Il ruolo della donna nell'Islam e nel mondo cristiano

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    Tre ottime notizie quelle riportate da Lucrezio, che vengono però da tre Paesi che da decenni non sono tra i più reazionari all'interno del mondo islamico. Speriamo che, prima o poi, un analogo cammino di riforme venga intrapreso anche da Stati ben più tradizionalisti.
     
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    QUOTE (mr.chipko @ 10/8/2016, 00:14) 
    Ah ma non ne dubito, ma di queste donne che si lamentavano, quante, ad esempio, erano favorevoli ai matrimoni omossessuali? Quante al divorzio? Quante all'aborto? Quante dicevano "credo in Dio ma non nella Chiesa"?
    Perché allora stiamo parlando di un'altra categorie di persone.
    La fede, quella cattolica per lo meno, non è esattamente un fai da te.

    Ma moglie é cristiana cattolica e praticante, ed é favorevole all aborto, all eutanasia, al divorzio e alle unioni omosessuali. è contraria solo alla "identtá di genere percepita" come lo sono anche io da ateo de facto.
    Semplicemente il ragonamento di mia moglie é "ci devono essere queste leggi, poi sta al cattolic nonusarle, ma che ci siao é buon senso applicato e non imporre una visione religiosa a chi religioso non è"
     
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    CITAZIONE (virelle @ 9/8/2016, 18:30) 
    A mettere il naso nella storia delle religioni un cospicuo livello di misogenia lo troviamo un po' ovunque. Si può poi passare alle statistiche delle donne perseguitate, ostacolate nel percorso culturale, sociale ecc. o, viceversa, assurte a ruoli rilevanti (quasi sempre "ben nate")
    Ricordiamo la povera Ipazia tra le vittime del cristianesimo (fanatico, ok). Il quale ha tuttora le sue difficoltà a riconoscerci un ruolo effettivamente paritario.
    Venendo all'oggi sì, "anche" il neo-feudalesimo economico può produrre effetti oscurantisti.

    La donna per quanto mi riguarda è un optional, in quanto non apporta nessun contributo alla mia crescita spirituale perché devo fare a meno del sesso che ruba energia al mio spirito.
     
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    Energia che serve per evolversi spiritualmente, nonper niente la donna viene identificata con il diavolo... Sarà ma è meglio starne alla larga dalle donne portano solo guai.
     
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    Le società matriarcali nel mondo sono rarissime e per quanto concerne l'area europea e mediterranea la loro antica esistenza non è ben certificata neppure dagli studi di J. Bachofen. Da quando l'uomo primitivo divenne cacciatore la donna fu relegata a compiti secondari. La nascita dell'agricoltura e dell'allevamento avrebbe in teoria potuto far crescere il potere femminile ma siccome si accompagnò alla crescita dei centri urbani ed al surplus alimentare comportò l'uso istituzionalizzato della guerra e quindi sancì la supremazia del maschio più forte ed aggressivo. Questa superiore posizione autoattribuitasi dal maschio è riscontrabile nelle religioni anche se quelle politeistiche prevedono controparti femminili raramente in posizione di supremazia, al massino alla pari rispettando il principio dualistico della natura umana.
    Le tre Religioni Monoteistiche del Libro, con la divinità e profeti strettamente di sesso maschile, hanno recepito e sancito la subordinazione della donna. Eva è stata creata da una costola di Adamo ed ha ceduto alla tentazione del serpente causando la cacciata dal Paradiso Terrestre. E' perciò colpevole della precaria condizione umana. In verità la donna vista come capro espiatorio delle sventure umane esisteva anche nel mito greco di Pandora che aprì il famoso vaso. Rispetto le idee di chi ha Fede ma non condivido quasi alcuna delle asserzioni dottamente avanzate in precedenza poichè si verte su scritture provenienti da uomini.
    La Bibbia è un libro scritto da un popolo di pastori nomadi dell'Età del Bronzo che narra un po' della sua storia, dei miti e molte credenze errate che per millenni hanno incatenato la Scienza. Vi sono esaltati genocidi, assassinii ed ogni genere di inaudite violenze che mi suona ingenuo come ancora oggi ci si arrampichi sugli specchi cercando di espungere le amplissime parti indifendibili. Secoli fa era addirittura proibito ai comuni fedeli leggerne il testo da soli, monopolio della casta sacerdotale ben conscia delle molte poco edificanti storie ivi narrate. La Bibbia non pare opera divina seppur indiretta (sempre meglio del Corano che sarebbe stato addirittura dettato!) ma scritta nel corso di travagliati secoli con più mani il cui scopo era la preservazione del potere tramite il privilegiato del rapporto con le divinità. Non mi avventuro nella diatriba sulla componente biblica politeista esposta da Biglino circa l'interpretazione di "Elohim", temine innegabilmente plurale di "EL" (Dio) che però viene tradotto al singolare. La traduzione della Bibbia è asservita alle credenze di parte, come dimostrano le differenti sue letture tra Ebrei e Cristiani ed anche all'interno di questi. Parte del credo cristiano non è ascrivibile alla predicazione di Gesù ma introdotto da San Paolo tanto per cominciare dalla infelice misogina frase "Mulieres taceant in Ecclesia".
    L'Islam, anch'essa religione del deserto adattata per un altro popolo bellicoso e nomade, è decisamente peggiore nei riguardi della condizione muliebre vista come spudoratamente come una schiava da relegare e nascondere all'altrui sguardo. Sia chiaro comunque che l'emancipazione attuale della donna nella cultura occidentale non è certo dovuta all'azione della Chiesa.
     
