IL TIBET E LA REPRESSIONE DI PECHINO

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    Se sono state condannate a morte, io credo che ci fossero motivi ben seri; la Cina non è il Terzo Reich, non condanna la gente a morte per il solo sospetto, anche perché ne andrebbe della sua immagine, che vuole costruirsi in questi anni.

    allora quel che vuoi far passare è il concetto che la Cina è una dittatura illuminata. in tutti i regimi totalitari per arrestare qualcuno basta anche solo sospettarlo di qualcosa, e a volte non serve nemmeno quello. ma in Cina no, perchè ne andrebbe della loro reputazione di grande paese che tutela i diritti umani e dei lavoratori. così come tutela la libertà di pensiero e informazione censurando google, mentre invece non mi risultano siti filo-cinesi censurati in Occidente. ma dovremmo farlo anche noi, visto che la Cina censura siti internet ritenuti "filo-occidentali" bollandoli come nemici, falsi, traditori, diffamatori.

    CITAZIONE
    Sì, ma coloro che si opponevo alla riunificazione della Cina erano una minoranza, tra l’altro nettamente scemata dal 1949 ad oggi.

    che ad essersi ribellata fosse la minoranza non capisco che valenza possa avere. il dominio cinese sul Tibet e la sua riannessione è stato imposto tramite la repressione del dissenso nel sangue. chi si è opposto è morto. e ciò non è giustificabile in alcun modo.
    oltre tutto prima dici che il Tibet non era uno stato sovrano e non era nemmeno riconosciuto come entità politica, ma l'accordo dei 17 punti non è stato firmato dai cinesi e dal governo di Lhasa? se uno stato e un governo non esistono, non esiste nemmeno il bisogno di firmare trattati.
    che la minoranza sia scemata sino ad oggi, francamente non me lo spiego. si saranno tutti improvvisamente convinti di stare dalla parte sbagliata. (ovviamente sono ironico)

    CITAZIONE
    Quando si parla di Tibet libero, esistono solo interessi politici e geopolitici dietro, niente di storicamente concreto.

    da questa discussione è emerso altro francamente.

    CITAZIONE
    Ho messo a nudo questi dettagli per conoscenza storica. Io non simpatizzo per dei criminali (che paroloni!), ma per un paese sovrano, con una lunga storia, socialista, che sta cercando di emergere da una povertà e da un’arretratezza storiche. E con risultati ottimi, che ho potuto conoscere ed apprezzare di persona. La Cina non ha mai commesso crimini reali, al massimo ha usato la forza per far rispettare la legge nel suo territorio, e ciò era necessario: tu chiami criminali i cinesi, ma cosa dovremmo dire dello Stato che ha invaso più paesi nel XX secolo, che ha ucciso più persone di tutti in questi conflitti (USA)? Due pesi, due misure. I laogai sono delle carceri nelle quali i detenuti sono rieducati tramite il lavoro; potranno avere anche una rigida disciplina, ma sono efficaci nei loro compiti. E molto di ciò che si dice sul loro conto, come sempre, è propaganda, spesso inverificabile e politicamente interessata.

    la frase in grassetto fa veramente ridere, spero tu stessi scherzando.... davvero :)
    e continui a tirare in ballo gli Stati Uniti, come se tu ci reputassi tutti filo-americani, quando credo che la maggior parte degli utenti di questo forum ritengano gli Stati Uniti un paese molto ma molto lontano dagli standard di un paese realmente giusto e democratico.

    ma almeno io gli USA posso criticarli come mi pare e piace ed il web è pieno zeppo di siti anti-americani, complottisti, diffamatori, e via dicendo. in Cina questa libertà te la puoi bellamente che sognare.

    adesso ti correggi sulla definizione di Laogai dicendo che sono delle prigioni speciali dove i detenuti vengono "rieducati" attraverso il lavoro, e al massimo scontano una disciplina un pò rigida. e qualsiasi informazione che contravviene a ciò è bollata come propaganda occidentale fondata sul nulla.

    facciamo una cosa, dicci tu quali siti o libri leggere e quali no (sicuramente redatti da gente per niente invisa o simpatizzante del regime cinese, ci mancherebbe), quali canali televisivi dobbiamo vedere, ecc. tanto abbiamo capito che nel tuo regime ideale, la Cina appunto, la gente deve leggere solo certe cose, informarsi solo da certe fonti, pensare solo certe cose.
    la democrazia farà anche schifo e sono d'accordo su molti aspetti critici, ma a questo punto preferisco restare così. grazie.
     
