Il peronismo di papa Francesco

Una considerazione critica del pontefice

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    In un articolo pubblicato oggi sul quotidiano tedesco Die Welt, un giornale di tendenza borghese conservatrice, Alan Posener definisce Francesco "un anticapitalista primitivo". (www.welt.de/debatte/kommentare/arti...kapitalist.html)

    La tesi del giornalista è che Franceco sia un fautore di uno stato corporativo e un nemico del liberalismo e dell'individualisomo e che in tal senso si situi nella tradizione del peronismo che ha avuto deleteri esiti per il Sudamerica. Egli impersonerebbe una forma tipicamente sudamericana ed in particolare argentina del "progressismo" nemica del liberalismo e dell'individualismo e quindi degli USA che impersonano queste tendenze. In tal senso non si trova nei suoi discorsi e nelle sue affermazioni, assai critiche nei confronti del cosiddetto "neocolonialismo", critica alcuna al "caudillismo", quella forma di populismo tipicamente sudamericana che va da Perón a Chávez passando per Fidel Castro.

    Francesco si ricollega a Pio XI che nell'enciclica "Quadragesimo anno" aveva flagellato gli "idoli del liberalismo" e esaltato lo stato fascista e corporativo di Mussolini.

    Anche le affermazioni su "una terza guerra mondiale, fatte siglificativamente a Sarajevo, dove la popolazione mussulmana fu soggetta per anni ai cannoneggiamenti delle truppe cristiane, pare essere sulla linea della propaganda di Mosca nonché in particolare dei rappresentati della parte serba della Bosnia (Republika Srpska): dietro alla guerra in Bosnia stavano gli americani e dietro agli americani naturalmente i Rothschild.

    La sinistra cattolica - così conclude il suo articolo Alan Posner - che ripone le sue speranze sul papa argentino, corre il pericolo di venir in tal modo contaminata da ideologie corporativiste ed anti democratiche.

    Le tesi di Alan Posner sono forse per certi versi estreme, tuttavia a mio avviso il richiamo ad un atteggiamento populista di Francesco, che lo rende così ben accetto a molti, non è sbagliato, tutt'altro e il fatto che la sua visione del mondo e della politica mondiale abbia certi paraocchi argentini mi è sempre stato presente. Questo mi ricorda non poco l'infatuazione in Europa e non solo negli anni '60 del secolo scorso per Castro e Guevara, che non dimentichiamo era argentino, come esponenti di un antiamericanismo per certi versi storicamente comprensibile, alleati però al totalitarismo sovietico.

    Una certa "primitività" di Francesco è un tratto che mi è sembrato sin dall'inizo del suo pontificato essergli caratteristico. Il suo atteggiamento di dare risposte semplici a problemi complessi è tipico del populismo e noto una sua tendenza ad applicarlo sempre e dovunque.

    Che ne pensate?
     
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    Che dopo venti - trent anni di assoluto dominio culturale (legittimo per carità , vittoria per abbandono degli avversari), le cui conseguenze nell' area OCSE sono sotto gli occhi di tutti il già pensiero unico liberista quando trova un contraddittore non sa fa altro che sbraitare al populismo comunista o parafascista
     
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    Cavolo hai il dono della sintesi, io ci avrei messo molto più tempo per dire le cose che hai detto tu.
    Posso aggiungere che in passato ci siamo salvati dal comunismo e dalle sue derive, ora dobbiamo salvarci dalle derive del capitalismo.
     
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  4. Comneno
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    Anche le affermazioni su "una terza guerra mondiale, fatte siglificativamente a Sarajevo, dove la popolazione mussulmana fu soggetta per anni ai cannoneggiamenti delle truppe cristiane, pare essere sulla linea della propaganda di Mosca nonché in particolare dei rappresentati della parte serba della Bosnia (Republika Srpska): dietro alla guerra in Bosnia stavano gli americani e dietro agli americani naturalmente i Rothschild.

