Algeria, Tunisia, Libia, Egitto: esplode la rivolta in Nordafrica

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  1. lupog
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    Il Nord Africa si sta trasformando in una polveriera: Algeria, Tunisia ed Egitto, sono in rivolta. Comune denominatore: il disagio sociale e la corruzione economica e politica dominante. Bouteflika, Ben Ali, Mubarak foraggiati dall'occidente perché considerati utili pedine per la stabilità della zona contro l'avanzare del fondamentalismo islamico, sono i padri padroni contro cui si rivolge la protesta. il dittatore tunismo Ben Ali ha abbandonato il potere costretto a una preciptitosa fuga all'estero, ma il fatto che sia rimasta in piedi la vecchia costituzione e che il potere sia detenuto dai collaboratori del presidente uscente non fa sperare in una pronta evoluzione democratica di quel Paese.
    Le cronache di queste ore ci riportano disordini al Cairo con proteste di piazza, e un tentativo di violenta repressione della polizia locale che ha provocato diverse vittime . Il Nobel El Baradei tornato in Egitto per proporsi come guida dell'opposizione al regime è stato messo agli arresti domiciliari.
    Se l'Egitto dovesse collassare cosa accadrà in questo Paese di 80 milioni di persone ai confini con Israle? quale sarà il futuro della regione? :hmm:
     
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    Vi consiglio gli ultimi due numeri di L' internazionale, diversi articoli sull' argomento.
    Un primo punto è demografico, sono società giovani ( l' età media è 25 anni) e disperate .
    E' saltato il tappo del controllo della informazione , Al Jazeera , internet, i sistemi di sms hanno dato a quelle popolazioni una capacità che prima non avevano.
    Non è un caso che in Tunisia di integralisti se ne sono visti pochi , l' eroe è stato un rapper , non un iman .
    In egitto i fratelli mussulmani sono arrivati dopo. Il regime egiziano ha bloccato internet e gli sms
    Le proteste sono inziate con gesti estremi di giovani acculturati e disperati che si sono dati fuoco, un gesto totalmente estraneo alla tradizione islamica
    Questo ovviamente non significa che possiamo star tranquilli si passarà da dinastie di dittatori corrotti ed inefficienti a governi laici , democratici , onesti e riformatori.
    Magari ! Il rischio Iran (da una monarchia corrotta ad una teocrazia criminale) è più che presente.
    Il problema è che gli stati occidentali appaioni privi della ben che minima strategia per favorire un evoluzione positiva ( interessa anche noi , non solo quei popoli) . Per decenni ci è bastato che bastonassero i terroristi ( e spesso anche i supposti tali) e frenassero l' emigrazione e poi cosa succedeva a casa loro chi sene frega.
    Abbiamo sostanzialemnte agevolato piani di sedicente sviluppo economico basato sullo sfruttamento dlele risorse naturali , sul turismo industriale, sulle rimesse degli emigrati, cioè tutto ciò che permette alle oligarchie di ingrassarsi, di dare qualche elemosina al popolo senza bisogno che nasca una classe borghese o tecnocratica che pretendesse undiverso regime.
    E guardate che non sto dicendo che dovevamo avere un atteggiamento più altruistico, non abbiamo badato anche al nostro interesse.
    Se scoppia un calderone con decine e decine di milioni di ventenni incazzati ne va anche della nostra tranquillità
     
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  3. Armilio
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    La Tunisia mi preoccupa poco: è più che altro una legittima protesta contro un governo autocratico, è probabilmente tra gli stati arabi quello più laico.

    L'Algeria ha visto in questi anni una infiltrazione di organizzazioni islamiche, ma niente di eccessivamente preoccupante che io sappia.

    Il caso più critico ovviamente è l'Egitto, il paese più importante della regione, dove sono forti i fratelli mussulmani, anche perchè probabilmente anni di governo autoritario non hanno fatto altro che coagulare ideologicamente intorno a loro l'opposizione al governo. Fratelli mussulmani che comunque, a parole, sono tutt'altro che estremisti, e non perdono occasione per cercare di distinguersi dalle organizzazioni che invece usano la lotta armata.

    Detto questo in nessuno di questi 3 paesi sembra essere vicino uno stravolgimento epocale, anche perchè il buon vecchio colpo di stato degli apparati di sicurezza non passa mai di moda. Però è un segno di cambiamento, del fatto che i vecchi equilibri sono saltati, forse per colpa anche della crisi, e proteste meno violente sono scoppiate anche in altri paesi come Yemen e Cisgiordania. Del resto era logico pensare che nel caso ci fosse stato un forte malcontento, in paesi autoritari non poteva che sfogarsi in questo modo. Segno forse anche che il controllo del mondo occidentale su questi territori continua ad allentarsi. Certamente i nostri vecchi modi di fare potrebbero essere ora anche controproducenti.
     
