Pirro in Italia

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  1. Cornelio Scipione.
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    Dopo le guerre sannitiche,Roma si trova costretta x la prima volta a fronteggiare una potenza straniera extra-italica, ovvero quella della monarchia dell'Epiro,con a capo il re Pirro(imparentato con la potente dinastia dei Tolomei k governavano l'Egitto).
    Roma aveva iniziato una politica di espansione ai danni della Magna Grecia ed è da questo periodo k I Romani aveano diffuso il mito delle origini troiane; e in contrapposizione alla leggenda Romana era nato il mito di Alessandro Magno.
    Roma aveva espanso la propria egemonia in tutta la Campania , avevano costruito presìdi a Locri e a Reggio e strinsero un alleanza con Crotone.
    Pirro cercò di limitare l espandersi di Roma ai danni delle città della Magna Grecia x poi colpire i cartaginesi k invece combattevano le città greche in Sicilia.
    L'ambizione di Pirro era sostenuta dai regni di Macedonia,Siria e Egitto e da tutti i Greci k vedevano il monarca dell'Epiro come il liberatore dal pericolo Romano da una parte e Cartaginese dall'altra.
    Le scelte di alleanze Romane(con Napoli,Crotone e le guarnigioni poste a Locri, Reggio e Turi) entravano in conflitto con la potente città ellenica di Taranto(città-stato democratica).
    Il pretesto di una guerra si presentò nel 282 a.C. quando 10 navi Romane da guerra si posizionarono davanti al porto di Taranto,quest'ultima interpretò l'azione come di una ricerca da parte di Roma di un casus belli.Cosi i tarantini attaccarono le navi Romane mettendone in fuga alcune e altre le affondarono.dall entusiasmo della vittoria navale la città-stato attaccò la guarnigione Romana posta a Turi, dove riuscirono a mettere in fuga tutti i soldati Romani.
    L'inizio della guerra fu inevitabile.
    Taranto chiese aiuto così a Pirro k subito sbarcò in Italia con circa 22000 fanti , 2000 arcieri , 3000 cavalieri e una ventina di elefanti da guerra.
    I Romani risposero arruolando con una leva di massa(compresi anke i proletari,prima esenti dal servizio militare), e riuscirono a skierare ben 30000 soldati k nel 280 a.C. si scontrarono con l'esercito di Pirro in Eraclea; inizialmente i Romani stavano vincendo ma furono poi terrorizzati dagli elefanti da guerra di Pirro, e questi ultimi misero in fuga l esercito di Roma.
    I Romani persero molti soldati, ma anke Pirro non ebbe poke perdite, e proprio in quell occasione il re dell'Epiro esclamò: "un'altra di queste vittorie e siamo perduti".
    Dopo questa vittoria Pirro ebbe improvvisamente l aiuto di molti popoli Italici e di tutte le città della Magna Grecia, sia in denaro sia in soldati.però Pirro non sfruttò l occasione e anzi decise di trovare un accordo con Roma.ma quest'ultima fu ostile nel venire a patti con Pirro, e la guerra riprese.
    Successivamente nel 279 a.C. si svolse x 2 giorni interi una battaglia presso Ausculum dove Pirro sempre grazie agli elefanti sconfisse i Romani , procurando però migliaia di vittime in entrambi gli schieramenti.
    Nello stesso anno un ambasciatore di Siracusa sbarcò a Taranto per chiedere a Pirro di guidare la guerra contro i Cartaginesi in Sicilia.Pirro accettò immediatamente spinto dalla voglia di costruire un grande regno ellenico nella ricca Sicilia.
    Nel 279 a.C. una flotta da guerra Cartaginese (formata da 120 navi) sbarcò sulle coste del Lazio x stipulare un alleanza anti-Pirro con Roma(comprendeva un mutuo-soccorso).
    Il giuramento dei patti tra le 2 potenze mediterranee si celebrò con una cerimonia con un giuramento verso gli dei.
    La guerra era però ancora in mano a Pirro quando in Sicilia vinse molte battaglie costringendo i Cartaginesi a rifugiarsi nella fortificazione di Lilibeo dove riuscirono a resistere xk Pirro dovette tornare in Italia ad aiutare i suoi alleati i Sanniti k stavano subendo gravissime sconfitte contro i Romani.la fortuna x Pirro stava finendo e nel 275 a.C. a Maleventum le legioni Romane travolsero la falange epirota, le frecce incendiarie degli arcieri romani misero in fuga gli elefanti(8 dei quali vennero catturati e portati a Roma x celebrare il trionfo) e così sconfissero definitivamente l armata di Pirro costringendolo alla fuga. Per l'occasione il luogo del successo romano venne ribattezzato Beneventum ( oggi Benevento).
    3 anni dopo Pirro, in battaglia contro Antigono Gonata di Macedonia, perse la vita ucciso da una donna k lo colpì con una tegola sulla testa.

    FONTI : dai miei appunti presi alle lezioni di Storia Romana all università e dallo studio del libro : INTRODUZIONE ALLA STORIA DI ROMA di Emilio Gabba,Daniele Foraboschi,Dario Mantovani,Elio Lo Cascio(mio professore),Lucio Troiani.