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    Concordo totalmente con Ektor.

    In quanto al regolamento di questo Forum, redatto alla sua ormai lontana fondazione:

    Le discussioni di pura propaganda politica, ideologica o partitica verranno considerate spam e spostate nell'apposita sezione o nel cestino a discrezione dello staff, come pure i messaggi fuori tema (Off Topic). I link a movimenti e partiti politici potranno essere cancellati a discrezione dello staff qualora venga ravvisato un intento propagandistico.
    G. Le tesi miranti a negare l'esistenza della Shoah e di avvenimenti consimili o a trattare in termini pseudo-scientifici la superiorità o l'inferiorità di una razza verranno considerate espressioni di razzismo e/o antisemitismo e come tali cancellate. Lo staff procederà al ban di utenti che persistano nell'utilizzare il forum per fini propagandistici, con particolare riferimento al razzismo, all'antisemitismo, all'apologia di dittature o tiranni, all'odio religioso, politico o etnico.



    Quousque tandem abutere, Flegïàs, patientia nostra?
     
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    Concordo anch'io con Ektor.
    Aggiungo che è compatibile con il nostro regolamento sostenere che il Tibet sia parte integrante della Cina per ragioni storiche (anche se non condivido questa interpretazione), mentre non lo è affermare che La Cina non ha mai commesso crimini reali, al massimo ha usato la forza per far rispettare la legge nel suo territorio, perché numerose evidenze, come quelle rirportate all'inizio di questa discussione, dimostrano il contrario e le vittime meritano rispetto. Per questo motivo ho deciso di prendere un provvedimento disciplinare nei confronti di Flegïàs, ovvero il Warning. Il Warning non impedisce la partecipazione alle discussioni ma funge da ammonizione, della durata minima di un mese, per favorire una maggiore osservanza delle regole che stanno alla base del confronto su "Storia e Politica".
    Personalmente, parlo da utente prima che da admin del forum (anche perché io adoro confrontarmi con gli altri senza distinzioni di appartenenza ai gruppi, ragion per cui sono qui da quasi otto anni, e al contempo non amo adottare sanzioni disciplinari), spero Flegïàs tu voglia abbandonare l'apologia della dittatura cinese e sostenere le tue idee senza voler chiudere gli occhi sul mancato rispetto dei più basilari diritti umani attuato dal regime socialista cinese, e da tanti altri regimi socialisti, nei confronti dei propri stessi cittadini.
     
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    Credo che anche questa frase di Flegïàs sia uno scherzo:

    I laogai sono delle carceri nelle quali i detenuti sono rieducati tramite il lavoro; potranno avere anche una rigida disciplina, ma sono efficaci nei loro compiti.

    Anche i lager erano assolutamente efficaci per i loro compiti. :sick:

    Anche la frase gia giustamente stigmatizzata da Ektor:
    La Cina non ha mai commesso crimini reali, al massimo ha usato la forza per far rispettare la legge nel suo territorio,

    Cosa significa? Che le leggi razziali fasciste essendo formalmente legali consentivano la deportazione in Germania degli ebrei italiani?
    Che le leggi Naziste, altrettanto formalmente legali giustificavano la Shoah?
    Che i Khmer rossi con un decreto legge avessero il diritto di sterminare un terzo della loro stessa popolazione?

    Un governo che emana leggi criminali è criminale, e criminali sono coloro che lo sostengono, sic et simpliciter.

    Edited by Romeottavio - 19/2/2015, 12:28
     
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  5. Flegïàs
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    Ragazzi, ritengo che questo provvedimento nei miei confronti sia una vera ingiustizia. Devo essere avvertito perché sono socialista e apprezzo la Cina?
    Vi fate portatori del pensiero democratico... ma solo con chi si ritiene democratico come voi!
    Vi fate portatori della libertà di parole... tranne quando questa libertà di parola vi si ritorce contro!
    Quel regolamento, se posso permettermi una critica costruttiva, lo ritengo una camicia di forza alla discussione libera: la libertà che voi predicate va intesa per tutti, non solo per chi si proclama liberale.
    Voi parlate di “apologia della dittatura e della tirannia”, ma questa la vedo come una condanna al socialismo: non posso essere socialista e sostenere il governo di Pechino che, tra le altre cose, apprezzo anche per esserci stato?
    Fare apologia significa apprezzare un fatto criminale; ma nessuno ha mai condannato la Cina per alcunché, quindi non ne vedo il senso. Inoltre quando parlate di dittatura e tirannia cinesi, dovreste sottolineare che è la vostra opinione soggettiva il fatto che sia una tirannia. Non è la mia. E, appunto perché esiste una libertà di vedute, perché dovremmo porre una pietra alla discussione stabilendo ab aeterno che la Cina è una tirannia?

