Spiegatemi la "questione di fiducia"

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  1. Wanchope89
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    sento continuamente "il governo ha posto la fiducia, ora è certa l'approvazione della camera.." e mi chiedo, ma che è sta questione di fiducia?
    Cioè io l'ho studiata a scuola, e in linea generale so che se la si pone e il parlamento la vota contro, il governo non ha la fiducia e dovrebbe dimettersi..

    Qualcuno può spiegarmi esattamente come funziona? Perchè i governo la pongono? Quante volte la si può porre? E usare questa questione è un segno di... (debolezza, forza, altro..)?

    ho "fiducia" nelle vostre risposte, quindi non la pongo.. :lol:
     
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    Dunque, la questione di fiducia innanzitutto va distinta da una cosa dal nome simile ma dalla natura differente: la mozione di sfiducia. Quest' ultima viene presentata in Parlamento per iniziativa di membri del legislativo stesso e prevede che l'assemblea voti per rinnovare a un ministro, a più ministri o all'intero esecutivo il mandato già ricevuto.
    La questione di fiducia, invece, è posta dall'esecutivo. Il governo in carica ha nella fiducia uno strumento importante: mettendola su una legge o su altri atti aventi forza di legge, leggasi i vari decreti, (ovviamente si parla di leggi ordinarie), esso vincola il Parlamento ad una scelta: o approvare in toto la legge proposta dal governo oppure sfiduciare l'intero esecutivo. Insomma, la fiducia può essere letta come un ricatto del governo in carica alla maggioranza che lo sostiene alla quale, in pratica, dice: "non fare la furba, non sognarti nemmeno di emendare la mia proposta: o così o si va tutti a casa" (per dirlo in maniera un po' colorita).
    La questione di fiducia, in teoria, dovrebbe essere posta dal governo solo e soltanto su provvedimenti dalla cui attuazione dipende il senso di esistere del governo stesso, insomma su quelle leggi del tutto fondamentali per l'adempimento del mandato sul quale l'esecutivo ha costruito le sue fortune elettorali. In realtà spesso se n'è fatto un uso esagerato, un po' come si è fatto coi decreti.
    Non essendoci limiti al numero di voti di fiducia utilizzabili da un governo nel corso di una legislatura, in teoria ogni provvedimento potrebbe essere oggetto della fiducia. In realtà la prassi costituzionale prevede che se ne faccia un uso il più moderato possibile (anche se ciò spesso non accade).
    Porre la fiducia è in generale un segno di debolezza dell'esecutivo, soprattutto per quanto riguarda il vitale rapporto con la maggioranza parlamentare che lo sostiene la quale è, evidentemente, ritenuta dall'esecutivo stesso non così affidabile se la si vincola a un voto che è un "tutto o niente".
    Per fare degli esempi pratici il governo Prodi 2006-2008 ha fatto un uso enorme dei voti di fiducia, per ovvie cause.
    Il primo governo Prodi invece, dopo il tradimento di Rifondazione comunista, pose la fiducia alla Camera (si noti che la fiducia si può porre anche in una sola aula sullo stesso provvedimento, inutile dire dove l'ultimo governo la poneva più di frequente...): non avendola incassata per un solo voto, fu costretto per legge a dimettersi (era il 1998).
    Beh, credo di essere stato esauriente; ho scritto a braccio perciò Lupog e altri, se ho detto qualche cavolata, provvedete a segnalarmelo!

    Edited by Oskar - 26/11/2022, 17:37
     
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  3. lupog
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    preciso e esauriente, Oskar.... i miei complimenti!! :clapping:
     
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  4. Wanchope89
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    grazie, tutto chiaro :)

    Ora una domanda più nello specifico:
    L'uso continuo della questione di fiducia può essere dannoso per il corretto e democratico svolgimento della funzione legislativa?
    Mi spiego: un governo che pone la fiducia su tutto in modo da farsi accettare qualunque proposta. Questo non può essere dannoso?
     
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  5. alexandrom
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    Mi permetto di aggiungere alla esauriente spiegazione di Oskar , l'aspetto anti-parlamentare e anti-democratico del "chiedere fiducia".