    Sarà anche, come sostiene questo articolo, che Francesco essendo argentino automaticamente sia un peronista... ma anche il giornalista essendo tedesco, con la birra ci va giù pesante. Analizziamo nel dettaglio questa frase
    CITAZIONE
    a Sarajevo, dove la popolazione mussulmana fu soggetta per anni ai cannoneggiamenti delle truppe cristiane

    Dunque la guerra in Bosnia sarebbe stata una crociata?? Ma insomma, neppure ad Al Baghdadi verrebbe in mente una sciocchezza del genere. A Sarajevo ci vivevano tutti, e in ogni caso la guerra in Bosnia non ebbe certo vittime tutte da una parte e carnefici solo dall'altra. Vuole che le vada a recuperare le foto dei mujaeddin (veterani dell'Afganistan) che giocavano con le teste dei miliziani croati o serbi dopo avergliele tagliate?
    CITAZIONE
    pare essere sulla linea della propaganda di Mosca

    La cosa che francamente mi fa specie è che un leader spirituale venga attaccato perché non si mostra allineato su questioni politiche. Il pontefice segue la sua linea, e se non coincide con quello che dice Obama, pazienza.
    Ma poi qui
    CITAZIONE
    e dietro agli americani naturalmente i Rothschild.

    tocchiamo un punto sublime. Si vuole forse dare a Francesco del complottista antisemita, visto che i Rothschild sono noti per essere ebrei? Forse i tedeschi non lo sanno, ma in Israele il governo non è furioso con Francesco, è furioso con gli USA, la NATO e la UE che tramite Erdogan aiutano Hamas.
    CITAZIONE
    La sinistra cattolica - così conclude il suo articolo Alan Posner - che ripone le sue speranze sul papa argentino, corre il pericolo di venir in tal modo contaminata da ideologie corporativiste ed anti democratiche.

    Questa l'ha copiata da qualche articolo dell'Unità, di quelli che dicono "ehi tu, pensionato bolognese che ha sempre votato PCI... non ti azzardare a votare Grillo perché è un fascista!"
    Poveri tedeschi. Il modello Volkswagen, quello si corporativo (emiri arabi, sindacalisti e politici locali tutti insieme a dirigere una multinazionale) ha dimostrato palesemente le sue contraddizioni, e loro continuano il "dagli al terrone". In fondo Francesco viene dal "sud" America, e quindi non può che essere un ignorante che si nutre di idee sbagliate. Le idee giuste, neppure a dirle sono quelle che vengono dal nord. E se io vi dicessi che non c'è ideologia più populista di quella dei democratici americani e che quella ideologia sta facendo molti più danni rispetto a quella di un "caudillo" sudamericano?
     
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    L'articolo ha dei difetti evidenti che sono già stati messi in luce.
    Cito però una frase di dceg, riferita a Bergoglio, che mi pare molto azzeccata
    CITAZIONE
    Il suo atteggiamento di dare risposte semplici a problemi complessi è tipico del populismo e noto una sua tendenza ad applicarlo sempre e dovunque.

    Io, da non credente, apprezzo papa Francesco e sostengo il suo tentativo di riportare la Chiesa sui perduti binari della sobrietà e della povertà, ma a volte noto anch'io che ha una tendenza preoccupante a proporre soluzioni semplici a problemi complessi, meccanismo che costituisce la base del populismo. Mi ricordo ad esempio quando, in visita a Lampedusa, urlò "Vergogna". Vergogna a chi? Agli scafisti o all'Italia, che stava provando a fare il possibile per fronteggiare un'emergenza colossale nelle dimensioni e politicamente difficile? E ad un'emergenza simile basta come risposta un generico urlo di rimprovero?
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 6/12/2015, 16:12) 
    Io, da non credente, apprezzo papa Francesco e sostengo il suo tentativo di riportare la Chiesa sui perduti binari della sobrietà e della povertà,

    Io, al contrario, da non credente e "visceralmente" avversario delle chiese, non della religione come fatto personale, non apprezzo per nulla Francesco e vedo il suo tentativo negativamente, in quanto rischia di legare ancor più persone alla chiesa di Roma, mentre un atteggiamento rigorista e conservatore potrebbe allontanarle, il che, dal mio punto di vista sarebbe positivo. "Fortunatamente" le correnti conservatrici e vòlte a mantenere il potere dei gruppi tradizionali al Vaticano sono forti e il tentativo di Francesco potrebbe non aver molto più successo di quelli di tanti riformatori, papi e non, che si sono avvicendati nel corso dei secoli.

