Fascisti riciclati dopo il 1945

quali furono i più sfacciati?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,407
    Reputation
    0
    Location
    Salerno

    Status
    Offline
    Ho visto un documentario su RAI3 circa l'epurazione dei fascisti nel 1945 e nel 1946, e hanno fatto diversi nomi di persone che sono sfuggite ai tribunali (sommari o meno) instaurati subito dopo la caduta del regime, nell'immediato dopoguerra. I più famosi sono Mario Roatta e Pietro Badoglio. Quest'ultimo addirittura morì nel proprio letto nel 1956 con tutti gli onori. :o: Probabilmente non furono mai trovate prove schiaccianti su di loro? La storiografia è concorde nell'affermare che la neonata Repubblica chiuse un occhio (o forse tutti e due) per i motivi che sappiamo, disgustosi e discutibili ma allora fu ritenuto, come dire, opportunismo per evitare di distruggere la classe dirigente. Avevano la tessera fascista milioni di persone, e distinguere i criminali dai poveracci "costretti" era quasi impossibile. Almeno io così ho capito.

    Ma c'erano migliaia e migliaia di persone che avevano motivo di nutrire odio verso i fascisti e che potevano fornire le prove! Come mai sono stati tutti zitti :segreto: vedendo che gli stessi amministratori e politici del ventennio si riciclavano nella Repubblica?

    Con google ho trovato molti siti con lunghe dissertazioni, ma a voi chiedo i nomi di quelli che compirono i crimini più efferati, o più facilmente dimostrabili, o, diciamo così, che sicuramente si sono macchiati di crimini dimostrati e non sono stati puniti. E anche di quelli che hanno continuato a fare politica, votati poi... da chi? :dectective:

    La domanda è: quali fascisti si riciclarono dopo il 1945 nel modo più sfacciato? E come fecero?
     
    Top
    .
  2. Italo-romano
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Aldous @ 19/9/2012, 17:27) 
    Ho visto un documentario su RAI3 circa l'epurazione dei fascisti nel 1945 e nel 1946, e hanno fatto diversi nomi di persone che sono sfuggite ai tribunali (sommari o meno) instaurati subito dopo la caduta del regime, nell'immediato dopoguerra. I più famosi sono Mario Roatta e Pietro Badoglio. Quest'ultimo addirittura morì nel proprio letto nel 1956 con tutti gli onori. :o: Probabilmente non furono mai trovate prove schiaccianti su di loro? La storiografia è concorde nell'affermare che la neonata Repubblica chiuse un occhio (o forse tutti e due) per i motivi che sappiamo, disgustosi e discutibili ma allora fu ritenuto, come dire, opportunismo per evitare di distruggere la classe dirigente. Avevano la tessera fascista milioni di persone, e distinguere i criminali dai poveracci "costretti" era quasi impossibile. Almeno io così ho capito.

    Ma c'erano migliaia e migliaia di persone che avevano motivo di nutrire odio verso i fascisti e che potevano fornire le prove! Come mai sono stati tutti zitti :segreto: vedendo che gli stessi amministratori e politici del ventennio si riciclavano nella Repubblica?

    Con google ho trovato molti siti con lunghe dissertazioni, ma a voi chiedo i nomi di quelli che compirono i crimini più efferati, o più facilmente dimostrabili, o, diciamo così, che sicuramente si sono macchiati di crimini dimostrati e non sono stati puniti. E anche di quelli che hanno continuato a fare politica, votati poi... da chi? :dectective:

    La domanda è: quali fascisti si riciclarono dopo il 1945 nel modo più sfacciato? E come fecero?

    Per andare incontro alla tua istanza, suggerisco di ripescare un interessante link postatoci tempo fa da Lucrezio52, in cui si narrava diffusamente la vicenda assai emblematica del dottor Gaetano Azzariti...credimi, capirai tante cose (se non proprio tutto). Insomma te lo consiglio vivamente, caro Aldous.