    Edited by lupog - 24/4/2010, 20:26
     
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  2. Kratosflave
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    Pirro è stato decisamente un mediocre stratega. La sua tattica prevedeva un uso forzato di pachidermi, e solo in supporto mandava le falangi. Il motivo principale delle sue vittorie fu che i romani non conoscevano l'elefante e vedendolo in battaglia i soldati si spavenatarono. Ma con una tattica del genere non puoi durare tanto. Un punto a favore gli si deve concedere però: è stato l'unico monarca, o condottiero ellenico, che abbia sconfitto i romani in battaglia con l'uso delle falangi olpitiche. Singolare visto che le legioni furono progettate proprio per far fronte alla falange che ormai aveva il monopolio completo della strategia bellica.
     
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  3. lupog
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    CITAZIONE (Kratosflave @ 24/4/2010, 19:27)
    Pirro è stato decisamente un mediocre stratega. La sua tattica prevedeva un uso forzato di pachidermi, e solo in supporto mandava le falangi. Il motivo principale delle sue vittorie fu che i romani non conoscevano l'elefante e vedendolo in battaglia i soldati si spavenatarono. Ma con una tattica del genere non puoi durare tanto. Un punto a favore gli si deve concedere però: è stato l'unico monarca, o condottiero ellenico, che abbia sconfitto i romani in battaglia con l'uso delle falangi olpitiche. Singolare visto che le legioni furono progettate proprio per far fronte alla falange che ormai aveva il monopolio completo della strategia bellica.

    se non erro Flavio, ai romani come controffensiva bastò piazzare delle fila di arcieri le cui frecce scagliate contro i pachidermi, li fecero indietreggiare infuriati, travolgendo in questo modo la falange epirota :)
     
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  4. Kratosflave
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    CITAZIONE
    se non erro Flavio, ai romani come controffensiva bastò piazzare delle fila di arcieri le cui frecce scagliate contro i pachidermi, li fecero indietreggiare infuriati, travolgendo in questo modo la falange epirota :)

    Esattamente. Gli elefanti infurianti, ma anche spaventati per il fuoco delle frecce, travolsero parte delle loro stesse fila. Un gran pregio dei romani era che imparavano dai propri errori, e sapevano mettere a frutto strategie nuove da ogni loro sconfitta. Come contro Annibale: sapendo come era andata a Canne Scipione dispose compatti i soldati, poi poco prima di impattare con i pachidermi ordinò che lo schieramento si aprisse. Gli elefanti passarono in mezzo ed i triari con le loro lunghe lance infilzarono i tendini degli elefanti.

    Dalle Battaglie con Pirro e Cartagine Roma imparò anche ad ammaestrare gli elefanti, tanto che furono utilizzati da Catone e Metello Scipione nella Battaglia di Tapso contro Cesare, nella Seconda Guerra Civile Romana.

    Edited by Eddie1988 - 30/11/2014, 09:37
     
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  5. Cornelio Scipione.
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    comunque per la precisione la tattica utilizzata dai Romani contro gli elefanti era farli passare in dei corridoi in cui i Veliti e i Triari li abbattevano!
     
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  6. Kratosflave
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 25/4/2010, 14:46)
    comunque per la precisione la tattica utilizzata dai Romani contro gli elefanti era farli passare in dei corridoi in cui i Veliti e i Triari li abbattevano!

    I Veliti avevano per lo più il compito di uccidere i guidatori di elefanti, anche perché i loro giavellotti poco potevano sulle coriaci pelli dei pachidermi.
     
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  7. Armilio
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 25/4/2010, 14:46)
    comunque per la precisione la tattica utilizzata dai Romani contro gli elefanti era farli passare in dei corridoi in cui i Veliti e i Triari li abbattevano!

    Quella fu usata per la prima volta dal tuo nick a Zama, prima si cercava di far imbizzarrire gli elefanti in altri modo.

    Detto questo non sarei così severo sulle abilità di Pirro: non pensate che i generali romani avessero poi tante altre strategie in mente se non quella dell'attacco frontale. In fondo s'è visto a Canne: L'esercito romano in epoca repubblicana pre-Scipione era molto meno flessibile di quanto si pensi. Pirro riuscì più volte a battere i romani, non subendo mai una vera sconfitta in termini di uomini persi (ma i romani ne avevano di più), e conquistò 2 volte la Macedonia come niente. Tutto questo avendo come base di partenza un regno povero come l'epiro.
     
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  8. Kratosflave
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    CITAZIONE
    Quella fu usata per la prima volta dal tuo nick a Zama, prima si cercava di far imbizzarrire gli elefanti in altri modo.

    Più che altro frecce infuocate. Le frecce non penetravano la spessa pelle degli elefanti, ma le bruciature torturavano gli elefanti facendoli impazzire.
    CITAZIONE
    Detto questo non sarei così severo sulle abilità di Pirro: non pensate che i generali romani avessero poi tante altre strategie in mente se non quella dell'attacco frontale. In fondo s'è visto a Canne: L'esercito romano in epoca repubblicana pre-Scipione era molto meno flessibile di quanto si pensi. Pirro riuscì più volte a battere i romani, non subendo mai una vera sconfitta in termini di uomini persi (ma i romani ne avevano di più), e conquistò 2 volte la Macedonia come niente. Tutto questo avendo come base di partenza un regno povero come l'epiro.