    Con questo so bene di apparire blasfemo nel coro dei consensi che da ogni parte risuonano su Francesco e i suoi modi.

    Anche se l'articolo, che ho citato con un certo intento polemico, presenta debolezze (devo dire che ho citato traducendo solo qualche passo che mi pareva importante, tralasciando non poco) il richiamo alle origini latino-americane di Francesco e a un certo "peronismo" in talune sue manifestazioni non i pare sia da rigettare a priori ma meriti un'analisi differenziata. Non dimentichiamo che il futuro della chiesa cattolica è più in Africa e nell'America latina che in Europa. Personalmente, sarà la mia innata malfidenza, vedo certi suoi atteggiamenti come la sua ostentata "modestia", il rifiuto dei protocolli, le scarpe scalcagnate e via dicendo più come un vezzo per me fastidioso e, scusate, una messa in scena, diversa ma equivalente alle manifestazioni di pompa dei suoi predecessori. Ma si sa, io son cattivo di natura.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    Io, al contrario, da non credente e "visceralmente" avversario delle chiese,

    E va bè ma questo non c'entra poi molto con l'argomento
    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    Con questo so bene di apparire blasfemo nel coro dei consensi che da ogni parte risuonano su Francesco e i suoi modi.

    Non sei blasefemo, sei solo anticlericale.
    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    Anche se l'articolo, che ho citato con un certo intento polemico, presenta debolezze (devo dire che ho citato traducendo solo qualche passo che mi pareva importante, tralasciando non poco)

    Io ho provato a leggerlo con google traduttore ma era incomprensibile, quindi posso arrivare solo a quanto da te sintetizzato.
    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    Non dimentichiamo che il futuro della chiesa cattolica è più in Africa e nell'America latina che in Europa.

    E questo secondo chi?
    Che la Chiesa si stia sempre più aprendo a realtà lontane dalla vecchia europa è un fatto, ma il papa è e rimane a Roma. Chi lo sa quale sarà il prossimo pontefice, fare affermazioni simili è un po' azzardato.

    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    Personalmente, sarà la mia innata malfidenza, vedo certi suoi atteggiamenti come la sua ostentata "modestia", il rifiuto dei protocolli, le scarpe scalcagnate e via dicendo più come un vezzo per me fastidioso e, scusate, una messa in scena, diversa ma equivalente alle manifestazioni di pompa dei suoi predecessori. Ma si sa, io son cattivo di natura.

    Più che altro è che c'è sempre qualcuno a cui non va bene niente, Benedetto XVI non andava bene perchè aveva le scarpe rosse di Prada, questo non va bene perché ha le scarpe scalcagnate.
    Se mi permetti ti giro una battuta di Sant'Agostino:
    "Vi sono degli stolti che dicono: non poteva la Sapienza di Dio liberare gli uomini in modo diverso senza assumere l’umanità, senza nascere da una donna e patire tutte quelle sofferenze da parte dei peccatori? A costoro rispondiamo: lo poteva certamente; ma se avesse fatto diversamente, sarebbe dispiaciuto ugualmente alla vostra stoltezza."

    CITAZIONE (dceg @ 6/12/2015, 22:36) 
    il richiamo alle origini latino-americane di Francesco e a un certo "peronismo" in talune sue manifestazioni non i pare sia da rigettare a priori ma meriti un'analisi differenziata.

