affermazione dell'Anomimo sia che a Roma a fronte di un tot di legionari c'era una gran massa di gente che se ne stava a casa, mentre invece quei gran barbari della Germania "libera" erano di fatto tutti guerrieri .
Ammesso che questo fosse il pensiero, non saprei come commentarlo: mi sfugge completamente sia un contesto cronologico, sia la fonte per il calcolo del grado di "militarizzazione" presso i Germani.
Se devo essere sincero devo dire che anche l'idea stessa di una sorta di graduatoria fra chi è stato nella Storia più guerrafondaio personalmente non mi appassiona.
Posso però aggiungere che forse all'Anomimo la lettura della "Germania" di Tacito potrebbe piacere.
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Concordo pienamente con Lavori Archeologici.
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 8/5/2017, 22:09) Se devo essere sincero devo dire che anche l'idea stessa di una sorta di graduatoria fra chi è stato nella Storia più guerrafondaio personalmente non mi appassiona. In realtà, che io sappia, sulla carta tutti i popoli si sono sempre espressi per la pace, Roma infatti, a suo dire e pensare, doveva fare la guerra solo per mantenere la pace.
È curioso che questo dato propagandistico sia ancora attuale. Difatti nessuno dice che vuole la guerra, tutti quelli che la fanno dichiarano che è per ottenere la pace.
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"Esatto. "Imbelle" è una forzatura linguistica ma rende l'idea. I popoli romanizzati col tempo cessavano come i romani di essere popoli guerrieri. Entravano a far parte di uno Stato militarmente fortissimo ma la popolazione maschile in età militare non si trovava più a prendere armi in mano a stagioni alterne."
Ok, ha risposto in questo modo, devo dire che messa così è già più chiara la sua affermazione precedente.
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Il termine "imbelle" contiene un giudizio negativo di valore fuori posto in considerazioni storiche: mutate situazioni socio-politico-econmiche portano a modalità diverse di organizzazione sociale e militare.
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Sai qual è stato il primo grande popolo "imbelle" dell'antichità? I Romani. Guarda il rapporto tra civili e militari raffrontato con le realtà tribali del mondo transrenano"
Francamente trovo la frase priva di senso. L'impero romano d'occidente durò 1200 anni circa, fare un unicum di questo enorme lasso di tempo, come se la Roma dei re, quella repubblicana e quella imperiale, fino alla dissoluzione dell'impero fossero la stessa cosa e l'organizzazione militare fosse restata immutata lo trovo di un semplicismo disarmante. Giudicare poi la capacità bellica di un popolo dal numero degli uomini che portano le armi significa equiparare il soldato al guerriero, il che è profondamente sbagliato, il soldato presuppone una disciplina, questa una gerarchia, la gerarchia permette un'organizzazione delle tattiche e delle strategie, oltre ad un'organizzazione della sussistenza agli approvvigionamenti, alla specializzazione delle truppe ecc......non si affida solo al numero, ed il sostentamento solo alla razzia. Liquidare il tutto in una frase è assurdo, Roma finì quando la difesa dell'impero cominciò ad essere commissionata ai guerrieri barbari e il processo, o meglio le ragioni che portarono a quello, non lo spiega neppure il Gibbon, le cause, primo il Cristianesimo, possono essere moltissime.
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CITAZIONE Concordo pienamente con Lavori Archeologici. Anch'io.
CITAZIONE In realtà, che io sappia, sulla carta tutti i popoli si sono sempre espressi per la pace, Roma infatti, a suo dire e pensare, doveva fare la guerra solo per mantenere la pace.
È curioso che questo dato propagandistico sia ancora attuale. Difatti nessuno dice che vuole la guerra, tutti quelli che la fanno dichiarano che è per ottenere la pace. Vero. Persino Hitler professava spesso di volere solo la pace.
