RISCALDAMENTO GLOBALE, TRA IDEOLOGIA E METODO SCIENTIFICO

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  1. lupog
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    Propongo un bell'articolo di Francesca Paci su la Stampa in cui si fa il punto sulla rischiosa tendenza alla trasformazione del dibattito scientifico sul riscaldamento globale in una vera guerra ideologica tra ambientalisti ed ecoscettici combattuta a suon di colpi bassi. Iol riferimento al recente scandalo che ha coinvolto dei ricercatori inglesi colti con le mani nella marmellata mentre si confrontavano via mail su come falsificare dei dati per portare avanti la loro tesi. Per un verso un richiamo ai ricercatori al dovere di non dimenticarsi che la vera scienza parte dal dubbio e che l'interesse comune è quello di vederli collaborare anche partendo da differenti posizioni per un pianeta meno inquinato e più accogliente da lasciare in eredità alle generazioni future. Per altro uno stimolo per l'opinione pubblica ad avere anch'essa un approccio più critico e considerare gli scienziati non come dei sacerdoti della scienza cui credere a scatola chiusa ma come degli uomini chiamati a rendere conto delle loro teorie e scoperte.



    ONU SOTTO ACCUSA
    "L'effetto serra? Da quindici anni
    non ci sono prove"

    Mentre l’imminente terza eccezionale nevicata dell’anno si prepara a raffreddare ulteriormente il sempre più tiepido interesse degli inglesi per il surriscaldamento del pianeta, gli ecoscettici assestano un nuovo colpo alla credibilità degli avversari. Phil Jones, l’ex direttore della Climatic Research Unit dell’università East Anglia, dimessosi a dicembre per lo scandalo delle email che mostravano come i ricercatori avessero falsificato alcuni dati, ammette ora che negli ultimi 15 anni non c'è stato alcun aumento «statisticamente rilevante» della temperatura. Vale a dire che tutti gli allarmi ambientalisti lanciati dal 1995 a oggi sarebbero, nella migliore delle ipotesi, esagerazioni. E pazienza, se la settimana scorsa l’«Independent» aveva svelato l’esistenza d’una trama finanziata dal colosso petrolifero ExxonMobil per persuadere l'opinione pubblica che tanto rumore celasse il nulla: lunghi dal cooperare, gli scienziati sembrano ormai assorbiti dallo screditarsi a vicenda. Peccato che in ballo ci sia il futuro della Terra.

    Le frenate
    A suonare la riscossa contro gli apocalittici è il «Daily Express», votato a martellare sul tasto dolente. Un mese fa era finito sotto accusa l'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), il forum scientifico dell’Onu, costretto ad ammettere d'aver ingigantito la previsione sullo scioglimento dei ghiacciai dell'Himalaya entro il 2035 basandosi su un impreciso articolo del 1999. Era poi stato pubblicato un dossier della European Foundation con le 100 ragioni per affermare che il surriscaldamento del pianeta non dipende dall'uomo, a cominciare dagli effetti collaterali della CO2, principale responsabile dell'effetto serra, ma anche, pare, stimolatrice di raccolti. Infine, la sorprendente inversione a U di Jones che, oltre alle polemiche, alimenta la spinta all'inversione di tendenza: se a Natale l’83% dei consumatori britannici credeva di dover contribuire in qualche modo al raffreddamento della Terra, oggi uno su quattro ha cambiato idea.

    Non c'è solo la demitizzazione delle stazioni meterologiche, troppo sensibili ai fattori locali per essere davvero attendibili nella rilevazione dei picchi della temperatura su scala globale, come sostiene ora l'ex ricercatore della East Anglia. Sfogliando all'indietro il calendario, insiste Jones sul «Daily Express», si arriva al periodo tra l'800 e il 1300, quando la temperatura era notevole, forse più alta di oggi: «Si discute del Medieval Warm Period per capire quanto fosse esteso il surriscaldamento. Di certo riguardava alcune zone del Nord America, l'Europa, parti dell'Asia. Per definirlo globale e paragonarlo alla situazione presente ci mancano dati relativi alle regioni tropicali e l'emisfero Sud, ma, se si dimostrasse che esisteva anche lì, l'innalzamento della temperatura del tardo XX secolo non sarebbe senza precedenti». Tutto naturale, insomma. Compreso lo scioglimento della Groenlandia, prossima a tornare verde come all'epoca del vichingo Eric il Rosso.

    Lo scontro
    «È difficile districarsi tra le cifre reali e la disinformazione», spiega James Baldini, ricercatore in scienze della Terra della Durham University. Ma certi punti sono fermi: «Ammesso che dopo il 1995 la temperatura non sia aumentata in modo “statistica- mente rilevante”, il problema è solo comparativo, perchè il '98 è stato un anno di caldo record che ha ridimensionato quelli successivi». Questione di lana caprina, comunque: «Se pure non ci fossero stati picchi negli ultimi 15 anni, questo non significa che il trend del surriscaldamento si sia invertito, anche perchè i fattori che contribuiscono al cambiamento climatico sono molti, le macchie solari per esempio hanno un ruolo di primo piano». I ripensamenti di Jones non dimostrano altro che il metodo scientifico proceda per dubbi: «Lo scandalo delle email ha rivelato migliaia di pagine di analisi serie accanto ai 4 o 5 commenti sospetti e alla fine si rivelerà un boomerang per i negazionisti». Eppure per ora gli ambientalisti tradizionali sono in difesa. Le conclusioni di Ross McKitrick, economista dell'università canadese di Guelph chiamato a rivedere il rapporto dell’Ipcc, galvanizzano l’offensiva ecoscettica: «C’è rilevanza statistica per concludere che i dati dell’Ipcc sono contaminati da effetti superficiali dovuti all'industrializzazione, a cui va aggiunto anche un certo pregiudizio climatico». Purché nella nuova guerra fredda non si finisca per bruciare tempo prezioso.


    Edited by lupog - 16/2/2010, 18:20
     
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  2. _SmokY_
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    Molto interessante questo articolo :) e mai termine è stato più azzeccato sacerdoti della scienza.

    In ogni caso è bene che l'uomo lasci le decisioni alla natura, che si intrometta nei suoi affari il meno possibile, come inquinando di meno e rispettando il piu possibile l'eco sistema.

    E' anche confortante sapere che non siamo così coinvolti nella nostra rovina cmq :)

    Edited by _SmokY_ - 16/2/2010, 17:08
     
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    Stavo pensando a un' articolo simile , ringrazio Lupo per averlo realizzato molto meglio di quanto avrei fatto io.

    PS: Non voglio sostenere una tesi o l' altra , ma se gli scienziati si attenessero al metodo scientifico e non sposassero delle tesi parapolitiche saremmo tutti più contenti e soprattutto rassicurati da una realtà accertata e da soluzioni efficaci.
     
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  4. Homer_Christian
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    il riscaldamento della terra è relativo, in realtà nel suo passato il pianeta ha già superato le temperature attuali. Adesso se ne fa tanto rumore perchè poi quando si va al mare si sente caldo oppure le persone anziane fanno fatica a tirare avanti, ma non c'è niente di pericoloso in tutto ciò..il riscaldamento della terra è dovuto alle emissioni di radiazione elettro magnetica del sole che cambiano la loro intensità in un ciclo (così detto ciclo solare) che dura circa 15 anni.. se di solito emette 40 wattora, può arrivare ad emettere anche 50 o addiritura 60 wattora,ma è la natura non c'è da preoccuparsi!meglio soffrire qualche dina di energia in più che in meno..
     
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3 replies since 16/2/2010, 12:26   210 views
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