Quale legge elettorale per l'Italia?
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  • Proporzionale alla tedesca con sbarramento e preferenze
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  • Maggioritario con collegi uninominali
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  • Porcellum modificato per quanto riguarda il Senato
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Quale legge elettorale per l'Italia?

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    Partendo dal presupposto che l' attuale legge elettorale, il 'porcellum' di Calderoli, va cambiata, secondo voi quale può essere la migliore legge elettorale? Votate.

    Ah, dimenticavo, io voto per il maggioritario.

    principali sistemi elettorali
    sistema maggioritario uninominale a un turno unico: vince e conquista il seggio chi ottiene la maggioranza relativa dei voti del collegio , qualunque essa sia.
    maggioritario a doppio turno ( alla francese): vince il candidato che al primo turno ottiene la maggioranza assoluta dei voti (50%+1) del collegio; qualora nesssun candidato ottenga il quorum si procede ad un secondo turno a cui hanno accesso solo candidati che hanno conseguito al primo turno almeno il 12,5 % del totale degli iscritti del collegio. poichè si parla di iscritti al collegio , la percentuale dei voti validi per essere ammessi al turno successivo è molto maggiore ( circa il 20%) ragion per cui quesi sempre il secondo turno diventa un ballotttagio tra due candidati. infatti se un solo candidato ha ottenuto la maggioranza richiesta al secondo turno viene ammesso anche il secondo classificato; se nessuno ha ottenuto il quorum accedono al secondo turno i due candidati meglio classificati. ottiene il seggio il candidato che ottiene più voti validi al secondo turno.
    il sistema tedesco è proprorzionale con soglia di sbarramento al 5% su base nazionale per determinare il numero dei seggi assegnati ai vari partiti. i nomi dei deputati di ciscun partito vengono eletti per metà con sistema proporzionale con lista bloccata ( senza posssibilità di esprimere preferenze) in collegi corrispondenti ai vari Lander ( le nostre regioni), per l'altra metà con sistema uninominale maggioritario a turno unico.
    il Porcellum è un sistema proprorzionale con premio di maggioranza per la coalizione vincente su base nazionale alla Camerae su base regionale al Senato. vnegono introdotti vari sbarramenti : alla Camera per le coalizioni il 10% dei voti validi; per i singoli partiti coalizzati del 2%; per partiti fuori dalle coalizioni del 4% ( sempre su scala nazionale); Per il Senato per le coalizione il 20% dei vosti validi nella regione presa in esame; per i partiti coalizzati il 3% dei voti validi in quella regione; per i partiti al di fuori delle coalizioni l'8% dei voti validi ( sempre in quella regione)

    Edited by Oskar - 27/11/2014, 22:38
     
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  2. Veneto Autonomo
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    io sono per il Porcellum attuale lol

    anche qua come nel sondaggio di pizza il quesito è mal posto: il doppio turno non è forse maggioritario come per quanto riguarda l'elezione del sindaco?

    manca inoltre qualche accenno al modello spagnolo:molto interessante secondo me un proporzionale corretto verso il maggioritario viste le ciroscrizioni molto piccole

    quindi mi astengo.
     
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  3. Veneto Autonomo
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    secondo me è imprescindibile il fatto che debba rimanere il principio che la prima lista di quelle escluse dallo sbarramento ottenga dei deputati. forse l'unica vera norma decente del Porcellum
     
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  4. colonnello o'Malley
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    Quello è stato un gentile omaggio di Silvio a Clemente credi a me... e secondo me è assurda... già che ci sei, non metterlo lo sbarramento, o mettilo più basso no?

    Comunque voto per il doppio turno alla francese
     
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  5. Wanchope89
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    io non ho votato, perchè mi ritengo troppo poco informato in materia.. non potreste spiegare (anche in poche parole) come funzionano questi possibili sistemi elettorali?
    O se mi è sfuggito il topic dove ne avete parlato, indicatemelo please :)
     
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  6. lupog
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    anch'io voto per il doppio turno alla francese

    a chi interessasse ( Wanchope o altri) ho inserito in cima al thread un breve riassunto dei vari sistemi elettorali.

