Ritorno a Monaco di Baviera

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    A distanza di quattro anni ho avuto l'occasione di tornare a Monaco di Baviera. Tre giorni, pochi ma sufficienti per visitare molti luoghi che non avevo visto nel 2012. Trovate il resoconto della mia prima esperienza in Baviera qui.
    Sono partito da solo, ma sono stato ospite di una ragazza conosciuta grazie a Couchsurfing, il sito che mette in contatto chi vuole viaggiare e chi ha un letto da prestare per qualche notte. Sono stato fortunato perché la ragazza, Swantje, si è rivelata incredibilmente gentile e disponibile; essere suo ospite è stata una grande fortuna, anche perché ho avuto modo di migliorare il mio tedesco. La lezione è che il Couchsurfing funziona! E' un modo splendido per fare amicizia e vivere appieno una città salvaguardando il portafogli (ovviamente stando attenti alle recensioni sulla persona da cui si va).
    Chiusa la parentesi introduttiva, passiamo al racconto di viaggio vero e proprio.
    Arrivo a Monaco nel primo pomeriggio di martedì 2 agosto. Nelle ore successive passeggio con la mia ospite lungo il fiume Isar e poi, da solo, giro per il centro città. Parto da Marienplatz, che trovo splendida, persino più bella di quanto ricordassi. Al centro della piazza, dominata dal Neues Rathaus, il municipio nuovo, si staglia la Colonna della Vergine, davanti alla quale vedo una distesa di mazzi di fiori con un cartello che recita "L'amore è più forte dell'odio", in memoria delle vittime del recente attentato. E' un'immagine toccante.
    Il giorno seguente lo dedico alla cultura. Parto con il Deutsches Museum. E' un museo della scienza e della tecnologia che risulta interessante per gli appassionati di storia per diversi motivi. Innanzitutto perché le sue sezioni sono organizzate in prospettiva diacronica e offrono così un quadro affascinante dell'evoluzione storica delle produzioni di carta, vetro, ceramiche, plastica, energie fossili e rinnovabili e persino giocattoli in Germania. In secondo luogo perché un'ala è dedicata alla storia dell'aviazione militare tedesca e contiene riproduzioni di molti velivoli di importanza storica, come l'aereo del "Barone Rosso" Manfred von Richthoven, e di dirigibili come il celeberrimo Zeppelin LZ 129 Hindenburg. Infine perché, nella parte dedicata alla storia dell'informatica, custodisce una macchina Enigma, usata dai nazisti nella seconda guerra mondiale per cifrare le proprie comunicazioni. Il museo è disposto su sei piani ed è davvero ricco. Mi occorrono tre ore abbondanti per visitarlo, ma non mi annoio per niente. Vale gli undici euro dell'ingresso.
    Seconda tappa, subito dopo pranzo, la Alte Pinakothek. La pinacoteca antica è attualmente in fase di ristrutturazione, e lo sarà fino al 2018; diverse stanze sono chiuse e probabilmente per questo l'ingresso costa solo quattro euro (contro i sette della pinacoteca nuova). Quelle aperte, comunque, contengono capolavori che anche singolarmente presi varrebbero tranquillamente il tempo e il costo della visita. Girando le sale, ricche di quadri di maestri vissuti tra il XIII e il XVIII secolo, le opere che più mi sono rimaste impresse sono quelle di Rubens. Il "Cristo sulla croce", in particolare, è forse il dipinto più bello che io abbia mai visto. Mi ha lasciato senza fiato. Stupendo e di grande impatto anche l'"Autoritratto con pelliccia" di Albrecht Dürer.
    Terza tappa la Neue Pinakothek. La pinacoteca nuova raccoglie opere dalla Rivoluzione francese al Simbolismo. E' grande e ricca; l'audioguida risulta fondamentale per orientarsi con cognizione di causa. Le spiegazioni audio sono molto ben fatte, e raccontano le storie che stanno dietro alle opere di maestri come Friedrich, van Gogh e Klimt. Alcune tele sono autentici mondi da scoprire. A proposito di scoperte, la Neue Pinakothek mi ha fatto conoscere i quadri di Karl Theodor von Piloty, capolavori a tema storico di cui ignoravo l'esistenza, e il pregevole dipinto "Italia e Germania" di Friedrich Overbeck del 1828, sull'amicizia tra due Paesi che all'epoca erano ancora solo due regioni culturali.
    Esco dalla pinacoteca nuova che è quasi sera. E' stata una splendida full immersion culturale. Trascorro la serata con Swantje, tra lunghe conversazioni e una tipica cena bavarese da lei preparata, abbondante e... non leggerissima! Provo una serena nostalgia per la cucina italiana.
    Mi muovo in metropolitana e con gli autobus; il servizio pubblico è abbastanza caro, ma eccellente. I mezzi sono puliti e puntuali, le indicazioni sono ovunque chiare, sintetiche e tradotte in inglese. Sotto questi aspetti in Italia abbiamo molto da imparare.
    Il giorno successivo, giovedì 4 agosto, è già tempo di ripartire, non prima però di una lunga visita al parco faunistico di Monaco, Hellabrunn. La struttura è enorme e simile nella concezione al Parco Natura Viva, che si trova nel veronese, senza gabbie da circo e con ampi spazi per gli animali. Ad Hellabrunn le recinzioni sono ancora più spaziose, così, anche se ci sono meno specie che a Verona, il parco risulta immenso. In tre ore abbondanti riesco a stento a girarlo tutto. Alcuni recinti sono talmente grandi che gli animali risultano poco visibili, ma mi consolo pensando al loro benessere. Ci sono molte specie in cui mi ero già imbattuto, ma anche alcune che non avevo mai visto di persona, come l'impressionante rinoceronte indiano e l'orso polare, che visto da vicino è persino più grande di quanto immaginassi.
    In un lampo i miei tre giorni a Monaco sono finiti. Torno a casa con un grande sorriso per la splendida esperienza vissuta in una città elegante, con tanti colori e che trasuda cultura.