    CITAZIONE
    Pretendi una libertà di espressione che neghi agli altri, propugni una società elitaria in classi, dove un'oligarchia di cui evidentemente saresti parte, o un dittatore, ha il diritto di decidere in nome di un popolo trattato come una massa di idioti che non ha alcun diritto a idee ed ideali personali.
    Un sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca.
    Credo sia ora di inserire nel regolamento del Forum il divieto di apologia di sistemi totalitari inumani, dove la libertà di opinione ed i diritti umani vengono negati.
    La tua ideologia non è migliore di quella nazista, stalinista, fascista, maoista ecc.....
    Le tue idee sono un invito alla soppraffazione ed alla violenza, chi NON è democratico non chieda diritto alla Democrazia, chi nega il diritto del Popolo alla libertà di pensiero non ha il diritto di pretendere ciò che nega agli altri, applichiamo una delle tue firme:

    «Noi non abbiamo riguardi; non ne attendiamo da voi. Quando verrà il nostro turno, non abbelliremo il terrore.»
    (Karl Marx, Opere complete, vol. Ⅸ)

    Bene, questa è una delle firme che tu hai scelto, se non hai riguardi non pretendere che noi ne abbiamo per te, non credo che il TERRORE attiri chi frequenta questo Forum.

    Io sono qua su un forum, e non nego la libertà di espressione a nessuno. Sono un utente, non un re. Anzi: se qualcuno di voi andasse su un altro forum che frequento (quello inserito tra i miei preferiti), ed esprimesse ciò che esprimete voi, vi rispetterei comunque, benché gli utenti chiederebbero una vostra rimozione per apologia del capitalismo, del liberalismo, etc. Ma io faccio un ragionamento semplice: se siete così convinti della correttezza delle vostre idee, che bisogno c’è di punire o avvertire chi asserisce il contrario?
    Che problema esiste se io apprezzo un sistema monopartitico, autoritario e forte? Non ce ne dovrebbe essere nessuno! Forse qualcuno di voi mi dirà che è una mancanza di rispetto nei confronti di tanti innocenti, e bla bla. Io potrei rispondere coloro che sostengono la guerra umanitaria (e la democrazia) hanno sulla loro coscienza lo stesso numero di innocenti morti.
    Una citazione in una firma è sempre una citazione; cerca di interpretarne il significato, non superficialmente.

    CITAZIONE
    G. Le tesi miranti a negare l'esistenza della Shoah e di avvenimenti consimili o a trattare in termini pseudo-scientifici la superiorità o l'inferiorità di una razza verranno considerate espressioni di razzismo e/o antisemitismo e come tali cancellate. Lo staff procederà al ban di utenti che persistano nell'utilizzare il forum per fini propagandistici, con particolare riferimento al razzismo, all'antisemitismo, all'apologia di dittature o tiranni, all'odio religioso, politico o etnico.

    Fate presto a criticare le leggi cinesi; ma personalmente ritengo che questo punto sia molto molto interpretabile, oltreché limitante la libertà di espressione. Io non nego la Shoah, e nemmeno apprezzo o sostengo il nazionalsocialismo. Ma se qualcuno vuole discutere di Shoah, magari sostenendo tesi diverse, che male fa? Non sto parlando di me, sto dicendo in generale :P Non vorrei essere accusato di negazionismo!
    Anche qui ritorna una particolare questione: chi stabilisce cosa è dittatura, cosa non lo è, cosa lo è a metà? Se magari siamo tutti concordi nel condannare Hitler, magari non lo siamo nel definire altri paesi. Quindi non ha senso parlare di apologia della dittatura, perché è anche qui non esiste oggettività estrema. Ancora: chi stabilisce dove inizia l’odio politico e dove finisce una semplice opinione magari rivoluzionaria? Sono sempre gli amministratori; a questo punto, sono coloro che amministrano il forum che possono identificare varie opinione in questo schema di reati di opinione punibili!
    Ribadisco di non essere d’accordo con questa legge sui reati di espressione: le uniche punizioni dovrebbero essere usati nei casi di insulti ed offese ad utenti.