    Su Roatta: lui ad onor del vero fu arrestato, ma nel marzo '45 fuggì nottetempo dall'ospedale militare del Celio ove era ricoverato, per trovare rifugio nella Spagna franchista (essendo stato comandante del contingente italiano durante la recente guerra civile, è del tutto evidente come avesse acquisito dei meriti presso il regime di Madrid). Nel suo specifico caso, bisognerebbe parlare di gravi responsabilità sia come comandante di grandi unità sul campo - la Seconda Armata nella regione istriana e dalmata dal 1941 al 1943 - che in quanto ex capo del servizio segreto militare, il Sim (come non pensare qui alla brutale esecuzione dei fratelli Rosselli?).
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Bè, Dario Fò, paracadutista volontario e rastrellatore nella R.S.I. dopo la liberazione di Milano si nascose per settimane in un sottoscala, prima di consegnarsi agli americani, poi passò a 360° dall'altra parte, cercando di nascondere il passato, anzi creandosi un falso passato di resistente eroico per se e per il padre, questo non lo dico io, lo dice una sentenza della magistratura;

    Nella sentenza si legge tra l’altro: “E’ certo che Fo ha vestito la divisa del paracadutista repubblichino nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. Lo ha riconosciuto lui stesso - e non poteva non farlo, trattandosi di circostanza confortata da numerosi riscontri probatori documentali e testimoniali - anche se ha cercato di edulcorare il suo arruolamento volontario sostenendo di avere svolto la parte dell’infiltrato pronto al doppio gioco. Ma le sue riserve mentali lasciano il tempo che trovano”. E ancora: “Deve ritenersi accertato che delle formazioni fasciste impegnate nell’operazione in Val Cannobina facessero sicuramente parte anche i paracadutisti del Battaglione Azzurro di Tradate. ( … ) Non è altrettanto certo, o meglio è discutibile, che vi sia stato impiegato Dario Fo. Ma (…) la milizia repubblichina di Fo in un battaglione che di sicuro ha effettuato qualche rastrellamento, lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile di tutte le attività e di ogni scelta operata da quella scuola nella quale egli, per libera elezione, aveva deciso di entrare.
    E’ legittima dunque per Dario Fo non solo la definizione di repubblichino, ma anche quella di rastrellatore”.
    La sentenza non fu appellata e dunque è definitiva. Per la giustizia, Fo è stato repubblichino, paracadutista e rastrellatore. Quanto all’ex-sergente maggiore Carlo Maria Milani, processato per falsa testimonianza (querelato da Fò n.d.r.), fu assolto dal pretore di Varese il 16 maggio 1980 con formula piena; perché il reato non sussiste. Sentenza anch’essa definitiva.

    http://guide.supereva.it/alleanza_nazional...03/201440.shtml

    l'intervista dell'ex comandante partigiano Giacinto Lazzarini : "“Le dichiarazioni di Dario Fo destano in me non poca meraviglia. Dice che la casa di suo padre era a Porto Valtravaglia, era un “centro” di resistenza. Strano. Avrei dovuto per lo meno saperlo. Poi dice che “era d’accordo con Albertoli” per raggiungere la mia formazione. Io avevo in formazione due Albertoli, due cugini, Giampiero e Giacomo. Caddero entrambi eroicamente alla Gera di Voldomino, e alla loro memoria è stata concessa la medaglia di bronzo al valor militare. Forse Fo potrà spiegare come faceva ad essere d’accordo con uno dei due Albertoli di lasciare Tradate nel gennaio 1945, quando erano entrambi caduti quattro mesi prima. Senza dire, poi, che i cugini Albertoli erano tra i più vicini a me e mai nessuno dei due mi parlò di un Dario Fo che nutriva l’intento di unirsi alla nostra formazione[...]Se Dario Fo si arruolò nei paracadutisti repubblichini per consiglio di un capo partigiano, perché non lo ha detto subito, all’indomani della Liberazione? Sarebbe stato un titolo d’onore, per lui. Perché mai tenere celato per tanti anni un episodio che va a suo merito?".


