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Ci deve pensare la famiglia, semplicemente, con parole che riconducono tutto alla normalità.
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Ho votato per "E' una materia utile da insegnare agli adolescenti, per prevenire gravidanze indesiderate e malattie". Le polemiche sulla cosiddetta "ideologia gender" mi sembrano sempre pretestuose e spesso agitate in mala fede per opporsi a diritti che a mio avviso dovrebbero essere riconosciuti, ma in questo caso non posso che esprimere una forte perplessità sul "Gioco del rispetto - Pari e dispari" proposto a Trieste. Innanzitutto, lo dico da non esperto di psicologia infantile, mi sembra che l'asilo sia decisamente troppo presto per introdurre temi delicati come quelli relativi all'identità di genere. Inoltre non so se sia opportuno che lo Stato promuova programmi di educazione sessuale quando questi non sono collegati ad aspetti di prevenzione, come quello sulle malattie sessualmente trasmissibili, ma a concetti etico-valoriali.
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A me sembra che proporre l'educazione sessuale ai bambini o ai ragazzi a scuola questa si possa assimilare ad una materia scolastica. Con i genitori c'è familiarità, si può sorriderne, ed è bello che il rapporto genitori-figli vada coltivato dove le cose sono importanti e producono più stretto contatto, senza ingerenze esterne.
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C'è qualcosa che non funziona, ho votato per la famiglia, me se ha votato così anche Perla, il mio voto non risulta. Comunque ho votato così semplicemente perche non credo che l'esucazione sessuale sia una materia scolastica, lo sarebbe "scienze del corpo umano" o simile, l'educazione sessuale è un concetto del tutto personale, ogni famiglia ha il diritto di concepire il proprio e insegnarlo ai figli.
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ho guardato e ho visto che dice: hai votato per l'opzione 6 del sondaggio, mi sembra quella giusta, poi c'è la possibilità di annullare.
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Votato come Oskar.
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ovviamente è una materia utile e và introdotta, specialmente conoscendo com'è la famiglia italiana media, spero che venga introdotta al più presto nelle scuole.
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Tornando all'articolo riportato da Comneno, non riesco proprio a rendermi conto di quale senso possa avere far vestire bambini piccoli con gli indumenti dei loro coetanei di sesso opposto. Mi sembra un'assurdità.
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Comneno
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Potrebbe essere connesso con i "ruoli" sociali. Nell'illustrazione si vede che ci sono maestro e maestra papà e mamma (per fortuna non genitore 1 e genitore 2!) ma anche casalingo e casalinga. Insomma, forse c'entra un po' con il Boldrini pensiero. Solo che appunto mi sembra esagerato scambiare gli indumenti personali, perché quello non c'entra più col ruolo sociale, c'entra con l'identità personale. E lì forse si vede un po' l'influenza dell'ideologia gender.
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Quando l'ho detto a mia figlia più grande, aveva 12 anni, lei mi ha risposto: va bene mamma, per ora penso ancora alla marmellata. Invece a mia figlia più piccola è stato consegnato un libretto coi disegni alle elementati. Le ho detto ridendo, essì, succede così, ma era per bambini. Il resto è venuto dopo, si sono sposate tutte e due giovanissime.
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Comunque, con la rete che propone esempi esplicativi di dubbio gusto ma assolutamente esaustivi tecnicamente parlando, mi immagino le risatine di supponenza davanti alle dotte concioni di una professoressa. Mi viene in mente una canzone di De Andrè:
Così una vecchia, mai stata moglie, senza mai figi, senza più voglie, si prese la briga, o meglio il gusto, di dare a tutti il consiglio giusto.....
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Ho votato per: "La sessualità fa parte della vita privata, non di quella pubblica o lavorativa. Ci deve pensare la famiglia".
Quella è l'opzione che più si avvicina al mio pensiero. Il sesso non è qualcosa che deve essere "insegnato" a scuola, per di più, visti i pregiudizi che ci sono tutt'ora, molti si ritroverebbero con figli omofobi pur non essendo la posizione dei genitori o viceversa non potrebbero gradire certe posizioni degli insegnanti... La scuola deve occuparsi dell'istruzione, non dell'educazione; quest'ultima deve spettare alla famiglia e semmai alla vita.
Non stiamo parlando di corsi su come avviene la riproduzione o sulle varie malattie esistenti e la contraccezione, ma di vere e proprie assurdità che s'intromettono nel ruolo educativo genitoriale. Lo Stato non può sostituirsi ai genitori e scegliere i tempi e i modi in cui mettere a conoscenza i pargoli del sesso, delle pulsioni sessuali e degli stereotipi legati ad essi e non può altresì intervenire in modi umilianti e lesivi della libertà personale, quali far scambiare i vestiti ai minori e compiere atti che rasentano la molestia sessuale e il bullismo, come le osservazioni sui genitali e mettere le mani addosso ai compagni e chissà che con la "scusa" di aiutare i bambini in questo nuovo percorso gli insegnanti non se ne approfittino per molestarli sessualmente, senza nemmeno che se ne rendano conto, perché gli verrà insegnato che è lecito toccare chi ti pare e saranno gli insegnanti e non più i genitori i primi punti di riferimento per tutto.
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27 replies since 10/3/2015, 11:58 322 views
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