    CITAZIONE
    Aggiungo che è compatibile con il nostro regolamento sostenere che il Tibet sia parte integrante della Cina per ragioni storiche (anche se non condivido questa interpretazione), mentre non lo è affermare che La Cina non ha mai commesso crimini reali, al massimo ha usato la forza per far rispettare la legge nel suo territorio, perché numerose evidenze, come quelle rirportate all'inizio di questa discussione, dimostrano il contrario e le vittime meritano rispetto. Per questo motivo ho deciso di prendere un provvedimento disciplinare nei confronti di Flegïàs, ovvero il Warning. Il Warning non impedisce la partecipazione alle discussioni ma funge da ammonizione, della durata minima di un mese, per favorire una maggiore osservanza delle regole che stanno alla base del confronto su "Storia e Politica".
    Personalmente, parlo da utente prima che da admin del forum (anche perché io adoro confrontarmi con gli altri senza distinzioni di appartenenza ai gruppi, ragion per cui sono qui da quasi otto anni, e al contempo non amo adottare sanzioni disciplinari), spero Flegïàs tu voglia abbandonare l'apologia della dittatura cinese e sostenere le tue idee senza voler chiudere gli occhi sul mancato rispetto dei più basilari diritti umani attuato dal regime socialista cinese, e da tanti altri regimi socialisti, nei confronti dei propri stessi cittadini.

    Mi dispiace che tu la veda così; ma così non è. La Cina, quando ha usato la forza, l’ha usata per necessità di integrità territoriale e politica. Non possiamo pensare che chiunque sia nemico della Cina sia una vittima innocente. Basta leggersi questo discorso di Deng Xiaoping: http://en.people.cn/dengxp/vol3/text/c1990.html
    Voi parlate di apologia di una dittatura; io non la vedo per nulla in questi termini. Sono socialista, e difendo ed apprezzo tutti i compagni che, nei loro paesi, stanno facendo qualcosa per migliorare il mondo. Con i loro limiti. Ma anche con i loro pregi. Non rinnego i compagni cinesi e le loro grandi opere sociali ed architettoniche. Sostenere il socialismo non è un’apologia di un crimine. Su questo non posso transigere. E credo che questa mia punizione sia più una condanna politica che una disciplinare (ovvero: sono stato punito per le mie idee personali, non perché abbia offeso qualcuno).

    CITAZIONE
    Cosa significa? Che le leggi razziali fasciste essendo formalmente legali consentivano la deportazione in Germania degli ebrei italiani?
    Che le leggi Naziste, altrettanto formalmente legali giustificavano la Shoah?
    Che i Khmer rossi con un decreto legge avessero il diritto di sterminare un terzo della loro stessa popolazione?

    Un governo che emana leggi criminali è criminale, e criminali sono coloro che lo sostengono, sic et simpliciter.

    Non vedo perché ogni volta si deve fare una reductio ad Hitlerum. La Cina non è la Germania nazionalsocialista, né i Khmer rossi. Se io parlo di Cina e la sostegno, non vedo cosa cavolo c’entri Hitler!

    In definitiva, chiedo gentilmente che mi si rimuova il Warning, che ritengo ingiusto, politicizzato, non corretto e, fondamentalmente, una forma di censura politica.
     
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    pur essendo in fortissimo dissenso con Flejas non concordo con l'interpretazione del regolamento data da Oskar, nel rispetto delle nostre regole proporrò le mie obiezioni per messaggio privato e non su queste pagine
     
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    In questo Forum vige un regolamento, qualcuno può ragionevolmente sostenere che Flegïàs non faccia l'apologia di un sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca?
    Cessi la propaganda e sconti il suo warning, nessuno lo condanna al silenzio, solo si pretende il rispetto di normali regole di convivenza civile ed accettazione di fatti normalmente accettati da tutti, tranne lui e una infinitesima minoranza di negatori dei diritti umani, come la libertà di parola.
    Se io fossi nel regime che lui tanto apprezza, ora avrei la polizia politica alla porta, altro che un semplice warning.

