Storia e Politica

Votes taken by tupamaros_

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    Buffo il fatto che facciano battute sui disegnini, quando Di Maio stesso ha dimostrato più volte di averne lui stesso bisogno per capire concetti chiarissimi.

    La caciara deriva dall'esistenza del principio di non retroattività, a livello nazionale ed internazionale, che regola praticamente la giurisdizione di tutti i paesi del mondo. Secondo questo principio le leggi che vengono promulgate hanno validità dal giorno in cui vengono emanate, e non possono andare ad influenzare il passato.
    Per cui quello che vogliono fare è incostituzionale e pericoloso perchè costituirebbe un precedente unico al mondo probabilmente, perchè questo principio di solito non è rispettato solamente nelle dittature.

    A Di Maio tutto ciò ancora non è chiaro, per cui deduco abbia bisogno che gli si faccia un disegnino!
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    CITAZIONE (Oskar @ 23/6/2018, 10:22) 
    CITAZIONE (frapalin @ 23/6/2018, 10:20) 
    si ma non è che dall'altra parte ci siano andati leggeri: ogni volta che loro due oppure Behrami (altro kosovaro naturalizzato svizzero) toccavano palla erano giù bordate di fischi. nei giorni precedenti i giocatori svizzeri di origine albanese erano stati provocati ripetutamente dai tifosi serbi. poi è fisiologico che quando fai gol la tua gioia esplode e ti vendichi. Gesto fuori luogo, ma più che comprensibile.

    Per me non è affatto comprensibile: non si risponde alle provocazioni con una provocazione e non si possono mettere sullo stesso piano i tifosi e i calciatori; i gesti di questi ultimi hanno un'eco molto maggiore e, proprio per questo, devono essere sanzionati con maggiore durezza.

    Completamente d'accordo. Vanno sanzionati pesantemente anche se capisco la reazione, se non sei capace a reggere certe pressioni non è il calciatore il mestiere che più ti si addice.
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    CITAZIONE (Pulce_Curiosa @ 18/6/2018, 17:54)
    Mi sembra del tutto azzeccato il titolo di qualche reportage: "Le mogli dell'Isis". A parte qualche caso di costrizione, le donne intervistate hanno scelto volontariamente di partire per la guerra santa: hanno deciso si sposare l'Isis e non intendono commettere adulterio perché l'adultera merita di essere lapidata. In generale, nelle interviste pubblicate (alcune mi hanno fatto davvero rabbrividire) non vedo pentimento, semmai rammarico perché le cose sono andate diversamente da come di aspettavano. Sono assolutamente contraria alla pena di morte, ma non penso che l'espulsione dopo una pena esigua possa essere una misura efficace a impedir loro di nuocere. I loro bambini non hanno nessuna colpa, ma proprio per il loro bene non possono essere lasciati educare da madri che li hanno messi al mondo non per amore, ma per farne dei combattenti.

    Totalmente d'accordo.

    Comunque state confondendo davvero la vendetta con la giustizia. Erano pienamente consapevoli di quello che facevano e continuano ad esserlo, il fatto che abbiano perso non significa che dobbiamo far finta che non sia successo nulla. Sono morte delle persone.
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    Sembrano le stesse sceneggiate che fanno gli zingari: avere la faccia tosta di chiedere scusa ma non mostrare allo stesso tempo alcun segno di pentimento, rendendo palese la presa in giro.
    Per quanto mi riguarda non dovrebbe più essere ammessa in territorio nazionale ed europeo, anche se probabilmente sarebbe meglio rimpatriarla per rinchiuderla in una struttura carceraria ed evitare che possa essere arruolata nuovamente da altri terroristi.
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    Infatti tutto ciò sta a significare una resa: non possiamo fare grandi opere perché c'è troppa corruzione, e noi non siamo in grado di combatterla.
    Praticamente la loro campagna elettorale è stata fondata sulla menzogna.
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    CITAZIONE
    Come ha detto Romeo, il problema dell'informazione ricade sui migranti. Loro sanno benissimo che stanno andando in un paese diverso da quello di provenienza, e quindi con le leggi diverse. Si informassero prima. D'altronde, mi sembra che i mezzi non gli manchino: arrivano qui in Italia tutti dotati di telefonini, a volte anche di ultima generazione e alcuni dotati anche di satellitare, per poter chiamare chi di dovere in Italia e farsi "salvare". Dunque se vogliono sanno dove trovare le informazioni.

