GIUSEPPE MAZZINI E LA GIOVINE ITALIA: PENSIERO E AZIONE

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  1. lupog
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    Il ruolo del popolo: educazione e insurrezione

    Mazzini inoltre insisteva sull’opera di educazione del popolo attraverso la diffusione del suo programma come elemento propedeutico all'azione insurrezionale che doveva essere seguita da una “guerra per bande” e fatta senza aiuto straniero ma solo da membri della Giovine Italia.
    In Mazzini è centrale il ruolo del popolo, assente in vece nella Carboneria; che va educato dalla “classe media” e sottratto all'ignoranza , al servaggio secolare ed alla miseria che lo attanaglia.
    I vantaggi materiali rimanevano comunque subordinati all’indipendenza nazionale. Mazzini avversava fortemente il socialismo condannandone il materialismo e l'ispirazione classista che creava divisioni all'interno del popolo e la volontà di eliminare la proprietà privata che lui invece voleva mantenere.

    Lo sviluppo della Giovine Italia

    la Giovine Italia , si diffuse rapidamente in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, in Toscana e in parte della Romagna grazie al fascino di Mazzini ed alla semplicità della propaganda. Per breve tempo Mazzini instaurò anche un alleanza con la società “Veri Italiani” di Buonarroti che ben presto si arenò a causa della necessità sostenuta dal Bounarroti ed avversata da Mazzini di creare ,a insurrezione completata, una dittatura provvisoria di uomini virtuosi. Mazzini era contrario alla dittatura rivoluzionaria in luogo dell’assemblea nazionale eletta dal popolo ,anche perché sapeva di giacobinismo francese a cui non si doveva subordinare la rivoluzione italiana. La scissione tra le due organizzazioni provocò il declino in Italia del buonarrotismo.


    Le prime insurrezioni mazziniane furono un fallimento e ne misero in crisi il movimento.
    Nel 1833 una cospirazione ordita contemporaneamente a Genova ed in Piemonte , in cui erano coinvolti anche ufficiali dell'esercito sabaudo, fu scoperta e repressa nel sangue da Carlo Alberto. Il giro di vite partito da una delazione, porterà all'arresto di 77 affiliati alla Giovine Italia, molti dei quali verranno passati per le armi
    L'anno successivo un'altra insurrezione guidata dal generale Ramorino avrebbe dovuto penetrare dalla Svizzera verso la Savoia ma fallì miseramente per l'intervento repressivo delle autorità elvetiche, per l'inettitudine del comando ( Ramorino che aveva ricevuto da Mazzini 40000 franchi per equipaggiare i volontari , impiegò il denaro andando a giocare d'azzardo a Parigi) e per i dissensi tra i congiurati, con il Buonarrotti impegnato a promuovere il boicottaggio delle inziative mazziniane .
    Tra gli insorti vi era il giovane Giuseppe Garibaldi che partecipò al moto genovese, (3-4 febbraio 1834) e dovette darsi rapidamente alla fuga.
    Analoghe azioni repressive ai danni dei mazziniani si ebbero a Napoli, in Toscana e in Lombardia mettendo momentaneamente in rotta tutta l'organizzazione della Giovine Italia. .


    La Giovine Europa. Dio e la missione di Roma

    la “Giovine Italia” entrò in crisi ma Mazzini non si scoraggiò e decise di dare al suo progetto un respiro più internazionale fondando la “Giovine Europa”, (15 aprile 1834 )e tra il 1834 e il 1836 i suoi rami nazionali (“Giovine Germania”, “Giovine Polonia”, “Giovine Svizzera”) riuscendo quindi a creare un' organizzazione democratica a carattere sovranazionale che però si dissolse pochi anni dopo nel 1837.
    La “Giovine Europa” fu tuttavia importante perché contrappose l’idea mazziniana della rivoluzione su iniziativa nazionale al cosmopolitismo della tradizione rivoluzionaria: Mazzini considerava la supremazia francese conclusa con Napoleone; la nuova epoca era quella dell'associazione dei popoli in cui ognuno dovesse coltivare la propria missione particolare, fatto salvo il ruolo specifico dell’Italia in virtù della funzione universale di Roma.
    Mazzini recuperava questa immagine dalla tradizione cattolica contrapponendosi così al filone intellettuale che considerava Roma l’ostacolo maggiore all’unità d’Italia; d’altro canto elaborava una sua originale concezione religiosa , ritenendo di scorgere “il dito di Dio nelle pagine di storia del mondo” ma allo stesso tempo considerando esaurita la missione della Chiesa che anzi si era oramai allontanata dal messaggio evangelico. Si trattava di una spiritualità fuori dagli schemi delle tradizionali dottrine e per questo destinata a creare malumori sia negli atei che nei credenti : “professo una fede che ritengo ancora più pura e più sublime; ma il suo tempo non è ancora giunto, e fino a quel giorno la visione cristiana resta la più sacra manifestazione dello spirito dell'umanità, che avanza continuamente verso un ideale che, prima o poi, si dovrà realizzare”

    Edited by lupog - 8/8/2011, 12:27
     
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