La "legge bavaglio"

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    La legge sulle intercettazioni, nota anche come "legge bavaglio", in questi giorni in discussione in Parlamento per iniziativa del governo, limiterà il ricorso allo strumento delle intercettazioni, in nome della privacy. In particolare una descrizione del testo già approvato alla Camera, tratto dal sito businessonline:

    CITAZIONE
    Limiti di ammissibilità, cioè le intercettazioni saranno possibili per delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o la reclusione superiore nel massimo a cinque anni, per i delitti contro la Pubblica amministrazione, per quelli riguardanti la droga, il contrabbando, le armi e gli esplosivi, l'ingiuria, la minaccia, l'usura, l'insider trading, l'aggiotaggio, la molestia anche telefonica, la diffusione di materiale pedopornografico.

    Le intercettazioni saranno autorizzate solo in presenza di evidenti indizi di colpevolezza; le intercettazioni potranno durare al massimo 60 giorni; le intercettazioni ambientali saranno consentite solo vi è fondato motivo di ritenere che nei luoghi dove sono disposte si stia svolgendo l'attività criminosa. Le telefonate e i relativi verbali saranno custodite in un archivio presso la Procura.

    I procuratori avranno il potere di gestione e controllo dei centri di intercettazione e di ascolto e chi pubblicherà il contenuto di intercettazioni per le quali è stata ordinata la distruzione sarà punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. In virtù delle nuove misure, gli editori dei giornali che violeranno il divieto di pubblicazione saranno puniti con multe fino a 465mila euro, mentre per i giornalisti che infrangono il divieto, il provvedimento prevede l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda fino a 5mila euro o fino a 10mila se si tratta di intercettazioni.

    Inoltre, sarà previsto un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell'anno precedente.

    In questi giorni si stanno moltiplicando le iniziative contro questa legge che a detta di molti, rischia di limitare i nostri diritti costituzionali. SKY ha annunciato che ricorrerà alle istituzioni europee, le opposizioni annunciano ostruzionismo, molte organizzazioni della società civile si stanno mobilitando per proteste e manifestazioni, i sindacati dei magistrati e dei giornalisti sono sul piede di guerra, perfino l'ambasciatore americano a Roma ha avanzato dubbi sulla legge, per i limiti che comporta alle indagini.
    Io vi vorrei riportare il parere dell'illustre e famoso giurista Stefano Rodotà:

    Professore il ddl in discussione al Senato modificherà sostanzialmente il lavoro di chi si occupa di informazione ma sarebbe lecito affermare che modificherà anche il grado di consapevolezza dei fatti da parte di chi riceve le notizie?

    E’ evidente che ogni intervento sul modo in cui le notizie vengono selezionate, ordinate e diffuse incide sulla qualità dell’informazione e sulla condizione dei suoi destinatari. La modifica del lavoro di giornalisti è scrittori è indubitabile. Molti giornali, in questi giorni, stanno mettendo in evidenza quali notizie non sarebbero più pubblicabili se la legge bavaglio entrasse in vigore. Saviano ha detto con chiarezza che non gli sarebbe stato possibile scrivere “Gomorra” nella forma che conosciamo. La società diverrebbe più opaca, inconoscibile. Non dimentichiamo che le dittature hanno sempre avuto in odio l’informazione libera (e gli studi di sociologia) proprio perché svelano il modo in cui i diversi poteri agiscono. I cittadini, in sostanza, non saprebbero più quale sia la realtà vera in cui vivono. Non è un caso che Berlusconi, in questo periodo, stia usando la parola “convincere”, e non quella “informare”, parlando di questioni delicate come il nucleare, per le quali, invece, è indispensabile una opinione pubblica messa in condizione di manifestare valutazioni libere, di esercitare un sapere critico.

    L’alibi di chi propone questa legge è la tutela della privacy, possibile che non esistesse altro sistema?