    Edited by lupog - 12/2/2008, 14:46
     
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  7. jonny_k
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    Io sono per il vecchio mattarellum: 75% maggioritario, 25% proporzionale (mi pare di ricordare solo per il senato); rimaneva la possibilità di esprimere la preferenza, gli scorpori erano di una difficoltà a calcolarsi indicibile, vero, ma quella "via di mezzo" tutta italica fra maggioritario e proporzionale rispecchiava la consapevolezza del fatto che il panorama politico italiano non è gestibile attraverso scelte troppo tranchant: se è vero che, ad esempio, il maggioritario secco, a turno unico è il padre nobile del famoso modello Westminster è altrettanto vero che per la nostra idea di democrazia una forza che rappresenta il 15% dell'elettorato (i liberali inglesi, nell'esempio) non pùò restare fuori dal parlamento; il doppio turno va benissimo per la Francia ma ditemi un po' che mercanteggiamento per gli apparentamenti si avrebbe da noi... non oso immaginarlo! La soluzione tedesca è equilibrata, lo sbarramento posto a una quota elevata "semplifica" per forza lo scenario politico ma non assicura di per sè la governabilità (non dimentichiamoci che la Germania è attualmente governata da una "grossa coalizione" che, per quanto sostengano Bertinotti e Storace, da noi è ben al di là da poter essere paventata). Rimarrebbe il proporzionale puro stile prima repubblica (sistema che mi sembra viga in Spagna con l'accorgimento degli sbarramenti a livello regionale/provinciale) ma, francamente, non mi sembra per nulla funzionale (per quanto, ragionandoci, il proporzionale puro è il sistema più equo: una testa, un voto).
    Dopo questo piccolo excursus, a mio avviso, l'ibrido "mattarellum" rimane una soluzione sempre attuale alla luce sia delle finalità che una nuova legge elettorale dovrà perseguire (semplificazione, governabilià, possibilità di esprimere la preferenza) sia del fatto che il panorama politico italiano è pur sempre caratterizzato da una sensibile "curtosi".
     
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  8. Lorindel
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    Di certo il doppio turno alla francese o il proporzionale alla tedesca (quindi sbarramento e preferenze dei candidati) . Via via per una Repubblica Presidenziale .
     
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  9. Napoleone IV
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    Io sono per il maggioritario uninominale a maiority, quello a colpo secco insomma. Semplice e senza trucchi.
     
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  10. Manatasi
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    Uninominale all'inglese, però per passare si deve prendere almeno il 40%, sennò si va al ballottaggio.
     
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  11. Medigeo
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    io personalmente sono. Legge attuale con la modifica su scala nazionale anche al senato.. altrimenti la legge che esce dal referendum con le preferenze.
     
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  12. Armilio
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    Io sono per quello francese: principalmente perchè è un buon compromesso tra il "democratico" proporzionale (tutti i partiti possono passare al 2° turno, e i maggiori partitini raggiungono comunque il parlamento), e il favorire i 2 maggiori partiti, obbligando tra l'altro l'elettorato a pensare in modo maggioritario nel doppio turno.

    Edited by Armilio - 25/4/2009, 13:57
     
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  13. edera rossa
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    sono per il proporzionale puro senza sbarramenti e con possibilità di più preferenze. Il sistema proporzionale permette di avere una maggioranza di governo ed un parlamento che si modificano al modificarsi della società civile. Si evitano gli enormi costi di sistema dovuti ai cambi di maggioranza propri del bipolarismo, la politica è meno leaderistica e si guarda meno alle persone e più ai programmi. Se il proporzionale è veramente puro ed entrano in campo anche partiti molto piccoli , nessun partito minore avràforza di ricatto inquanto potrà essere sostituito da altro su posizione finitima.Vi sarebbe maggiore continuità di politica economica e di politica internazionale. Vi sarebbe anche una maggiore possibilità di democrazia all'interno dei partiti. La figura di capopartito non corrisponderebbe a quella di capo di governo o di opposizione; il capo di governo sarebbe scelto dal parlamento ed avrebbe maggiori doveri verso lo stesso. Fenomeni come il berlusconismo sarebbero molro più difficili. Si è addossato al sistema elettorale della prima repubblica una serie di problemi che derivavano da situazioni esterne al sistema dei partiti quale, ad esempio, la situazione internazionale. Il sistema proporzionale liberato dallo scontro " di civiltà"deglli anni della cortina di ferro, avrebbe potuto rendere al meglio. E qui . per il momento, mi fermo.
     
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  14. Drago Nero™
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    Certo un sistema elettorale idoneo ad un Paese politicamente "complesso" come l'Italia pare non esserci. Eppure democrazia impone che si voti per cercare di trovare un equilibrio rappresentativo tra gli aventi diritti. E non solo, ovviamente.

    Avendo vissuto negli Stati Uniti ho trovato più che interessante il sistema elettorale americano, con presidenzialismo ad elezione diretta atto a dirimere una contesa ridotta a soli due partiti. Come tutti ben sappiamo la corsa alla Casa Bianca à "cosa" tra Repubblicani e Democratici. Il popolo ha un potere immenso, infatti decide egli stesso chi ha diritto a rappresentarlo e chi, temporaneamente, no.

