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RomulusDeRoma
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Buona domenica a tutti.
Volevo chiedere, come sempre a chi ne sa più di me: come mai le fonti scritte differenziano l'una dall'altra se la storia è andata come ci è pervenuta? Cassio Dione magari racconta di più, ad esempio, di Ammiano Marcellino, Polibio di più di Tito Livio etc. Come mai quelli che raccontano di meno, appunto raccontano di meno se le fonti dove attinsero erano le medesime?
Grazie a tutti quanti
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Mick3 .
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[...] come mai le fonti scritte differenziano l'una dall'altra se la storia è andata come ci è pervenuta?
Vorrai dire, presumo: "come mai le fonti scritte si differenziano l'una dall'altra"; se lo svarione non fosse ripetuto nel titolo della discussione, avrei pensato ad un semplice errore di battitura. Cercare di scrivere in maniera chiara e corretta ha a che fare con il rispetto per il prossimo.[...] come mai le fonti scritte [si] differenziano l'una dall'altra [...] se le fonti dove attinsero erano le medesime?
In certo qual modo ti rispondi da solo; Cassio Dione, Livio ecc... sono "fonti" solo per noi; in realtà si trattava di storici che attingevano da proprie "fonti", non necessariamente le medesime e raramente dirette. Queste, oltre a documenti e tradizione orale, sono costituite da opere di loro "colleghi" precedenti - opere magari a noi non pervenute. Le fonti - ieri come oggi - vengono valutate criticamente, quindi con esito soggettivo, così come variano accuratezza, tempo perso in verifica ecc... Anche il fine delle redazioni non era lo stesso; tra Livio e Patercolo corre la differenza che passa tra Mommsen ed un buon manuale scolastico.
Polibio magari racconta più di Livio per il breve periodo coperto dalla sua narrazione, peraltro a lui - all'incirca - contemporaneo; non ci vuole molto a capire che avrà avuto a disposizione documenti e racconti orali che, ad esempio, Livio (vissuto 150 anni dopo) non poteva consultare né per lo stesso periodo né, a maggior ragione, per i primi secoli di storia romana. In compenso Livio aveva a disposizione Polibio, e magari non sentiva la necessità di pubblicare una semplice traduzione di costui.Come mai quelli che raccontano di meno, appunto raccontano di meno se le fonti dove attinsero erano le medesime?
Sul finale però sembri cambiare idea: ti preoccupa la differenza qualitativa o quantitativa? non è la stessa cosa! Per la prima ho già risposto; per la seconda mi sembrerebbe di offenderti dandoti spiegazioni.. -
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Hai mai assistito a un incidente stradale?
Spessissimo i testimoni hanno visto cose diverse, a secondo del loro punto di vista hanno visto la stessa cosa ma danno visioni spesso diametralmente opposte, è lo stesso problema di chiunque parli di Storia avvedutamente, deve confrontare più fonti cerando di condensarle, alla fine però sarà sempre una rappresentazione personale della realtà, l'importante è presentare i fatti inconfutabili senza nasconderne nessuno, le opinioni poi devono essere chiaramente distinte, in quanto personali e soggette ad errore.
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono. (Voltaire). -
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Romeo e Mick hanno già espresso tutto quello che desideravo dire io dopo aver letto i quesiti posti da Romulus.
Ho cambiato il titolo della discussione nel senso giustamente suggerito da Mick..
Le fonti scritte della Roma Antica, perché si differenziano? |
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