Storia e Politica

Posts written by Emerella

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    No, Oskar figurarsi...
    Semplicemente rischierei di essere volgare ed è una cosa che non mi piace proprio.
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    Non parlo altrimenti Oskar mi banna.
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    Non ne ho un giudizio positivo.
    Quel suo dire "la povertà è colpa" è indizio di un ultra liberismo dannosissimo, che sta anche provocando la crisi economica in atto.
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    CITAZIONE
    Wilhelm Franz Canaris (Aplerbeck, 1º gennaio 1887 – Flossenbürg, 9 aprile 1945) è stato un ammiraglio tedesco, a comando dell'Abwehr, il servizio segreto militare tedesco, dal 1935 al 1944.
    ato nel 1887 ad Aplerbeck, vicino a Dortmund, da una famiglia di lontane origini greche (anche se più probabilmente italiane, come emerse da una ricerca da lui effettuata nel 1938, dove veniva messa in luce la sua discendenza da una famiglia di nome "Canarisi", originaria del Nord Italia e stabilitasi in Germania nel XVI secolo).

    Nel 1905 si arruola come cadetto nella Marina Imperiale Tedesca, e fra i suoi primi incarichi da ufficiale, ha il compito di fare da interprete ai tedeschi che rimpatriano dal porto di Veracruz, a causa della Rivoluzione messicana.

    Allo scoppio della Prima guerra mondiale, presta servizio come tenente di vascello e ufficiale addetto alle informazioni a bordo dell'incrociatore Dresden, prendendo parte alla Battaglia delle Falkland con la flotta dell'ammiraglio Maximilian von Spee. Dopo l'affondamento del Dresden al largo delle Isole di Juan Fernández, per evitarne la cattura da parte britannica, viene internato in un campo di prigionia in Cile, dal quale evade nell'agosto del 1915 e, dopo una lunga marcia attraverso le Ande, raggiunge l'Argentina, dove riesce ad imbarcarsi per tornare in Germania. Decorato con la Croce di Ferro, viene assegnato al nascente servizio segreto della Marina. Lavora come agente in Spagna dall'aprile del 1916, sfuggendo ad un attentato e diventando uno degli uomini più ricercati dall'MI6, il servizio segreto britannico. Nel 1918 torna in servizio attivo come comandante di U-boot nel Mediterraneo, dove affonda diciotto unità nemiche.

    Al termine della guerra Canaris continua la carriera militare, aderendo inizialmente ai Freikorps, spinto dai disordini sociali dilaganti durante i primi giorni della Repubblica di Weimar, e poco dopo nella Reichsmarine. Nel 1919 fa parte della corte marziale che assolve i killer degli spartachisti Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. Viene promosso rapidamente, ottenendo il comando della corazzata Schlesien nel 1922, dell'incrociatore scuola Berlin nel 1923 ed il grado di capitano di vascello nel 1931. In questo periodo prosegue il suo lavoro per i servizi segreti, intensificando i suoi contatti con alti ufficiali, politici ed industriali, nel tentativo di stabilire un nuovo ordine nella politica tedesca. Parallelamente, segue ed appoggia lo sviluppo del partito Nazionalsocialista, non diventandone mai un membro, e nel 1935 diventa capo dell'Abwehr, con la promozione al grado di ammiraglio.
    Il nazismo e la seconda guerra mondiale [modifica]

    Sotto la sua direzione, l'Abwehr si organizza in modo più efficace e aumenta la propria influenza a discapito delle agenzie rivali, come la famigerata SD di Reinhard Heydrich, il servizio segreto delle SS. Il primo obbiettivo di Canaris è cercare di migliorare i rapporti fra le due strutture e questo viene facilitato dal fatto che i due comandanti si conoscono dal tempo in cui Heydrich era imbarcato sul Berlin. I compiti vengono divisi: l'Abwehr si sarebbe occupata dello spionaggio e del controspionaggio militare, la Gestapo e la SD avrebbero agito in campo politico.

    Nonostante il suo iniziale appoggio alla presa di potere da parte di Hitler, in cui si illude di vedere il restauratore dei valori germanici, si rende ben presto conto della brutalità nazista e inizia segretamente a lavorare per rovesciare il regime, utilizzando fidatissimi collaboratori[1]. Nel 1938, dopo l'annessione dei Sudeti, avvisa il generale Francisco Franco dei piani tedeschi per la cattura di Gibilterra e gli chiede di impedire il passaggio di truppe attraverso la Spagna[2]. Nello stesso anno, e successivamente nel 1939, è coinvolto nello studio di due piani per l'assassinio di Hitler.

