Civiltà antiche: erano così sviluppate?

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  1. Stefani Yari
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    Salve, sono uno studente di 3 superiore di un istituto tecnico. Oggi mi è sorto un dubbio, una domanda alla quale non ho trovato una risposta.

    Come facciamo noi a dire che le civiltà antiche come romani e greci erano sviluppati? Mi spiego: certamente per l'epoca (per epoca intendo a confronto delle altre civiltà) le loro aree di sapere erano molto ampie, basti pensare alle lezioni di retorica romane o greche (Platone, Aristotele), ma cos'è la definizione di popolo sviluppato?

    Secondo me tutti pensano che essi erano avanzati perchè si basano su confronti fatti col passato, sulle innovazioni che hanno portato (acquedotti, latrine), ma se la mettiamo al confronto con la nostra? Cosa sono loro? Non dico che noi siamo sviluppati, perchè nucleare, bombe atomiche sul pianeta in cui viviamo è da sciocchi, ma dai, non si può pensare all'epoca in cui erano. Potranno dire lo stesso i nostri pronipoti, che adesso non eravamo avanzati.

    Ora, non so chi abbia capito il senso di quello che voglio dire, ma io penso che erano un passo più avanti per le civiltà dell'epoca, ma ancora tanto indietro nei nostri confronti. Insomma andavano via a cavallo, c'era (parlo di Roma) per un grande periodo delle tirannie, classi sociali, schiavitù: è questa davvero una società modello?

    C'è poi il rovescio della medaglia, ovvero che si non conoscevano il motore a scoppio, o l'aereo, però i stava meglio, gli ambienti erano più salubri, non c'era inquinamento, le foreste e gli animali salvi.

    Quindi, si potevano definire sviluppate le civiltà classiche?
     
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  2. Eddie1988
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    Ovviamente se paragonati all'epoca odierna lo splendore dell'età classica risulta quantomeno discutibile, ma è inevitabile considerando che in 2000 anni l'accumulo del sapere è stato enorme.

    Per capire la grandezza dell'età classica bisogna considerare il periodo immediatamente seguente. Per raggiungere livelli di sviluppo paragonabili all'antichità bisognerà attendere secoli, ed è proprio questo che porta a definire "sviluppata" la società(in tutti i suoi aspetti) greco-romana.

    Credo comunque che sia necessaria che tu chiarisca cosa intendi per "sviluppato", perchè non ritenere tale l'epoca moderna a causa di nucleare e simili risulta a mio avviso privo di senso.

    PS: Classi sociali, tirannie, schiavitù e simili ci sono ancora, semplicemente appaiono in forme/nomi diversi dal passato.
     
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  3. Stefani Yari
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    CITAZIONE (Eddie1988 @ 13/10/2013, 09:48) 
    Ovviamente se paragonati all'epoca odierna lo splendore dell'età classica risulta quantomeno discutibile, ma è inevitabile considerando che in 2000 anni l'accumulo del sapere è stato enorme.

    Per capire la grandezza dell'età classica bisogna considerare il periodo immediatamente seguente. Per raggiungere livelli di sviluppo paragonabili all'antichità bisognerà attendere secoli, ed è proprio questo che porta a definire "sviluppata" la società(in tutti i suoi aspetti) greco-romana.

    Credo comunque che sia necessaria che tu chiarisca cosa intendi per "sviluppato", perchè non ritenere tale l'epoca moderna a causa di nucleare e simili risulta a mio avviso privo di senso.

    PS: Classi sociali, tirannie, schiavitù e simili ci sono ancora, semplicemente appaiono in forme/nomi diversi dal passato.

    Ovviamente le civiltà classiche erano assai avanzate per l'epoca; ma è qui che io non capisco. Noi siamo sviluppati, abbiamo inventato il motore a scoppio, l'energia elettrica, il riscaldamento, le onde elettromagnetiche..loro no, quindi se loro sono sviluppate e lo siamo anche, non possiamo metterci sullo stesso piano. Quindi o noi siamo super avanzati, o loro erano arretrati.
     
