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Cerco di uniformarmi al metodo di Virelle, che arricchisce i suoi interventi con documentazione adeguata 
https://www.roars.it/ecco-la-bozza-caldero...governo-meloni/
https://www.repubblica.it/commenti/2023/01...994148-P5-S4-T1
All’interno del primo articolo, c’è la bozza Calderoli sull’autonomia differenziata che, come dice l’articolista, è poco più che un affare privato tra governo e Regioni, col Parlamento ridotto ad impotente spettatore.
La “Commissione paritetica Stato-Regioni” sembra un nuovo organo costituzionale che fa e disfa sulle competenze dello Stato e, udite, udite, basta un DPCM per sfasciare l’unità giuridica dello Stato, neanche fosse un obbligo di vaccino.
Ci tocca confidare nel sovranismo unitario della Meloni, ma la grande tentazione delle privatizzazioni di tutto che, al nord, sono una ragione esistenziale, potrebbero anche portare ad un colpo di mano della Lega.
Sarebbe un derby tra gli staterelli del Nord e quel che resta di un parlamento dilaniato tra lo strapotere del governo e un futuro presidenzialismo.
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Nella veemenza della riprovazione, smorzerei i toni e prenderei meglio la mira.
Facile prendersela con l'attuale maggioranza di centrodestra. Sono di centrodestra, cosa dovrebbero fare?
Ma come mai io non riuscivo a contare più di un altro paio di gatti oltre a me stesso (in tutto non arrivavamo a farne quattro) quando un'altra parte politica riformava il Titolo V della Seconda Parte della Costituzione (e persino il referendum passò con circa due terzi a favore e una affluenza bassissima)?
E il più pelato fra gli attuali candidati alla segreteria PD come si è comportato nella sua Regione riguardo a questa tematica? Con dei distinguo?
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Ah, e perché mai tradimento del Risorgimento?
Il Risorgimento è anche questo: è contrasto fra centralismo ed autonomia, fra sinistra egualitaria e moderatismo riformista.
Il Risorgimento è anche Cattaneo, che gli Storici dicono essere stato federalista e dietro a loro gli ideologi leghisti (secondo me tutti fraintendendo, chi deliberatamente e chi per superficialità, in realtà il suo pensiero fu chiaramente confederalista, ma su ben altra scala che quella delle nostre Regioni, e se nei dissidi con Mazzini questo forse non si coglie, emerge invece con forza nel suo impegno politico in Svizzera e soprattutto attraverso le parole profetiche nella chiusa del suo libro "L'Insurrezione etc.")
Pur riconoscendomi io in una differente scuola di pensiero, mi è sempre stato simpatico Carlo Cattaneo: mi piace immaginarlo come l'uomo che abbandona per un momento le proprie incombenze private e i propri piccoli affari e i propri studi e va a dire no, mostrando il petto al messaggero che propone ai Milanesi l'armistizio da parte di Radetzky, come nel bassorilievo che sta alla base del monumento in Santa Margherita a Milano.
Semmai è definitivo tradimento della Costituzione del 1947, nata dal Due Giugno, cioè da quel patto che aveva riunificato destre e sinistre sotto le regole non della democrazia di chi ha più voti, ma della Repubblica di tutti.
Ma allora di nuovo la responsabilità è principalmente degli apprendisti stregoni che in questo ultimo ventennio o poco più l'hanno per primi ripetutamente già storpiata.
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Troppo onore, Sonia! In verità lo prevede il regolamento (E. E' importante distinguere tra fatti e opinioni e quando si riporta un fatto indicare, ove possibile, un riferimento dettagliato a una fonte che ne consenta la verifica e la critica.) Giusta norma: secondo me valida anche per le opinioni. Chi è in grado di esprimerne di nuove e originali (perché no!) farà comunque bene a controllare di non aver scoperto la proverbiale acqua calda. Per lavoro c'ero ovviamente avvezza, qui di solito basta la rete.
Non ho ancora letto la bozza Calderoli, l'articolo di Repubblica è riservato agli abbonati. Sono parecchio pessimista sul progetto, ripasserò più informata.
Cattaneo è "simpatico" anche a me, andrebbe ristudiato; l'adozione del centralismo burocratico dopo l'unità fu questione complessa... Il Risorgimento è lontano, rifacciamoci alla Costituzione.
Vorrei tanto che la si lasciasse tranquilla, ogni intervento (vedasi Titolo V!) è dannoso: a prescindere, perché ne altera l'equilibrio e genera problemi a cascata.
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Su Carlo Cattaneo e sugli aspetti del suo presunto federalismo esiste una bibliografia sterminata dalla quale è facile attingere online a partire dagli strumenti biografico-enciclopedici disponibili gratuitamente.
Per un approccio un po' originale e di approfondimento biografico-psicologico non dipendente dalle reinterpretazioni politiche nostrane di vulgata ottocentesca o di rivisitazione strumentale in questi ultimi anni suggerirei di guardare particolarmente la vivace produzione editoriale svizzera dell'inizio del millennio (proprio mentre si compivano i guai sul nostro Titolo V) fiorita attorno al bicentenario della nascita e sviluppata mediante articoli, un catalogo di mostra (se ben ricordo allesita fra la casa dove aveva temporaneamente vissuto in esilio e la scuola dove aveva insegnato in quella occasione) e direi persino qualche monografia. Fra queste segnalo in particolare di A.Gili, Carlo Cattaneo (1801-1869). Un italiano svizzero, Lugano, 2001. Non so più dove l'avevo "appoggiato provvisoriamente", ma da qualche parte ce l'avrei anche.
Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 2/2/2023, 07:21
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modifiche così importanti vanno concordate con tutto il parlamento non con la protervia di una parte contro l'altra, gli astenuti a breve comprenderanno di non essere stati astuti!
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Si dovrebbe guardare come funzionano le cose nelle altre nazioni dove il modello economico e sociale è di tipo federale, e poi vederne i pro e i contro.
La Germania è una repubblica federale, e, mi pare, che l'economia funzioni bene praticamente in tutto il paese.
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In Germania vi è un sistema di compensazione per cui quelle più ricche sovvenzionano quelle più deboli.
Qui un garfico significativo: https://de.statista.com/statistik/daten/st...inanzausgleich/ (Fare clik prima su akzeptieren (se compare) e poi su + Statistik ausklappen.
Per chiarire, questi sono gli estremi: In Baviera ogni abitante (sono 13.177.000) ha contribuito con € 686,31, a Berlino ogni abitante (3.677.00) ha ricevuto € 979,54
Edited by dceg - 3/2/2023, 00:00
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C'è però almeno una differenza: la Germania è in una fase storica "construens" nella quale gradualmente e con anche lei il riaffiorare di periodici "mali di pancia" prova ad armonizzare un impianto istituzionale tradizionalmente federale, mentre in Italia ci troviamo in una fase "destruens" da quando il nostro agognato "sistema delle Regioni" faticosamente raggiunto attraverso un percorso durato dalla Costituente fino alla metà degli anni Settanta è incappato (per via di appetiti localistici e di tentativi maldestri di inseguire gli elettorati storicamente disgustati del NordEst e di accordi sotterranei fra pariti troppo simili a scambi di figurine) nel terremoto di inizio millennio rappresentato dalla riforma del Titolo V e dalle ipocrisie attorno a malintese e ingannevoli forme di sussidiarietà.
Anche in Italia ci sono Regioni che da decenni costituiscono delle autentiche "palle al piede" del sistema complessivo, senza però che si sia mai riusciti nonostante gli investimenti ad invertire la tendenza (in qualche caso addirittura sancita stabilmente in termini di proporzione rispetto alla situazione economica contingente, nel senso che esistono aree che a prescindere dagli andamenti delle entrate hanno normativamente il diritto di non versare alle casse statali, ma solo di ricevere). Bisognerebbe provare a fare dei calcoli di "scenario", ma temo che la bozza circolata, dando contentini veloci a chi li richiede ed esibendo la possibilità piuttosto elastica di ancora poterne dare, avrebbe però già da subito il paradossale effetto perverso di consolidare e persino aumentare certe ingiustizie territoriali nei flussi delle risorse a ulteriore onere delle Regioni più produttive e amministrativamente più virtuose.
Penso che avremo il tempo di esaminare nel dettaglio, ma ho la spiacevole sensazione che ci troviamo di fronte ad un nuovo porcellum.
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https://www.orizzontescuola.it/wp-content/...renziatadef.pdf
Qui c'è il testo approvato da governo. L'ho volenterosamente letto, rimanendo parecchio confusa e dubbiosa. Non mi sembra un "bene" per il paese.
Calderoli prevede di varare il provvedimento entro l'anno, ma lo scetticismo è d'obbligo per varie ragioni e soprattutto a proposito dei molto citati LEP.
CITAZIONE I Lep sono i livelli minimi che tutti i servizi pubblici devono raggiungere, che vanno dalla quantità di uffici anagrafici in ogni comune alla disponibilità di posti in asilo nido. La legge nazionale stabilisce questi standard minimi. La Costituzione italiana, infatti, all’articolo 117 afferma che lo Stato ha la legislazione esclusiva sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale, anche per quei servizi gestiti dalle Regioni come la sanità o i trasporti pubblici. Tuttavia, molti settori non hanno mai avuto i Lep definiti, causando differenze nei servizi in tutto il paese. Il governo, attraverso una cabina di regia, adotterà i livelli essenziali delle prestazioni, che le Regioni dovranno rispettare se dovessero cambiare. |
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A un primo sguardo mi sembra l'ennesimo slancio in avanti in materia di federalismo destinato a rimanere carta morta per palese irrealizzabilità.
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qui il link al video (facebook) della presentazione di un libro "le regioni dell'egoismo" promosso dal comitato "salviamo la costituzione " , a parte il primo intervento l' audio è pessimo credo che sia utile la guida all' ascolto
PS se mi concedete un pò di esibizionismo più o meno a 1:43:00 c'è un mio breve saluto, però la prossima volta mi pettino meglio 
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Esibizionismo concesso, ma per me qualcosa non funziona, non riesco a vedere il video.
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Dev'essere il tuo browser: lo vedo ma ora ho fretta, ripasserò.
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Librofaccia ed io non andiamo d‘accordo!
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