Il Governo Meloni

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    Il titolo di questo thread è prematuro, ma purtroppo non c’è niente che possa evitare l’avvento di un premier di estrema destra in Italia. Se qualcuno si era illuso che il silenzio e l’assenza di plateali festeggiamenti a braccio alzato portassero ad una normalizzazione di quella classe dirigente, si è già preso due belli schiaffoni con la nomina a presidenti delle camere del peggio che si potesse trovare in quanto ad estremismo e intolleranza. Un nostalgico dichiaratosi non antifascista e devoto ai cimeli di Mussolini, come fanno certe vecchiette con quelli di Padre Pio. E l’altro ammiratore di Putin, Alba Dorata e tutta l’altra accozzaglia antidemocratica, oltre ad essere l’alfiere della famiglia medievale di stampo kirilliano.
    Bentornati sulla terra! E bentornati nell’Italia di cento anni fa! Se anche la Meloni dovesse farsi suggerire da Draghi l’intero programma economico di governo e facesse le smorfiette adatte a rendersi credibile in Europa, rimarebbe lo sfregio culturale di due ruoli super partes affidati a pretoriani dell’oscurantismo.
    Ma credo che non sia finita. Chissà quante altre spiacevoli sorprese usciranno dal cappello del riscatto postfascista, che mira soprattutto a far “finire la pacchia” per tutti coloro che si permettono di non essere uguali a loro.
    Spero solo che “l’indifferenza” di cui ha spesso parlato la Segre come contesto necessario ai soprusi di regime non si riaffacci in Italia con quella carica distruttiva che ha consentito questa vittoria elettorale e che già procura alleati sugli scranni del Parlamento.
     
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    Incredibile che ai vertici della maggioranza uscita dalle recenti elezioni non si siano resi conto che litigare per la spartizione delle poltrone è normale (e persino litigare pubblicamente non scandalizza ormai nessuno), ma nel mentre che lo si fa occorre comunque trovare il modo di esprimere nelle posizioni di vertice istituzionale figure tranquillizzanti (tanto poi a fare le forzature in Parlamento ci pensano i capigruppo).

    Molto preoccupante che non se ne siano resi conto e che non abbiano avuto la maturità di mandare un messaggio anche internazionale.
    Lo considero un brutto segnale di quale sia il livello di capacità decisionale rispetto agli "appetiti" dei colonnelli di turno e reguli vari.

    Quanto all'indifferenza, l'ho sempre considerata e la considero una virtù repubblicana: occorre in questo momento scorciarsi le maniche e rischiare del proprio per cercare di salvare il Paese di fronte alla crisi interna non solo economica ed ai nemici internazionali, con le regole che ci saranno per quanto pessime ce le faranno trovare, nella piena e spirituale indifferenza rispetto ad organizzazioni di partito che sono tutte (tranne qualche sporadico esempio di modesto centro-destra) indifferentemente di destra decisionista, riformista e affarista.

    Quanto al Presidente della Repubblica (al mio personalissimo cartellino fra i tre peggiori di sempre) farà sonnacchiosamente quello che gli impone la Costituzione: darà il mandato a chi a seguito delle consultazioni ha la maggior probabilità di ottenere un voto di fiducia dal Parlamento e semmai si toglierà qualche sassolino (di cossighiana memoria) facendo lo schizzinoso su qualche nome di ministro o magari oltre che sul nome su attuali pendenze giudiziarie non passate in giudicato o addirittura nemmeno giunte a sentenza di primo grado (e questa eventuale impuntatura faccio fatica a pensare che sarebbe un bene).
     
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    Ne abbiamo già parlato più di una volta in altre discussioni: per quello che ha fatto (in termini di formazione di governi e e relative cadute e sospetto fortemente anche in silenziose e a tutt'oggi non del tutto conosciute iniziative internazionali, come per esempio l'incredibile accelerazione del Trattato del Quirinale), ma soprattutto per quello che non ha fatto (penso in primo luogo all'assordante silenzio in occasione degli scempi o tentati scempi del testo costituzionale, a fronte dei quali non si è udita una sola parola) e per finire -circostanza ai miei occhi del tutto imperdonabile- per l'assunzione di un secondo mandato (è vero che sono stati gli altri a chiederglielo, ma in definitiva dopo tanti propositi o spropositi è stato lui a non saper dire di no al momento giusto).
     