    Più che di un alibi, parlerei di una strumentalizzazione ai limiti della truffa. Si usa un tema vero, quello della tutela della privacy, per scardinare il sistema dell’informazione, non per trovare il giusto equilibrio tra i diversi interessi. E’ sicuramente illegittimo, perché sproporzionato, un intervento legislativo che vieta la pubblicazione per anni di notizie essenziali. Il rischio della pubblicazione illegale di notizie non può essere contrastato sopprimendo la libertà d’informazione. Da anni sappiamo che la privacy è efficacemente tutelata da una procedura che filtra le informazioni: il magistrato, insieme alle parti, cancella tutto ciò che riguarda persone estranee alle indagini e le conversazioni degli stessi indagati non rilevanti; che prevede la costituzione di un archivio riservato, sotto la responsabilità di un magistrato, dove sono conservate le notizie di cui è ancora dubbia la rilevanza per le indagini e il processo; che rende possibile la pubblicazione tutte le volte che le informazioni contenute negli atti giudiziari siano già conosciute dal’interessato. Deve, comunque, rimanere fermo il principio contenuto nel Codice di deontologia dell’attività giornalistica secondo il quale le figure pubbliche hanno “una più ridotta aspettativa di privacy”. Si vuole provare che la tutela della privacy è la preoccupazione genuina di governo e maggioranza? Si stralci questa parte dall’esame del disegno di legge e si proceda nella direzione appena indicata. Non mancherebbe un larghissimo consenso.

    Per la prima volta si sta assistendo in Italia ad un fronte quasi compatto della grande editoria che dice no a questo Ddl, stiamo arrivando ad un punto critico o ad una svolta importante?

    Il largo fronte contro la legge bavaglio è segno e prova di una consapevolezza: ci stiamo avvicinando al punto di rottura, al mutamento di regime: La reazione dell’editoria è importante non solo perché dimostra che il fronte di opposizione a questa deriva si allarga, ma soprattutto perché mette in evidenza quanto grande sarebbe il numero dei soggetti che verrebbero ridotti al silenzio.

    Secondo lei professore questo è solo l’inizio di una mobilitazione che vede i cittadini gomito a gomito con il Gotha del giornalismo, della cultura, dell’editoria?

    Questa vicenda, come quella parallela della raccolte delle firme per il referendum sull’acqua come bene comune, mostra come l’iniziativa dei cittadini abbia una grande forza di trascinamento. Questa esperienza deve indurre tutti a creare una rete che colleghi i molti soggetti che si sono manifestati in questa occasione, capace di rendere possibile una azione civica comune in tutte le materie che riguardano libertà e diritti, oggi oggetto di una continua aggressione. La Camera ha approvato in commissione un orrido testo sul testamento biologico; alcuni presidenti di regione si oppongono arbitrariamente agli usi della pillola Ru 486; è scomparsa ogni iniziativa sulle unioni di fatto. Una rete dei cittadini, una nuova piattaforma comunicativa, è strumento indispensabile per la democrazia.

    Fonte: http://violapost.wordpress.com/2010/05/24/...i-della-truffa/


    Cosa ne pensate delle parole di Rodotà, che parla di una "strumentalizzazione ai limiti delle truffa", e di tutto il disegno di legge sulle intercettazioni?

    Edited by Oskar - 24/5/2010, 12:26
     
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    La "legge bavaglio" approvata. Il Senato ha votato la fiducia. Ora si passa alla Camera

    Il Senato ha approvato la cosiddetta legge bavaglio, che limita le intercettazioni come strumento di indagine e pone severissime restrizioni a giornalisti e editori sulla pubblicazione delle intercettazioni stesse.
    Ora la palla passa alla Camera, dove l'opposizione annuncia battaglia. Per Enrico Letta, PD, sarà "un Vietnam".
    Intanto giornalisti e popolo viola si mobilitano per scioperi e manifestazioni per il 9 luglio, mentre Sky Italia annuncia un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'Uomo. La Commissione europea, dal canto suo, afferma di star seguendo con molta attenzione quanto sta avvenendo in Italia, adombrando sospetti sulla democraticità del disegno di legge del governo.
    Molti, infine, chiedono a Napolitano di non firmare la legge, che, a detta degli stessi, svuota le garanzie costituzionali con lo strumento di una legge ordinaria.