    Fo dichiarerà poi nel 2000 al Corriere della Sera: "Aderii alla Rsi per ragioni più pratiche: cercare di imboscarmi, portare a casa la pelle. Ho scelto l’artiglieria contraerea di Varese perché tanto non aveva cannoni ed era facile prevedere che gli arruolati sarebbero presto stati rimandati a casa. Quando capì che invece rischiava di essere spedito in Germania a sostituire gli artiglieri tedeschi massacrati dalle bombe, trovai un’altra scappatoia. Mi arruolai nella scuola paracadutisti di Tradate. Poi tornai nelle mie valli, cercai di unirmi a qualche gruppo di partigiani, ma non ne era rimasto nessuno".

    Tratto da Wikipedia.


    Fò paracadutista Fò sentenza Fò processoimm2imm1

    Edited by Romeottavio - 1/3/2013, 10:52
     
    Top
    .
  4. _SmokY_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Montanelli dice che molti fascisti passarono alla resistenza appena videre le cose mettersi male.
    Un altro esempio è quello di Rosario Bentivegna celeberrimo attentatore di Via Rasella faceva parte nel 1939 dei GUF.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Comunque, esagerando, si può fare una lunghissima lista di gente che ha cambiato idea, cosa assolutamente lecita, balza all'occhio però che la maggioranza saltò il fosso per atterrare all'estremo esattamente opposto, cosa strana ma comune a quasi tutti.

    - ALICATA Mario (politico comunista)
    - ARGAN Giulio Carlo (sindaco comunista di roma)
    - AZZARITI Gaetano (ex presidente del tribunale della razza nominato da togliatti capo dell'ufficio legislativo del ministero di grazia e giustizia)
    - ENZO BIAGI (chi non lo conosce?...collaboratore della rivista IL PRIMATO FASCISTA, partecipa ai littoriali del 35)
    - BILENCHI Romano (scrittore comunista, ex collaboratore del Prim fasc, PNF, e rappresentante dei GUF)
    - BOLDRINI Arrigo
    - BUFALINI PAOLO (dirigente PCI...aveva scritto articoli su Roma fascista dichiarando forte e pieno appoggio al fascismo)
    - CARETTONI Tullia (deputata PCI e vice pres senato...collaborò a numerose riviste fasciste)
    - DUVERGER Maurice (candidato comunista alle europpe...si schierò coi nazisti e scrisse l'elogio del fascismo)
    - FERRERI Marco (prima col duce poi nel PCI)
    - INGRAO Pietro (politico comunista, segretario del PCI...ex littore di poesia, importante letterato fascista)
    - IOTTI Leonilde(politico comunista presidente della camera, prima cattolica, poi una delle migliori amiche di togliatti...fu iscritta al PNF, insegnante liceale, partecipo alle riunioni del regime, GIL)
    - LAJOLO Davide (scrittore comunista)
    - LIZZANI CARLO (regista antifascista...durante il regime girò il film razzista l'ebreo suss)
    - LONGHI Roberto
    - LONGO Luigi

    - MALAPARTE Curzio (scrittore comunista...difese al processo gli assassini di matteotti)
    - MILANI MILENA
    - PAVESE CESARE
    - RISI Dino
    - ROSSELLINI Roberto
    - SALCE Luciano (regista di sinistra...affermò di epurare razzialmente i popoli)
    - VELTRONE Saverio (coscienza critica del PCI, aderi all'RSI)
    - VITTORINI Elio

    Edited by Romeottavio - 20/9/2012, 12:18
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Puo anche essere interessante esaminare una missiva di Alberto Moravia a Benito Mussolini :

    " DUCE , mi è stato ufficialmente comunicato di interrompere la mia attività professionale nei periodici di cui sono collaboratore.

    Non so a quale fatto specifico si debba questo provvedimento a mio danno.

