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Panarari in effetti osserva che la riorganizzazione potrebbe essere collegata alla "natura" del giornale un tabloid fortemente scandalistico e sensaziolaistico e fa dell'ironia CITAZIONE ... che si annunci un miglioramento del livello qualitativo del giornalismo grazie all'Ia si colloca a metà tra l'excusatio non petita e lo scherzo di dubbio gusto
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Tra i "nemici" di Open AI è schierato da tempo un philosophe stimato a livello internazionale e abbastanza noto anche da noi: Éric Sadin. Il suo suo testo “Critica della ragione artificiale”, che risale al '19, è stato tradotto in italiano, come i successivi, da Luiss University Press. Lo ritengo un pensatore un po' "assertorio" nella sua denuncia - un convinto manifesto umanistico - dell'industria e delle tecnologie digitali (La siliconizzazione del mondo è un altro titolo). Naturalmente Sadin ritiene molto pericoloso il dilagare di ChatGPT, che a suo parere mette a rischio l'essenza degli esseri umani e anche tanti posti di lavoro. Una certa preoccupazione ce l'ho anch'io, pur affezionata alla filosofia della scienza, e ascolterei volentieri la sua lectio magistralis al Festivalfilosofia di Modena, domenica prossima. Il titolo non lascia dubbi: ChatGPT e IA generative: l'abbandono della nostra facoltà di parola e creatività Se qualcuno è in zona...
Edited by virelle - 14/9/2023, 15:07
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Spesso nei confronti delle nuove tecnologie vi è la tendenza a sopravvalutarne gli effetti (per lo più negativi) a breve scadenza e a sottovalutarne quelli (per lo più positivi) a lunga scadenza. Questo potrebbe essere anche il caso dell‘IA. L‘argomento della perdita di posti di lavoro, certo non nuovo, tutt‘altro, risalente quanto meno alla prima rivoluzione industriale, all‘introduzione dei telai meccanici, non ha mai frenato il progresso tecnologico.
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CITAZIONE (dceg @ 13/9/2023, 23:25) . . . , non ha mai frenato il progresso tecnologico. Ma in varie occasioni ha accompagnato (non solo per il timore del nuovo, ma anche per conseguenze pratiche oggettive) tensioni sociali fortissime.
Occorre quantomeno metterle nel conto (e magari riflettere con più serietà anche in ottica di politiche demografiche interne e immigratorie da extra-UE).
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CITAZIONE (dceg @ 13/9/2023, 23:25) Spesso nei confronti delle nuove tecnologie vi è la tendenza a sopravvalutarne gli effetti (per lo più negativi) a breve scadenza e a sottovalutarne quelli (per lo più positivi) a lunga scadenza. Questo potrebbe essere anche il caso dell‘IA. L‘argomento della perdita di posti di lavoro, certo non nuovo, tutt‘altro, risalente quanto meno alla prima rivoluzione industriale, all‘introduzione dei telai meccanici, non ha mai frenato il progresso tecnologico. Vero e in effetti certe previsioni catastrofiche sull'impatto dell'Intelligenza artificiale sull'occupazione ricordano quelle formulate a ogni svolta tecnologica della storia. Rimane però un'inquietudine diffusa che va discussa ed è opportuno in ogni caso immaginare strumenti di welfare per chi dovesse trovarsi rimpiazzato da una macchina. Inoltre non bisogna sottovalutare un aspetto: affidarsi eccessivamente ai computer potrebbe avere un effetto devastante se in un prossimo futuro ci trovassimo disconnessi per ragioni come una tempesta solare.
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Il dibattito sull'IA prosegue, parlano i "pentiti" come Elon Musk, si invocano standard etici assai problematici da definire anche in astratto, eccetera. Ma riprendo la discussione per riferire (Da Gazzetta del sud e L'Espresso) di Caryn Marjorie, un'influencer americana di 23 anni, che ha creato una versione digitale di se stessa, inclusi voce, comportamenti e "pensiero", utilizzando CITAZIONE ... un chatbot AI che sfrutta la tecnologia GPT-4 API sviluppata da OpenAI (...) Per 1 dollaro al minuto, i fan possono chattare con CarynAI in un'esperienza AI che sembra quasi come parlare con la stessa Marjorie. I ragazzi che interagiscono con il suo avatar le confidano pensieri ed esperienze intime come se fossero in compagnia una partner reale. Ciò desta diverse perplessità circa il loro sviluppo affettivo e sentimentale.CITAZIONE Marjorie riconosce che alcuni degli scambi con CarynAI diventano sessualmente espliciti, sebbene lei affermi di non voler che questo diventi la caratteristica dominante del servizio. (...) Dato il tasso di crescita del prodotto, Marjorie stima che potrebbe guadagnare circa 5 milioni di dollari al mese... A quanto ho capito, l'AI sarà presto in grado di creare "soggetti" digitali di questo tipo in autonomia, senza bisogno di un modello umano.
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Mi spiace suonare retrogrado ma ai miei occhi le situazioni come quella raccontata da virelle sono derive pericolose. Lo sviluppo tecnologico che rende tutto sempre più virtuale mi fa orrore.
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CITAZIONE (Oskar @ 17/11/2023, 13:00) Mi spiace suonare retrogrado ma ai miei occhi le situazioni come quella raccontata da virelle sono derive pericolose. Lo sviluppo tecnologico che rende tutto sempre più virtuale mi fa orrore. Se consideri che non puoi oggettivizzarla la realtà rende tutto poco reale, si basa tutto sull'idealizzazione che ognuno di noi ha di un fenomeno e di un oggetto.
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CITAZIONE (Ondablu @ 21/4/2024, 18:21) Se consideri che non puoi oggettivizzarla la realtà rende tutto poco reale, si basa tutto sull'idealizzazione che ognuno di noi ha di un fenomeno e di un oggetto. Potresti spiegare meglio la tua affermazione? La trovo di difficile comprensione.
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CITAZIONE (Mario_A @ 23/4/2024, 10:50) CITAZIONE (Ondablu @ 21/4/2024, 18:21) Se consideri che non puoi oggettivizzarla la realtà rende tutto poco reale, si basa tutto sull'idealizzazione che ognuno di noi ha di un fenomeno e di un oggetto. Potresti spiegare meglio la tua affermazione? La trovo di difficile comprensione. Scusa ma invece che spiegartelo con le mie parole, preferisco linkarti un articolo dove è spiegato molto bene il concetto, così almeno non ci sono fraintendimenti dati dalla mia poca dimistichezza ad esporre concetti così difficili, dopo che hai letto potresti anche esporre il tuo pensiero a riguardo se vuoi.
https://psicologiadelbenessere.it/realta-s...va-e-oggettiva/
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Non vedo un nesso diretto con la cosiddetta intelligenza artificiale, con cui si può creare una realtà virtuale, ma reale, e non una realtà soggettiva che è qualcosa di diverso e che a mio avviso non può venir creata artificialmente, in quanto essa è un vissuto individuale.
Quel che è possibile è influenzare il modo in cui una persona vive, interpreta la realtà oggettiva (dato e non concesso che essa esista, il che resta un problema sempre aperto).
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Il punto è che se non esiste una realtà oggettiva, non è virtuale solo quella dell'intelligenza artificiale ma anche la "realtà" che noi crediamo "reale" potrebbe essere virtuale,principalmente per rispondere alla preoccupazione di Oskar, il quale fa differenza tra realtà virtuale e realtà reale.
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