    Legge "bavaglio" incassa fiducia al Senato

    Il governo incassa la fiducia al ddl intercettazioni che ora passa alla Camera per l'approvazione. Proteste dell'opposizione: l'Italia dei Valori occupa l'Aula di Palazzo Madama poi vota contro. Il Pd abbandona l'Aula: «Qui comincia il massacro della libertà».

    Il governo ha ottenuto dunque la fiducia al Senato sul disegno di legge che limita l'uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini e proibisce la loro pubblicazione nei media. La fiducia ha ottenuto 164 sì, 25 no e zero astenuti. Con questo voto il provvedimento si intende approvato dal Senato.

    Il Pd non ha partecipato alla votazione, sia pure con alcune defezioni, in polemica con una legge che ha definito «liberticida», in una giornata di grande agitazione al Senato, che aveva visto in precedenza l'espulsione dall'aula dei senatori dell'Italia dei Valori, anch'essi contrari al ddl, perché occupavano i banchi riservati al governo. Anche i sette senatori a vita non hanno partecipato al voto.

    «Votiamo sì orgogliosi e convinti, come sempre, questa legge utile e importante» ha invece dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, concludendo la sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo al ddl intercettazioni rivendicando la bontà del provvedimento con un intervento accalorato e fortemente polemico verso il Pd.

    Il provvedimento, che per il governo armonizza il diritto alla privacy con quello di cronaca, tornerà ora per un'altra lettura alla Camera, dove era stato approvato per la prima volta un anno fa, sempre con il voto di fiducia.

    Il Colle «I professionisti della richiesta al Presidente della Repubblica di non firmare spesso parlano a vanvera. Per il resto non ho nulla da aggiungere». Lo ha detto Giorgio Napolitano rispondendo ad una domanda sull'approvazione sul disegno di legge sulle intercettazioni.

    Fonte: http://www.unita.it/news/italia/99803/legg...ducia_al_senato



    Intercettazioni: la protesta dei giornali contro la “legge bavaglio”

    Diversi giornali italiani hanno pubblicato alcuni spazi vuoti per protestare contro la cosiddetta “legge bavaglio”, approvata ieri dal Senato ha approvato ieri e che è destinata a limitare l’uso delle intercettazioni nelle indagini penali e impedirne l’eventuale pubblicazione nei giornali.

    Il quotidiano “La Repubblica”, per esempio, che da parecchie settimane da ampio spazio al dibattito sulla nuova legge, ha aperto l’edizione di ieri venerdì con una pagina vuota in cui ci si limita a leggere: “La legge bavaglio nega ai cittadini di essere informati”.


    Un altro importante quotidiano “La Stampa”, ha pubblicato i suoi spazi fissi “Buongiorno” e “Jena” con spazi vuoti per abituare i cittadini italiani a quello che provocherà la nuova legge sulle intercettazioni. Esattamente si legge: “Buongiorno e Jena escono oggi in bianco per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni impedirà loro di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume”.

    Da parte sua, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), ha indetto uno sciopero del settore il 9 luglio prossimo, che diventerà un giorno di “silenzio dell’informazione”, e ricordando inoltre come nel Luglio del 1923 (87 anni fa!) il governo di allora guidato da

    Benito Mussolini, fece passare una serie di provvedimenti per limitare la voce dei giornalisti e dell’informazione tutta in generale, l’inizio di una drammatica stagione che sfociò poi nel periodo del regime fascista.

    La nuova legge, che tuttavia deve ancora passare l’esame della Camera dei Deputati, autorizza l’uso delle intercettazioni solo in caso di reati punibili con più di 5 anni di carcere, compresa la corruzione. La durata delle intercettazioni potrà durare solo 75 giorni, che potranno essere prorogati di tre in tre giorni.

    Per quanto riguarda le multe, i giornali che pubblicheranno in modo testuale le intercettazioni dovranno affrontare sanzioni fino a 300.000 Euro. Questa sanzione potrà salire fino a 450.000 Euro se le intercettazioni che verranno pubblicate riguarderanno soggetti estranei ai fatti.