    Chiedendo la fiducia si interrompono le discussioni e le presentazioni della legge soggetta alla richiesta di fiducia.

    Sè per assurdo tutte le leggi fossero approvate sulla fiducia , nessuna di esse sarebbe "discussa" in parlamento.

    In questo modo la repubblica parlamentare diventa meno parlamentare.

    Il presidente della repubblica ed altri costituzionalisti hanno posto recentemente il problema.

     
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    CITAZIONE (alexandrom @ 5/8/2008, 15:30)
    Mi permetto di aggiungere alla esauriente spiegazione di Oskar , l'aspetto anti-parlamentare e anti-democratico del "chiedere fiducia".

    Chiedendo la fiducia si interrompono le discussioni e le presentazioni della legge soggetta alla richiesta di fiducia.

    Sè per assurdo tutte le leggi fossero approvate sulla fiducia , nessuna di esse sarebbe "discussa" in parlamento.

    In questo modo la repubblica parlamentare diventa meno parlamentare.

    Il presidente della repubblica ed altri costituzionalisti hanno posto recentemente il problema.

    Certo, questo lo davo per sottointeso quando accennavo all' abuso della fiducia ma ha fatto bene alexandrom a scriverlo; inutile dire che quoto le sue parole.
    Una cosa sia chiara: io non credo che lo strumento della fiducia sia sempre negativo: nei casi in cui ci sono migliaia di emendamenti ad un provvedimento fondamentale credo possa anche starci. il problema sono le derive che questo strumento ha spesso generato: ti faccio un esempio: alcuni governi (tra cui l' ultimo, che io per altro sostenevo) hanno usato la fiducia per spacchettare ministeri (mi pare che sia stata o la prima o la seconda fiducia del governo Prodi 2006); altri per leggi palesemente ad personam (qui è inutile citare quale governo ;)).
    Per il resto grazie dei complimenti ;), in fondo il mio corso di laurea che prevede tanta politica a qualcosa serve ;);).

     
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  7. segretario_90
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    In effetti un errore c'è, ma veniale ;)

    CITAZIONE
    Il primo governo Prodi invece, dopo il tradimento di Rifondazione comunista, pose la fiducia alla Camera; [...] non avendola incassata per un solo voto, fu costretto per legge a dimettersi (era il 1996).

    A dire il vero era il 1998 quando il governo Prodi cadde per un solo voto (312 sì, 313 no) perché la Camera respinse la questione di sfiducia. Mi permetto di aggiungere che il governo Prodi è stato il primo governo dell'Italia repubblicana a cadere perché esplcitamente sfiduciato (il secondo è stato l'altro governo Prodi esattamente dieci anni dopo)
     
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  8. _SmokY_
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    CITAZIONE (segretario_90 @ 5/8/2008, 19:13)
    In effetti un errore c'è, ma veniale ;)

    CITAZIONE
    Il primo governo Prodi invece, dopo il tradimento di Rifondazione comunista, pose la fiducia alla Camera; [...] non avendola incassata per un solo voto, fu costretto per legge a dimettersi (era il 1996).

    A dire il vero era il 1998 quando il governo Prodi cadde per un solo voto (312 sì, 313 no) perché la Camera respinse la questione di sfiducia. Mi permetto di aggiungere che il governo Prodi è stato il primo governo dell'Italia repubblicana a cadere perché esplcitamente sfiduciato (il secondo è stato l'altro governo Prodi esattamente dieci anni dopo)

    Ammazzate :lollosso:
     
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  9. Wanchope89
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    era proprio quello che chiedevo.. grazie :D

    Immagino che sarebbe opportuno porre un freno a questa questione di fiducia, perchè uno scenario come quello descritto da Alexandrom non è del tutto impossibile.

    Del resto, da quando seguo la politica (non molti anni) ho sentito talmente tante volte nominare questa fiducia che non mi ero mai posto il problema di cosa fosse in realtà.. la vedevo come una cosa di normale routine politica (per esagerare dai..) :D

    Per me si dovrebbe impiegarla solo per approvare delle leggi (o atti aventi.. ecc..) e non per ogni iniziativa di governo o quasi..
     