    Venenedo ad un analisi nel merito di quello che hai riportato:

    Il Papa è/sarebbe nemico del liberalismo e dell'individualismo soprattutto quello incarnato dagli USA
    Ma va?
    E c'era bisogno di un giornalista per arrivare a questa grande rivelazione?
    È ovvio che un papa sia contrario all'individualismo e al liberalismo di stampo americano, un qualsiasi cattolico lo sarebbe, e di più perfino un qualsiasi cristiano che non si sia spinto troppo in là nel protestantesimo.
    Come si potrebbe conciliare un "ama il prossimo tuo come te stesso" con l'individualismo? Qui siamo all'ABC.
    Altrettanto ovvio che, soprattutto oggi, si sottolinei che il profitto, non possa essere l'unica ragione di vita e l'unico valore perseguibile e ammesso da chi davvero oggi detiene il potere, ovvero i mercati.
    Io sono liberale ma non liberalista, sono per l'individualità ma non per l'individualismo.
    Il mercato non può comprare tutto, non tutto può o deve avere un prezzo. Mi paiono cose di buon senso e sinceramente, da un papa, io non sento neanche il bisogno di sentirmelo dire, il fatto che lo dica significa che siamo messi molto più male di quel che pensiamo.

    non si trova nei suoi discorsi e nelle sue affermazioni, assai critiche nei confronti del cosiddetto "neocolonialismo", critica alcuna al "caudillismo"
    Forse perché nel 2015 ciò che regola e tiene in scacco l'economia mondiale non è il caudillismo? Se negli anni 50-60-70 ciò che rischiava di distruggere il mondo era il comunismo è normale che i papi di allora potessero essere letti in chiave "anticomunista", ma il male di oggi non è certo il comunismo (mi pare che ormai sia un progetto fallito, con tanti saluti alla scientificità di Marx), direi che il male di oggi sia un certo tipo di capitalismo. Mi pare quindi ovvio che la Chiesa metta in guardia oggi, da quest'altro pericolo.

    Simpatia o antipatia verso la Chiesa o il papa a parte non credi che si stia rischiando una deriva?

    Posto che i greci hanno sbagliato mille e una cosa ti sembra possibile che si stia cercando (o si sia cercato) di far fallire un paese per una speculazione ecomica? Ti pare possibile che la vita di intere famiglie sia gettata all'aria perché dei gruppi di potere possano ottenere una plus valenza? Questo è populismo o buon senso?

    Ti pare possibile che sul New York Time (ma anche in Italia, in quelle associazioni culturali che si rifanno al liberalismo) si discuta di legalizzare la vendita di organi di persone vive? Fino a quale punto delle nostre vite e dei nostri diritti il mercato deve arrivare a dettare legge? Cosa c'è rimasto?
    È populismo dire che un uomo, per quanto in miseria, non debba vendersi gli organi o è buon senso?

    Il TTIP, immagino tanto caro a chi dirige quel giornale, è una cosa da auspicarsi per noi europei?
    Un trattato che in nome del profitto (e del liberalismo) annienta qualsiasi diritto, compreso quello della salute per noi europei?
    Un trattato che permetterebbe ai colossal americani di fare causa agli stati europei per mancato profitto qual ora essi proibissero la vendita di prodotti alimentari in europa che non rispettano le normative europee?

    Il papa mica si è messo a criticare la concorrenza (mercato liberale), ma ha detto chiaramente che il fine non giustifica i mezzi. Se tu fai un salame più buono del mio va benissimo, e in uno stato capitalista e liberale è sacrosanto che tu abbia libero accesso al mercato, e di poterti espandere, se il tuo prodotto piace. Ma non esiste che arrivi uno, e in virtù del profitto e della non intromissione dello stato (che poi lo stato siamo noi, altro che teocrazia e democrazia, qui stiamo arrivando alla denarocrazia) voglia vendere un salame fatto con maiali affetti da colera, e con operai pagati 1$ a giornata.
    Il mercato non ha sempre ragione
    A volte lo stato deve intervenire per correggere le storture del mercato (ma ditemi voi se io, che vengo da tutt'altra parte politica, mi devo trovare a difendere i sindacati). Se lasciassimo fare al mercato prima o poi ci troveremmo con un solo potentato economico che detiene tutto il potere e il resto della popolazione in miseria.
    E non è populismo è la logica del capitalismo, che si basa sull'accumolo di capitali.
    Se non ci fossero leggi che tutelano il lavoratore, che tutelino il consumatore, che impediscano i trust, che impediscano il conflitto di interesse, ci troveremmo in incubo.
     
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    Ma a me le scarpine rosse di Benedetto piacevano tanto... ^_^
    Le aveva fatte, come regalo, un calzolaio di Novara, Adriano Stefanelli, non Prada e comunque ora il papa le ha donato un paio ad un'iniziativa di beneficenza per opere sociali.