    Alcune foto del viaggio:

    tAVdhRNl
    "L'amore è più forte dell'odio" in Marienplatz

    OaQ2WEtl
    Eccomi davanti alla Colonna della Vergine in Marienplatz

    WMOztsZl
    L'aereo del "Barone Rosso"

    rqHB8hDl
    La macchina Enigma al Deutsches Museum

    Edited by Oskar - 10/8/2016, 14:48
     
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    Al Deutsches Museum, che è un museo della scienza e della tecnologia, viene conservata anche la marmitta taroccata della Volkswagen? :lol:
     
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    CITAZIONE (Romeottavio @ 9/8/2016, 18:06) 
    Al Deutsches Museum, che è un museo della scienza e della tecnologia, viene conservata anche la marmitta taroccata della Volkswagen? :lol:

    Per ora no, ma potrei mandare una mail ai responsabili della struttura per suggerire un'aggiunta :lol:!
     
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    Sono contento che tu ti sia trovato bene a Monaco. È una città molto bella e ricca di arte. Per me, interessato all'archeologia e all'arte antica il Museo di antichità e la Gliptoteca sono magnifici; magari li visiti la prossima volta. Alla Nuova Pinacoteca vi è anche una collezione molto bella di pittura del secondo ottocento e primo novecento, con autori francesi e tedeschi.
    Tu ricordi Caspar David Friedrich: è un pittore che amo moltissimo!

    In Germania si dice che Monaco sia la più settentrionale delle città italiane.

    Edited by dceg - 9/8/2016, 19:31
     
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    CITAZIONE (Romeottavio @ 9/8/2016, 18:06) 
    Al Deutsches Museum, che è un museo della scienza e della tecnologia, viene conservata anche la marmitta taroccata della Volkswagen? :lol:

    La VW non ha taroccato marmitte, ma dimostrato notevoli capacità creative nella programmazione delle centraline elettroniche. ;)
     
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  6. gaspaol
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    Anche a me è piaciuta molto Monaco. Ci sono tante tracce di molti periodi storici diversi e pur essendo uno dei luoghi chiave per la nascita del nazismo la città da ora un'idea di serenità e vivibilità eccezionali. Devo dire comunque che a me, pur in dosi moderate, piace la cucina tedesca. :D
    Per il prossimo giro consiglio anche il palazzo di Nymphenburg
    https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Nymphenburg
    è vicino al centro e raggiungibile facilmente col tram dalla stazione.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 9/8/2016, 19:35) 
    CITAZIONE (Romeottavio @ 9/8/2016, 18:06) 
    Al Deutsches Museum, che è un museo della scienza e della tecnologia, viene conservata anche la marmitta taroccata della Volkswagen? :lol:

    La VW non ha taroccato marmitte, ma dimostrato notevoli capacità creative nella programmazione delle centraline elettroniche. ;)

    Capacità che tutti noi riconosciamo, secondo il saggio vecchio detto germanico:Accà nissciunen è fessen, chi ha avuten ha avuten, chi ha daten ha daten, scordammecen o passaten simmen de Berlinen paisanen. :wave:
     
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    Sono contento di sapere che ci sono altri luoghi interessanti da visitare a Monaco. Non me li perderò la prossima volta che tornerò in Baviera!
     