    Inoltre, i giornalisti che violeranno la legge potranno essere condannati ad un mese di carcere o ad una multa di 10.000 Euro se pubblicheranno le intercettazioni nel corso delle indagini o atti coperti da segreto.

    Fonte: http://notiziefresche.info/intercettazioni...lio_post-21959/




    Che ne pensate?

    Io ritengo questa legge scandalosa, incostituzionale, indegna di una democrazia nonché la riprova della volontà di impunità della politica e di quella di esercitare un potere assoluto di Berlusconi.
    Il premier, che ora vuole anche modificare la par condicio, intende mettere a tacere i giornalisti e insabbiare gli scandali sessuali e non che lo riguardano anche a costo di gravi ripercussioni sulla giustizia e sull'efficienza delle indagini, coprendo le malefatte sue e del suo governo togliendo ai cittadini i diritto di essere informati. Berlusconi non accetta alcuna voce fuori dal coro dei suoi accoliti e sta trasformando l'Italia in un regime.
    Ora ci restano due speranze: Napolitano e le istituzioni europee. Sul presidente della Repubblica non ripongo eccessive speranze; in ogni caso se firmerà questo scempio che ci priva del diritto di essere a conoscenza di quello che succede nel nostro Paese e favorisce la criminalità non esiterò a definirlo un buffone.
    Riguardo alle istituzioni europee, invece, ammetto che su di esse poggiano le mie residue speranze di salvare la situazione.

    In conclusione io mi mobiliterò in prima persona con ogni mezzo legale contro questa legge, e spero che lo facciate tutti: la libertà è un bene prezioso per cui tutti dobbiamo combattere, senza scuse di sorta, come la tutela della privacy, che oggi è garantita solo ai potenti.

    Vergogna a tutti quelli che hanno votatao la legge.
     
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    c'è anche la corte costituzionale Oskar, per ora non sono riusciti a metterle il .. bavaglio

    Napoltitano, cosa vuoi , ho l' impressione che abbia scelto la strategia della riduzione del danno, certo la rinviasse alle camere sarebbe un bel segnale , ma nons arei comunque troppo severo.

    Ma se per la parte più importante e criminale ( i limiti alle indagini giudiizarie ) temo che ci sia solo una tenue speranza nella corte costituzionale, per la parte limitazione alla libertà di stampa , c'è una cosa che in tutta onestà vorrei dire, gli oppositori della legge non sono riusiciti a tranquillizzare del tutto chi teme che se ha la sfortuna di essere curato da un dermatologo mafioso rischia di far sapere a tutti che ha le creste di gallo. :angry:
    Certo che questo è un aspetto minimale dell' intera operazione che ha ben altri scopi.
    Su questo comunque sono inbteressanti le contromosse che stanno venendo fuori , in primis la lettura dei testi "proibiti" in parlamento, io dico che si fa fatica a punire un giornale che pubblica l' intervento di un parlmentare .
    L' altra è il trasferiemto di siti internet e società editoriali all' estero . Come in Cina :sick:
     
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    Per garantire alla Corte di operare sempre in posizione di piena indipendenza da ogni altro potere, è la stessa Costituzione che provvede a disciplinare il sistema di nomina dei giudici. Secondo l'articolo 135 della Costituzione, la Corte è composta da 15 membri, nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinarie e amministrative (v. legge 11 marzo 1953, n. 87; legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2). I giudici devono essere scelti tutti fra ristrette categorie di tecnici del diritto con elevata preparazione: magistrati, in servizio o a riposo, delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative; professori universitari ordinari di materie giuridiche; avvocati con una esperienza di almeno vent'anni di esercizio della professione.