    Il traduttore di google può aiutare con brevi testi semplici, con testi lunghi e complessi serve al massimo come strumento crittografico.

    Concordo con molte, forse non tutte, le cose che dici, il commercio di organi ad esempio, prelevati da vivi o morti non importa, è per me qualcosa di inimmaginabile. Essere anticlericale non vuol dire certamente essere amorale o privo di senso sociale, tutt'altro.

    Quel che non condivido è l'ammirazione per certi atteggiamenti e per il modo in cui Francesco fa affermazioni e prese di posizione, talune, molte forse, certamente anche condividibili, ma fatte con un tono che, ripeto, mi suona male. Ma in realtà diffido sempre, credo per natura, di quanti mostrano o vantano di possedere la Verità.

    Vorrei ancora sottolineare che le opinioni di chi ha scritto l'articolo da me citato e in generale la posizione di Die Welt non sono necessariamente le mie.

    Edited by dceg - 7/12/2015, 00:38
     
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    CITAZIONE (dceg @ 7/12/2015, 00:17) 
    Il traduttore di google può aiutare con brevi testi semplici, con testi lunghi e complessi serve al massimo come strumento crittografico.

    E già.
    CITAZIONE (dceg @ 7/12/2015, 00:17) 
    Concordo con molte, forse non tutte, le cose che dici, il commercio di organi ad esempio, prelevati da vivi o morti non importa, è per me qualcosa di inimmaginabile. Essere anticlericale non vuol dire certamente essere amorale o privo di senso sociale, tutt'altro.

    Ci mancherebbe, non l'ho neanche pensato. Per fortuna che gli anticlericali non sono così e ne conosco tanti. La mia era proprio una critica nel merito a quell'articolo.
    CITAZIONE (dceg @ 7/12/2015, 00:17) 
    Quel che non condivido è l'ammirazione per certi atteggiamenti e per il modo in cui Francesco fa affermazioni e prese di posizione, talune, molte forse, certamente anche condividibili, ma fatte con un tono che, ripeto, mi suona male.

    Bè credo che la cosa che ti dia fastidio, sia la stessa cosa che infastidisce me, ovvero i ricami che certa stampa fa sul papa.
    CITAZIONE (dceg @ 7/12/2015, 00:17) 
    Ma in realtà diffido sempre, credo per natura, di quanti mostrano o vantano di possedere la Verità.

    Bè allora dovrebbe piacerti Papa Francesco:
    "Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. Per me questa è una chiave importante. Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso. Le grandi guide del popolo di Dio, come Mosè, hanno sempre lasciato spazio al dubbio. Si deve lasciare spazio al Signore, non alle nostre certezze; bisogna essere umili. L’incertezza si ha in ogni vero discernimento che è aperto alla conferma della consolazione spirituale. Il rischio nel cercare e trovare Dio in tutte le cose è dunque la volontà di esplicitare troppo, di dire con certezza umana e arroganza: “Dio è qui”." Tratto da intervista a Civiltà Cattolica.
    CITAZIONE (dceg @ 7/12/2015, 00:17) 
    Vorrei ancora sottolineare che le opinioni di chi ha scritto l'articolo da me citato non sono necessariamente le mie.

    A proposito del giornale, il mio istinto non mi ha tradito.
    Solo uno a favore del TTIP poteva muovere quel tipo di accuse al papa.
    Arrivando addirittura a parlare di trasparenza quando di fatto del documento si può prendere visione solo all'ambasciata, dietro appuntamento, e senza il permesso di poterne fare fotocopie. Il massimo della trasparenza.
    Per chi volesse farsi un'idea di cosa sia il TTIP, o qui o qui o qui
    Personalmente non mi era mai capitato di vedere delle critiche che si estendessero da Grillo, alla sinistra, alla destra, alla lega, al centro e ai moderati.

