Il Gruppo da Battaglia di una Portaerei

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  1. stormtrooper
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    INTRODUZIONE
    “Dove sono le portaerei?” Questa è stata la domanda principale dei Presidenti degli USA in ogni crisi internazionale dalla fine della seconda guerra mondiale in poi. La portaerei è un’imponente nave che permette a una nazione di avere una potenza d’attacco aerea in qualsiasi parte del globo e per questo è diventata la punta di diamante della flotta USA soppiantando incrociatori e corazzate. Ma una portaerei da sola in acque ostili può significare solo l’avanzamento di grado per un ufficiale nemico: le forze aeree imbarcate non bastano per proteggere la nave da un qualsiasi attacco, sottomarino o di superficie. Alle portaerei quindi si associano sempre una piccola flotta di incrociatori lanciamissili, torpediniere e sottomarini per la difesa di questa importantissima unità da battaglia; questa piccola flotta si chiama Gruppo da Battaglia di una Portaerei (Carrier Battle Group, CVBG), una delle macchine belliche più efficienti del nostro secolo e di quello precedente. Un singolo CVBG è sufficiente a far desistere qualsiasi forza nemica dallo sferrare un attacco: l’unione della potenza di fuoco delle unità navali con le forze aere spiegate è uno dei maggiori deterrenti. I CVBG quindi non sfruttano solo la loro potenza di fuoco, ma la loro stessa presenza, sufficiente a intimidire enormemente il nemico.

    ACCENNO STORICO
    Le prime portaerei furono varate negli anni Venti, ma non venivano impiegate in tutta la loro potenza: le tecnologie aeree gli consentivano di essere gli occhi per quelli che erano la spina dorsale di una flotta di allora: le corazzate. Già nel 1939 però le portaerei divennero non più di una dozzina per nazione e i CVBG erano costituiti da alcuni incrociatori e cacciatorpediniere e, all’inizio del secondo conflitto mondiale, gli inglesi provvidero subito, in quanto nazione isolana, a rafforzare questa unità. Furono i giapponesi a raccogliere le loro sei portaerei, scortate da un paio di incrociatori e corazzate e da una dozzina di cacciatorpediniere, nella Kido Butai, forza d’attacco che colpì Pearl Harbour e scorazzò per il Pacifico per molto tempo. Era la più grande potenza navale mai schierata nella storia e solo nella Battaglia delle Midway gli americani, con un gran colpo di fortuna, riuscirono a fermarla. Nel 1943 però gli USA vararono le portaerei Essex e Indipendence che, unite alla Enterprise, Lexington, Saratoga, Yorktown e Hornet, e alle esperienze di guerra degli ammiragli, permisero di creare una forza d’attacco basata su CVBG da tre portaerei ciascuno. Al termine della guerra, vista la crescente minaccia nucleare e le nuove tecnologie come i jet a reazione riportarono i CVBG ad una portaerei ciascuno. Questi gruppi erano efficienti tanto quanto quelli da più portaerei di pochi anni prima, grazie alle nuove tecnologie. Durante tutta la Guerra Fredda la strategia navale americana si basava sui CVBG: gli USA avevano più portaerei di quelle di tutte le nazioni del mondo messe assieme. Un grande impulso al loro sviluppo avvenne durante l’amministrazione Reagan che riportò la linea dura contro l’URSS: la marina ampliò il suo arsenale e lo rinnovò con i jet migliori: F-14 Tomcat, F-18/A Hornet, bombardieri A-4 Introuder, capaci di fronteggiare facilmente la marina sovietica che si basava sui missili Aria-Terra lanciati dai bombradieri o sui sommergibili balistici. Con la caduta dell’URSS, forse dovuta anche da questo rinforzo, parte della politica dura di Reagan nei confronti dei comunisti, le portaerei vennero ridotte, anche se continuarono ad essere una magnifica arma nelle crisi successive al crollo sovietico: Desert Storm, in Bosnia, Taiwan e Seconda Guerra del Golfo.