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    Spero vivamente che Asterixzy nei suoi ultimi giudizi sulla donna stia solo celiando o provocando. Definirla come optional, portatrice di guai ed incarnazione del diavolo mi pare sommamente ingiusto ed errato.
     
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    CITAZIONE (Asterixzy @ 29/3/2022, 20:34) 
    Energia che serve per evolversi spiritualmente, nonper niente la donna viene identificata con il diavolo... Sarà ma è meglio starne alla larga dalle donne portano solo guai.

    No, non sono assolutamente d'accordo, tutt'altro. L'energia per evolversi spiritualmente si può trovare anche, e forse soprattutto, in un rapporto con una persona che si ama. L'evoluzione spirituale non deve e non può essere un qualcosa di egoistico, ma può essere qualcosa che si raggiunge insieme. Sono stato sposato per cinquanta anni, e purtroppo mia moglie è morta nel dicembre del 2020, e non mi ha portato guai, ma mi è stata compagna di vita. Il dolore per la sua perdita è stato immenso, profondissimo e il tempo lo può solo lenire un po', non farlo scomparire. Proprio oggi ricorrerebbe il 52esimo anniversario del nostro matrimonio, e le ho portato un mazzo di rose multicolori.

    Insieme abbiamo preso decisioni, dalle più piccole quotidiane, se cucinare a pranzo spaghetti o penne rigate, per fare un esempio, che però creano, mantengono e rinforzano il legame, a quelle che hanno determinato la nostra vita, come quella di lasciare l'Italia, ed una certa sicurezza data anche da un impiego statale, per realizzare, con tutti i rischi che questo ha comportato qualcosa di più interessante. Mi ha sostenuto nei momenti difficili, abbiamo passato insieme momenti felici, abbiamo goduto insieme di cose grandi e piccole, abbiamo allevato un figlio che ci ha dato e dà certo anche preoccupazioni ma anche gioie.

    No, il diavolo non è la donna, semmai è qualcosa che c'è in noi, se vogliamo usare questa figura simbolica, uomini e donne, indifferentemente, e, purtroppo per tante donne il diavolo sono gli uomini. Una volta, ad una paziente che mi raccontò come da giovane venne violentata da cinque uomini, mi venne spontaneamente da dire che mi vergognavo di essere uomo. Questi sono i diavoli, non le donne.

    Edited by dceg - 30/3/2022, 17:45
     
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    CITAZIONE (Asterixzy @ 29/3/2022, 20:29) 
    La donna per quanto mi riguarda è un optional, in quanto non apporta nessun contributo alla mia crescita spirituale perché devo fare a meno del sesso che ruba energia al mio spirito.

    Sono del tutto in disaccordo, trovo queste espressioni per certi versi ripugnanti. Comunque il sesso è una parte, certo importante, del rapporto, ma non è tutto il rapporto, e non vedo perché debba rubare energia allo spirito, direi che può essere anche l'opposto.
     
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    Contribuisco a questo salto nel passato citando S. Paolo ... quod si non se continent nubant, melius est enim nubere quam uri ...
    Tra le "colpe" delle donne c'è l'educazione dei figli maschi...
     
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    Però sembra che San Paolo ponga la scelta tra due mali e opti per il minore. Inaccettabile, a mio avviso.
     
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    È inaccettabile, certo. Mi chiedevo se, tra le colpe educative delle madri, si potesse includere anche un precetto del genere
     
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    La nota misoginia di Paolo di Tarso nasconde un qualche grave problema relazionale. Naturalmente sarebbe stata un suo innocuo cruccio ma disgraziatamente lo ha inserito nei precetti religiosi e troppi lo hanno preso in parola rafforzando il topos della donna peccatrice. Non che mancassero riferimenti biblici in tal senso: Eva docet. Non mi pare che questa accusa sia conforme alla predicazione di Gesù quando le prime persone ad essere scelte per vederlo risorto erano solo donne. Il discorso di Paolo sulla continenza femminile, richiamato da Virelle, nel senso che è meglio sposarsi che bruciare all'Inferno, direi si addica perfettamente al tema sempre attuale del celibato dei preti. Personalmente non credo all'esistenza dell'Inferno ma se il Sommo Poeta oggi potesse farci un altro tour sono certo che tra "le anime più nere" troverebbe intere gerarchie ecclesiastiche, inclusi molti Papi & Santi.
     
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    Io avevo interpretato uri come ardere, ma non nell‘ipotetico inferno a causa di un peccato di lussuria, ma di passione, sulla terra. Comunque poco importa, la misoginia e l‘ostilità sin patologica nei confronti della sessualità restano.
     
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    Ho usato la nota citazione dell'epistola ai Corinzi nel senso inteso da dceg, che poi mi risulta quello comunemente accreditato, cioè "ardere di concupiscenza". E quindi peccare nell'intenzione, essere distolto dalle pratiche religiose e simili. Che il matrimonio, soddisfacendo la sessualità in modo lecito, eviti l'inferno, ha pure una logica, ma non avrei tirato in ballo l'educazione materna.
     
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    Non sono un latinista e tantomeno un esegeta del Nuovo Testamento ma "URI (forma passiva di "urere") nelle vibranti prediche della Chiesa sessuofobica di Paolo (erede della "satanizzazione" del sesso del Mazdeismo e Giudaismo) la interpreterei teleologicamente come la minaccia di essere arsa, bruciata all'inferno per il peccato di lussuria piuttosto che la semplice constatazione dello spasimare per l'insoddisfazione sessuale.
     
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