    Questo mi è bastato per firmare la petizione Stop TTIP
     
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    Democrazia e mercato possono coesistere, a mio avviso, solo se entrambi scendono a qualche compromesso per trovare un punto di incontro; come forme pure non sono compatibili. Partendo da questo presupposto, concordo con l'analisi di chipko e anche con molti moniti di papa Francesco. Tuttavia i miei dubbi sul pontefice, sul suo populismo a fasi alterne, vanno al di là delle sue opinioni su Stato e mercato e si riferiscono ad alcune sue posizioni su altri temi complessi, come l'immigrazione.
     
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  11. Mr James
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    CITAZIONE (lucrezio52 @ 5/12/2015, 22:59) 
    Che dopo venti - trent anni di assoluto dominio culturale (legittimo per carità , vittoria per abbandono degli avversari), le cui conseguenze nell' area OCSE sono sotto gli occhi di tutti il già pensiero unico liberista quando trova un contraddittore non sa fa altro che sbraitare al populismo comunista o parafascista

    Caro lucrezio, qui torniamo ad una nostra vecchia discussione di quest'estate, forse gli amici del forum ci odieranno per questo :lol:

    Già a suo tempo cercai di argomentare che la tesi del "pensiero unico liberista" è parecchio azzardata. Non si può ngare, infatti, che negli ultimi vent'anni siano stati insigniti del premio Nobel per l'economia alcuni tra i più influenti consulenti economici, molti dei quali neo-keynesiani dichiarati: Amartya Sen, Paul Krugman, Joseph Stiglitz e George Ackerlof per citarne alcuni. Lo stesso Ackerlof poi sarebbe marito di Janet Yellen, attuale chairwoman della Fed, anch'essa non molto favorevole alle politiche del laissez faire. Altri noti keynesiani con posizioni di potere sono stati poi Ben Bernanke, capo della Fed prima della Yellen, e Olivier Blanchard, capo economista del FMI. Tutti questi pensatori (che per inciso, ammiro moltissimo, Blanchard è uno dei maggiori luminari della macroeconomia moderna, e Bernanke ha il merito di aver "salvato il mondo" in qualche modo grazie alle sue politiche) sono tutt'altro che liberisti, anzi. Trovo che continuare a sostenere che il liberismo sia un monolitico pensiero unico non sia affatto corretto, nel momento in cui una buona fetta dell'intellighenzia economica mondiale non appartiene affatto alla "scuola liberista" se vogliamo dirla così.
    Fortunatamente comunque l'economia è molto meno ideologica oggi di quanto non lo fosse anni addietro, quindi imporre distinzioni categoriche diventa difficile, ma basta leggere un qualsiasi articolo di Krugman o magari di Piketty (che ultimamente ha molto successo) per capire che questo pensiero unico, almeno a parer mio, non è mai esistito.

    Sull'oggetto della discussione: non mi stupisce affatto. Il Papa cavalca l'onda del successo della critica contro le misteriose forze del mercato (tanto sono impersonali, attaccarle non costa niente, non possono rispondere) come slogan pubblicitario per riportare un po' di "anime" alla Chiesa ormai in preda all'emorragia di fedeli. Peccato tuttavia che le dichiarazioni del pontefice abbiano pochissima valenza pratica, per quella che è la mia modestissima opinione. Francesco peronista? No, semplicemente molto furbo.
     
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    CITAZIONE (Mr James @ 9/12/2015, 00:55) 
    contro le misteriose forze del mercato (tanto sono impersonali, attaccarle non costa niente, non possono rispondere)

    Misteriose? Mica tanto.
    La Goldman Sachs mi pare sia abbastanza nota.
    Ha o non ha aiutato la Grecia a truccare i conti?
    Che dietro lo spread italiano, quando cadde il governo Berlusconi (antipatie e simpatie a parte), ci fosse una speculazione economico-politica è vero o falso?
    Che la lobby del gioco d'azzardo, delle cause farmaceutiche e delle armi ricattino i governi è vero o falso? I nomi ci sono, sono tanti e sono noti. Non mi pare che sia un'idea complottistica dire che il vero potere ultimamente l'ha assunto il mercato.
    Quanto al rispondere, mi paia che risponda, quello non è certo l'unico o il primo articolo che fa quelle critiche al papa.
    CITAZIONE (Mr James @ 9/12/2015, 00:55) 
    Peccato tuttavia che le dichiarazioni del pontefice abbiano pochissima valenza pratica, per quella che è la mia modestissima opinione.

