Recentemente mi sono recato in Sicilia per la quarta volta nella mia vita, la prima con la mia ragazza, Camilla. Ci siamo mossi tra Catania, dove i miei parenti ci hanno accolto con un'ospitalità incredibile, e Agrigento. E' stata un'esperienza fatta di visite e relax, che mi fa piacere raccontarvi nelle parti che possono essere interessanti per gli appassionati di scienze umane e sociali e di viaggi.
Traffico e strade La situazione della viabilità, soprattutto a Catania, è semplicemente disarmante per chiunque non vi sia abituato. I cartelli stradali sono spesso assenti (il navigatore è essenziale e a volte ci si perde anche con quello), la segnaletica è ridotta al rango di pura opinione, motorini sfrecciano ovunque con conducenti e passeggeri quasi sempre privi di casco e i clacson sono usati in maniera ossessivo-compulsiva. Muoversi in auto in Sicilia, come noi abbiamo fatto, è un atto di coraggio se non si è della zona. Purtroppo la situazione dei mezzi pubblici è disastrosa e per visitare le meraviglie dell'isola è necessario avere una macchina a disposizione. Quindi, se volete andare in Sicilia in vacanza (cosa che vi consiglio), armatevi di coraggio, pazienza e... mille occhi!
Il cibo In Italia si mangia bene ovunque e ogni regione ha i propri ottimi piatti tipici. In Sicilia, però, il livello del cibo è semplicemente impareggiabile. Gli arancini, le granite, i dolci di mandorla e pistacchio, la tavola calda, le specialità di pesce, i freschissimi drink al mandarino e limone e tanti altri piatti deliziosi rendono la cucina siciliana unica. Noi abbiamo provato a godercela senza strafare, e direi che ce l'abbiamo fatta, a eccezione di una sera in cui siamo finiti a mangiare in una specie di garage (su idea di Camilla dopo lunghe ricerche su Internet sui “migliori” locali senza glutine!).
Come appare l'isola La Sicilia ci è sembrata una terra che si fonda su un incredibile contrasto. Da una parte è ricca di bellezze mozzafiato: scorci che lasciano a bocca aperta, mare stupendo (specialmente per chi è abituato all'Adriatico), tesori da visitare. Dall'altra è piena di luoghi degradati. La spazzatura è un grosso problema (la raccolta differenziata è sostanzialmente inesistente), e molti edifici pubblici e abitativi, grandi e piccoli, sono fatiscenti e non di rado puzzano di abusivo.
Catania e dintorni Catania è una città in cui il contrasto descritto nel paragrafo precedente è fortissimo. Il centro è molto bello e il mare è limpido e pieno di pesci. Ce lo siamo goduti soprattutto il 10 agosto, il giorno dopo il nostro arrivo sull'isola, per rinfrescarci e per ritemprarci dopo mesi di duro lavoro. Le periferie sono invece oscure, in molte parti degradate e ricche di parcheggiatori abusivi. In alcune zone bisogna muoversi con cautela. Partendo da Catania, abbiamo dedicato una giornata a Taormina, che è in provincia di Messina ma di fatto a metà strada tra le due città. La parte storica è incantevole; ci siamo letteralmente cotti al sole durante la visita, ma ne è valsa la pena. I resti archeologici e il Teatro antico sono ben conservati e la vista da lassù è stupenda ovunque si volga lo sguardo. Nel pomeriggio siamo scesi al mare e lo abbiamo trovato mosso. Io ho nuotato comunque; Camilla, poco dopo essere entrata, è uscita spaventata. Mentre eravamo in spiaggia, un Canadair passava in continuazione per ricaricarsi di acqua per domare le fiamme di un incendio vicino, uno dei numerosi che abbiamo purtroppo visto. L'ultimo giorno a Catania lo abbiamo passato visitando Acireale, città natale di mio nonno, Aci Trezza, la cittadina de I Malavoglia, e le zone limitrofe. E' stata una grande emozione rivedere il luogo in cui sorgeva la casa di mio nonno; si trova proprio a due passi dal Duomo di Acireale e da lì si scorge un panorama mozzafiato con il mare sullo sfondo. Aci Trezza è un paesino piccolo con un porto abbastanza fatiscente, ma è stato interessante visitare i luoghi che hanno ispirato il Verga. Tutto o quasi ad Aci Trezza richiama il capolavoro del Verismo.
Agrigento e le sue bellezze Dopo quattro giorni itineranti nella zona catanese, ci siamo spostati ad Agrigento. Appena arrivati con la nostra Peugeot 108 a noleggio, auto a cui ci siamo affezionati, siamo rimasti basiti: ci sembrava di essere entrati in una città fantasma. Una volta giunti all'appartamento prenotato da Camilla ci siamo rinfrancati. La casa era vecchissima, a differenza di quella di Catania, ma il gestore era molto simpatico ed eravamo proprio a due passi dal centro. Il primo pomeriggio siamo andati a fare il bagno e poi a visitare la Valle dei Templi, che è uno dei luoghi più belli in cui io sia mai stato. Ne siamo rimasti entrambi entusiasti. L'intero sito ha un'aura di sacralità, ai miei occhi stranamente non religiosa, direi prettamente umana. Testimonia la grandezza della civiltà greca e dell'Uomo. Il secondo giorno abbiamo girato per la città. La vista del mare, incredibilmente azzurro, è magnifica. Il centro città si visita volentieri. Ci siamo fermati al teatro “Luigi Pirandello”, dedicato al grande scrittore ma che con lui non ha nulla a che fare, e poi siamo andati a vedere la casa natale dell'autore de Il fu Mattia Pascal, che ci ha davvero colpiti. Si tratta di una dimora rurale, nella quale è stato allestito un museo ben curato, il cui magnifico isolamento fa intuire almeno in parte le fonti di ispirazione di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. Nel pomeriggio abbiamo fatto un salto alla Scala dei Turchi, una scogliera di pietra bianca caratteristica, e poi al mare. Il giorno dopo era già ora di ripartire.
Piazza Armerina Il 15 agosto avevamo il volo di ritorno da Catania poco prima di Mezzanotte. Abbiamo così avuto il tempo, prima di restituire l'auto e raggiungere l'aeroporto, di recarci fino a Piazza Armerina, nell'entroterra, in provincia di Enna, per visitare la Villa romana del Casale. La strada da Agrigento a Piazza Armerina ci è sembrata lunghissima e sconcertante: chilometri e chilometri nel nulla (anche a causa di una deviazione), circondati da un panorama giallo secco intervallato dai segni di svariati incendi. Per fortuna i mosaici dei pavimenti della villa, sicuramente i più belli che io abbia mai visto, valevano il prezzo della piccola odissea. Sono opere enormi, alcune a tema mitologico e altre raffiguranti scene di vita quotidiana, sorprendenti nei soggetti, nei colori vivi e nel dinamismo delle figure. Prima di ripartire ci siamo concessi anche una breve visita al borgo storico di Piazza Armerina e alla sua bella cattedrale. La cittadina è stracolma di chiese e l'abbiamo trovata agghindata a festa per l'imminente processione dell'Annunziata.
I sei giorni in Sicilia ci sono volati. Abbiamo visto una terra meravigliosa che, con le dovute cure edilizie ed ambientali, potrebbe diventare un gioiello ancor più splendente. Sia io che Camilla abbiamo sentito la nostalgia della nostra vacanza appena rimesso piede a Verona; la Sicilia, pur con le sue contraddizioni, ci è entrata nel cuore.
Nella foto (click per ingrandire) io e Camilla davanti al tempio della Concordia nella Valle dei Templi di Agrigento.
|