    Dopo l'inizio della guerra fra Germania e Polonia, visita il fronte ed è testimone delle atrocità e dei crimini di guerra commessi dalle squadre della morte delle SS. Assiste all'incendio della sinagoga di Będzin e alla morte dei residenti ebrei della città. Riceve anche numerosi rapporti da agenti dell'Abwehr su molti altri omicidi di massa in tutto il territorio polacco controllato dalla Wehrmacht. Sconvolto dallo sviluppo della situazione bellica e politica, riunisce attorno a sé ufficiali dell'esercito e funzionari governativi antinazisti, allo scopo di eliminare Hitler e trattare una resa onorevole con gli Alleati. Ne nascerà il fallito complotto del 20 luglio 1944, dal quale il dittatore esce illeso.

    Dalla feroce caccia ai cospiratori che segue non sfugge Canaris. Il pomeriggio del 23 luglio Walter Schellenberg, comandante dell'Abwehr dal febbraio 1944, si presenta a casa dell'ammiraglio, alla periferia di Berlino. Trasferito all'Accademia della Gestapo di Fürstenberg/Havel, vi rimane recluso fino al 7 febbraio 1945. Portato al campo di concentramento di Flossenbürg, vicino al confine cecoslovacco, viene ammanettato, incatenato alle caviglie e rinchiuso nella cella numero 22. La sera dell'8 aprile, dopo l'ennesimo interrogatorio con torture, un esanime Canaris batteva sul muro, a beneficio del compagno di prigionia della cella numero 21, un ultimo messaggio: "Naso rotto durante ultimo interrogatorio. La mia ora è giunta. Non ero un traditore. Ho fatto il mio dovere di tedesco. Se sopravvivi, ricordami a mia moglie". La mattina seguente, l'ammiraglio Canaris viene portato nudo al patibolo e strangolato con una corda di pianoforte. Meno di un mese dopo, i sovietici avrebbero alzato la bandiera rossa sul Reichstag.

    [DA WIKIPEDIA]

    Allora, questo è quanto ho trovato su questa figura (definirlo un gerarca nazista è possibile)?
    Io direi che è uno di quei tedeschi conservatori che non videro in tempo le storture del nazismo e devo dire che ha pagato pure abbondantemente per questa tardiva comprensione della natura del regime.
    Ho visto anche un documentario di Rai storia, ma non saprei citarlo.

    Edited by Oskar - 25/9/2019, 20:50
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 21/12/2012, 16:51) 
    @Lady Sargatanas Mi intrometto un attimo per dire che tutto questo con "il Papa benedice legge che prevede la pena di morte per i gay in Uganda" cosa centra?

    Chiedo scusa per l'OT, ma ho risposto a quella frase e poi ho posto la domanda a Romeoottavio.
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    Non è insensata la domanda.
    Secondo te quindi vale più il diritto di una vita in potenza che quello di una donna? Forse prima l'ho espressa in maniera molto cruda, ma esprime esattamente quel che penso di un embrione.
    E' una vita in potenza, che può e non può esserci.
    E vale il diritto di una vita che può e non può esserci o di una vita formata?

    "Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria".

    Questa frase mi ha fatto male, perché non si è capita una cosa:
    la libertà di scelta è sacra e non va colpevolizzata una donna perché abortisce.
    Ci pensa già lei da sola a colpevolizzarsi.
    E ci si dimentica di una cosa:
    in caso di stupro una donna è obbligata ad amare un bambino nato da un abuso?
    Le ricorderà sempre la faccia dello stupratore.
    E mi trattengo da alcune affermazioni vetero-femministe.


    Ah una cosa:
    parlare di omosessualità "contro-natura" è una cosa che mi fa ridere di gusto visto che ci sono specie animali anche evolute che hanno rapporti omosessuali.
    Ma poi gli omosessuali chiedon semplicemente i diritti riconosciuti del matrimonio civile.
    E la chiesa manco questo vuole, contribuendo con la sua azione a creare uno stato enorme di disuguaglianza.
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    CITAZIONE (Romeottavio @ 21/12/2012, 12:27) 
    4. Via di realizzazione del bene comune e della pace è anzitutto il rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Veri operatori di pace sono, allora, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita.

    Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. La fuga dalle responsabilità, che svilisce la persona umana, e tanto più l’uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicità o pace. Come si può, infatti, pensare di realizzare la pace, lo sviluppo integrale dei popoli o la stessa salvaguardia dell’ambiente, senza che sia tutelato il diritto alla vita dei più deboli, a cominciare dai nascituri? Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all’ambiente. Nemmeno è giusto codificare in maniera subdola falsi diritti o arbitrii, che, basati su una visione riduttiva e relativistica dell’essere umano e sull’abile utilizzo di espressioni ambigue, volte a favorire un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia, minacciano il diritto fondamentale alla vita.

    E secondo te nell'aborto un grumo di cellule vale più di una donna formata?
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    Papa benedice promotrice legge che prevede pena di morte per gay in Uganda
    Il presidente del parlamento ugandese, Rebecca Kadaga, lo scorso 12 novembre aveva annunciato che quella sarebbe stata un ''regalo di Natale'' per tutti gli ugandesi anti gay. Ieri la signora è stata ricevuta in Vaticano come racconta nella sua home page il sito del Parlamento del paese africano. Petizione on line contro la norma

    Una legge contro l’omosessualità – da approvare – che tra le ipotesi prevede la pena di morte. Succede in Uganda, uno dei 37 paesi nel mondo che considerano nel loro codice penale l’essere gay un reato. Il presidente del parlamento ugandese, Rebecca Kadaga, lo scorso 12 novembre aveva annunciato che questa norma sarebbe stata un ”regalo di Natale” per tutti gli ugandesi anti gay. La signora, come si legge sul sito del parlamento del paese africano, è stata ricevuta e benedetta ieri dal Papa che oggi, nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, ha definito i tentativi di accomunare i matrimoni gay a quelli fra uomo e donna “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. Nella foto si vede Benedetto XVI accanto alla speaker.

    La legge anti-gay, “The Kill gay bill” duramente contestata, potrebbe essere approvata nei prossimi giorni e per questo sta crescendo la pressione del popolo del web. L’ultimo dato relativo alla petizione on line è che oltre un milione di persone hanno firmato l’appello promosso dalla web community Avaaz.org; “Ultime ore per fermare l’orribile legge anti-gay in Uganda” si legge sulla home page. “Chiediamo ai leader dell’Uganda e ai suoi maggiori paesi partner di unirsi a noi nel condannare ogni persecuzione e difendere i valori della giustizia e della tolleranza”, si legge nel testo della petizione.

    Il disegno di legge, presentato dal deputato David Bahati, propone pene detentive più lunghe per gli atti omosessuali rispetto a quelle attualmente in vigore, tra cui l’ergastolo, ma nella sua bozza originale era prevista anche la pena di morte nei casi di omosessualità aggravata; se a commettere il reato per esempio è un malato di Hiv o se si hanno rapporti con minorenni. Nel presentare la legge la Kadaga, lo scorso 12 novembre aveva annunciato che sarebbe stata un ”regalo di Natale”. Il testo, definito lo scorso anno ”odioso” dal presidente americano Barack Obama, ha già scatenato una serie di proteste da parte di alcuni leader mondiali che hanno minacciato di sospendere gli aiuti in favore di Kampala. Chi dovesse vivere con una persona del suo stesso sesso, in caso di approvazione della legge, rischierebbe 14 anni di galera.

    “Quello che oggi papa Benedetto XVI ha anticipato quale messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che si celebrerà l’1 gennaio 2013 è probabilmente il peggiore di sempre: arma infatti gli omofobi di tutti i paesi con un invito ad una crociata senza quartiere contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso” commenta Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay, secondo il quale “leggere pero’ nelle altisonanti parole del pontefice che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una minaccia per la giustizia e per la pace, oltre a qualificare da sé il messaggio, testimonia l’assenza di argomentazioni realistiche e sensate da parte della Chiesa Cattolica sull’argomento”.