    Bè questo invece è abbastanza vero, nel senso che certo non spetta al papa indicare una via pragmatica, quello è compito della politica. Io da un papa mi aspetto indicazioni morali e di valore, può dare un'idirizzo politico, ma il come realizzarlo spetta appunto agli organi deputati.
    Io posso anche dire, per esempio, di essere per l'accoglienza degli immigrati, ma non ho la compentenza tecnico amministrativa per mettere in atto questa ispirazione, non ho studiato il problema, non so quanti fondi ha effettivamente lo stato per risolvere quel problema, non conosco nello specifico la normativa, non ho contatti diretti con i diversi rappresentati delle associazioni che si occupano del problema, non conosco le contraddizioni o gli intoppi della macchina amministrativa deputata a gestire quel problema, ecc, ecc.
    L'indirizzo politico è una cosa: impedire l'ingresso, respingimento degli immigrati/politica dell'accoglienza; ma sia per realizzare il primo che il secondo occorre poi una grandissima competenza tecnica.
    Quella non la chiedo al papa, non è un politico, non è un amministratore, non è un analista politico finanziario.
     
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    CITAZIONE (Mr James @ 9/12/2015, 00:55) 
    CITAZIONE (lucrezio52 @ 5/12/2015, 22:59) 
    Che dopo venti - trent anni di assoluto dominio culturale (legittimo per carità , vittoria per abbandono degli avversari), le cui conseguenze nell' area OCSE sono sotto gli occhi di tutti il già pensiero unico liberista quando trova un contraddittore non sa fa altro che sbraitare al populismo comunista o parafascista

    Caro lucrezio, qui torniamo ad una nostra vecchia discussione di quest'estate, forse gli amici del forum ci odieranno per questo :lol:

    Già a suo tempo cercai di argomentare che la tesi del "pensiero unico liberista" è parecchio azzardata. Non si può ngare, infatti, che negli ultimi vent'anni siano stati insigniti del premio Nobel per l'economia alcuni tra i più influenti consulenti economici, molti dei quali neo-keynesiani dichiarati: Amartya Sen, Paul Krugman, Joseph Stiglitz e George Ackerlof per citarne alcuni.....

    Gli amici che si sono rotti i ...già da questa estate , non si sentano scortese se ci saltano a pie' pari :)

    Per pensiero unico liberista non si intende che nessuno abbia più pensato in maniera diversa, è una brachilogia per segnalare che fra le effettive forze anche culturali in grado di influenzare concretamente il governo dei paesi OCSE non ve n'era nessuna rilevante che contestasse 1) la globalizzazione e quindi la deregolamentazione delle circolazione di beni, servizi e capitali e l'eliminazione dei poteri delle istituzioni elette in materia. (Che in compenso possono sbizzarrire sulla circolazione delle persone) 2) il parziale smantellamento del welfare nato nei tre decenni successivi alla IIWW a favore di una riduzione o non aumento delle tasse , la privatizzazione di strutture, la riduzione delle tutele quanto meno per alcuni tipi di contraenti più deboli, in primo luogo i lavoratori. Chi più chi meno tutti i governi di area ocse hanno dichiarato di voler perseguire questi obbiettivi, anche quelli condotti da partiti denominati socialisti . Con gradi differenziati di completamento di tali programmi , ma senza nessuna strategia di differente ispirazione. Ora l'opposizione a tali strategie sta affiorando, sia pure in maniera piuttosto confusa anche a livello di alternative di governo, se fra i presupposti culturali di tale opposizione si possono inquadrare anche talune affermazioni di un'autorita morale come il Papa chi legittimamente ritiene positivo il fenomeno di cui alla brachilogia iniziale altrettanto legittimamente si preoccupa.

    Edited by lucrezio52 - 9/12/2015, 11:49
     
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  14. _Smoky_
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    Papa Francesco è un gesuita quindi può essere tutto quando conviene.
     
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    Questo non lo ho detto io, ma leggi nel pensiero? 😉
     
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