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    A me erano piaciuti di più gli altri che nel passato avevano avuto il coraggio di non essere coraggiosi (e parlo comunque di anni nei quali il panorma politico italiano non era certo stabile e promettente).
     
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    Non fece per viltade il gran rifiuto

    Anche secondo me avrebbe dovuto confrontare gli elettori, e quelli che stavano dietro di loro, con la responsabilità di trovare un accordo e non di scegliere quella che è di fatto una non scelta, un lasciare che le cose vadano avanti come sono, tanto più che aveva preannunciato il non essere disponibile ad un secondo mandato.
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 14/10/2022, 14:21) 
    Quanto all'indifferenza, l'ho sempre considerata e la considero una virtù repubblicana: occorre in questo momento scorciarsi le maniche e rischiare del proprio per cercare di salvare il Paese di fronte alla crisi interna non solo economica ed ai nemici internazionali, con le regole che ci saranno per quanto pessime ce le faranno trovare, nella piena e spirituale indifferenza rispetto ad organizzazioni di partito che sono tutte (tranne qualche sporadico esempio di modesto centro-destra) indifferentemente di destra decisionista, riformista e affarista.

    Forse non hai capito bene di quale “indifferenza” sto parlando. E’ l’ indifferenza, quella scritta di pietra che campeggia nella stazione milanese sotterranea dei treni in partenza per Auschwitz, e che ha consentito ad una vasta porzione di popolo italiano di non difendere dei concittadini vittime di leggi discriminatorie. Certo, il coraggio uno non se lo può dare, e i Don Abbondio sono bravissimi a darsi spiegazioni convincenti sull’utilità di voltarsi dall’altra parte, ma quello che è più grave è l’indifferenza interessata, quella che coglie l’occasione per accaparrarsi benefici insperati. Cosa dobbiamo pensare di quei parlamentari “d’opposizione” che vanno in soccorso di una maggioranza dispensatrice di cariche?
    E’ una cosa che “ci sta”, che fa parte delle dinamiche parlamentari, che adorna di meritorio trasformismo la neopremier in pectore, già sicura del risultato prima di mandare al voto il suo candidato?
    La virtù repubblicana di cui parli è forse lo spirito di adattamento con il quale bisognerà collaborare con gli interlocutori che passa il convento, ma non può confondersi con l’indifferenza, ovvero la sospensione del giudizio sugli obiettivi e i metodi di quegli interlocutori, solo per difendere interessi e posizioni, magari a scapito di chi è inviso ai nuovi potenti.
    In quanto a Mattarella, sono d’accordo con Frapalin. Non so perché l’aggiunta della tutela ambientale su un innocuo articolo costituzionale ti agiti tanto, né era in potere di Mattarella evitarlo. A questo proposito, immagino che la sola dizione “tutela ambientale” allarmi diversi imprenditori che non vogliono farsi condizionare da questa ulteriore tutela, ma certamente non è questo il tuo caso.
     
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    E' proprio quella scritta milanese che è vergnognosa e mi fa avere sulla senatrice un giudizio severissimo e senza possibilità di revoca (e mi piange il cuore che al vertice dell'operazione memoriale ci sia stato un mio carissimo amico d'infanzia).

    E' già capitato su questo Forum che io abbia dovuto ricordarlo altre volte: il monumento (a onore o a infamia) deve essere per coloro che se lo siano guadagnato in maniera esemplare, perché siano di esempio agli altri e ai giovani, non per le vittime innocenti.

    L'ho già scritto a riguardo delle vittime innocenti (e quindi senza merito) della strage di Marzabotto.

    Qualcuno della mia famiglia un posto su quello stesso treno della senatrice se l'è meritato. E lo ha avuto. E non è tornato.
    Però detto fra di noi il suo nome su quella parete in Centrale non c'è (vabbé, magari avendolo catturato al Portello, forse forse l'avevano fatto salire a Garibaldi, ma tant'è). Forse è giusto così: aveva fatto silenziosamente e come tanti ciò che gli altri semplicemente si aspettavano da lui.

