SPAGNA E ITALIA: ECONOMIE GEMELLE?

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  1. lupog
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    Mercato del lavoro in cui convivono ipergarantiti e superprecari
    Economia sommersa che si attesta attorno al 20-25% del PIL con 2, 5 milioni di persone che lavorano in nero
    Sistema pensionistico a pezzi in cui i lavoratori si ritirano in media a 61 anni e riscuotono una pensione con l'81% del reddito( contro la media Ocse del 59%) guadagnato quando erano attivi

    Di quale Paese stiamo parlando? Della Spagna!!!!
    Non ci vuole un'aquila per rilevarvi inquietanti assonanze con il nostro sistema sociale ed economico. Mi si potrà contestare che a differenza della Spagna che ha basato il suo boom economico sugli aiuti europei e sulla speculazione immobiliare, il nostro sistema produttivo è più consistente con il Made in Italy continua ad avere un notevole appeal. Ma questo è sufficiente per farci dormire sogni tranquilli?

    FONTE: OCSE
     
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  2. Armilio
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    Parlando di economia italiana non si possono fare sonni tranquilli, per i motivi strutturali che tutti qui dentro credo che ormai sappiamo. Però certamente abbiamo una economia più solida di quella spagnola, che finora ha vissuto una crescita parzialmente "drogata".

    Edited by Armilio - 12/5/2010, 17:41
     
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  3. _SmokY_
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    Secondo me l'Italia può essere difficilmente paragonata con gli altri stati europei, abbiamo culture troppo differenti ;) bisogna che ragioniamo con la nostra testa :)
    Il Made in Italy è il Made in Italy il nostro cavallo di battaglia che nessun altro può avere, "basterebbe" mettere apposto le "cose nostre" e bye bye Germania ed Inghilterra :)
    Non trovi Fabri??? :lollosso:
     
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  4. Armilio
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    Io non credo, il made in Italy in confronto al made in Germany è niente. Il nostro tipico made in Italy non può certo bastare, spesso lo si sopravvaluta, le aziende di moda, le macchine di lusso, le aziende alimentari, non bastano da sole a mantenere un paese di 60 milioni di abitanti.

    P.s: Corretto precedente post: avevo scritto "soldi" invece di "solida". -_-
     
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  5. _SmokY_
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    Non lo so, il made in Italy è unico ed inimitabile... :ok:
     
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  6. lupog
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    mi trovo abbastanza d'accordo con Armilio. tanto più che il nostro made in Italy è formato per una quota importante da piccole medie imprese che avrebbe ancora più bisogno di un sistema che funzioni a dovere.
    A mio parere le affinità con la situazione spagnola sono troppo evidenti per sottovalutarne l'insegnamento :)
     
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  7. Armilio
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    CITAZIONE (_SmokY_ @ 12/5/2010, 18:03)
    Non lo so, il made in Italy è unico ed inimitabile... :ok:

    Purtroppo invece è imitabilissimo: Se il known how tedesco nelle loro industrie automobilistiche, farmaceutiche, elettroniche ecc ecc non lo si può facilmente imitare, la borsa di Cavalli o il grana può imitarlo chiunque. Ed è quello che regolarmente succede, purtroppo. :)
     
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  8. _SmokY_
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    Ci sarà una ragione perchè vogliono imitare i nostri prodotti... :whist:
    Cmq vabbè, io inviterei ad avere piu fiducia nel nostro savoir faire, l'unico ed originale :smoke:
     
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  9. lupog
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    allora Davide qui nessuno è così masochistico da voler affossare il Made in Italy. Si parlava d'altro : ossia di prendere nella dovuta considerazione delle problematiche che affliggono il nostro sistema economico e sociale.
    E poi quando i danni divengono irreparabili non serve a niente gridare al complotto straniero

    Tra l'altro non ho capito il riferimento alla cultura: perché se uno usufruisce di servizi pubblici anche evadendo il fisco o al contrario non può prendersi un raffreddore perché altrimenti rischia di essere licenziato, tutto ciò è meno grave perché si parla nella lingua di Dante invece che in quella di Cervantes?
     