    UNA POTENZA NECESSARIA
    Attualmente la US Navy dispone di una dozzina di questi gruppi (il cui costo si stima attorno ai 20 miliardi di dollari, più un miliardo annuo per il mantenimento), mentre le altre nazioni non ne hanno più di due. Ma gli USA hanno veramente bisogno di questo potenziale bellico? La risposta è si: dopo la caduta del blocco sovietico la NATO, ma soprattutto gli USA, si sono presi l’incarico di mantenere la pace nelle maggiori aree critiche del globo, elencate di seguito:

    Corea del Nord- in possesso di missili balistici in grado di trasportare più testate nucleari.

    Cina/Taiwan- l’attrito tra le due nazioni è sempre crescente e, nonostante i mezzi inviati a Formosa per fermare i propri vicini, la Repubblica Popolare rimane comunque una grande minaccia.

    India/Pakistan- il duello tra le due nazioni dura da più di cinquant’anni ed ora si è arrivati al livello delle armi atomiche di entrambi i contendenti.

    Golfo Persico- nonostante la presenza NATO in Iraq e Afghanistan, la zona rimane un punto caldo per il crescente arsenale iraniano prossimo alle armi atomiche.

    Balcani- la Bosnia continua ad essere una zona calda, così come il Kosovo, nonostante gli accordi di Dayton.

    Africa- i colpi di stato, le guerre civili e le stragi civili sono all’ordine del giorno in questo continente e portare aiuti umanitari è sempre più difficile e un intervento esterno potrebbe essere inevitabile.

    Così tante zone calde necessitano della costante monitorizzazione di un minimo di otto CVBG, ma le manutenzioni e i periodi di licenza dell’equipaggio non garantiscono la continua operatività di tutti i gruppi. Per questo una dozzina di CVBG sono appena sufficienti per coprire gli impegni globali.

    ESAMINANDO UN CVBG. LA USS GEORGE WASHINGTON
    Andiamo a vedere ora nel dettaglio com’è composto un CVBG, esaminando quello della USS George Washington (GW per l’equipaggio)assegnato alla 2° Flotta di stanza nell’Atlantico settentrionale, un modello per tutti i gruppi da battaglia.

    La Flotta
    USS Normandy- un incrociatore lanciamissili dotato del sistema di combattimento Aegis, con quattro radar SPY-1 in grado di tracciare centinaia di bersagli in volo per volta, abbattendoli con missili Terra-Aria lanciati da un sistema di lancio verticale. Gli altri sistemi di difesa sono due cannoni da 127 mm ed elicotteri Seahawk, in grado di lanciare missili antinave e antisommergibile.

    USS South Carolina- ultimo incrociatore nucleare è l’unica in grado di stare al passo con la portaerei durante una trasferta grazie al suo motore. Il suo sistema di difesa permette di collegarsi con i sistemi radar Aegis delle altre navi e di acquisire di conseguenza nuovi bersagli.

    USS Carney- cacciatorpediniere dotato di un dispositivo stealth per ridurre la traccia radar, è armato con gli stessi sitemi della Normandy e per questo è la navecon più potenziale offensivo per tonnellata della Marina.

    USS John Rogers- cacciatorpediniere con un ridotto potenziale offensivo rispetto al Carney, è però in grado di accogliere un elicottero LAMPS SH-60B.

    USS Boone- fregata lanciamissili, ottima per il bombardamento costiero e la scorta a corto raggio per la portaerei, anche lei ospita un elicottero Seahawk.

    USS Underwood- la “gemella” della Boone.

    USS Toledo, USS Annapolis- sommergibili nucleari che, oltre al potenziale offensivo sottomarino, possono lanciare missili cruise Tomahawk.

    La spina dorsale di un CVBG: la Flotta Aerea
    Sun una portaerei sono solitamente imbarcati, per varie ragioni, i seguenti tipi di modelli:

    L’F-14 Tomcat è il “re” delle squadriglie imbarcate su una portaerei. Esso è sia un aereo di superiorità aerea, sia un bombardiere leggero. Queste due caratteristiche gli sono permesse dalle ali a geometria variabile, in grado di inclinarsi da 20 a 68 gradi rispetto alla fusoliera, che gli permettono di volare a basse velocità quando sono aperte, aumentando la portanza, e ad alte velocità, riducendo gli attriti. Tale sistema è completamente automatico, così come il dispositivo di traccia radar e i sistemi di puntamento. Rientra nella strategia della Marina di difesa dai missili Aria-Terra lanciati dai bombardieri sovietici, che prevedeva tre anelli concentrici di difesa: se un missile veniva sparato su una nave, avrebbe dovuto attraversare la difesa aerea, i missili d’intercettazione lanciati dalle altre navi e le difese della nave stessa. Poi naturalmente sarebbe avvenuto il contrattacco. L’F-14 ha aspettato per decenni una guerra con l’URSS che non arrivò mai e, progettato per la guerra navale, non diede il massimo in Desert Storm, con bersagli prevalentemente a terra.

    Vera e propria spina dorsale della flotta aerea l’F/A-18 Hornet è stato progettato per svolgere la funzione di bombardiere leggero che di caccia. Questo suo ruolo multifunzione deriva dalla necessità di ridurre i costi della Marina e quindi di ridurre gli aerei, concentrando più ruoli su un solo apperecchio. Per questo la cabina di pilotaggio dell’F/A-18 è un gioiello di tecnologia: un computer centrale permette al pilota di visualizzare ogni dato gli interessi ed è personalizzabile; sistemi radar e di puntamento sono i migliori in dotazione alla Marina e per questo i bombardamenti dell’Hornet sono tra i più precisi al mondo. Anche lui però presenta dei difetti: realizzato per essere un modello “imbarcabile” dell’F-16 della USAF, esso riprende le sue maggiori caratteristiche, ma, mentre le basi dell’USAF possono essere molto più vicine ad una portaerei al bersaglio, l’F-16 non ha un grande serbatoio interno. Questo problema è stato ereditato dall’Hornet e si è manifestato durante il Desert Storm, durante il quale però si è dimostrato un ottimo combattente Aria-Aria, mentre in Bosnia ha dimostrato le sue doti di bombardiere egregiamente.

    L’EA-6B Prowler è l’erede dei vecchi aerei per la guerra elettronica della seconda guerra mondiale. Nonostante ciò è l’aereo più all’avanguardia in questo campo di tutto il pianeta. Il suo ruolo si capisce subito vedendo la sua fusoliera cosparsa di antenne (trenta in tutto). Grazie ad un dispositivo (assomigliante ad una noce di cocco) posto sullo stabilizzatore di coda, il Prowler è in grado di localizzare e disturbare i sistemi radar e di comunicazione nemici con interferenze elettroniche o, se necessario, con un missile in grado di seguire la traccia radar nemica. Nonostante sia un aereo tattico e non strategico, il Prowler è più grande dei suoi colleghi, più lento dell’F-14 o dell’F-18, e richiede più manutenzione. Rimane comunque un aereo utilissimo contro i sistemi missilistici antiaerei Terra-Aria del nemico.

    Prevedere gli attacchi del nemico e la loro entità è da sempre stato il sogno di qualsiasi comandante e, per questo sono stati creati i satelliti e i ricognitori senza pilota, ma nessuno è tanto efficace quanto l’E-2C Hawkeye. Nonostante non sia uno dei migliori aerei per quanto riguarda il design, è utilissimo come ricettore dell’allarme lontano, fornendo in anticipo dati sulle forze nemiche a tutto il gruppo da battaglia. Altre funzioni sono il pattugliamento di superficie, di coordinamento delle forze alleate e di comunicazione, anche se il suo volume, il più grande tra gli aerei imbarcati, ne rende difficile il trasporto.

    La minaccia di sommergibili è sempre stata presente nella storia militare degli USA: dagli U-Boot tedeschi dei due conflitti mondiali ai sommergibili nucleari sovietici della guerra fredda, la USN e la USAF hanno sempre cercato di rispondere alla guerra sottomarina con la guerra aerea. L’apoteosi tecnologica è l’S-3B Viking, in grado di tracciare un sommergibile nei tre differenti sistemi con cui è possibile farlo: col rumore (attraverso boe idrofoniche, con radio e un microfono subacqueo), con la traccia magnetica, o localizzarlo col radar. Il Viking è lento per la mansione che deve svolgere, ma non è affatto un bersaglio facile: può diventare molto agile tanto da evitare contraerea e missili Terra-Aria convenzionali.