    E li mettono negli hotel a 5 stelle con wi-fi gratuito e 35 euro al giorno, e invece i terremotati nelle tende!
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    CITAZIONE (ILReDellaFesta @ 24/1/2018, 21:00) 
    Il femminismo è uno dei più gravi problemi che afflige la nostra società.
    E al giorno d'oggi non riesco a capire quali pretese le femministe vogliano rivendicare
    È un mondo che ipertutela la donna solo perché donna (discriminazione disgustosa)
    Anche nei termini giornalistici si può evincere come la vita di una donna sia diversa da quella di un uomo in generale (femminicidio vs omicidio)
    La tutela è estesa e ramificata ad ogni situazione del vivere comune, dai divorzi al lavoro passando per le imbarazzanti quote rosa (come se essere donna dia una qualità professionale maggiore rispetto a chi non lo è)
    Come sempre nella storia del mondo le battaglie giuste assumono contorni grotteschi prima e drammatici dopo, e siamo proprio in quest'ultima fase

    CITAZIONE
    ...il World Economic Forum, una fondazione svizzera che ogni anno dal 2006 redige un rapporto con cui si propone di catturare, su base annuale, la disparità di genere e di quantificare i progressi fatti in tale settore nel corso degli anni.

    ...

    Questo Report è un utile documento che ci mostra i progressi fatti su questo fronte e la velocità con la quale si realizzano, velocità che è ancora troppo modesta per poter garantire a questa generazione di assistere ad una completa parità, a dispetto degli sforzi fatti e dei traguardi raggiunti: l’immagine disegnata dai dati contenuti nel Report infatti è quella di un mondo iniquo in modo non uniforme in cui il miglioramento è ambiguo e poco omogeneo.

    Se poi guardiamo al nostro paese c’è da essere preoccupati: quest’anno, l’Italia, dal 41° posto in cui eravamo nel 2015, è piombata, all’82° posto su 144 posizioni complessive.

    Per quanto riguarda il gender gap, ossia la discrepanza in opportunità, status e attitudini tra i due sessi siamo insomma crollati in tre anni di ben 32 posizioni, e solo nell’ultimo anno il calo è stato di 22 posizioni.

    In Italia siamo al 90° posto come partecipazione alla forza lavoro e al 103° posto per salario percepito (gli uomini guadagnano di più delle donne anche se le donne lavorano più tempo). Per quanto riguarda l’istruzione, siamo piombati dal 27° posto del 2006 al 60°: ci sono più bambine che bambini che non vanno a scuola, e anche nell’uso di Internet c’è uno scarto a vantaggio del mondo maschile. Tra i laureati, le donne sono la maggior parte degli studenti di facoltà di arti e di insegnamento, ma anche in medicina e nel welfare in generale.

    Persino l’aspettativa di vita delle donne in Italia è calata rispetto agli uomini. E stendiamo un velo pietoso sulla rappresentanza politica.

    A livello globale il divario di genere, spiega il World Economic Forum è al 68% e si è comunque allargato per cui “se si va avanti così occorrerà un altro secolo per chiudere il divario globale di genere” (la previsione dello scorso anno era di 83 anni!)

    Mentre l’Italia arretra altri paesi hanno iniziato a correre verso la parità e a guadagnare in competitività.

    Infatti ai primi posti tra i Paesi in cui si sono fatti più passi avanti per colmare il gender gap ci sono sì i paesi del nord , da sempre all’avanguardia in questo campo, come Islanda, Norvegia, Finlandia, che sono i primi tre, ma c’è al quarto posto il Rwanda e al sesto il Nicaragua, la Slovenia al settimo e le Filippine al decimo.

    Tutti di molto avanti a noi.

    key4biz.it

    CITAZIONE
    Aumentano i casi di violenza di genere. Ogni due giorni in Italia una donna viene uccisa. È il dato sconvolgente pubblicato dall’Istat in collaborazione con il Ministero della Giustizia. I numeri parlano chiaro: quasi sette milioni di donne hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della loro vita. Si tratta di violenze di ogni tipo, dallo stalking alle violenze domestiche, agli stupri, all’omicidio, o meglio femminicidio.

    Proprio quest’ultimo, definito come l’assassinio di una donna con la quale si hanno legami sentimentali rappresenta una fetta importante, se vogliamo la più importante, numericamente parlando. Si parla dell’82 per cento dei delitti commessi nei confronti del genere femminile. Un numero abnorme che evidenzia un problema radicato nel nostro paese da decenni, che non riusciamo non solo a debellare, ma neppure a diminuire.