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  9. gaspaol
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    Potendo poi muoversi, consiglio anche Augsburg (Augusta). E' una città con un bel centro storico, belle chiese cattoliche e luterane, una bella piazza ma ciò che mi è rimasto più impresso è il Fuggerei: un quartiere chiuso da mura fatto costruire dal banchiere Jacob Fugger all'inizio del '500 per ospitare cittadini bisognosi. Ancora oggi mantiene questa funzione, ma ci sono alcune case con arredamenti d'epoca che è possibile visitare.
    www.viaggio-in-germania.de/augusta-fuggerei.html
     
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    Confermo, Augsburg vale la pena, e se si gira un po' anche Würzburg. Ora devo andare poi vi dico una cosa...
     
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    Rieccomi, ed ecco la cosa:
    Würzburg ha nella Residenza il più grande affresco su di un soffitto esistente (19 x 32 m) considerando la volta 677 m², opera di Giovanni Battista Tiepolo, salvatosi dal bombardamento del 16 marzo 1945 e conservato ad opera di un ufficiale americano, John Davis Skilton.
    Ma quanto volevo far presente è l'altare che si trova in un piccolo paese poco distante da Würzburg, Mailbronn, in cui in una chiesa assai poco appariscente si trova un capolavoro di Tilman Riemenschneider. Da solo esso vale il viaggio.
    https://de.wikipedia.org/wiki/Maidbronn#/m...r_maidbronn.jpg.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Tilman_Riemenschneider
    Da solo esso vale il viaggio.

    Norimberga e Augusta (Augsburg) furono nel '400e '500 le città tedesche che mantennero di più i contatti commerciali e culturali con l'Italia, Venezia particolarmente; l'influsso fu reciproco.
     
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    In Germania si dice che Monaco sia la più settentrionale delle città italiane.

    immagino lo dicano a mò di insulto.. prossimamente sarà la mia quarta visita a Monaco e non gli ho mai trovato nulla di simile all'Italia, nè nei bavaresi nè nella città stessa.
     
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    Tutt'altro, è un complimento. Si riferisce sia al clima relativamente mite, che al modo meno teutonico degli abitanti di godersi la vita. In Germania l'Italia è il sinonimo positivo ed invidiato di saper vivere in modo spensierato, spontaneo.
     
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    Sono stata spesso a Monaco parecchio tempo fa; una mia figlia vi ha vissuto per quattro anni, e lì è nato il primo nipote... Una città gradevole, desiderosa di godersi la vita e, si direbbe, amante dell'Italia. In sintesi, conservo bei ricordi sia del patrimonio storico- artistico che della realtà locale. Sarei curiosa di rivederla ora, ci faccio un pensiero.
    Abbiamo fatto un po' di giri, compresi i luoghi sopracitati; inoltre valle del Reno, alcuni castelli, Heidelberg (ci tenevo a visitare la chiesa sulla cui porta Lutero affisse le famose tesi!). Ero già stata a Berlino e l'ho rivista un paio d'anni fa, mentre mi manca tutto il resto. Sarei curiosa di Amburgo e del nord in generale. Magari l'anno prossimo...

    Edited by virelle - 11/8/2016, 15:07
     
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    CITAZIONE (virelle @ 11/8/2016, 14:48) 
    Heidelberg (ci tenevo a visitare la chiesa sulla cui porta Lutero affisse le famose tesi!).

    Ma Lutero non affisse, se mai le affisse, il che è controverso e pare una leggenda, le tesi a Wittenberg, non a Heidelberg! Wittenberg è in Sassonia-Anhalt, Heidelberg in Baden-Württemberg, e ci sono più di 500 chilometri di distanza!
    Se visiti il nord della Germania ti consiglio anche le città sul Baltico: Lubecca, Rostock, Wismar, Starlsund, Greifswald (e le rovine di Eldena) e le altre del gotico baltico (https://it.wikipedia.org/wiki/Gotico_baltico).

    Andando in Germania bisogna tener sempre presente che le grandi città, ed anche non poche delle piccole, sono state praticamente rase al suolo durante la guerra, per cui ben poco dell'antica sostanza è rimasto. In questo è ben diverso dall'Italia, dove il passato malgrado tutto è ancora presente e visibile nei muri, nei selciati, dovunque.
    Molte città tedesche, soprattutti le zone centrali, sono state ricostruita rapidamente dopo la guerra, in uno stile uniforme e piuttosto anonimo; c'è talora da chiedersi se si sia a Stoccarda, Francoforte, Colonia, tanto le zone ricostruite negli anni sino ai '70 sono eguali.
     
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