San Francesco: il santo piu "culturalmente sbagliato" e "poco sostenibile"?

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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 22/10/2021, 14:09) 
    CITAZIONE (nonmite @ 21/10/2021, 23:38) 
    . . . questa deriva terminologica è figlia del laicismo. . .

    Questa poi che la laicità derivi dal laicismo è una contorsione verbale che ha dell'incredibile (ed evidenzia a propria volta bene quanto il senso profondo dell'insegnamento evangelico nella direzione della separazaione della Fede dalle cose di questo mondo possa ancora oggi essere travisato) .


    L'oro che (eventualmente, eh!) sta sull'altare francescano è oro che così non sta nelle tasche di nessuno: è cioè un modo efficace per dissipare sacrosantamente un po' di ricchezza nel culto (persino meglio che dandola ai poveri, posto che la soluzione del problema sociale della povertà può essere preferibilmente vista come questione civile e non religiosa e confondere le due cose fosse anche per buonismo è solitamente sbagliato).

    Mi sono espressa male. Quel tuo modo di intendere il termine laico è legato alla filosofia laicista.

    Faccio un esempio banale di una conversazione che ho avuto in passato. Si parlava del coprirsi la testa con una cuffietta durante una competizione in uno sport che non prevede quell'accessorio (judo o corsa, non ricordo bene). Premesso che sono del parere che se una cosa non influisce nello sport a danno degli avversi o non è offensiva può essere introdotta. Per farla molto in breve si è arrivati a dire che delle modifiche nell'abbigliamento degli atleti potevano essere fatte nelle competizioni internazionali se cambiavano i costumi della società (pantaloncini attillati per le pallavoliste), per questione di imbarazzo (malata di cancro che si copre la testa per non far vedere che ha perso i capelli), per tradizioni (il colore bianco a Winbleton), tutto insomma tranne che per motivi religiosi perchè lo "sport è laico" (cit.).

    Questo non è il significato di laico, come se con il termine laico si intendesse "non religioso". Insomma sarebbe come dire che una donna può correre con una cuffia in testa se ha come motivazione che non vuol far vedere che ha perso i capelli (motivazione non religiosa), mentre se lo fa perchè musulmana non va bene (motivo non laico, in pubblico bisogna dimostrarsi laici2.0). Forse è rea di voler pubblicizzare l'Islam, chissà...

    La bellezza della laicità è che uno può mettersi la "cuffia" per tutti i motivi, compresi quelli religiosi, non è in opposizione a religioso, è un insieme più grande e che non fa preferenze tra la componente religiosa, atea e agnostica.

    ---------

    Sapevo che la ricchezza dell'altare avrebbe creato qualche problema, ma è il significato di quel passo evangelico, di quel rimprovero fatto a Giuda, san Francesco non avversava la ricchezza o il bello ma sentiva che era chiamato a "lasciare tutto e a seguirLo", che doveva prestare culto solo Dio.

    Non tutti sono chiamati a "lasciare tutto", come non tutte le donne devono essere Maria e fare vita contemplativa, molte sono come Marta che si occupano di servire gli ospiti, sistemare la casa, di operare nel mondo e per il mondo.

    San Francesco non avversa la ricchezza, sente solo di essere chiamato a servire il prossimo con la predicazione, rinunciando al possesso delle cose materiali, condividendo quello che ha con gli altri. In un periodo in cui la Chiesa vendeva indulgenze, ricercava il potere temporale fu una ventata di ossigeno con la sua chiamata a "Lascia tutto e seguimi!".

    Ogni persona ha un ruolo, è giusto che ci sia l'imprenditore che pensa a far andare avanti la sua attività, come è giusto che ci sia il professore di greco, di lingue morte o di filosofia anche se per far soldi è utile quanto il 2 di coppe quando la briscola è a mazze, che invece curano l'aspetto umano.
     
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    San Francesco si spoglia dei beni perché li ritiene un ostacolo per la realizzazione spirituale, c'è da chiedersi perché li da ai poveri, non li ritiene forse idonei a tale realizzazione?
     
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    Non sono credente, il tema mi è estraneo. Sarebbe comunque logico pensare che il futuro santo abbia spartito i suoi beni tra un elevato numero di poveri.
    L'ignudo vestito per non morire di freddo, l'affamato nutrito in modo frugale ecc., non certo lussi e banchetti. In tal modo quei miseri, non più così gravati dalla "materialità" avrebbero magari potuto elevarsi spiritualmente.
    Qualcosa di simile al famoso detto attribuito ad Aristotele primum vivere deinde philosophari, volgarmente inteso come un invito a privilegiare la concretezza rispetto alle vane elucubrazioni, intende mettere in evidenza che non ci si può dedicare alla riflessione se manca il necessario per vivere.
     
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    Mi sembra più una leggenda, il povero in tal caso lo puoi nutrire per un giorno e gli altri giorni che fa? Mi sembra buonismo a buon mercato, cibo per anime pie che vivono di questi anedotti nulla di più.
     
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    CITAZIONE (Asterixzy @ 29/3/2022, 20:11) 
    Mi sembra più una leggenda, il povero in tal caso lo puoi nutrire per un giorno e gli altri giorni che fa? Mi sembra buonismo a buon mercato, cibo per anime pie che vivono di questi anedotti nulla di più.

    Fino a un certo punto. Il messaggio di condivisione, solidarietà e attenzione ai poveri passa anche da azioni concrete. Il povero oggi vive un giorno in più grazie a me, domani grazie a qualcun altro e, in prospettiva, ha la possibilità di guadagnarsi da vivere da solo con l'aiuto di chi ha di più.
     
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