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    Ah, quel 1996 mi è proprio sfuggito: credetemi sulla parola ma sapevo che era il '98: per citare il presidente è stato un semplice refuso, che ora correggo.
    Per il resto wanchope la questione di fiducia è per definizione un'iniziativa del governo, se così si può chiamare; il problema è che la si usi quando è opportuno e non ogni volta che si vuole chiudere la bocca al Parlamento per motivi tutt'altro che nobili.

    Edited by Oskar - 29/4/2015, 09:58
     
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  11. ChristiaNexus
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    scusate se riesumo questo topic ma ho un dubbio:se un atto di iniziativa governativa su cui e stata posta la questione di fiducia non viene approvato, ciò determina l'automatico scioglimento delle camere?
     
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    No: il governo è costretto a dimettersi ma questo, naturalmente, non determina lo scioglimento automatico delle Camere.
     
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  13. ChristiaNexus
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    grazie mille!
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 5/8/2008, 11:28) 
    Dunque, la questione di fiducia innanzitutto va distinta da una cosa dal nome simile ma dalla natura differente: la mozione di sfiducia. Quest' ultima viene presentata in Parlamento per iniziativa di membri del legislativo stesso e prevede che l'assemblea voti per rinnovare a un ministro, a più ministri o all'intero esecutivo il mandato già ricevuto.
    La questione di fiducia, invece, è posta dall'esecutivo. Il governo in carica ha nella fiducia uno strumento importante: mettendola su una legge o su altri atti aventi forza di legge, leggasi i vari decreti, (ovviamente si parla di leggi ordinarie), esso vincola il Parlamento ad una scelta: o approvare in toto la legge proposta dal governo oppure sfiduciare l'intero esecutivo. Insomma, la fiducia può essere letta come un ricatto del governo in carica alla maggioranza che lo sostiene alla quale, in pratica, dice: "non fare la furba, non sognarti nemmeno di emendare la mia proposta: o così o si va tutti a casa" (per dirlo in maniera un po' colorita).
    La questione di fiducia, in teoria, dovrebbe essere posta dal governo solo e soltanto su provvedimenti dalla cui attuazione dipende il senso di esistere del governo stesso, insomma su quelle leggi del tutto fondamentali per l'adempimento del mandato sul quale l'esecutivo ha costruito le sue fortune elettorali. In realtà spesso se n'è fatto un uso esagerato, un po' come si è fatto coi decreti.
    Non essendoci limiti al numero di voti di fiducia utilizzabili da un governo nel corso di una legislatura, in teoria ogni provvedimento potrebbe essere oggetto della fiducia. In realtà la prassi costituzionale prevede che se ne faccia un uso il più moderato possibile (anche se ciò spesso non accade).
    Porre la fiducia è in generale un segno di debolezza dell'esecutivo, soprattutto per quanto riguarda il vitale rapporto con la maggioranza parlamentare che lo sostiene la quale è, evidentemente, ritenuta dall'esecutivo stesso non così affidabile se la si vincola a un voto che è un "tutto o niente".
    Per fare degli esempi pratici il governo Prodi 2006-2008 ha fatto un uso enorme dei voti di fiducia, per ovvie cause.
    Il primo governo Prodi invece, dopo il tradimento di Rifondazione comunista, pose la fiducia alla Camera (si noti che la fiducia si può porre anche in una sola aula sullo stesso provvedimento, inutile dire dove l'ultimo governo la poneva più di frequente...): non avendola incassata per un solo voto, fu costretto per legge a dimettersi (era il 1998).
    Beh, credo di essere stato esauriente; ho scritto a braccio perciò Lupog e altri, se ho detto qualche cavolata, provvedete a segnalarmelo!

    con questa costituzione.... basta avere i numeri e si governa.. sarebbe più giusto... che chi è d'accordo... poi dicesse andiamo al voto 10 anni di non governo... ahimè ci hanno portato indietro.. l'unica cosa di questo governo... è che per ora è in carica buona serata
     
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    guido arci camalli
    Non comprendo che cosa tu voglia dire. Non ti riesce di formulare frasi coerenti e non spezzettate, pressoché incomprensibili?
     
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