    Torno all'attualità: si fa il proprio dovere. Sempre.
    Anche se il governo del momento garantito costituzionalmente o la maggioranza parlamentare votata democraticamente non piace.
    Tutto il resto deve essere indifferente.
    Altroché se l'indifferenza è una virtù repubblicana.
     
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    Devo dire che già in passato alcuni tuoi giudizi mi sono sembrati molto discutibili, ma quello che dai sulla senatrice Segre mi appare allo stesso tempo feroce e rivelatorio, come la considerazione sull’indifferenza che, purtroppo, non è neutra, è portatrice di conseguenze, è una vigliacca connivenza che non si dichiara.
    Il fastidio per le vittime innocenti, che non si sono “meritate” i monumenti che le ricordano, pare quasi una condanna della loro impotenza, senza considerare che non è solo l’eroismo resistente che dobbiamo ricordare, ma anche l’estrema e irreparabile ingiustizia di una condanna a morte immotivata e contemplata come plausibile. Non eroi, ma vittime di un mondo allo sbando, cui dobbiamo la commossa pietà dei posteri.
     
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    Ma si possono fare anche i monumenti ad infamia!

    Evidentemente siamo troppo buonisti e qualunquisti per questo: preferiamo metterci il cuore in pace ricordando le vittime innocenti invece dei carnefici, e dei collaborazionisti o invece di coloro che si schierorono attivamente contro, ma che oggi ci apparirebbero "divisivi".

    L'operazione milanese del memoriale è stata culturalmente sciagurata: non è un caso se la generazione precedente non si era mai sognata. Provai a farlo notare, mi fu risposto con i soliti toni odiosamente accomodanti verso le "differenti sensibilità". Provai senza successo a cercare un contatto diretto con il mio "Amico Ritrovato". Non so cosa gli direi oggi.

    Di nuovo torniamo all'attualità: l'Italia si è data con voto democratico il peggior Parlamento possibile.
    Non solo quanto a coalizione di maggioranza, ma proprio tutto, tutto.
    Anzi, se il successo elettorale fosse andato a parti invertite, non so mica se ci sarebbe stato da rallegrarsene.

    Detto questo, nessuno ha il diritto di screditarlo negandone la legittimità e nessuno ha la possibilità di tirarsi fuori dicendo di non riconoscervisi: quello abbiamo eletto e quello farà le Leggi che abbiamo giurato e giuriamo di osservare, secondo Costituzione.

    E se la maggioranza attuale avrà l'arroganza di voler stravolgere a forza qualche parte della Costituzione, allora sono pronto a tornare in piazza, ma capiamoci, i primi ai quali dare delle gran legnate saranno coloro che in questi anni hanno attivamente e ripetutamente aperto quella sciagurata via per riformare invece di attuare (in questo, guarda un po', mi ritrovo nelle parole della senatrice).

    Tutti abbiamo il dovere di operare -ciascuno nel proprio stato e secondo la propria capacità- per il progresso materiale e morale della Nazione, indipendentemente da chi -all'esito di elezione democratica- indegnamente la governa.

    C'è una guerra in corso ed una crisi economica: ognuno faccia ora la propria parte, ancorché sotto la guida della peggior classe dirigente che si sia mai vista.
     
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    Ma la Russa i voti dove li ha trovati? dai renziani/calendiani, dal PD, dai pentastellati, oppure dai vari gruppetti senza casa...? sarebbe interessante un'indagine
     
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    CITAZIONE (il caravaggio @ 14/10/2022, 19:28) 
    Ma la Russa i voti dove li ha trovati? dai renziani/calendiani, dal PD, dai pentastellati, oppure dai vari gruppetti senza casa...? sarebbe interessante un'indagine

    La verità non la sapremo presto direi. Magari fra qualche tempo qualcuno ammetterà. Ci sono analisi di chi ha cronometrato quanto la gente è stata in cabina, ma sono affidabili fino a un certo punto.
    Incrociandole con un po' di logica e intuito la mia opinione è che siano stati i renziani del terzo polo (i 4 senatori di Italia viva) e quelli del PD vicini a renzi. Calenda e altri azionisti sono certo abbiano votato bianca. Dubito siano arrivati dal Movimento. Poi uno o due senatori a vita, il MAIE e il senatore di Sud Contro Nord probabilmente
     
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    Il 18 saranno costituiti i gruppi parlamentari e poi dovrebbero iniziare le consultazioni.
    Si ipotizza un incarico quindi o venerdì sera o al più tardi sabato mattina.
     