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  4. Capt.W
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    Credo si debba considerare il grado di avanzamento di una società antica in senso relativo, non assoluto. Questo per quel che riguarda le tecnologie. Per quanto concerne invece il grado di avanzamento umano, interiore, della società, ritengo il gap sia molto meno esteso, ed in particolari momenti, ed in particolari luoghi, addirittura non ce ne sia stato rispetto alla peggiore barbarie del passato.
     
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  5. Eddie1988
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    Come dice Capt. W, il concetto di sviluppo è relativo. Comunque sia io direi che la società odierna è "supersviluppata" secondo i tuoi canoni, ma è inevitabile essendo il processo di sviluppo accumulativo. Ci possono essere delle fasi regressive o rallentamenti, ma alla fine si "costruisce" sulla base di ciò che c'era prima, pertanto si avanza. Il motore a scoppio, l'energia elettrica ecc, ecc derivano da conoscenze pregresse, che a loro volta traggono origine da altro ancora, risalendo indietro fino all'età classica e oltre.

    Quindi oggi siamo molto più "sviluppati" rispetto all'antichità, senza che questo significhi che il periodo classico fosse caratterizzato da arretratezza.
     
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  6. Stefani Yari
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    Si certo lo scopo di tutto questo era stabilire come si calcolasse il grado di sviluppo di una civiltà, perchè ovviamente se diciamo che loro erano avanzati non possiamo dire lo stesso di noi, ma siamo molto molto più avanti.

    Comunque io ammiro molto le civiltà classiche, sono state loro a rivoluzionare al mondo insieme agli arabi. Ancora oggi si usano le loro conoscenza astronomiche, matematiche e quantistiche. Basti pensare a Pitagora, Aristotele, Euclide..o agli scultori e architetti romani che hanno progettato cose come il Colosseo, gli acquedotti, le strade. Cose che adesso mi permetto di mettere in dubbio che possano essere ultimate.
     
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    Il significato di sviluppo ha in se la risposta alla tua domanda, proprio perchè contiene il concetto di una linea in divenire : quando dici che un bimbo di tre anni si sta sviluppando bene lo confronti agli altri bimbi di tre anni , non ad un giocare di rugby ventenne
     
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    Credo sia fuorviante paragonare le civiltà antiche con la nostra perché, come è stato giustamente detto, lo sviluppo è un processo cumulativo.
    Le civiltà sviluppate del passato sono state quelle che hanno prodotto qualcosa di geniale e innovativo per l'epoca nella cultura, nell'arte, nell'architettura, nell'organizzazione sociale o nelle scienze. La portata storica di un progresso culturale, sociale o scientifico va misurata in relazione alla conoscenza pregressa e alle porte che ha aperto.
    Senza la Grecia classica, solo per fare un esempio, la riflessione filosofica probabilmente non sarebbe mai esistita o, al massimo, si sarebbe sviluppata molto più tardi e sarebbe ancora agli albori.
    In ogni caso è sempre difficile pesare l'importanza "assoluta" delle scoperte e dell'avanzamento complessivo di una società; siamo così sicuri che il progresso tecnologico, per molti versi inquietante, degli ultimi cento anni abbia un valore maggiore della cultura e dell'arte greca o della visionaria magnificenza delle opere egizie?
     
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    Concordo con Lucrezio e controfirmo il saggio pensiero di Oskar, perfettamente espresso. :)
     
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    QUOTE (Stefani Yari @ 13/10/2013, 12:33) 
    o agli scultori e architetti romani che hanno progettato cose come il Colosseo, gli acquedotti, le strade. Cose che adesso mi permetto di mettere in dubbio che possano essere ultimate.

