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lupog
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In Veneto il centro destra si divide, dopo che la coalizione con una decisione presa dai vertici romani ha deciso di candidare per la presidenza della Regione un esponente leghista estromettendo il governatore uscente Galan, di estrazione PDL, e scavalcando la base locale.
Da qui le proteste dei militanti che fioccano sul sito del PDL veneto. E la possibilità che Galan forte del sostegno popolare possa decidere di presentarsi alle elezioni con una propria lista.
Va rilevato il paradosso che vede la Lega, sedicente campionessa del federalismo, imporre i propri esponenti attraverso modalità decisionali centralistiche.
http://corrieredelveneto.corriere.it/notiz...179493626.shtml
Cosa ne pensate? Quali conseguenze potrebbe avere la minacciata fronda per gli equilibri del centro destra?
Mi piacerebbe anche che coloro che vivono in quelle zone ci dessero testimonianza dell'aria e degli umori che tirano
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Le primarie come le fa il PD sono piene di difetti , ma se , come sembra saranno utilizzate per scigliere il dilemma pugliese ( Vendola o Emiliani) mi sembrano veramente un altro mondo. -
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Quì non stiamo parlando di un solo partito ma di una coalizione a due , personalmente preferirei restasse Galan che mi pare abbia dato ampie prove di efficenza.
Bisogna anche calcolare le comprensibili richieste della Lega che al Nord credo superi il 20 % dei consensi .
Consideriamo poi che evitare problemi a livello di governo è molto importante , perdere qualche voto alle regionali non sarebe un disastro .
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Dunque da cittadino veneto sono comprensibilmente interessato in maniera particolare alla vicenda, anche perché dalla disputa PdL-Lega uscirà molto probabilmente (per non dire sicuramente), il nome del nuovo governatore della mia regione, vista la colossale debolezza del centro-sinistra nel Veneto.
Dunque la situazione veneta è, in sintesi, questa: PdL e Lega valgono all'incirca un 30% dei voti l'uno, così come il PD. Alleate, quindi, le formazioni del cenro-destra non hanno nessunissimo problema a stravincere le regionali.
Tuttavia nella mia regione PdL e Lega si sopportano molto poco, e anche negli organismi decisionali locali ci sono molti contrasti tra i due partiti (conosco di persona un consigliere provinciale e uno comunale del PD della mia città, Verona, e mi hanno sempre confermato questa tendenza). L'attuale spaccatura in regione è frutto di questi dissapori locali, del fatto che PdL e Lega si equivalgono dal punto di vista dei voti e anche dallo stile di governo di Galan, storicamente in ottimi rapporti con l'opposizione e meno con gli alleati.
Il mio giudizio su Galan non è negativo: come persona l'ho sempre trovato viscido, ma anche se non è del mio schieramento politico e anche se non lo voterei mai devo ammettere che non ha governato male in questi anni. Pur con qualche deriva "sultanistica" nella gestione dei soldi regionali, Galan si è mosso abbastanza bene per le PMI, la ricerca, lo sviluppo economico e viario della regione e ha mantenuto la sanità regionale, ambito su cui le giunte regionali hanno più potere, su standard di elevata efficienza.
Per tutti questi motivi speravo e spero tuttora che se deve vincere un candidato del centro-destra, sia riconfermato.Ora però sembra che egli sia stato scaricato e ciò mi dispiace, anche se il suo probabile successore, Luca Zaia, gode della mia stima per il suo operato da ministro dell'Agricoltura.
In ogni caso sarà interessante vedere cosa succederà se il presidente uscente deciderà di correre da solo: il PD dovrà scegliere tra l'opzione "Salvate il soldato Galan", molto in voga da noi ultimamente, cioè appoggiare il nostro attuale governatore, e quella di tentare il colpo della vita sperando di godere dello scontro tra i due litiganti del centro-destra veneto.
La situazione è interessante e in continua trasformazione e dalla divisione delle destre non si sa mai che possa avvenire qualche clamorosa sorpresa, come quando nel 2002 a Verona, con una spaccatura analoga, l'allora Casa delle Libertà regalò un'insperata vittoria al candidato del centro-sinistra. Ci terremo aggiornati su questa pagina.. -
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Aggiornamento: Galan, pur inferocito per il benservito datogli, non si candiderà. Purtroppo. Lascia dopo quindici anni e il rinnovamento è un bene, ma la sua linea politica di apertura riguardo a temi come l'accoglienza degli stranieri da parte della Regione Veneto, che lo ha screditato agli occhi della Lega, appariva e appare ai miei occhi più che necessaria oggi. Al suo posto, salvo sorprese molto improbabili, andrà l'attuale ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, del quale comunque ho una certa stima. Speriamo bene. La poltrona che libererà in Consiglio dei Ministri finirà probabilmente proprio a Galan, così ricompensato per il suo 'sacrificio'. . -
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Bene , se finirà così mi sembra una soluzione accettabile. . -
lupog .
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CITAZIONE (Oskar @ 11/1/2010, 11:17)Aggiornamento: Galan, pur inferocito per il benservito datogli, non si candiderà. Purtroppo. Lascia dopo quindici anni e il rinnovamento è un bene, ma la sua linea politica di apertura riguardo a temi come l'accoglienza degli stranieri da parte della Regione Veneto, che lo ha screditato agli occhi della Lega, appariva e appare ai miei occhi più che necessaria oggi. Al suo posto, salvo sorprese molto improbabili, andrà l'attuale ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, del quale comunque ho una certa stima. Speriamo bene. La poltrona che libererà in Consiglio dei Ministri finirà probabilmente proprio a Galan, così ricompensato per il suo 'sacrificio'.
bene Oskar grazie per l'aggiornamento.
Certo che è davvero paradossale: il partito della Lega che a parole si proclama federalista ha imposto la candidatura di un suo esponente tramite una decisione presa dai vertici nazionali della coalizione. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo le poltrone
Adesso la parola spetta ai veneti.
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_SmokY_ .
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Anche a me Zaia sta simpatico ma questa probabilità dello scambio di poltrone (se ho ben capito) mi disgusta
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IL CASO GALAN DIVIDE IL CENTRO DESTRA IN VENETO |
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