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  10. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 13/5/2010, 11:35)
    allora Davide qui nessuno è così masochistico da voler affossare il Made in Italy. Si parlava d'altro : ossia di prendere nella dovuta considerazione delle problematiche che affliggono il nostro sistema economico e sociale.
    E poi quando i danni divengono irreparabili non serve a niente gridare al complotto straniero

    Mah Fabri ho detto nel primo post Il Made in Italy è il Made in Italy il nostro cavallo di battaglia che nessun altro può avere, "basterebbe" mettere apposto le "cose nostre" e bye bye Germania ed Inghilterra

    CITAZIONE (lupog @ 13/5/2010, 11:35)
    Tra l'altro non ho capito il riferimento alla cultura: perché se uno usufruisce di servizi pubblici anche evadendo il fisco o al contrario non può prendersi un raffreddore perché altrimenti rischia di essere licenziato, tutto ciò è meno grave perché si parla nella lingua di Dante invece che in quella di Cervantes?

    Non centra la lingua o il raffreddore Fabri... io ritengo che la cultura di un popolo sia la sua identità, e la nostra ci spinge a muoverci differentemente dai tedeschi o altri...
    ripetendo se mettessimo apposto i guai che affliggono il nostro paese secondo me non avremmo di che inviadiare a nessuno.
     
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  11. lupog
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    mah non voglio fare polemica ma continuo a non capire l'attinenza delle differenze culturali con l'evasione fiscale o con il perenne precariato dei lavoratori più deboli.
    Si tratta di problemi che hanno enormi ripercussioni indipendentemente dal fatto che avvengano in Spagna o in Italia.
     
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    CITAZIONE (lupog @ 12/5/2010, 15:33)
    Mercato del lavoro in cui convivono ipergarantiti e superprecari
    Economia sommersa che si attesta attorno al 20-25% del PIL con 2, 5 milioni di persone che lavorano in nero
    Sistema pensionistico a pezzi in cui i lavoratori si ritirano in media a 61 anni e riscuotono una pensione con l'81% del reddito( contro la media Ocse del 59%) guadagnato quando erano attivi

    Di quale Paese stiamo parlando? Della Spagna!!!!
    Non ci vuole un'aquila per rilevarvi inquietanti assonanze con il nostro sistema sociale ed economico. Mi si potrà contestare che a differenza della Spagna che ha basato il suo boom economico sugli aiuti europei e sulla speculazione immobiliare, il nostro sistema produttivo è più consistente con il Made in Italy continua ad avere un notevole appeal. Ma questo è sufficiente per farci dormire sogni tranquilli?

    FONTE: OCSE

    Purtroppo vedo la nostra attuale situazione economica come tragica, con il peggio che, almeno in termini occupazionali, deve ancora venire.
    Sono anni che uso l'aggettivo schizofrenico per definire il nostro mercato del lavoro e sono sempre più convinto che tale aggettivo sia calzante. Non solo per il contrasto tra superprecari e ipergarantiti, per il nostro sistema pensionistico che va bene solo per chi è già in pensione (o per chi ci andrà tra poco) e per l'enormità delle attività produttive sommerse, elementi che giustamente lupog segnala come problemi che ci accomunano alla Spagna. Anche la sostanziale chiusura dei posti pubblici per le nuove generazioni, che stride con le assunzioni sovrabbondanti degli ultimi decenni e con scandali come le baby pensioni (che stiamo ancora pagando), la clamorosa contraddizione tra i ricorrenti discorsi in cui si sottolinea che siamo l'ultimo Stato europeo per numero di laureati e che auspicano un aumento degli stessi e un mercato del lavoro in cui la laurea semplicemente non paga né in termini di prestigio occupazionale né di reddito e, anzi, sembra solo un costo in termini monetari e di investimento di molti anni preziosi, e la miopia delle politiche per il lavoro mi sconfortano. Riguardo a queste ultime tutti i governi degli ultimi vent'anni sono intervenuti solo per salvaguardare alcuni posti di lavoro, spesso obsoleti, facendo pagare ai contribuenti prezzi spropositati rispetto al fine. E' il caso di Alitalia: con i soldi spesi avremmo potuto prepensionare tutti i dipendenti e pagarli come dei sultani vita natural durante e avremmo speso molto meno rispetto a quanto abbiamo fatto tenendo in piedi quell'assurda baracca.
    Al contrario io scorgo una totale assenza di promozione di nuovi posti di lavoro, di investimenti in campi come la ricerca, le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile, attività queste sì che potrebbero essere un incentivo per una crescita delle qualifiche accademiche per i nostri giovani. Stiamo creando una generazione di disoccupati senza futuro e anche il tanto sbandierato made in Italy in molti casi in cosa si traduce, se non in produzioni che semplicemente non sono sostenibili col nostro costo del lavoro? Il sistema dei distretti industriali, che tanta ricchezza e tanto benessere ha donato al nostro Paese, è in una crisi probabilmente irreversibile se non si operano riforme radicali immediate come un vero federalismo fiscale, un massiccio taglio al costo del lavoro, un enorme sforzo per trovare fondi per la ricerca, una serie di misure che facciano crescere la produttività del nostro sistema-Paese e che si traducono in un alleggerimento e in una crescita dell'informatizzazione della burocrazia per chi vuole aprire un'impresa o assumere degli impiegati, una differenziazione e una decongestione del nostro sistema di trasporti, unito ad un generale e profondo riammodernamento delle nostre vie di comunicazione, e infine una ricerca di nuovi ambiti produttivi e di sviluppo, dalle energie rinnovabili ai servizi alla persona, che aumentino il nostro capitale sociale, fino alla già citata ricerca e alla formazione.
    Se non saremo capaci di fare tutto questo, e dubito che lo saremo, le nostre contraddizioni, alcune delle quali ci accomunano alla Spagna e ci rendono ahimè sì economie gemelle, ci traformeranno sempre più quello che già in parte siamo, ovvero un "nobile decaduto" dell'economia mondiale, uno Stato che si illude di cavarsela con la sua tradizione e la sua immagine televisiva e che rischia ogni giorno di più di diventare il gemello non solo della Spagna, ma della Grecia o dell'Argentina.
     