    Gli aerei hanno comunque un grosso difetto per la guerra sottomarina: si muovono troppo velocemente. E’ necessario un velivolo per stazionare in ascolto dei sensori sopra una determinata zona per molto tempo. E quale mezzo migliore se non un elicottero? L’H-60 Seahawk è uno dei migliori elicotteri leggeri per la guerra sottomarina, armato con siluri leggeri, comunque molto efficaci per l’affondamento di un vascello. Attrezzato con le migliori apparecchiature per tracciare un sottomarino, è veramente difficile sfuggire ai suoi occhi, ma soprattutto alle sue orecchie.

    MISSIONI E MODALITA' OPERATIVE DI UN CVBG
    Andiamo ora a vedere tutte le “mansioni” che questa terribile macchina bellica può svolgere nel dettaglio:

    Presenza- come già anticipato a volte la presenza di un CVBG basta e avanza per scoraggiare il nemico da portare attacchi contro gli USA o alleati. E’ il caso della sventata invasione di Taiwan da parte della Cina. La filosofia adottata quindi è: se attaccate una nave USA o alleati avrete guerra contro il popolo degli Stati Uniti. E perderete. Ci sono domande?

    Dimostrazione di Forza- attaccare un singolo bersaglio pesantemente allo scopo di dimostrare che non sono tollerati ulteriori comportamenti ostili nei confronti di USA e alleati da parte del nemico. Potrebbe essere intesa come una vera e propria spedizione punitiva, comel’operazione Desert Strike contro l’Iraq nel 1996.

    Embrago Marittimo- l’equivalente di blocco navale dell’epoca delle grandi navi a vela. Bloccare ogni transito navale da una nazione ostile. E’ l’incarico più frequente per un CVBG. Basti pensare che nel 1994 USA e alleati mantenevano un embargo sui Balcani, in Iraq e ad Haiti.

    Esercizio della Libertà di Navigazione- assieme all’ostruzione della quasi totalità delle libertà, un dittatore che si rispetti bloccherà anche il transito straniero vicino alle proprie coste su tratti considerati acque internazionali. I CVBG hanno l’incarico di riconsentire il transito, con la presenza o con i missili. A totale discrezione del dittatore locale.

    Scorta Marittima- il più semplice degli incarichi. Scortare convogli o navi che trasportano valori, viveri o armamenti in acque ostili. La più famosa delle scorte è quella delle petroliere del Kuwait che dovevano lasciare il Paese ma che erano minacciati dall’aviazione o dalla marina irachena.

    Supporto di Pronto Impiego- il pronto impiego è il termine gentile per invasione. I CVBG infatti molto spesso collaborano con reggimenti anfibi dei Marines per sbarchi in funzione di invasioni. Possono altrimenti fornire semplicemente supporto aereo alle truppe di occupazione.

    Proiezione di Potenza- si tratta del puro e semplice bombardamento effettuato sul medesimo bersaglio per un determinato periodo di tempo mirato ad appoggiare le truppe a terra. Tutto questo nello scenario di un impegno bellico a lungo termine, come l’Iraq, l’Afghanistan, la Bosnia o, guardando indietro la Corea e il Vietnam.

    GALLERIA FOTOGRAFICA
    SPOILER (click to view)
    imageStemma della USS GW
    imageil CVBG della GW
    imageF/A 18 Hornet
    imageF-14 Tomcat
    imageE-2C Hawkeye
    imageS-3B Viking
    imageEA-6B Prowler
    imageH-60 Seahawk


    BIBLIOGRAFIA
    Fortezze dei Mari, tutti i segreti delle grandi portaerei. Tom Clancy.
     
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  2. _SmokY_
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    Ottimo contributo grazie !
     
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  3. stormtrooper
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    Forse le immagini le ho scelte un pò grandine. Proverò a cercarne più accettabili. Avrei ridimensionato io stesso quelle lì, ma con la grafica sono una frana :rolleyes:
     
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  4. _SmokY_
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    Se vuoi te le metto apposto io
     
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3 replies since 3/9/2010, 14:37   2633 views
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