    Ma uno che scrive:se qualcuno di voi andasse su un altro forum che frequento (quello inserito tra i miei preferiti), ed esprimesse ciò che esprimete voi, vi rispetterei comunque, benché gli utenti chiederebbero una vostra rimozione per apologia del capitalismo, del liberalismo,

    Che ci sta a fare in quel forum, se apprezza il pluralismo ideologico, perche non lo difende a "casa" sua?

    Edited by Romeottavio - 19/2/2015, 16:46
     
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  8. Francesco Alarico della Scala
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    Ancora un'osservazione sulla "proposta" di Romeottavio a Flegïàs:

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    Le tue idee sono un invito alla soppraffazione ed alla violenza, chi NON è democratico non chieda diritto alla Democrazia, chi nega il diritto del Popolo alla libertà di pensiero non ha il diritto di pretendere ciò che nega agli altri, applichiamo una delle tue firme:

    «Noi non abbiamo riguardi; non ne attendiamo da voi. Quando verrà il nostro turno, non abbelliremo il terrore.»
    (Karl Marx, Opere complete, vol. Ⅸ)

    Bene, questa è una delle firme che tu hai scelto, se non hai riguardi non pretendere che noi ne abbiamo per te, non credo che il TERRORE attiri chi frequenta questo Forum.

    Espediente polemico suggestivo ma che non coglie nel segno, giacché si fonda sulla tacita premessa secondo cui democrazia e dittatura sarebbero una sorta di idee platoniche, aleggianti nell'Iperuranio, astoriche e indipendenti dal fluire dell'opera umana, idee che esigono una ferrea coerenza interna.
    Tale premessa, ovvia e naturale per alcuni seguaci del pensiero occidentale, è completamente estranea a quello mio e di Flegïàs: per noi democrazia e dittatura sono mezzi, non fini, non vengono da noi ipostatizzate e rese misticamente indipendenti dal loro concreto contenuto; sono semplicemente due diverse forme politiche, utilizzabili in diverse combinazioni a seconda delle circostanze in vista di determinati fini.
    Pertanto non è un'incoerenza, da parte di Flegïàs, lamentarsi per l'applicazione a se stesso di misure dittatoriali, giacché per lui democrazia e dittatura non sono valori preideologici ai quali occorre attenersi con pedissequa fedeltà, bensì soltanto strumenti pragmatici ricavati dalla pratica politica e del tutto privi di contenuto se concepiti separatamente dal materiale storico, dalle loro cause e dai loro scopi.
    È invece un'incorenza, da parte democratica, contravvenire ai propri princìpi fondanti, ritenuti preideologici e universali, allorché si ha a che dibattere con chi non li condivide. Non dovrebbe forse essere uno dei punti di forza della democrazia quello di sapersi mettere in discussione, di non aver la presunzione di autoproclamarsi stadio supremo e inarrivabile della storia? Si può, certo, sfuggire alla difficoltà con le argomentazioni addotte da Popper; ma mi pare alquanto improprio trasferire meccanicamente alla vita di un forum principì formulati per quella di uno Stato.

    Edit: ho rimosso i contenuti attinenti all'operato dell'amministrazione, che ho inviato a Oskar in conformità col regolamento del forum.

    Edited by Francesco Alarico della Scala - 19/2/2015, 18:10
     
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  9. Flegïàs
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    In questo Forum vige un regolamento, qualcuno può ragionevolmente sostenere che Flegïàs non faccia l'apologia di un sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca?
    Cessi la propaganda e sconti il suo warning, nessuno lo condanna al silenzio, solo si pretende il rispetto di normali regole di convivenza civile ed accettazione di fatti normalmente accettati da tutti, tranne lui e una infinitesima minoranza di negatori dei diritti umani, come la libertà di parola.
    Se io fossi nel regime che lui tanto apprezza, ora avrei la polizia politica alla porta, altro che un semplice warning.

    Ma uno che scrive:se qualcuno di voi andasse su un altro forum che frequento (quello inserito tra i miei preferiti), ed esprimesse ciò che esprimete voi, vi rispetterei comunque, benché gli utenti chiederebbero una vostra rimozione per apologia del capitalismo, del liberalismo,

    Che ci sta a fare in quel forum, se apprezza il pluralismo ideologico, perche non lo difende a "casa" sua?