    Quando leggo affermazionidel genere un po mi cadono le braccia. "Le robe romane ancora in piedi e le nostre cadono", quante volte abbiamo sentito frasi del genere? (vedi per esempio il ponte Morandi). Ma le opere romane non sbiscono o subivano le sollecitzioni che il mondo moderno impone. A far passare una fila di carri armati sopra un ponte romano, per qunto ben costruito e conservato, ho la mia impressione che cadrebbe in poco tempo...
    Ai tempi dei romani si stava "in media meglio" rispetto alle popolazioni che li circondavano (riscaldamento al pavimeno, acqua calda, divisione acque bianche/nere etc) ma non siamo neanche comparabili. Un povero squattrinato con un lavoro precario oggi sta "materialmente" mille vole meglio di un patrizio romano pieno di servi ma che morirebbe per una banale appendicite o mangiando cibo guasto. Dal punto di vista "spirituale" siamo sicuri che gli antichi stessero e fossero cosi meglio di noi? Ho i miei dubbi...
     
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    CITAZIONE (Visitante @ 31/5/2021, 14:51) 
    A far passare una fila di carri armati sopra un ponte romano, per qunto ben costruito e conservato, ho la mia impressione che cadrebbe in poco tempo...

    E invece guarda qua. Purtroppo non ho trovato immagini con l'inquadratura giusta, che pure mi sembrava di ricordare, ma eccolo qui il ponte romano attraversato dai carri armati: è quello di Tiberio a Rimini nel 1944:


    Immagine da https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cr...berio-1.6275621

    Il medesimo fotogramma tagliato diversamente anche qui: http://resistenzamappe.it/rimini/rn_guerra..._tiberio_guerra.

    CITAZIONE (Visitante @ 31/5/2021, 14:51) 
    CITAZIONE (Stefani Yari @ 13/10/2013, 12:33) 
    o agli scultori e architetti romani che hanno progettato cose come il Colosseo, gli acquedotti, le strade. Cose che adesso mi permetto di mettere in dubbio che possano essere ultimate.

    Quando leggo affermazionidel genere un po mi cadono le braccia. "Le robe romane ancora in piedi e le nostre cadono", quante volte abbiamo sentito frasi del genere? (vedi per esempio il ponte Morandi). . .

    Anche a me: la verità è che la massima parte dei monumenti romani non è arrivata fino a noi se non in tracce, giusto qualcuno -ma veramente solo qualcuno eccezionalmente- è ancora funzionale. Qualche altro quando va bene è appena riconoscibile sotto forma di rudere. La maggior parte durava quel che durava, come le cattedrali romaniche (una buona parte delle quali non è arrivata fino a noi), le infrastrutture rinascimentali (ogni tanto ci sono arrivate, ma mica sempre) o le opere in calcesrtruzzo armato di metà Novecento (qualche volta durano un po' più del previsto, ma non si può pretendere) .



    CITAZIONE (Visitante @ 31/5/2021, 14:51) 
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    Ai tempi dei romani si stava "in media meglio" rispetto alle popolazioni che li circondavano (riscaldamento al pavimeno, acqua calda, divisione acque bianche/nere etc) ma non siamo neanche comparabili. Un povero squattrinato con un lavoro precario oggi sta "materialmente" mille vole meglio di un patrizio romano pieno di servi ma che morirebbe per una banale appendicite o mangiando cibo guasto. Dal punto di vista "spirituale" siamo sicuri che gli antichi stessero e fossero cosi meglio di noi? Ho i miei dubbi...

    Si sta meglio oggi, non può esserci dubbio: lo studio disincantato delle fonti classiche e quello della cultura materiale (o della antropologia fisica) dei contesti archeologici stratigrafici serviranno pure a dimostrare qualcosa.
     
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    sul ponte: il mio era un discorso in media. Vorrei vedere quel ponte quante manutenzioni ha ricevuto nei secoli e se resisterebbe a un migliaio di tir a pieno carico al giorno...
    C é una bella seriedi documentari sull argomento, li avete mai visti? soprattutto per DCEG, io li avevo visti da N24 in Germania...
     