    Da quando Voi, o DUCE , nel 1938 mi avete autorizzato a riprendere la mia attività professionale, ho la coscienza di non aver scritto nè pubblicato cosa alcuna che potesse dispiacerVi .

    In questi ultimi tempi, ho abbandonato molti degli elementi che costituivano la mia prima letteratura.

    La stessa critica l'ha ampiamente riconosciuto a proposito del mio ultimo libro I SOGNI DEL PIGRO . mi permetto perciò , rivolgerVi DUCE la preghiera di potere riprendere la mia attività giornalistica dalla quale io traggo i mezzi per vivere: anche perchè tra poche settimane mi sposo e mi preparo a assumere resposabilità, , alle quali, in queste condizioni, non posso andare incontro con animo sereno.

    Devotamente.

    Alberto Moravia

    Roma, 7 marzo 1941 anno XXIX Era Fascista
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    In questo blog c'è una lista notevole:
    http://ricordare.wordpress.com/perche-rico...1-i-camaleonti/
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,407
    Reputation
    0
    Location
    Salerno

    Status
    Offline
    grazie amici.
    Molti nomi furono fatti nel documentario citato il 27 luglio 2012. Il titolo era “1945: si salvi chi può. I conti col fascismo”di Francesco Linguiti.
    Sul sito di rai3 non trovo il filmato, ma l'ho registrato!
    Nomi di persone poco famose, Linguiti ne ha fatti diversi, ma ovviamente non poteva farli tutti. Ne ha scelti però alcuni che nessuno conosce, o pochissimi sanno.
    Eppure ora, solo ora dai vostri link apprendo nomi illustri.
    Accidenti che nomi! Enzo Biagi, Giorgio Bocca, e Dario Fo. :o: Come mai Francesco Linguiti non fece questi nomi così famosi? :alienff:
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Aldous @ 20/9/2012, 17:22) 
    grazie amici.

    Accidenti che nomi! Enzo Biagi, Giorgio Bocca, e Dario Fo. :o: Come mai Francesco Linguiti non fece questi nomi così famosi? :alienff:

    Beh, non furono massacratori o criminali ed erano nel settore informaziene o "media" che dir si voglia, dove vige, diciamo, una certa "solidarietà", insomma, si limitarono, come tanti uomini "di successo" a mettere in pratica questi versi:

    Salvarla con i salatini, salvarsela con i cretini, salvarsela scrivendo t'amo, scrivendo t'odio soltanto a matita, però salvarsela la vita.

    salvarsela con un ritardo arrivando solo quando la nave è partita, salvarla con vigliaccheria, tradire tutti facendo la spia.

    però salvarla perché è mia.

    :whist: :lollosso:
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    5,056
    Reputation
    +728

    Status
    Offline
    Non so se sia autobiografico , ma c'è un romanzo del defunto ex ministro socialdemocratico Luigi Preti sul passaggio dall'entusiasmo fascista alla resistenza : "Giovinezza Giovinezza"

    Lo stile non è da capolavoro, a me Luigi Preti - che ho conosciuto personalmente - non è mai piaciuto ,ma lo consiglio vivamente, si legge molto bene e la descrizione di come , disillusione dopo disullusione si passi dal GUF alle brigate partigiane è (questa si) un capolavoro.