    Faccio notare che gli ultimi 2 Presidenti della Repubblica provenivano dalla sinistra , i giudici restano in carica 9 anni e quelli espressi dal Parlamento rispettano i rapporti di forze parlamentari , fate un pò i conti e vedrete un pò che imparzialita' e autonomia salta fuori.
    :dev: :wacko: :blink: :sick:


    PS:Scusa Oskar , ma se tu la chiami legge bavaglio , io posso chiamarla legge per il controllo della libertà telefonica? :lollosso:
     
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  5. lupog
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    condivido i giudizi fortemente critici nei confronti di questa legge che ridurrà fortemente l'efficacia delle indagini e il diritto dei cittadini a essere informati sui fatti processuali


    CITAZIONE (Romeottvio @ 12/6/2010, 19:18)
    Faccio notare che gli ultimi 2 Presidenti della Repubblica provenivano dalla sinistra , i giudici restano in carica 9 anni e quelli espressi dal Parlamento rispettano i rapporti di forze parlamentari , fate un pò i conti e vedrete un pò che imparzialita' e autonomia salta fuori.
    :dev: :wacko: :blink: :sick:

    per quanto riguarda l'autonomia e l'imparzialità dei membri della Corte Costituzionale
    Napolitano e Ciampi hanno svolto il loro mandato nell'assoluto rispetto della Costituzione. Tra l'altro Napolitano proprio per l'equilibrio con cui sta portando avanti il suo mandato presidenziale è strumentalmente attaccato da alcuni settori della sinistra e Ciampi non è nemmeno un uomo di parte, avendo svolto la sua attività di governo in governi di centro sinistra in virtù delle sue indiscutibili capacità tecniche e senza avere la tessera di alcun partito. Inoltre negli ultimi 9 anni per ben 7 la maggioranza è stata detenuta del centro destra e 4 dei 5 giudici costituzionali sono stati eletti dalk Parlamento quando al governo c'era Berlusconi
    Infine il fatto che i giudici vengono scelti tra persone di comprovata esperienza e preparazione giuridica è un ulteriore garanzia della loro idoneità a svolgere quel ruolo.

    Edited by lupog - 12/6/2010, 20:25
     
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    Caro Lupo, hai ripetuto il mio post parola per parola , aggiungendo precisazioni esatte , per cui nòn posso che esere d'accordo.
    Vorrei solo precisare che i 4 giudici eletti dalla destra sono solo la parte spettante al Parlamento.
    Quelli della Presidenza sono stati decisi dal Presidente , eletto alle Camere in modo unilaterale dalla pecedente risicatissima maggioranza e siccome l' esperienza passata mi hà reso alquanto cinico e realista , penso vi siano state trattative su questo tema , poi sul comportamento dell'attuale Presidente posso concordare con te , pur nòn avendo una personale simpatia per una persona di cui ascoltai i comizi , ma la gente pèr fortuna cambia , cambio io , sarà cambiato anche lui.
    In quanto alla legittimità , nòn hò nessuna intenzione di metterla in discussione , volevo solo esporre un' ottica di destra . :)
     
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    (ASCA) - Roma, 15 giu - ''Trovo criticabile che nel corso di un pubblico dibattimento il PM d'udienza abbia dato lettura di intercettazioni telefoniche riguardanti fatti estranei ai capi di imputazione e dunque alle accuse formalizzate nei confronti dell'ex Presidente della Regione Abruzzo Ottaviano del Turco. La necessita' addotta dal PM di illustrare cosi' la personalita' dell'imputato a mio avviso non puo' comportare l'utilizzazione di conversazioni attinenti alla vita privata dello stesso, chiunque esso sia, con una mortificazione della sua dignita' non funzionale a raggiungere la prova della colpevolezza rispetto ai fatti contestati''. Lo dice Anna Finocchiaro, Presidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama.

    E di questo che ne pensate?
     
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    Vicenda molto comlpessa mi sembra.

    se si legge libero ( e anche la dichiarazione della finocchiaro) sembrerebbe che siano state lette le intercettazioni di telefonate personali spinte di cui non si sa perchè il PM si dovrebbe occupare

    http://libero-news.it/news/433435/Il_pm_le..._Del_Turco.html

    Se si legge repubblica invece sembrerebbe che le telefonate siano la prova o anche l' oggetto di specifici reati, apparentemente più numerosi e forse più gravi di quelli che hanno portato alle dimissioni e al rinvio a giudizio dell' ex sindaco di Bologna, Delbono .

