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I Normanni che si stanziarono nella penisola francese chiamata Normandia, nel 911 ottennero l'elevazione da parte del re francese, come scritto da Cornelio, a ducato, retto da Rollone. L'ordinamento statale normanno, di lì a poco, sarebbe stato ben diverso da quello, contemporaneo, degli analoghi regni europei: era presente un forte potere centrale, che si estendeva sia sulla nobiltà che sul clero; il duca amministrava la giustizia o direttamente o a mezzo di propri funzionari, i visconti; la creazione di castelli era sottoposta all'autorizzazione del duca, mentre le guerre private tra feudatari erano rigorosamente proibite; inoltre anche l'obbligo militare era strettamente osservato. Questa "anomala" istituzione statale caratterizzerà il ducato (poi regno) normanno nelle due grandi conquiste territoriali che sarebbero avvenute nel secolo successivo: la conquista dell'Inghilterra ad opera di Guglielmo il Comquistatore dopo aver debellato gli Angli e i Sassoni (battaglia di Hastings, 1006); e conquista ed espugnazione della Sicilia a danno dei musulmani, da parte di Ruggero I, appartenente alla dinastia degli Altavilla. In Italia meridionale, inoltre, i normanni, combattendo ora per l'uno, ora per l'altro signorotto locale, ottennero la contea di Aversa con Rainulfo Drengot, e la contea di Melfi*, grazie a Guglielmo Braccio di Ferro. Estintasi la discendenza diretta del Guiscardo, Ruggero II, figlio di Ruggero I, poteva farsi incoronare a Palermo, finalmente, re di Sicilia e duca di Calabria e Puglia.
* Quest'ultima città ebbe un ruolo importante anche nell'accordo che si sarebbe stipulato di lì a poco (1059) tra Niccolo II e Roberto il Guiscardo: in quell'anno, infatti, il capo normanno ottenne l'investitura dal pontefice di duca di Calabria e Puglia per grazia di Dio e di San Pietro.
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