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    Ah, sì, in media. Ma temo che su quello specifico che ho richiamato ti sbagli proprio.

    Però vale per lui e per qualcun altro e man mano nei secoli vanno giù anche loro (o vengono abbandonati). Quello che ho citato è stato interdetto al traffico pesante solo da pochissimi anni, però alla fine anche per lui ci si è dovuti arrendere al tempo.


    Anni addietro il più "grosso" ritrovamento della mia carriera lo feci in un convulsissimo incrocio stradale di una grande città del NordItalia, dove una inattesa ed intatta struttura romana (con il suo bravo vuoto sotto all'arco) comparve immediatamente dalla rimozione dei massetti stradali e delle rotaie del tram: ci aveva sempre girato sopra (e ci gira ancora, che io sappia) letteralmente di tutto. Un altro caso eccezionale: qualcuno esiste, ma non è certo un discorso che valga per tutte le costruzioni di quell'epoca remota.
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 31/5/2021, 15:38) 
    CITAZIONE (Visitante @ 31/5/2021, 14:51) 
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    Ai tempi dei romani si stava "in media meglio" rispetto alle popolazioni che li circondavano (riscaldamento al pavimeno, acqua calda, divisione acque bianche/nere etc) ma non siamo neanche comparabili. Un povero squattrinato con un lavoro precario oggi sta "materialmente" mille vole meglio di un patrizio romano pieno di servi ma che morirebbe per una banale appendicite o mangiando cibo guasto. Dal punto di vista "spirituale" siamo sicuri che gli antichi stessero e fossero cosi meglio di noi? Ho i miei dubbi...

    Si sta meglio oggi, non può esserci dubbio: lo studio disincantato delle fonti classiche e quello della cultura materiale (o della antropologia fisica) dei contesti archeologici stratigrafici serviranno pure a dimostrare qualcosa.

    Si sta meglio oggi o semplicemente si possiede di più?
    A livello puramente materiale oggi stiamo meglio che in qualunque altra epoca; a livello di reale benessere ho dei dubbi. Abbiamo poco tempo per le passioni, lo studio, il riposo; viviamo vite frenetiche e stressanti per permetterci gli oggetti che ci riempiono la casa e le tasche e che spesso non ci servono. Per queste ragioni metto in dubbio il valore totalmente positivo dello sviluppo tecnologico delle società contemporanee.
     
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    Capisco l'obiezione, però non c'è niente da fare: noi abbiamo i nostri grossi problemi e le storture gravi della nostra modernità ma alla fin fine siamo -sia dal punto di vista materiale che da quello culturale- dei nani sulle spalle dei giganti. Comunque la si giri siamo più in alto di loro complessivamente parlando.

    Se invece la mettiamo dal punto di vista puramente spirituale, ma non in senso filosofico razionale, bensì da un punto di vista proprio ascetico, allora mi spiazzi: effettivamente potrebbero esserci stati -vuoi celebri o anche del tutto sconosciuti- tanti uomini e donne che sono stati felici -chissà, magari anche più di noi- pur nella loro difficoltà sia di risolvere semplici questioni materiali sia di progredire nella conoscenza (pensiamo a quanto pazzescamente complicato era prima della stampa procurarsi i libri che si desiderava leggere, quando oggi basta una modesta connessione o una biblioteca comunale).

    E' vero, il dubbio con quell'approccio resta, però poi anche fra di noi non è che che la passiamo proprio tutti così depressivamente male, eh!

    Pensa a quanto sconvolgente sarebbe stata l'attuale pandemia in un mondo con meno risorse pubbliche, meno scienza, meno comunicazioni, meno welfare . . . meno Forum online sui quali confrontarsi anche fra lontani :D
     
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14 replies since 12/10/2013, 20:11   334 views
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