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    Certo che più proseguono gli evetni e più sono sconvolto dell superficialità della prima dichiarazione di Frattini

    EGITTO: FRATTINI, SPERO MUBARAK CONTINUI A GOVERNARE CON SAGGEZZA

    (ASCA) - Roma, 26 gen - Il governo italiano ''spera'' che il presidente egiziano Hosni Mubarak ''continui come sempre ha fatto a governare con saggezza e lungimiranza''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo ai microfoni di Radio Anch'io a proposito dei disordini che si stanno verificando in Egitto. Si tratta infatti di un Paese, ha continuato il titolare della Farnesina, che rappresenta un ''punto di riferimento per il processo di pace che non puo' venire meno''.

    Frattini ha sottolineato che non c'e' alcuna ''similitudine'' con quello che e' accaduto in Tunisia ''perche' vi sono situazione diverse: in Egitto vi si sono pulsioni estremiste islamiche ed e' quanto in Tunisia non abbiamo visto''.

    Il ministro degli Esteri ha poi escluso che l'Europa ''possa e debba dettare una ricetta'' ma ''dobbiamo limitarci a incoraggiare'' l'impegno ''della societa' civile, laica come e' avvenuto in Tunisia''.

    red-luq/cam/bra

    http://www.asca.it/news-EGITTO__FRATTINI__...84519-ORA-.html

    Credo sia stato l' unico ministro degli esteri che abbia dato un così incondizionato appoggio , senza neppure accennnere alla necissità di riforme "continui come sempre ha fatto" :sick:

    nei gironi successivi ( forse dopo aver letto le prese di posizione USA) ha parzialemnte corretto , ma è stata la solita figura di m...
     
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  5. Albatros.
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    wikileaks dice che dietro i sommovimenti egiziani ci sarebbero gli Usa , voi che ne pensate?
     
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  6. Italo-romano
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    Wikileaks dice tante cose...ma onestamente non reputo i diplomatici americani "chiacchieroni" degli oracoli.
     
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  7. lupog
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    Mubarak si dimette
    «Cittadini, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l'Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire la situazione nel Paese. Che Dio ci aiuti». Così il vicepresidente Omar Suleiman, in un intervento alla televisione, ha annunciato le dimissioni del vecchio e contestato leader.

    sarà l'esercito a dover gestire la fase di transizione che si prospetta piena di incognite

     
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  8. Italo-romano
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    CITAZIONE (Albatros. @ 10/2/2011, 00:17) 
    wikileaks dice che dietro i sommovimenti egiziani ci sarebbero gli Usa , voi che ne pensate?

    ___________________________________________




    Nella mia precedente risposta temo di esser stato troppo sbrigativo, e me ne scuso; peraltro, la tua osservazione non pare affatto destituita di un qualche fondamento, poichè è noto che a gestire l'attuale fase di transizione saranno i generali, forti anche di un ampio consenso popolare, e gli alti vertici delle forze armate egiziane son più o meno tutti di formazione occidentale, quando non proprio americana (ancora con Sadat, invece, i comandi si formavano prevalentemente a Mosca).

    Chi ha buona memoria, ricollega la coeva posizione di Obama alla linea tenuta da Carter verso l'Iran nel 1978, anche allora Washington, sfruttando i propri canali preferenziali coi militari iraniani, li convinse a non unirsi alla Savak nel reprimere il crescente dissenso, ed anzi a spingere lo Scia' all'esilio volontario all'estero...fortunatamente, oggi come oggi nessuno in Egitto sembra poter giocare il ruolo allora svolto da Khomeini (che dopo aver beneficito della neutralità dei generali li fece ammazzare tutti, lasciando l'esercito senza quadri, e quindi di fatto gravemente impreparato quando, di lì a poco, Saddam lo avrebbe proditoriamente invaso).




     
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  9. lupog
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    CITAZIONE (Italo-romano @ 12/2/2011, 12:05) 
    CITAZIONE (Albatros. @ 10/2/2011, 00:17) 
    wikileaks dice che dietro i sommovimenti egiziani ci sarebbero gli Usa , voi che ne pensate?

    ___________________________________________




    Nella mia precedente risposta temo di esser stato troppo sbrigativo, e me ne scuso; peraltro, la tua osservazione non pare affatto destituita di un qualche fondamento, poichè è noto che a gestire l'attuale fase di transizione saranno i generali, forti anche di un ampio consenso popolare, e gli alti vertici delle forze armate egiziane son più o meno tutti di formazione occidentale, quando non proprio americana (ancora con Sadat, invece, i comandi si formavano prevalentemente a Mosca).