    Per Romani “il matrimonio anche per gay e lesbiche ha vinto e si sta affermando in tutto il mondo, in paesi governati sia da conservatori che da progressisti, e arriverà anche in Italia, al di la’ di questo canto del cigno. Certo, dopo il laico pronunciamento di ieri del Parlamento europeo a favore di unioni civili e matrimonio per persone dello stesso sesso votato democraticamente a maggioranza, non ci attendevamo di meglio da una teocrazia che rincorre su questi temi il peggior integralismo. Il messaggio anticipato oggi è tristemente coerente con la benedizione data ieri in Vaticano alla delegazione parlamentare ugandese guidata dalla portavoce Rebecca Kadaga, una delle più forti promotrici della ‘Kill the Gay Bill’, la legge che il parlamento ugandese si appresta ad approvare e che prevede la pena di morte per ‘omosessualità aggravata’. Con queste due azioni – conclude – Benedetto XVI continua a rappresentarsi come un apostolo di ingiustizia, divisione e discriminazione ai danni delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali. E’ necessario che la società civile e i rappresentanti politici, a tutti i livelli, facciano sentire le loro parole di condanna di fronte ad atti e parole così gravi”.


    Se il papa benedice questa signora omofoba veramente merita lui di morire, non i diversi che lui condanna.
    E se qualche clericale si sente offeso, beh sono contenta.
    Scusate lo sfogo, ma penso che dinanzi a simili esempi di omofobia non ci voglia tanto la misura, quanto la condanna senza appello.
    Cioè i matrimoni gay sono una offesa alla "libertà e alla pace"?
    Ma dove siamo finiti?
    E poi non piagnucoliamo se un ragazzino di 15 anni decide di suicidarsi perché considerato diverso. Se continuiamo a sostenere simili esempi di omofobia, beh noi invitiamo questi poveri ragazzi a farsi del male.
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    Spero che però certe tragedie non vengano attribuite a "malattie psichiatriche"...
    Sapete cos'è, è un modo troppo facile per scaricarsi al coscienza.
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    Ribalterei il discorso.
    Almeno 21 anni questo se li fa.
    Qui in Italia se li garroti e poi non si applica la pena che senso ha?
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    Agnostica.
    Penso che la nostra mente sia troppo limitata per parlare dell'esistenza o no di un dio.
    Ci sono prove?
    Non ci sono?
    No.
    Quindi mi astengo.
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    Per poco a me non veniva un attacco di cuore quando ho sentito parlare di sta cosa ad annozero.
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    Io al liceo avevo un professore marxista.
    Durante una lezione su Mazzini disse una cosa abbastanza sensata.
    "Mazzini, per gli austriaci, era un terrorista, un bombarolo."
    Cosa vera, mentre per noi era un patriota.
    Ora, cosa intendo dire? Davvero "terrorista" indica un qualcosa di oggettivo?
    Oppure, dipende dallo stato?
    Mi spiego: per noi i brigadisti che hanno catturato Moro sono terroristi.
    Eppure loro si definivano così?
    Non penso. Secondo loro stavano combattendo una guerra contro uno stato ingiusto e implementavano nelle loro strategie anche il terrore.
    Del resto, ci dimentichiamo cosa combinò Pisacane?
    Oppure per gli islamici che attentano contro le istituzioni occidentali in Iraq e Afghanistan. Sono terroristi? Per noi, perché non lasciano in pace le nostre istituzioni.
    Ma per loro è più terrorista la presenza di un Occidente che vedono come nemico.
    Alle volte le parole sono indice di una realtà soggettiva, penso io. Basta solo chiedersi da che parte si stia.
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    Mah, non credo che Lula sia improvvisamente rinscimunito. (Ok, avrà solo la quinta elementare, ma idiota non è)
    Io ho la nettissima impressione che Lula si sia fatto questa idea: ossia che di Battisti non si condannino gli omicidi, quanto le idee politiche. Mi spiego: secondo me Lula (e l'estabilishmet brasiliano) pensano che all'Italia poco frega se Battisti ha ucciso quattro o diecimila persone, ma solo che era comunista.
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    Prima che mi diciate di presentarmi, dico subito che sono Evil Sirya, bannata per una colpa non mia (furto di password)
    Volevo parlarvi di questo film di propaganda, attraverso il quale si cercava di convincere i tedeschi ad aderire al progetto AKTION 4.
    Lo conoscete? Cosa ne pensate?=
15 replies since 13/2/2009
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