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Agghiacciante rapporto del Senato USA sui sistemi di interrogatorio utilizzati dalla CIA. Un "Segreto di Pulcinella"? Forse, ma di sicuro leggere nel dettaglio le atrocità è sconvolgente. Chi ne ha la forza può trovare una ricostruzione per punti del rapporto del Senato ottimamente strutturata in questa pagina del sito del Corriere. Terrificante anche l'idea che ben 26 su 119 detenuti fossero rinchiusi ingiustamente.
Vi propongo un'analisi che mette in luce come le tecniche della Cia, condannate da Obama, non hanno neppure avuto una reale utilità nella lotta al terrorismo:
Rapporto sulla tortura: dalla Cia compiuti «inganni e brutalità»
Tecniche inefficaci e al di là dei limiti legali. Obama: «Si spera che il rapporto aiuti a lasciare alle spalle questi metodi». Il numero uno dell’Agenzia: «Evitati altri attacchi»
Gli abusi sui terroristi islamisti compiuti della Cia nell’era Bush non sono serviti a nulla. L’Agenzia ha usato metodi illegali e contrari ai principi americani. È impietoso, da qualunque parte lo si legga, il rapporto della Commissione Intelligence del Senato Usa che ha indagato 5 anni sui metodi utilizzati dalla Cia con i terroristi catturati dopo l’11 settembre. Accusa l’Agenzia di essere colpevole di brutalità non ancora denunciate, mentre il presidente Obama spera che sia l’ultima volta che si debba parlare di tortura. Per i democratici, il lavoro compiuto dalla commissione di inchiesta è un momento storico nella restaurazione dei valori americani, per riparare a un’oltraggiosa ferita. E ancora: il rapporto diffuso martedì parla di «inganni, disonestà e brutalità»: sono queste le parole usate nel rapporto sui metodi utilizzati dall’Agency nelle strutture segrete all’estero. Il capo della Cia, John Brennan, dal canto suo ha ammesso che la Cia ha commesso alcuni errori ma che gli interrogatori hanno permesso di sventare alcuni attentati e di catturare dei terroristi.
Torture inutili e dannose Il rapporto, secondo quanto scrive Dianne Feinstein, Dianne Feinstein Dianne Feinstein capo della Commissione, porta a quattro conclusioni: le tecniche di interrogatori rafforzati non erano efficaci; la Cia ha fornito ai parlamentari e al pubblico informazioni ampiamente inesatte sul programma e sulla sua efficacia; la gestione del programma da parte della Cia è stata inadeguata e profondamente viziata; il programma è stato di gran lunga più brutale di quanto riferito dalla Cia ai parlamentari e al pubblico americano.
Waterboarding e privazione del sonno Nel rapporto si rivela, tra l’altro, come il personale medico dell’agenzia a un certo punto abbia lamentato il fatto che i cosiddetti waterboarding fossero diventati una «serie di annegamenti» quasi veri e propri. E che venivano compiute violenze e torture che non erano mai state approvate, come privarli del sonno per 180 ore o costringerli all’idratazione rettale, senza alcuna motivazione medica. I rapporto descrive anche una prigione segreta, dove i detenuti erano tenuti in totale oscurità, chiusi in celle isolate, bombardati da musica altissima. Il documento si concentra ancora su diversi casi di tortura utilizzati dalla Cia nei confronti di almeno 119 detenuti. Tra gli episodi citati quello di Khalid Sheikh Mohammed, una delle menti dell’11 settembre, che fu sottoposto al waterboarding per 183 volte. Nonostante fosse divenuto più collaborativo, a detta della stessa Agency, la tecnica fu usata su di lui per dieci giorni consecutivi. E questo perché non confermava l’esistenza di un complotto che la Cia rivelò poi essere una truffa.
Obama: «Metodi incompatibili coi nostri valori» Subito arriva il commento del presidente Obama: «Si spera che il rapporto aiuti a lasciare alle spalle questi metodi, che sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese e che hanno danneggiato significativamente l’immagine dell’America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner». Le tecniche utilizzate dall’intelligence, sottolinea il documento di 6.700 pagine, hanno inflitto dolore e sofferenze ai prigionieri. E tra le vittime che avrebbero subito torture, una su cinque era tenuta in stato di detenzione per sbaglio. Lo si legge nel rapporto del Senato. Una su cinque, in particolare, era detenuta «per un errore di identità o a causa di cattive informazioni di intelligence».
Cameron: «Perdendo l’autorità morale non si vince» Martedì sera il premier britannico David Cameron, commentando il rapporto, ha sottolineato: «La tortura è un errore, sempre. Tutti noi, che vorremmo vedere un mondo più sicuro, che vogliamo vedere sconfitto questo estremismo, non trionferemo se perderemo la nostra autorità morale»
Le bugie della Cia La Cia ha ingannato gli Stati Uniti sostenendo che le tecniche di tortura utilizzate durante gli interrogatori dei prigionieri abbiano salvato delle vite. si tratta di affermazioni che non trovano fondamento nemmeno negli stessi registri dell’agenzia. Inoltre, nel rapporto si legge come «la Cia ha ripetutamente fornito informazioni inaccurate al Dipartimento per la giustizia, ostacolando un’appropriata indagine legale sui metodi di interrogatori utilizzati nell’ambito del Programma di detenzione dell’agenzia». Sei anni di indagine Le pagine pubblicate oggi da Dianne Feinstein, la democratica che ancora per un paio di settimane è presidente della commissione, prima che si insedi all’inizio del gennaio il nuovo Senato a guida repubblicana, sono solo una parte, precisamente il sommario, delle 6mila pagine, e 35mila note, del rapporto dell’inchiesta durata 6 anni, al costo di 50 milioni di dollari, sui programmi di detenzione e di interrogatori duri dei sospetti terroristi
Incontro Gentiloni-Kerry Dopo l’incontro a Washington tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il segretario di Stato americano John Kerry, il titolare della Farnesina parlando con i giornalisti ha dichiarato che dal rapporto del Senato Usa sui brutali metodi di interrogatorio della Cia «emerge una gravissima realtà, ma sappiamo che Obama ha deciso di voltare pagina». Gentiloni ha sottolineato anche che «il fatto che emerga il rapporto ci dice molto su come funziona la democrazia americana, dal punto di vista della trasparenza perché la pubblicazione del rapporto è un atto di auto-accusa. Anche se la trasparenza non riduce la condanna di metodi inaccettabili»
Fonte: http://www.corriere.it/esteri/14_dicembre_...eb7f0f7a3.shtml
Ora che succederà? Ci saranno ritorsioni contro le forze americane dopo questo rapporto scioccante? E i responsabili di questi episodi disumani pagheranno?
E voi che ne pensate? Fino a che punto i diritti umani vanno messi da parte nella lotta al terrorismo?
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