    PS non ho motivo di dire se gli illustri personaggio citati ( c'è anche Spadolini per questo che a 19 anni scrisse su "la difesa della razza" ed aderì alla RSI) abbiano avuto questa evoluzione "nobile" man mano che la disinformazione ricevuta per tutta la giovinezza si sgretolava, oppure hanno cambiato idea per interesse, ma sono convinto che molti italiani siano stati fascisti in buona fede e hanno aperto gli occhi quando hanno avuto al possibilità
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Non ho dubbi che molti italiani fossero fascisti in buona fede, quello che sorprende è il periodo e la velocità con cui queste conversioni avvennero, e nella maggioranza dei casi la distanza politica di queste convinzioni, salti da un estremo all'altro.
    Evidentemente gli estremi, avendo capi carismatici, hanno bisogno di yesman abituati ad obbedire ad un padrone.
    Comunque l'unico che per decenni si beccò l'etichetta di fascista fu Montanelli, che fu sbattuto fuori dal partito nel 38, quando questo equivaleva all'emarginazione sociale ed economica, e si rifiutò di rientrarvi, lui che scrisse sull'"Universale" contro le leggi razziali e si tenne sempre lontano dalla politica attiva, quindi rinunciò a qualsiasi protezione e inciucio col potere, credo pensasse, proprio come penso io, che basta sbagliare una volta per far tesoro dell'esperienza.
    Di quanti altri, di quelli che avevano abiurato e lo etichettavano come fascista, si può dire altrettanto?

    PS:Scusate se ripeto una frase di Churchill che in questo sito ho già citato piu volte, repetita iuvant:

    Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti..."

    Edited by Romeottavio - 12/11/2012, 18:04
     
    Top
    .
  12. Italo-romano
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Romeottavio @ 20/9/2012, 11:01) 
    Comunque, esagerando, si può fare una lunghissima lista di gente che ha cambiato idea, cosa assolutamente lecita, balza all'occhio però che la maggioranza saltò il fosso per atterrare all'estremo esattamente opposto, cosa strana ma comune a quasi tutti.

    - ALICATA Mario (politico comunista)
    - ARGAN Giulio Carlo (sindaco comunista di roma)
    - AZZARITI Gaetano (ex presidente del tribunale della razza nominato da togliatti capo dell'ufficio legislativo del ministero di grazia e giustizia)
    - ENZO BIAGI (chi non lo conosce?...collaboratore della rivista IL PRIMATO FASCISTA, partecipa ai littoriali del 35)
    - BILENCHI Romano (scrittore comunista, ex collaboratore del Prim fasc, PNF, e rappresentante dei GUF)
    - BOLDRINI Arrigo
    - BUFALINI PAOLO (dirigente PCI...aveva scritto articoli su Roma fascista dichiarando forte e pieno appoggio al fascismo)
    - CARETTONI Tullia (deputata PCI e vice pres senato...collaborò a numerose riviste fasciste)
    - DUVERGER Maurice (candidato comunista alle europpe...si schierò coi nazisti e scrisse l'elogio del fascismo)
    - FERRERI Marco (prima col duce poi nel PCI)
    - INGRAO Pietro (politico comunista, segretario del PCI...ex littore di poesia, importante letterato fascista)
    - IOTTI Leonilde(politico comunista presidente della camera, prima cattolica, poi una delle migliori amiche di togliatti...fu iscritta al PNF, insegnante liceale, partecipo alle riunioni del regime, GIL)
    - LAJOLO Davide (scrittore comunista)
    - LIZZANI CARLO (regista antifascista...durante il regime girò il film razzista l'ebreo suss)
    - LONGHI Roberto
    - LONGO Luigi

    - MALAPARTE Curzio (scrittore comunista...difese al processo gli assassini di matteotti)
    - MILANI MILENA
    - PAVESE CESARE
    - RISI Dino
    - ROSSELLINI Roberto
    - SALCE Luciano (regista di sinistra...affermò di epurare razzialmente i popoli)
    - VELTRONE Saverio (coscienza critica del PCI, aderi all'RSI)
    - VITTORINI Elio

    Perfetto, caro Romeo. E complimenti x la memoria!

    Su Alicata e Ingrao - ma anche per es. su Guttuso - bisognerebbe anche precisare che la loro partecipazione ai giochi littoriali della cultura NON era affatto obbligatoria, così come del resto NON era obbligatorio iscriversi ai GUF (anche se indubbiamente poteva aiutare a "far carriera", già).

    Su Dario Fo: io non volevo citarlo per non risultare pesantemente fazioso, avendolo in somma antipatia da sempre, quindi di nuovo grazie.

    p.s. Non manca per caso Enrico Maria Salerno? Che, se non vado errato, nella primavera del '45 fu internato dagli Americani nel campo di Coltano, insieme a Raimondo Vianello.

