GIUSEPPE MAZZINI E LA GIOVINE ITALIA: PENSIERO E AZIONE

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  1. Italo-romano
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    Grazie Lupo,


    concordo anch'io sulla limitata preparazione tecnico-militare di Mazzini, che del resto ebbe semmai l'immenso merito di tenere ben viva la fiamma dell'ideale nazionale anche quando essa pareva ignorata dai più e severamente repressa dal potere; fu insomma un profeta coerente ed instancabile, e come tutti i veri, rivoluzionari profeti, non fu profeta in patria.

    Tu mi insegni, del resto, che proprio la continua azione di stimolo anche militare delle cospirazioni mazziniane risolse più volte - ad es. nel 1858 con il fallito attentato di Orsini a Napoleone III, eppoi nel 1860 con l'organizzazione dellaspedizione dei Mille, ad opera dei più importanti luogotenenti di Mazzini, come Crispi e Bixio - l'empasse in cui era venuta a trovarsi la politica cavouriana, lesta ad approfittarne per organizzare prima la seconda guerra di indipendenza, eppoi l'occupazione di quasi tutti i territori dello Stato pontificio.

    p.s. Mi pare quantomai indovinata anche la tua affermazione di una sostanziale unità d'intenti tra i vari leaders dell'area democratica e repubblicana del tempo: tanto per restare nel campo della polemologia, le tre maggiori figure del campo rivoluzionario - ossia Mazzini, Pisacane e Nicola Fabrizi (personaggio a mio modesto avviso iniquamente misconosciuto) - ricercarono spesso forme di cooperazione, o quantomeno di fattiva non belligeranza (il Fabrizi, ad es., si dichiarò sempre, pur nella distinzione tattica ed organizzativa della sua Legione Italica basata a Malta rispetto alla Giovine Italia, un estimatore e seguace dell'opera mazziniana).
     
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34 replies since 6/5/2010, 11:52   30540 views
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