    Secondo i dati dell’Istat, infatti, negli ultimi cinque anni si sono registrati in Italia ben 774 casi di omicidio di donne, una media di 150 donne all’anno, una ogni due giorni. Gli autori dei femminicidi sono uomini dall’età compresa tra i 31 e i 50 anni. Le vittime, invece, risultano essere sempre più giovani dei loro carnefici, si parla di ragazze comprese tra i 18 e i 30 anni. In aumento, però, anche gli omicidi di donne più anziane, di un’età compresa tra i 71 e gli 80 anni. Il dato della violenza di genere non lascia spazio a fraintendimenti: gli italiani usano violenza contro le donne a cui sono legati sentimentalmente. L’Istat evidenzia, infatti, come il 74,5 per cento di questi uomini siano di nazionalità italiana, come le vittime.

    ultimavoce.it

    Lavoro, c’è differenza tra uomo e donna? Nella retribuzione sì: donne guadagnano il 10,9% in meno - IL SOLE 24 ORE

    e queste sono le cose che mi vengono in mente senza stare a pensarci su.

    gli unici casi in cui la donna è più tutelata dell'uomo riguardano i divorzi, ma stanno cambiando le leggi anche lì ammorbidendosi.
    la vita di una donna certo che è diversa da quella di un uomo (credo sia scientificamente dimostrabile che le capacità di sopravvivenza di un uomo siano superiori a quelle di una donna o sbaglio?), così come lo è la vita di un bambino (infanticidio), ma a fare il reato è anche la modalità cui avviene (investire un bambino non è infanticidio, rapinare una donna e cagionarne la morte non è femminicidio). poi se vogliamo giocare con i termini si può fare, ma credo sia una perdita di tempo.
    per quanto riguarda le quote rosa sono d'accordo anche io, ma credo siano state rese necessarie dallo strapotere maschile nei circoli delle persone che contano. almeno con le quote rosa ora sono costretti a mettere qualche donna.
    è un rimedio che non risolve il problema ma lo tampona temporeaneamente, in attesa di tempi migliori quando credo aboliremo le quote rosa.

    riguardo il resto ti ho smentito su tutto pubblicando dati oggettivi e reperibili ovunque, provenienti da studi di enti indipendenti e internazionali.

    CITAZIONE (ILReDellaFesta @ 24/1/2018, 23:07) 
    È uno dei problemi semplicemente perché crea divisioni inutili per la società...queste forme di tutela (legittimate da una ORIGINARIA e non più attuale situazione di fatto) diventano forme di contrasto attivo questo crea divisioni e barriere, si litiga per i diritti delle donne e non per i diritti
    Poi non credo di aver scritto niente di estremo, anzi ho cercato di argomentare ciò che ho scritto

    a me sembra si litighi per i diritti. i diritti delle donne fanno parte dei diritti, quindi dov'è il problema?
    quando si "litiga" per biotestamento, eutanasia, legalizzazione droghe, immigrazione ecc. va bene ma quando si chiede parità di genere sul lavoro non va bene?
    purtroppo (o per fortuna!) sono proprio discorsi e ragionamenti come il tuo qui sopra, che alimentano il consenso del femminismo. ma voi non ve ne rendete conto, e continuate a rinforzarle! :D
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    benvenuta!
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    io sarei favorevole in quanto profondamente europeista e non vedo una vera Unione europea senza l'Inghilterra. Ma sono contrario in quanto le persone devono cominciare a capire che la politica non è un gioco e le scelte che si fanno presuppongono un assunzione di responsabilità. se si sono pentiti di essere usciti senza aver pensato a quello che sarebbe successo, è giusto che ne subiscano le conseguenze. Non voglio una vendetta ma se la loro uscita dall'Unione potrà servire a smuovere le loro coscienze, allora sarà un giusto prezzo per tutti. d'altronde rimarranno comunque un paese amico, ma alle nostre condizioni ora.
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    CITAZIONE (frapalin @ 14/1/2018, 15:14) 
    CITAZIONE (Ektor_Baboden @ 14/1/2018, 15:07) 
    la Scozia però ha votato unita per il Remain, e quindi sarà trascinata fuori dall'UE contro la volontà degli scozzesi. in questo caso un altro referendum per l'indipendenza avrebbe un senso.