CITAZIONE Giudicare poi la capacità bellica di un popolo dal numero degli uomini che portano le armi significa equiparare il soldato al guerriero, il che è profondamente sbagliato Concordo. Non ha senso paragonare un popolo in cui tutti gli uomini adulti diventano guerrieri per difendersi dalla minaccia del momento a un grande impero con un esercito stabile nel tempo di soldati professionisti altamente preparati e organizzati.
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Il popolo romano, almeno da quanto ho potuto leggere, era bellicoso altro che pacifico... basta guardare la terza guerra punica. Non so quanti soldati hanno perso contro Annibale, ma pare che praticamente la città fosse ormai quasi spopolata, tanti erano i morti. Eppure arruolavano perfino i vecchi abili alle armi, e i giovani sotto la maggiore età, pur di combattere ancora. Chiamavano alleati in soccorso, imponevano dure costrizioni al popolo.
Ora, se parliamo dell' impero romano, magari si può concordare. La stragrande maggioranza era disinteressata alla guerra e badava piuttosto ai piaceri e alle attività commerciali. C'erano i legionari a compiere il lavoro sporco, che erano di solito arruolati da quella parte di popolo, che non aveva altra scelta se non la guerra e la speranza di bottino e onori, oppure contentarsi di una vita grama...
Per quanto riguarda i germani, non si può parlare di soldati, ma di guerrieri. Tutti i maschi adulti erano guerrieri perchè la loro cultura lo imponeva. Venivano obbligati ad imparare a maneggiare le armi, la caccia era una delle attività preferite, e anche le scorribande tra tribù. Non erano militari veri e propri, ma una massa di uomini più o meno agguerriti che potevano essere chiamati dal capotribù per fare una guerra, occasionalmente. Il loro modo di combattere senza disciplina e senza formazione comunque era inefficace contro i legionari.
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CITAZIONE (davemustaine_88 @ 7/8/2019, 19:28) Il loro modo di combattere senza disciplina e senza formazione comunque era inefficace contro i legionari. ...come ben ebbe a farne esperienza Varo...
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CITAZIONE (dceg @ 7/8/2019, 22:02) CITAZIONE (davemustaine_88 @ 7/8/2019, 19:28) Il loro modo di combattere senza disciplina e senza formazione comunque era inefficace contro i legionari. ...come ben ebbe a farne esperienza Varo... Aspetta cosa intendi dire? Quella di teutoburgo era una imboscata in cui i legionari caddero in pieno... erano circondati, senza via di scampo. Non mi pare un termine di paragone onesto.
Ma in campo aperto i legionari sbaragliavano solitamente i germani. Mario ne uccise 200.000 nel giro di poco tempo.
La vera debolezza delle legioni a mio parere erano gli arcieri a cavallo. Per loro fortuna, erano pochissimi i popoli a farne utilizzo.
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A onor del vero va detto che Arminio era stato educato ed addestrato al combattimento di romani, e che aveva comandato forze ausiliarie cherusche, per cui ne conosceva assai bene le tecniche, le tattiche e i punti deboli. L'imboscata comunque testimonia di un'organizzazione dei Germani.
Tuttavia nel fare affermazioni bisognerebbe differenziare un po' le cose e non affidarsi solo alle fonti storiche, assai di parte e spessotarde rispetto agli eventi, senza un esame critico.
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Certo, sopratutto perchè la storia viene narrata dai vincitori, e le fonti sono spesso di parte... ad esempio i romani tendevano spesso ad esagerare il numero dei nemici sconfitti e a minimizzare le perdite proprie.
Lungi dal dire che i germani fossero guerrieri di scarso valore, ma la loro tendenza a combattere privi di armature, li rendeva vulnerabili ai legionari pesantemente protetti.
Per quanto riguarda le imboscate, lo stesso Giulio Cesare racconta che i germani erano maestri in quel tipo di combattimento. Era per loro naturale tendere imboscate nelle fitte foreste della germania, non erano invece altrettanto competenti in campo aperto.
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12 replies since 8/5/2017, 20:47 1469 views
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