    Perché non si può sostenere un regime forte? Il termine dittatura è un termine negativo e confonde le idee; ciò che io sostengo ed approvo è un regime forte, autoritario e socialista. Perché mai non posso sostenerlo? E su quali basi il vostro regolamento deve condannare me perché credo che quella società sia migliore? (tra parentesi, una società in cui nessuno di voi ha mai vissuto). Ciò che io dico è la mia idea: e non puoi pretendere che il tuo pensiero sia un “fatto accettato da tutti”. È fin troppo evidente quanto tu non abbia mai messo il naso fuori dal tuo ristretto recinto: in Cina ci sei stato, e sai come la pensano loro sul loro governo? Ma non serve andare così lontano, basta che vai in un paese orientale qualunque. Se senti i cittadini di quei paesi, la loro idea (quasi sempre antiliberale, o comunque negante i princìpi basilari illuministici) è esattamente un “fatto accettato da tutti” e forse riterrebbero le tue idee delle stramberie non applicabili. Come la mettiamo?
    Ma se anche fosse vero che io negassi un “fatto accettato da tutti”: dove sta il problema? Faccio un torto alla maggioranza forse? Se sei convinto della giustezza delle tue idee, non vedo il motivo di punirmi perché “non rientro nei ranghi” del pensiero mainstream.
    Se tu fossi nel regime che io apprezzo, la polizia alle porte ce la avresti se commettessi qualche crimine. Ecco tutto.
    La tua ultima asserzione sul pluralismo ideologico conferma tutto: tu non lo accetti, a priori. Non accetti che esistano verità diverse dalle tue. La tua idea è “giusta” perché “democratica-liberale”; quindi coloro che non la accettano cosa sono? Degli infami, da reprimere se necessario. Non ci penso neanche ad andarmene! Io sono qua per discutere del più e del meno; e pace se non tutti sono d’accordo con me!
    Ciò che, non rendendotene conto, stai mettendo in pratica è la quintessenza del totalitarismo, da te tanto odiato: la dittatura della maggioranza, del “pensiero comune”, di chi ritiene sacro ciò che afferma perché è “ovvio”, “pensato dai più”, e quindi ciò basta a renderlo oggettivamente intoccabile e a censurare anche la minoranza che non condivide il “pensiero comune”. Sembra che dissentire da ciò che tu predichi sia come dissentire da una verità “oggettiva”, che in realtà reputi “oggettiva” solo perché credi sia un “fatto riconosciuto da tutti”.
    Tu conosci il poeta spagnolo Juan Ramon Jimenez? Faresti bene a leggerti la sua poesia Distinto.
     
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    Ho letto con attenzione i messaggi di Romeo e lucrezio, che ringrazio entrambi per avermi illustrato il loro punto di vista in forma privata e con spirito di collaborazione, come previsto dal regolamento. Sono fuori casa per lavoro e volevo aspettare di essere davanti a un pc per scrivere, ma non voglio che la situazione degeneri.
    Premetto che è dura garantire pluralismo e rispetto di un regolamento in cui credo e che posso ovviamente sbagliare. In questa diatriba ho ritenuto di applicare un Warning a Flegias indicando la frase in cui ha smesso di parlare di idee e ha negato realtà oggettive e tragiche. Se avessi ravvisato una violazione gravissima delle regole avrei dovuto ricorrere al ban. Così invece non ho tolto il diritto di esprimersi a nessuno, avvertendo al contempo che certe affermazioni non sono compatibili con le norme e lo spirito alla base del dibattito sul nostro forum.
    Invito a rimanere concentrati esclusivamente sui temi dei topic, a favorire um clima positivo tra utenti, a chiedere chiarimenti in forma privata come previsto dal regolamento e a evitare qualsiasi espressione riconducibile a un'apologia non di un'idea ma di un regime. E invito anche alla clemenza nei miei confronti: essere l'unico admin non è semplice, soprattutto dati i nostri temi. È fondamentale il contributo di tutti.
    Il provvedimento rimane ma come detto non comporta censure e tra un mese potrà essere revocato.
    Ripeto di cuore: aiutatemi a creare un clima positivo, soprattutto se amate come me il nostro forum. Grazie.

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    Grazie Oskar in realtà non avevo letto bene il regolamento c'è anche la proibizione dell'apologia delle dittature, forse si potrebbe discutere sull'opportunità di una tale norma, ma finché c'è va rispettata. La tua interpretazione è quindi giusta.
     