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    Quindi potrà esserci il giuramento il fatidico 31 ottobre, giusto un secolo dopo? La storia non si ripete (almeno speriamo).
     
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    Se l'incarico fosse dato il 22 ottobre ci sarebbe da valutare se la Meloni(o anche altro incaricato)facesse un ulteriore giro di consultazioni
    tra i partiti.
    Si potrebbe arrivare allora alla presentazione della lista dei ministri almeno dopo la domenica,il lunedì o il martedi 24-25.
    Ed il giuramento il 26.

    Se poi l'eventuale consultazione aggiuntiva si prolungasse si potrebbe arrivare a qualche giorno dopo.

    A meno di colpi di scena,come una FI che si sfliasse per dire o facesse comunque dei problemi.
     
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    Ho scritto giorni fa un post a proposito dei mancati festeggiamenti: Meloni evitava l'esibizione internazionale di simboli fascisti, nessuna promessa di moderazione.
    E penso che la scelta della terza carica dello stato sia offensiva per gli italiani forse più della seconda. Ecco una sintesi biografica.
    www.wired.it/article/lorenzo-fonta...era-lega-chi-e/
    CITAZIONE
    Già ministro per la Famiglia e la disabilità nel primo governo Conte ed eurodeputato nel 2009, Lorenzo Fontana è iscritto alla Liga Veneta dal 2002 ed è diventato vicesegretario federale della Lega nel 2016. Integralista religioso ed estremista cattolico, Fontana è noto per aver definito la Russia di Vladimir Putin un “modello identitario di società” e aver contestato le sanzioni contro Mosca al Parlamento europeo. Contrario a una società multiculturale e ai diritti civili per la comunità lgbtq+, ha definito l'aborto “la prima causa di femminicidio nel mondo”, come riportato da Vanity Fair, e, secondo Repubblica, reciterebbe cinquanta Ave Maria al giorno.
    (...) è un forte sostenitore del presidente ungherese Viktor Orbán e delle sue politiche ed è stato il padrino del Congresso mondiale delle Famiglie a Verona nel 2019, evento europeo dell'omonima organizzazione integralista cristiana statunitense. All'evento ha partecipato anche Dmitri Smirnov, membro del consiglio supremo della Chiesa ortodossa russa che avrebbe dichiarato come “chi sostiene l'aborto è un cannibale” e che l'omosessualità sarebbe come “la peste, perché contagiosa”, come riportano il sito Russian Faith e il Manifesto. Human rights watch ha definito il Congresso come uno dei gruppi statunitensi più influenti "che promuove e coordina l'esportazione di bigottismo, ideologia e legislazione anti-lgbt all'estero", condannandolo per aver sostenuto la criminalizzazione dell'omosessualità in Uganda e le leggi contro la “propaganda omosessuale” in Russia e Nigeria.

    A margine (evito un altro post) non ho capito quanto segue:
    CITAZIONE
    LAVORI ARCHEOLOGICI Ma si possono fare anche i monumenti ad infamia! Evidentemente siamo troppo buonisti e qualunquisti per questo: preferiamo metterci il cuore in pace ricordando le vittime innocenti invece dei carnefici, e dei collaborazionisti o invece di coloro che si schierorono attivamente contro, ma che oggi ci apparirebbero "divisivi".

    Non considero eroi le vittime, le ricordiamo -in casi eclatanti anche con monumenti- per condannare le azioni di coloro che le resero tali, non certo per celebrarle! Ovviamente va serbata memoria, negativa o positiva, di molti altri soggetti con varie modalità.

    Edited by virelle - 15/10/2022, 12:38
     
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