    Ma l'Italia può oggettivamente ambire ad un simile sistema elettorale ? Attualmente la mia risposta appare negativa ed i motivi sono presto elencabili.

    Prima d'ogni cosa occorre cambiare la Carta costituzionale, aggiungendo il termine "federale" quando si parla di Repubblica. Unica ed indivisibile, ma federata con regioni che vivono di vita propria, seguengo pochi quanto precisi dettami tracciati da Roma. Oggi abbiamo un federalismo fiscale che pare non essere nè carne, nè pesce. Un passo interessante, ma ampiamente incompleto. Per il federalismo politico ed amministrativo sembrano non esserci speranze immediate.

    Il bipartitismo italiano é imperfetto, se non inesistente. Mentre a destra abbiamo due partiti che, a loro modo, formano una coalizione; a sinistra si pone un insieme di due idee politiche piuttosto diverse, unite per fare voti alle varie tornate elettorali. In passato si ricordano schieramenti disomogenei con le "ali" estreme dei due schieramenti a fare da ago della bilancia, "sporcando" i programmi originali dei partiti "maggiori".
    Il centro che vediamo oggi rappresentato non potrebbe esistere se si decidesse di rappresentare in toto la linea elettorale americana. Oggi, invece, alcuni partiti (divenuti insospettabilmente "forti") spostano equilibri laddove, per esempio, c'era la sinistra antagonista o AN, poi confluita nel PDL. Per ovviare a questa stortura, incompatibile con il metodo a me caro, é assolutamente necessario escludere ogni possibile frammentazione del voto, riducendo lo spazio di manovra dei "cespugli" o di quei movimenti che non hanno collocazione certa.

    Infine trovo doveroso ricordare che vige, in Italia, un bicameralismo "perfetto", unico esempio tra i Paesi democraticamente evoluti. Una perfezione tale che rende impossibile governare con snellità, tra un passaggio e l'altro dove Camera e Senato votano la stessa legge o la modificano in modo sostanziale, stravolgendone l'impianto originario. Se il Senato delle regioni, di cui si dibatte da troppo tempo, vedesse la luce, naturale conseguenza del Federalismo politico, amministrativo ed economico, si potrebbe delegare alla sola Camera il compito di approvare (in unica seduta) i disegni attuativi dello Stato centrale, poi recepiti dalle stesse regioni ed adattate alla veriegate esigenze territoriali di cui il Sentato delle regioni (appunto) avrebbe compito consultivo.

    Piccolo, ma non trascurabile particolare. Oggi l'Italia mostra, tra le tante, un'anomalia non riscontrabile altrove. Infatti abbiamo un premierato debole a fronte di una presidenza "dimezzata", dove il primo é letteralmente ostaggio del Parlamento, alleati compresi (o soprattutto); il secondo non ha funzioni tali da indirizzare la politica italiana dandole una guida certa ed incontrovertibile. Con l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, l'eliminazione della figura del premier (divenuta inutile con il sistema americano), il rafforzamento dei poteri della presidenza il sistema sarebbe pronto per essere applicato.

    Unico problema: in Italia la lentezza legislativa ha "affossato" fior di cambiamenti quanto a leggi elettorali, mentre sono molti i mal di pancia allorquando si parla di Federalismo "globale" e di presidenzialismo all'americana. La presenza di partiti e partitini di cui sopra altri non é che un reale ostacolo alle doverose ed urgenti riforme che lo Stato chiama a gran voce attraverso i cittadini, sempre più disorientati dalla farraginosa legge elettorale attualmente in vigore.

    Conclusione: appare decisamente difficile cambiare oggi quanto erroneamente creato ieri. Il "mostro" elettorale é cresciuto a dismisura nel tempo e conviene a tutti che così rimangano leggi e leggine a riguardo. A tutti tranne a chi viene escluso dal Parlamento, sempre pronto a fare la voce grossa. Nongià per spirito di Patria, ma per mero calcolo politico ed economico. Ogni partito, poi, propone qualcosa che non si adatta alle altrui idee, mentre i soliti diplomatici di turno cercano, invano, di trovare la "quadra" ad argomento ormai intrattabile.
     
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  15. nellosamr
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    CITAZIONE (Manatasi @ 22/4/2009, 15:36)
    Uninominale all'inglese, però per passare si deve prendere almeno il 40%, sennò si va al ballottaggio.

    Infatti....l'uninominale non sarebbe una brutta scelta... in ogni singolo collegio un solo candidato per partito, così si favorisce comunque il bipolarismo (dov'è che vince un partito diverso da PD/PDL/Lega?) e anche la chiarezza per chi deve scegliere, che avrebbe di fronte solo pochi nomi.
     
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223 replies since 6/11/2007, 11:55   3484 views
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