    Beh più che altro era un ottimo tattico: sapeva come ottenere la vittoria nelle singole battaglie; ma in fatto di strategia lasciava a desiderare: non era afferratissimo sulle strategie su larga scala che comportavano una campagna intera.

    Di certo era un condottiero ammirevole, e non si meritava la fine ingloriosa che fece.
     
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  9. Armilio
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    Sì vero, come stratega vanificò in certi casi le proprie vittorie tattiche, ma non credo fosse poi tanto sotto la media di altri condottieri in questo campo. Facendo una media il mio giudizio rimane comunque positivo. Annibale lo definì il miglior generale secondo solo ad Alessandro Magno.
     
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  10. Kratosflave
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    CITAZIONE (Armilio @ 27/4/2010, 20:56)
    Sì vero, come stratega vanificò in certi casi le proprie vittorie tattiche, ma non credo fosse poi tanto sotto la media di altri condottieri in questo campo. Facendo una media il mio giudizio rimane comunque positivo. Annibale lo definì il miglior generale secondo solo ad Alessandro Magno.

    Sicuramente era al dì sopra della media, ma Annibale secondo me pecca di falsa modestia mettendosi al dì sotto di lui. Reputo Annibale assai migliore di Pirro.
     
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  11. Armilio
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    CITAZIONE (Kratosflave @ 27/4/2010, 20:59)
    CITAZIONE (Armilio @ 27/4/2010, 20:56)
    Sì vero, come stratega vanificò in certi casi le proprie vittorie tattiche, ma non credo fosse poi tanto sotto la media di altri condottieri in questo campo. Facendo una media il mio giudizio rimane comunque positivo. Annibale lo definì il miglior generale secondo solo ad Alessandro Magno.

    Sicuramente era al dì sopra della media, ma Annibale secondo me pecca di falsa modestia mettendosi al dì sotto di lui. Reputo Annibale assai migliore di Pirro.

    Bhè ovvio. ;)

    Annibale fu forse il più grande generale del mondo classico. Sicuramente il più rinnovatore.
     
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  12. Kratosflave
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    CITAZIONE (Armilio @ 27/4/2010, 21:43)
    CITAZIONE (Kratosflave @ 27/4/2010, 20:59)
    Sicuramente era al dì sopra della media, ma Annibale secondo me pecca di falsa modestia mettendosi al dì sotto di lui. Reputo Annibale assai migliore di Pirro.

    Bhè ovvio. ;)

    Annibale fu forse il più grande generale del mondo classico. Sicuramente il più rinnovatore.

    Sarò di parte, ma per me il miglior condottiero del Mondo Classico rimarrà sempre e comunque il buon vecchio Giulio Cesare :P
     
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    Strategicamente Pirro era superiore ai romani senza dubbio. Fu forse il primo ad usare gli elefanti come forza d'aggiramento invece che d'assalto frontale... grazie ad essi sbaragliò i romani in 2 battaglie. Il suo dilemma era l' esiguità relativa del proprio esercito, credo che in tutto non avesse che 20.000-25.000 truppe. I romani potevano mettere in campo eserciti come nulla fosse. Inoltre Pirro si aspettava che le città del sud italia gli fornissero truppe consistenti, invece si dice che fu costretto ad arruolare a forza i cittadini ricorrendo a metodi crudeli. Gli unici a fornirgli aiuti concreti furono i sanniti che mandarono i loro uomini migliori.

    Comunque la sua forza rimaneva esigua e i romani potevano mettere in campo tutti gli eserciti che volevano.

    Certo bisogna dire che Pirro fu molto incostante: passava da un' impresa all' altra in base alle opportunità... quindi vedendo che battere i romani era impossibile, si dirige in Sicilia e per poco non prese il potere, allorchè i siciliani si ribellano perchè alcuni suoi nemici astutamente avevano fatto credere che fosse un tiranno e mirava a rendere schiavo il popolo.

    Poi si dirige in macedonia ma anche li, doveva contendersela con Demetrio il quale disponeva di forza ben maggiori delle sue. Poi tentò la conquista di sparta ma fallisce anche questa impresa perchè non volle prendere la città di sorpresa per paura di uno sterminio e del saccheggio, allora gli spartani ebbero il tempo di armare i giovani e scavare lunghi fossati tutto intorno alla città, piazzare ostacoli e barriere difensive. Sfumato anche questo sogno, ebbe poi la morte nella città di Argo, anche qui per un colpo di sfortuna, infatti i nemici lo aspettavano in città per ucciderlo, a quel punto Pirro suona la ritirata, i compagni di fuori delle mura invece capiscono l' ordine al contrario: entrano in massa dalla porta per soccorrerlo, cosi che i soldati erano schiacciati gli uni sugli altri e fu fatta strage.

    Leggendo le vicende di Pirro, lo trovo un condottiero energico e competente, ma perseguitato dalla sfortuna.
     
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