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    Da telefono fatico a rispondere a tutti ma spero di essere stato esauriente. Rimango a disposizione anche telefonicamente per tutti (posso inviare il mio numero via mp eventualmente a chi non lo ha). Grazie.

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    Sia chiaro che per apologia si dittatura si intende l'esaltazione o la negazione di atti criminali accertati commessi da un regime, qualunque esso sia. Per questo il warning è scattato solo a seguito di una determinata frase. Per favore ora parliamo di idee e non di sanzioni: SeP esiste per il confronto di idee, la polemica lasciamola ai troppi luoghi virtuali in cui si urla.

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    Edited by Oskar - 2/3/2015, 18:42
     
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    Leggo solo ora che su questo tema c'è stato un dibattito con toni un po' forti. Ovviamente mi unisco all'appello di Oskar affinché non ci si esalti oltre misura.
    Personalmente, credo che negare dei fatti ampiamente accertati non sia un buon modo di ragionare. Ammessi i fatti, se ne possono comunque proporre interpretazioni diverse, in base alla propria sensibilità personale ed in base alle proprie idee filosofiche/giuridiche/politiche.
    Non c'è dubbio che la Cina abbia condotto una durissima repressione politica al suo interno, soprattutto in certi periodi come la Rivoluzione Culturale. Il Tibet ne ha sofferto particolarmente perché è territorio alla periferia del mondo cinese, che era stato soggetto al vecchio Celeste Impero ma sostanzialmente era abituato a un'autonomia ampissima. Quando Mao decise di reintegrare pienamente il Tibet dentro la Cina, si scontrarono degli opposti assoluti: il medioevo e la modernità, l'autonomia del villaggio ed il centralismo del partito, il monastero e la fabbrica, il bastone ed il mitra.
    Non possiamo negare le sofferenze del popolo tibetano, anche se bisognerebbe dare atto alla Cina di oggi (che, a scanso di equivoci, resta un paese non libero) di aver fatto molti passi lontano da Mao e di cercare in Tibet di fare politiche di ri-costruzione e ri-conciliazione. Ovvio che chi ha lasciato il Tibet molti anni fa, come il Dalai Lama, abbia negli occhi tragici ricordi e non sia soddisfatto di questo: lo sarebbe solo magari dall'indipendenza del Tibet. (Forse anche il Papa, se nel 1870 fosse stato mandato via anche dal Vaticano, avrebbe girato il mondo a parlare dell'Italia come paese tirannico che si è annesso il lazio e mortifica la libertà religiosa).
    Io sono convinto che un giorno si arriverà a una storica stretta di mano tra il Dalai Lama ed un Presidente cinese.
     
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  14. Flegïàs
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    Capisco il vostro punto di vista, ma personalmente non lo condivido. Inoltre penso che si sia mal interpretata la mia frase: non sto dicendo che in Cina non ci siano mai state repressione, ma che erano (per vari fattori, politici, storici, geopolitici) necessarie, e quindi giuste, e non ascrivibili come repressioni (che è un termine negativo). Quindi definirle repressioni è errato. Non ci si può fermare a ciò che appare: se una persona viene condannata a morte si possono fare mille illazioni contro la Cina, ma se questa persona è (esempio) un pedofilo, un ladro, un sabotatore o un terrorista, io chiamo questa pratica giustizia, non repressione.
    Tornando più nello specifico pongo agli utenti del forum qualche articolo preciso:
    http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/09..._lama-36841119/
    Nessuno condanna queste violenze? Non era forse giustissimo e legittimo che uno Stato di diritto utilizzasse la forza (o, se preferite, la repressione), per il bene dei cittadini? Ce ne sono tante altre di analisi e documenti simili, rivelati da dossier occidentali (non dal governo di Pechino!), se qualcuno ha voglia di un confronto li posso postare.
     
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    Sono col tablet, mi riservo di rispondere appena possibile, per ora mi limito a rilevare che la pena di morte per i ladri (sic) pedofili e chi agli occhi del regime appaia come sabotatore sarebbe un atto di giustizia
    L'articolo che posti poi, comincia con "a quanto pare" si commenta da solo.

    PS:Nò. ripensandoci tutto il tuo scritto si commenta da solo.

    Edited by Romeottavio - 20/2/2015, 17:24
     
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