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Cornelio Scipione..
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Lo sviluppo progressivo della Borghesia mercantile e artigianale cittadina portò ad adottare sempre più un vasto corredo di documentazione : libri mastri di conteggio di entrata e uscita, inventari, ricevute fiscali..ecc...
Il Mercante dovette acquisire conoscenze tecniche precise e così si svilupparono delle scuole professionali tecniche dove insegnare non solo l'abaco ma anche a scrivere.
Veniva così insegnata una scrittura particolare, propria della categoria mercantile : LA MERCANTESCA.
Si sviluppò nel XIII secolo a Firenze e si affermo in tutta Italia nel XIV secolo.
E' una scrittura che veniva utilizzata quasi esclusivamente nella lingua Volgare italiana e non in Latino. proprio perchè era una scrittura pratica , e anche povera, infatti il materiale scrittorio utilizzato era la carta e non la pergamena.
Le caratteristiche di questa scrittura sono: rotondità delle lettere, poco slancio delle aste , penna a taglio tondo con punta dritta, è una Corsiva ma presenta pochi legamenti , presenza di svolazzi sotto il rigo, schiacciamento del corpo delle lettere, e particolare è come viene scritto il "CH" che è tipico della mercantesca.
nel XV secolo il Ductus diventa più corsivo, aumentano le abbreviazioni, il modulo diventa più piccolo e la scrittura appare più disordinata.
Venne utilizzata anche in ambito librario : il Decamerone di Boccaccio è scritto in mercantesca.
La produzione libraria è in proprio , nel senso che sono gli stessi mercanti che scrivono i propri libri.
L'assenza di punteggiatura e di maiuscole nell'alfabeto qualifica questa scrittura come un tipo grafico Povero.
La mercantesca e la Notarile(Cancelleresca) inizialmente abbastanza simili, si differenziano e si stilizzano dal periodo del 1270-1280.
La mercantesca verrà utilizzata fino all'inizio del XVI secolo.
Edited by Romeottavio - 17/10/2014, 11:35.