    CITAZIONE (Aldous @ 20/9/2012, 17:22) 
    grazie amici.
    Molti nomi furono fatti nel documentario citato il 27 luglio 2012. Il titolo era “1945: si salvi chi può. I conti col fascismo”di Francesco Linguiti.
    Sul sito di rai3 non trovo il filmato, ma l'ho registrato!
    Nomi di persone poco famose, Linguiti ne ha fatti diversi, ma ovviamente non poteva farli tutti. Ne ha scelti però alcuni che nessuno conosce, o pochissimi sanno.
    Eppure ora, solo ora dai vostri link apprendo nomi illustri.
    Accidenti che nomi! Enzo Biagi, Giorgio Bocca, e Dario Fo. :o: Come mai Francesco Linguiti non fece questi nomi così famosi? :alienff:

    Bisogna anche dire che poi taluni espiarono più che abbondantemente la colpa di quella lontana militanza giovanile...io, ad es., rimasi basito nell'apprendere che tra i militi - tutti VOLONTARI, si badi bene - della X Mas di Borghese, vi era anche un giovane Mauro De Mauro, che poi nel dopoguerra sarebbe divenuto un bravo e coraggioso giornalista d'inchiesta, sino ad essere ammazzato nel 1970 probabilmente in quanto voleva far luce sulle tracce dell'imminente c.d. golpe dell'Annunciazione dell'8 dicembre 1970, diretto da...Junio Valerio Borghese, già fondatore e comandante della X Mas.

    CITAZIONE (lucrezio52 @ 21/9/2012, 00:17) 
    Non so se sia autobiografico , ma c'è un romanzo del defunto ex ministro socialdemocratico Luigi Preti sul passaggio dall'entusiasmo fascista alla resistenza : "Giovinezza Giovinezza"

    Lo stile non è da capolavoro, a me Luigi Preti - che ho conosciuto personalmente - non è mai piaciuto ,ma lo consiglio vivamente, si legge molto bene e la descrizione di come , disillusione dopo disullusione si passi dal GUF alle brigate partigiane è (questa si) un capolavoro.

    PS non ho motivo di dire se gli illustri personaggio citati ( c'è anche Spadolini per questo che a 19 anni scrisse su "la difesa della razza" ed aderì alla RSI) abbiano avuto questa evoluzione "nobile" man mano che la disinformazione ricevuta per tutta la giovinezza si sgretolava, oppure hanno cambiato idea per interesse, ma sono convinto che molti italiani siano stati fascisti in buona fede e hanno aperto gli occhi quando hanno avuto al possibilità

    Io ho potuto reperire questo libro un giorno, mentre curiosavo per caso tra le bancarelle di libri in zona Ostiense, qui a Roma, e condivido la tua opinione: spiega in maniera chiara scaturigini e modalità di questa conversione, che in taluni fu senz'altro dettata da una sincera presa d'atto che quelle istanze rivoluzionarie ed antiborghesi del primo fascismo potevano esser coltivate anche nel Pci, ma credo che in molti altri fu motivata anche - se non soprattutto - dalla opportunistica e cinica consapevolezza che convenisse saltare il fosso per poter conservare una qualche speranza di carriera e di notorietà nell'Italia postfascista.