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  13. _SmokY_
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    CITAZIONE (lupog @ 13/5/2010, 13:58)
    mah non voglio fare polemica ma continuo a non capire l'attinenza delle differenze culturali con l'evasione fiscale o con il perenne precariato dei lavoratori più deboli.
    Si tratta di problemi che hanno enormi ripercussioni indipendentemente dal fatto che avvengano in Spagna o in Italia.

    In effetti mi rendo conto che il mio ragionamento è abbastanza astratto e di difficile comprensione... rasenta un sogno... però ^_^
     
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    CITAZIONE (lupog @ 12/5/2010, 15:33)
    Mercato del lavoro in cui convivono ipergarantiti e superprecari
    Economia sommersa che si attesta attorno al 20-25% del PIL con 2, 5 milioni di persone che lavorano in nero
    Sistema pensionistico a pezzi in cui i lavoratori si ritirano in media a 61 anni e riscuotono una pensione con l'81% del reddito( contro la media Ocse del 59%) guadagnato quando erano attivi

    Di quale Paese stiamo parlando? Della Spagna!!!!
    Non ci vuole un'aquila per rilevarvi inquietanti assonanze con il nostro sistema sociale ed economico. Mi si potrà contestare che a differenza della Spagna che ha basato il suo boom economico sugli aiuti europei e sulla speculazione immobiliare, il nostro sistema produttivo è più consistente con il Made in Italy continua ad avere un notevole appeal. Ma questo è sufficiente per farci dormire sogni tranquilli?

    FONTE: OCSE

    La grossa differenza che ci differenzia dalla Spagna , oltre al differente potenziale industriale è il possesso dei titoli pubblici che sostengono il debito pubblico , in Italia questo è quasi totalmente in mano a investitori interni , quello Spagnolo a investitori esteri , la cosa rende l' economia Iberica facile preda della speculazione internazionale .
     
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  15. lupog
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    CITAZIONE (Romeottvio @ 22/5/2010, 18:49)
    La grossa differenza che ci differenzia dalla Spagna , oltre al differente potenziale industriale è il possesso dei titoli pubblici che sostengono il debito pubblico , in Italia questo è quasi totalmente in mano a investitori interni , quello Spagnolo a investitori esteri , la cosa rende l' economia Iberica facile preda della speculazione internazionale .

    sono d'accordo per il diverso potenziale industriale.
    purtroppo non posso esserlo sul debito pubblico. negli ultimi anni una grossa fetta di titoli pubblici sono andati in mano a investitori esteri. Ora circa la metà del debito è in mano a stranieri. Questo per un verso è anche positivo perchè indica che i titoli italiani mantenogono una discretia attrattiva ma per contro ,come hai tu stesso osservato, anche per questo motivo il nostro paese non può sentirsi al sicuro contro eventuali ondate speculative.

    http://crisis.blogosfere.it/2010/03/il-deb...44+%28Crisis%29
     
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14 replies since 12/5/2010, 14:33   210 views
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