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Ne avea digià fatta menzione  .
Cerco di adeguare il linguaggio all‘epoca!
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E va bene, allora se siamo arrivati fino a qui adesso la domanda si fa difficile.
Perché diamine nel libretto musicato da Vivaldi la voce effeminata (o oggi decisamente femminile) è quella di Oronte, cioè di un personaggio che in quella specifica trama (al netto delle varianti narrative circolate inn varie epoche) ci si aspetterebbe pienamente maschile?
Della partitura credo sia sopravvissuto poco o nulla, ma il libretto è pervenuto integralmente, direi.
Orbene, che tradizione si stava seguendo attorno a quel particolare personaggio letterario? E c'era davvero teatralmente bisogno di quella particolare caratteristica?
Ah, giusto per essere chiaro, la risposta pari pari io non la so dare, però in questa pagina Wikiwand (e in qualche link da essa richiamato) mi sembra esserci un po' una chiave di lettura che potrebbe sconvolgere il presupposto che forse avevamo accarezzato www.wikiwand.com/it/Semiramide_(Vivaldi)#introduction .
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Quel che contava nell'opera era la scelta di un registro vocale per il personaggio, non il sesso del o della cantante.
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Mmh, piano però: se il libretto (con tutto che purtroppo la partitura è perlopiù bella che andata) a fianco di un personaggio narrativamente maschile ci scrive "soprano" e a noi è pervenuta la notizia che alla prima esecuzione il ruolo fu ricoperto dalla possiamo ben presumere particolarissima voce di Marianino Nicolini, mi pare evidente che attorno a quel registro vocale si sta artisticamente o culturalmente intessendo un "gioco", no?
Allora è un "gioco" che allude alla reputazione nella mitologica tradizione millenaria riguardante la protagonista del dramma, oppure è un puro e semplice barocchismo per stupire il pubblico ed esaltare i virtuosismi vocali degli interpreti?
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Proponderei per la seconda possibilità.
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Istintivamente forse anche io, però come escludere che trattandosi di Semiramide, pur non vertendo per l'occasione la trama attorno a questo specifico tema, librettista e pubblico considerassero indispensabile l'allusione alla presenza di qualche . . . mutilazione genitale o a qualche clamorosa questione di genere?
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Trattandosi di una pratica, quella musicale, comune all‘epoca, ritengo assai improbabili tali allusioni.
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Eh, sì: è proprio così.
Era usuale la pratica di "travestire" i cantanti, tanto quella -avendone la disponibilità- di esibire voci di cantanti castrati.
Si capisce bene dal link che proponevo a Wikiwand.
Allora dobbiamo dire che la frasetta che abbiamo fatto riemergere da un contesto narrativo del tutto estraneo al mitico personaggio espressa dal tardo autore Ammiano Marcellino sia pochissimo rilevante nella nostra cultura? Non è quella la Semiramide dei Classici, non è quella la Semiramide di Dante e nemmeno della ricca produzione lirica settecentesca su di lei?
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Anche se le Storie di Ammiano erano diffuse a stampa già dal XVI secolo mi pare alquanto azzardato supporre che il libretto, anzi i libretti, e le diverse Semiramide, o meglio l’attribuzione dei ruoli ai cantanti, contenesse un riferimento a quella sporadica citazione, oltre tutto disgiunta da ogni narrazione su Semiramide stessa.
Edited by dceg - 25/5/2023, 00:46
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Semplicemente la Semiramide come prima mitica regina a far praticare la castrazione non è un aspetto radicato nella nostra cultura, di sicuro non in quella Classica, e non in quella Medievale , ma persino non in quella moderna e protocontemporanea.
Potremmo con molta cautela chiederci se derivi da una tradizione parallela, magari -la sto proprio buttando là- attorno ad una qualche tarda reinvenzione persiano-sasanide, boh. Ma sarebbe in ogni caso qualcosa di estraneo alla nostra tradizione e nebuolosamente attaccato ad un riferimento occasionale in un autore assai poco significativo per epoca e per tematiche a quell'aspetto.
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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 22/5/2023, 15:00) Semplicemente la Semiramide come prima mitica regina a far praticare la castrazione non è un aspetto radicato nella nostra cultura, di sicuro non in quella Classica, e non in quella Medievale , ma persino non in quella moderna e protocontemporanea.
Potremmo con molta cautela chiederci se derivi da una tradizione parallela, magari -la sto proprio buttando là- attorno ad una qualche tarda reinvenzione persiano-sasanide, boh. Ma sarebbe in ogni caso qualcosa di estraneo alla nostra tradizione e nebuolosamente attaccato ad un riferimento occasionale in un autore assai poco significativo per epoca e per tematiche a quell'aspetto.
quindi la fonte di tale informazione è debole e in più non trova riscontri
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Ma sì, si potrebbe mettere anche in questi termini un po' di semplificazione (se quello di cui ci stiamo occupando è il fondamento storico per il personaggio quantomeno semileggendario di Semiramide).
Però a me piace di più l'idea che casualmente e in una breve frasetta ci sia pervenuta attraverso Ammiano Marcellino e probabilmente grazie ai suoi solidi contatti con la parte orientale dell'impero romano una allusione (estremamente tarda e con tutta l'aria di essere "di fantasia" rispetto al già nebuloso personaggio antichissimo) che è estranea alla nostra tradizione culturale greco-romana e poi della modernità occidentale, che non vi ha mai attecchito, ma che da qualche credenza esotica (tarda e a propria volta con tutta l'aria di essere "di fantasia" rispetto al già nebuloso personaggio antichissimo) deve pur aver attinto.
Insomma, per me l'informazione (non da sottovalutare, ma da circoscrivere con un po' di rigore) è che ad un certo punto ormai in piena tarda antichità deve essere emersa, probabilmente in Oriente, l'opinione leggendaria che quel personaggio risalente ad almeno una dozzina di secoli prima o anche più fosse stato all'origine di una certa pratica.
Una prospettiva di studio potrebbe essere quella di andare ad indagare se per caso la figura della antichissima Semiramide possa aver avuto un ruolo culturale nella ricostruzione identitaria tardoantica in ambito sasanide coerente con l'affiorare di questa tardiva leggenda su di lei.
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26 replies since 18/5/2023, 08:34 467 views
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