    Chi ha buona memoria, ricollega la coeva posizione di Obama alla linea tenuta da Carter verso l'Iran nel 1978, anche allora Washington, sfruttando i propri canali preferenziali coi militari iraniani, li convinse a non unirsi alla Savak nel reprimere il crescente dissenso, ed anzi a spingere lo Scia' all'esilio volontario all'estero...fortunatamente, oggi come oggi nessuno in Egitto sembra poter giocare il ruolo allora svolto da Khomeini (che dopo aver beneficito della neutralità dei generali li fece ammazzare tutti, lasciando l'esercito senza quadri, e quindi di fatto gravemente impreparato quando, di lì a poco, Saddam lo avrebbe proditoriamente invaso).

    Khomeini giocò un ruolo grazie anche alle inziali simpatie degli intellettuali e dell'opinione pubblica occidentale nonché al clamoroso errore che fecero gli Stati Uniti nel togliere legittimità ai generali fedeli dello Scià: con la conseguenza che a loro si è sostituito il fanatismo repressivo dei pasdaran. E' un po' lo stesso errore che fecero con l'Iraq disgregando i quadri dell'esercito perchè venivano considerati tutti dei seguaci di Saddam.

    Nell'Egitto chi gioca un ruolo nel sociale sono i fratelli musulmani ( che controllano per esempio il sindacato dei medici) e gestiscono l'assistenza agli strati più poveri della società. Non necessariamente questo potrebbe tramutarsi in un potere politico però è un fattore da non trascurare anche perché evidenti sono le similitudini con Hamas che d'altronde della Fratellanza è un emanazione
     
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    Vedere un popolo che lotta contro un tiranno per la libertà non può che rendere vicini e solidali ad esso tutti coloro che hanno fiducia nella democrazia.
    Tuttavia il caso egiziano è spinoso: Mubarak è stato un ago della bilancia fondamentale in Medio Oriente con la sua politica estera moderata. Oggi, se le cose in questa transizione dovessero andare male, avremmo non solo il dramma di una nazione che lotta per la libertà senza ottenerla davvero, ma soprattutto uno scenario drammatico nell'area forse più delicata del pianeta. Non ci resta che sperare che la transizione vada per il meglio e l'Egitto non diventi uno Stato fondamentalista islamico.
     
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  11. Italo-romano
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    Da questo punto di vista, mi auguro che il nuovo governo egiziano - di qualunque segno sia - voglia rispettare integralmente gli accordi vigenti con Israele...
     
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    in libia stanno massacradno la gente con razzi armi pesanti e mercenari pagati , gheddafi minaccia di smettere il contenimento dei profughi se l' europa appoggia i manifestanti,

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/201...l?uuid=AaiHR29C

    http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/19/s...dita_morti.html

    http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/20...71/?ref=HRER2-1

    dilaga anche in marocco dove sembra che un cugino del re si unisca ia manifestanti
    i media italiani tendono a min9imizzare la situazione marocchina , ma le monde la enfatizza
     
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  13. Italo-romano
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    Gheddafi sarebbe capacissimo di spalancare le porte alla massa di delinquenti e spiantati che affollano le periferie delle città libiche in attesa di tentare finalmente la traversata...non sarebbe del resto il primo dittatore a liberarsi così degli elementi sociali più instabili e potenzialmente pericolosi (chi ha memoria storica rammenterà senz'altro la vicenda dei c.d. "marielitos" cubani).



     
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  14. _SmokY_
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    Raid aerei a Tripoli: 250 morti

    Tripoli, 21 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) - Il regime continua a soffocare nel sangue le proteste del popolo libico. La polizia oggi ha compiuto una durissima repressione contro la manifestazione di questo pomeriggio nel centro di Tripoli contro Muammar Gheddafi. Secondo la tv araba 'al-Jazeera', approfittando dell'interruzione delle linee telefoniche in tutto il Paese, la polizia ha sparato contro i manifestanti in piazza, che si ritiene siano almeno un milione.

    Non solo. Caccia militari dell'aviazione libica hanno anche eseguito dei raid contro i manifestanti. I morti sarebbero 250 secondo quanto riferiscono testimoni citati da 'al-Jazeera'. "Ho assistito a un attacco aereo barbaro - ha affermato un testimone - ho visto bambini piagere da soli al centro della strada mentre avvenivano i raid".

    www.adnkronos.com

    Ma robe da pazzi :huh:
     
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  15. Armilio
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    Comunque la situazione sta sfuggendo di mano anche all'occidente. Questo stare a guardare gli sviluppi della situazione è preoccupante, dovremmo cercare di instaurare rapporti privilegiati con una delle fazioni che stanno vincendo nei vari paesi, ma non mi sembra che lo stiamo facendo...i rischi del prossimo periodo di transizione saranno tanti.
     
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221 replies since 28/1/2011, 18:08   4761 views
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