    Sesso telefonico sulle linee della Regione", "uffici dell'ente trasformati in alcova", "amanti stipendiate come consulenti della giunta", viaggi di piacere in alberghi a cinque stelle con i soldi pubblici

    http://www.repubblica.it/politica/2010/06/...leggio-4847342/

    se fosse vera ( ho detto se) la ricostruzione di Repubblica , mi sembra che le intercettazione siano state del tutto legittime ed opportune e necessarie al dibattimento sarebbe gravissimo se non si potesse più scoprire che un nostro rappresentante eletto assumesse con i nostri soldi le sue amanti e le portasse a spasso a nostre spese senza che ci siano i mezzi per incastrarlo. ( questo a prescindere da più gravi accuse a carico si di Del Turco che di Delbono -sarà un problema del patronimico DEL ?- di cui si occupa la magistratura)
    Avendisuperato l' esame di procedura penale nel 1974 non mi ricordo se in casi come questo sia possibile procedere con il processo a porte chiuse , se è possibile e il PM non l ha fatto , ha sbagliato , se non è possibile sarebbe il caso di renderlo.
    Ma con la legge bavaglio non c'entra nulla anche perchè almeno in questo caso i due giornali citati mi sembra si siano comportati bene hanno dato al notizia ( sia pure in versioni differenti) ma non si sono dilungati in particolari morbosi ed inutili
     
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    Concordo in pieno con lucrezio e con il suo intevrento, dall'inizio alla fine.
    Aggiungo che la Finocchiaro farebbe bene a stare attenta a quello che dice, per evitare autogol in un momento come questo in cui il PD ha annunciato una a mio avviso giusta battaglia senza quartiere alla legge bavaglio in Parlamento.
     
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  10. onestobender
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    Aggiungo che la Finocchiaro farebbe bene a stare attenta a quello che dice

    Tutto quello che tocca la Finocchiaro, muore (politicamente): è solo l'ennesima sulla lista di quelli che andrebbero spediti a fare un altro lavoro (insieme a Veltroni, D'Alema, Enrico Letta e Bersani).
     
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    Intercettazioni, Italia in testa
    Si parla ancora dello studio di un autorevole istituto tedesco secondo cui in Europa in nessun altro paese come in Italia le forze dell'ordine intercettano le comunicazioni tra cittadini

    Roma - E' un ben triste primato quello assegnato all'Italia dall'Istituto di Legge criminale internazionale Max Planck, secondo cui nel nostro paese si effettuano più intercettazioni nelle comunicazioni tra cittadini di quante se ne effettuino in qualsiasi altro paese dell'Europa occidentale.

    EDRI-Gram nel suo ultimo numero torna sullo studio prodotto dall'autorevole centro di ricerca ricordando che in Italia vengono effettuate 72 intercettazioni ogni 100mila abitanti. Si tratta di un numero non molto superiore a quanto avviene in Olanda (62) ma molto superiore a quel che succede in Svizzera, terza nella lista e "ferma" a 32 intercettazioni ogni 100mila persone. Per la cronaca, il paese dell'Europa occidentale con il minor numero di incursioni poliziesche nelle comunicazioni è l'Austria (9 intercettazioni).

    Il rapporto Rechtswirklichkeit und Effizienz der Uberwachung der Telekommunikation si occupa anche degli Stati Uniti, dove l'indicatore scende ad un mero 0,5. Raffrontare questo dato a quello italiano è persino imbarazzante. Bisogna però specificare che il rapporto non si occupa di creature come Echelon o Carnivore, potenti sistemi di intercettazione automatica di origine statunitense di cui Punto Informatico si è dovuto spesso occupare.
    Secondo gli studiosi tedeschi dell'Istituto, l'alto tasso di intercettazione in Italia va attribuito alla legislazione antimafia, che permette di procedere ad intercettazioni senza un ordine del magistrato, sebbene quando ciò accada i materiali raccolti non possano essere usati come prova in tribunale. Secondo EDRI non è chiaro quanto questa enorme quantità di intercettazioni sia utile ai fini investigativi e processuali oltre a rappresentare un problema tutt'altro che secondario per il diritto alla riservatezza.

