Sant'Agostino, il maestro di Lutero

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  1. Cornelio Scipione.
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    La conoscenza che Lutero aveva di Agostino non era affatto generica o parziale; anzi, egli conosceva molto bene gli scritti del santo, e a Wittenberg aveva sempre sotto mano l'edizione di Amerbach.
    Lutero confidò ad un amico che sia Lefèvre e sia Erasmo erano lontano dall'intelligenza spirituale della Scrittura di Agostino.
    Melantone ci dice in una prefazione su un volume di opere latine di Lutero che il riformista era un accanito lettore di Agostino e ricordava persino alcuni brani a memoria.
    Un opera in particolare ci illumina il suo rapporto con Agostino: il commento alla Lettera ai Romani, in una serie di lezioni che egli tenne nell'università in cui insegnava a Wittenberg nel 1515-1516(queste lezioni vennero scoperte e pubblicate solo 400 anni dopo);
    la questione che traspare di più è l'uso di citazioni su Agostino durante le sue lezioni, in cui quasi tutte le citazioni verso i Padri della Chiesa sono fatte usando Agostino.
    Giungiamo alla conclusione che Lutero usa Agostino perchè è l'interprete più qualificato di Paolo, ed è per questo che cita continuamente Agostino quando spiega la lettera di Paolo: Lettera ai Romani.
    L'argomento sulla lettera ai Romani spiegata da Lutero è la parte <contro"i superbi e gli arroganti">;
    Agostino infatti interpreta Paolo dicendo che l'Apostolo si scaglia con forza contro i superbi per esaltare la Grazia di Dio, la grazia che appunto rende l'uomo capace di un vero compimento della Legge. Secondo Agostino, Paolo voleva mostrare l'opera della grazia per la santificazione dell'Uomo, per Lutero invece , l'intento di Paolo è puramente polemico:combattere la presunzione di chi si fa forte delle proprie opere e crede così di potersi salvare.
    Il vincolo è molto diretto tra Agostino, il maestro, e Lutero, il discepolo anche se traspare una profonda diversità d'animo tra i 2.
    Come già detto prima, Lutero utilizza sempre il testo di Amerbach e lo usa anche per comporre la critica delle opere di Agostino a confermarcelo, oltre a numerosi indizi, è lui stesso che dice ai suoi studenti che il testo da lui usato e che sempre ha sotto mano è l'Opera Omnia di Agostino fatta da Amerbach.
    Lutero in Agostino si ritrova, si riconosce come l'uomo che combatte come interprete della parola di Dio che cerca luce per la propria vita, per la salvezza e per il destino umano.
    Il riformista era dunque tutto agostiniano , e lo era più di quanto si sia supposto prima; e la lettura dei testi di Agostino era appassionata, forzando le sfumature del maestro a tal punto da radicalizzare determinate posizioni; ma comunque questo nulla toglie ala conoscenza e alla stima che il riformista aveva per Agostino.



     
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  2. Ade2
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    Grazie davvero per queste nozioni...Mi sono servite tanto! :D
     
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1 replies since 20/11/2008, 18:49   2564 views
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