    Beh io intendevo "immediatamente dopo il primo". In ogni caso anche se dovessero fare in Scozia un nuovo referendum, il paese ripartirebbe da zero mell'iter di adesione alla UE. Inoltre nel Brexit la Scozia non fu proprio "unita": i risultati scozzesi furono diametralmente opposti a seconda che si parlasse delle grandi aree urbane o delle Highlands.

    affluenza intorno al 67%, 62% voti per il Remain, vittoria del Remain in tutte le 32 province della Scozia. risultato più alto a favore del Brexit è stato un 49%. a me sembra abbastanza chiara l'idea degli scozzesi.
    Poi solitamente il parere contrario è sempre concentrato nei grandi centri abitati, ma è così ovunque.

    a prescindere dal discorso, ho due amici scozzesi ed entrambi hanno votato Remain appunto.
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    Sarebbe bastato non etichettare come guerrafondai gli oppositori degli imperialismi odierni a mio parere :lol:

    Comunque sono d'accordo è inutile ripetere le cose, le rispettive posizioni sono ora chiare a tutti.
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    seguendo il ragionamento di Romeo, dovremmo rassegnarci ad essere invasi dalla potenza di turno, se un domani la Turchia decidesse che la Puglia è territorio storicamente turco e la annettesse militarmente, noi dovremmo trattare (sempre che loro siano disposti a farlo).

    non dico che è sbagliato, perchè ognuno di noi ci tiene a campare il più a lungo possibile e spera lo stesso per i propri cari, ma non mi sembra nemmeno un atteggiamento così ragionevole.
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    io però non ho ancora capito quale sarebbe l'altra soluzione realistica.
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    quindi se l'Austria occupasse militarmente il Tirolo sarebbe un fatto accettabile e giusto?
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    CITAZIONE
    In base al fatto che la popolazione italofona non è così ridotta come comunemente si creda.

    Da wikipedia:

    "Nel 2011, su 116 comuni, in ben 103 è maggioritario il gruppo tedesco (con una punta del 100,00% a Martello), in 8 quello ladino (97,66% a La Valle; gli altri comuni sono Badia, Corvara in Badia, Marebbe, San Martino in Badia, Santa Cristina Valgardena, Selva di Val Gardena, Ortisei). In 5 comuni prevale il gruppo linguistico italiano (in parentesi la consistenza percentuale): Bolzano (73,8%), Laives (71,5%), Salorno (61,85%), Bronzolo (62%), Vadena (61,5%). Nel comune di Merano la popolazione si divide praticamente in due, per metà di madrelingua tedesca (50,47%) e per metà di madrelingua italiana (49,06%), il resto è di madrelingua ladina (0,47%).

    Nei seguenti comuni risiede una consistente minoranza italofona: Fortezza (38,51%), Egna (36,89%), Cortina sulla strada del vino (31,15%), Ora (29,59%).

    La maggior parte dei comuni ha tuttavia una popolazione italofona ben al di sotto del 10%. Secondo il censimento del 2011 per esempio i comuni di Terento, Ultimo, Moso in Passiria e Rodengo hanno una popolazione del gruppo linguistico italiano rispettivamente dello 0,54%, 0,53%, 0,33%, 0,26%, mentre nel comune di Martello non è rimasto alcun residente di madrelingua italiana."


    anche i dati dimostrano che in quelle zone, nonostante i tentativi forzati e non di italianizzazione, si continua giustamente a parlare tedesco e l'italiano viene usato sempre meno, se non da personale statale che viene trapiantato a vivere lì. gli italofoni originali del SudTirol sono solo una piccola minoranza.

    correggetemi se sbaglio.

    CITAZIONE
    Inoltre l'Alto Adige è comunque italiano da un secolo, non dall'altroieri.
    Trovo ridicolo che la questione della cittadinanza sia posta dagli austriaci e non dagli altoaltesini.

    ma l'appartenenza ad uno Stato per tot anni non rende automaticamente un territorio italiano o meno. anche Milano prima dell'unificazione appartenne a più regni stranieri, ma alla fine prevalse storicamente la sua italianità che nessuno riuscì a cancellare.
    E se proprio vogliamo considerare il punto di vista dei sudtirolesi (credo preferiscano ci si riferisca a loro come sudtirolesi e non come altoatesini), in realtà da anni attraverso il SudTiroler Volkspartei chiedono la secessione ed annessione all'Austria...
    oltretutto è costume in quelle zone celebrare e commerare i terroristi secessionisti rivendicando le loro gesta (uccisione di poliziotti e italiani), predicando ancora oggi odio e avversione contro gli italiani che non se ne vanno.
    A me tutto ciò sembra assurdo, se un popolo vuole tornare al suo paese d'origine reale perchè dovremmo impedirglielo? a tenerci il SudTirol ci rimettiamo e basta secondo me. in caso di una guerra (per carità, parlo di fantapolitica) quella popolazione e quel territorio sarà da considerare immediatamente cobelligerante col nemico, secondo me dovremmo considerare seriamente l'opportunità di concedere all'Austria la loro annessione oppure dargli la secessione.
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