    Questo è un articolo del Luglio 2004 e proviene da " Punto Informatico "sicuramente da una fonte nòn schierata , http://punto-informatico.it/548878/PI/News...alia-testa.aspx

    Dal 2004 le intercettazioni in Italia sono aumentate a dismisura , fate un pò le proporzioni.

    Forse avrete notato che nòn posto mai fonti schierate a Destra , questione di stile , ma questa volta vorrei contravvenire alla mia autoregolamentazione e segnalare un articolo di Giuliano Ferrara , controfirmato da tanti come Pansa , Ostellino , Tamaro , Della Loggia e altri datato 17 Giugno e riportato quì www.destralab.it/2010/significa-rit...ossa-ogni-cosa/

    Ovviamente ne sposo totalmente il pensiero.

    Edited by Romeottvio - 18/6/2010, 11:21
     
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    Un articolo equilibrato ed interessante quello di Ferrara. L'unica critica che mi sento di fare riguarda il fatto che lo slogan "intercettateci tutti" non vuole certo esaltare un modello simil-DDR del ruolo dello Stato, ma solo sottolineare come, a detta dei manifestanti, questa non sia una legge che tutela la privacy di tutti ma solo quella di Berlusconi e dei suoi accoliti che, a detta degli stessi, l'hanno pensata perché hanno qualcosa da nascondere.

    Per il resto che ci sia un problema di fondo in Italia riguardante l'eccessivo uso delle intercettazioni è vero, anche se i 7 milioni di intercettati di cui ha parlato Berlusconi sono un numero figlio di una delle solite colossali balle del premier; tuttavia la soluzione proposta dal governo è largamente peggiore del male che vuole sanare e, come fatto notare anche dall'Osce, è sostanzialmente incompatibile con una democrazia. Sottomettere le indagini al beneplacito del potere politico e negare ai giornalisti la libertà di fare il loro mestiere e ai cittadini quella di conoscere chi li governa non risponde ad un esigenza di privacy, ma a una di impunità.

    Per chiudere, sulla Finocchiaro: tempo fa la stimavo e non capivo come mai, onesto, tu la criticassi sempre. Inizio a farmene un'idea.
     
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    Urka , se và avanti così resterò solo io a difendere il PD e la sua dirigenza .

    Urge cambiare l' avatar.
     
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  14. lupog
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    La parte più interessante dell'artico0lo di Punto informatico citato da Romeo è a mio avviso la seguente:

    CITAZIONE
    Secondo gli studiosi tedeschi dell'Istituto, l'alto tasso di intercettazione in Italia va attribuito alla legislazione antimafia, che permette di procedere ad intercettazioni senza un ordine del magistrato, sebbene quando ciò accada i materiali raccolti non possano essere usati come prova in tribunale. Secondo EDRI non è chiaro quanto questa enorme quantità di intercettazioni sia utile ai fini investigativi e processuali oltre a rappresentare un problema tutt'altro che secondario per il diritto alla riservatezza.

    Questo mostra come l'alto numero di intercettazioni è legato alla specificità italiana della lotta alla criminalità organizzata e che non è dunque vero come sostiene Berlusconi che tutti i cittadini rischiano di essere intercettati
     
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    Secondo EDRI non è chiaro quanto questa enorme quantità di intercettazioni sia utile ai fini investigativi e processuali oltre a rappresentare un problema tutt'altro che secondario per il diritto alla riservatezza.

    Ognuno legge con gli occhiali della propria filosofia , a me preoccupa di più il lato libertà.


    Però secondo l'Eurispes in 10 anni gli Italiani intercettati sono stati 30 milioni .(dato del 2005) ora saranno moolti di più , forse siamo stati intercettati tutti.
    www.puntocellulare.it/notizie/2406/...ia-Eurispe.html

    Edited by Romeottvio - 19/6/2010, 11:42
     
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32 replies since 24/5/2010, 10:51   608 views
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