    p.s. Ho il vago sospetto che il Preti fosse poi mosso anche da una sottile motivazione "autobiografica", diciamo così, in quanto il protagonista mi pare sostanzialmente ritagliato sul modello della sua esperinza politica maturata in quei cruciali anni di trapasso. ;)
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Enrico Maria Salerno. durante la RSI, a 17 anni, si arruolò nella Guardia Nazionale Repubblicana e frequentò il corso Allievi Ufficiali a Varese. Al termine della guerra finì nel campo di concentramento per combattenti della RSI a Coltano, nello stesso campo c'erano Giorgio Albertazzi, Walter Chiari, Dario Fo, Raimondo Vianello, Luciano Salce, Ugo Tognazzi, … Sottoposto ad interrogatorio da parte degli inquirenti angloamericani, come altri detenuti, provò a giocare inutilmente la carta del “matto”, insultando la commissione che lo interrogava. Risultato: fu trasferito nel campo di concentramento di Sant’Andrea, a Taranto (dove si trovavano altri 10mila prigionieri) con l’etichetta di “fascista pericoloso”. Partecipò quindi alla rivolta dell’aprile 1946, scoppiata in seguito all’uccisione di un Tenente della Xª MAS da parte di un guardiano; per punizione fu deciso il trasferimento suo e degli altri riottosi in un Criminal camp in Algeria. Membro dello “stato maggiore” neofascista clandestino, organizzò un rocambolesco piano per evadere che riuscì: assieme ad altri si gettò dal treno in una scarpata nei pressi di Cassino e riuscì a dileguarsi, con l’amnistia Togliatti finì la latitanza .

    Però non mi risulta che Salerno si sia mai dichiarato antifascista, per quel che ne sò si astenne dalla politica.


    Raimondo Vianello Militò nella R.S.I nei bersagliere ed a guerra finita fu imprigionato a Coltano il fratello era tenente di vascello della X Mas, ma anche in questo caso non vi fu un netto passaggio di campo e un'azione politica successiva, nessuna abiura, pubblicamente appariva politicamente agnostico.
     
    Top
    .
  14. Italo-romano
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sì, hai ragione, in effetti nessuno dei due in seguito manifestò pubblicamente il proprio specchiato ed integerrimo zelo antifascista (la qual cosa ritengo vada a loro onore). ;)
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    7,412
    Reputation
    +647

    Status
    Offline
    Penso sia di particolare importanza conoscere la vicenda di Azzariti, esponente perfetto di funzionario ligio, competente ed eticamente ineccepibile, architetto delle nostre istituzioni, uno dei padri della nostra corte costituzionale, un esempio tipico di certe virtù italiane:

    Nel 1938 aderì al "Manifesto della Razza" (redatto da dieci scienziati italiani per conto del Ministero della cultura popolare) e divenne Presidente del Tribunale della razza presso il dipartimento di Demografia e razza del ministero dell'Interno.

    Il 25 luglio 1943 fu nominato ministro di Grazia e Giustizia nel primo Governo Badoglio. Fuggito il Governo a Salerno, rimase a Roma e trovò rifugio nei conventi della capitale. Dopo la liberazione, nel giugno del 1944, riprese servizio presso l'ufficio legislativo del ministero di Grazia e Giustizia senza che – ovviamente – avesse alcun effetto il suo collocamento a riposo deciso d'autorità dal Governo della Repubblica Sociale Italiana il 22 dicembre 1944.

    Nel dopoguerra oltre a collaborare con il Ministro di grazia e Giustizia Palmiro Togliatti, fu membro delle due Commissioni per la riorganizzazione dello Stato e per la riforma dell’amministrazione (Commissioni Forti), nell’ambito del ministero per la Costituente. Diventato Presidente del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, fu collocato a riposo per raggiunti limiti d'età nel 1951. Il 3 dicembre 1955 venne nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Relatore della prima storica sentenza (che affermava la competenza della Corte a giudicare la legittimità costituzionale delle norme entrate in vigore prima della Costituzione repubblicana), divenne Presidente della Corte il 6 aprile 1957 rimanendo in carica sino al 5 gennaio 1961, giorno della sua morte.

    Questo non l'ho scritto io, è un estratto da Wikipedia.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Azzariti

    PS: Chissà perche, mi viene in mente un aforisma di Stanislaw Jerzy Lec : Aveva la coscienza pulita, mai usata.

    Edited by Romeottavio - 21/9/2012, 17:23
     
    Top
    .
28 replies since 19/9/2012, 16:27   4479 views
  Share  
.