Cosa ne pensate della guerra e che posizione deve avere l'Italia?

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    il vostro pensiero sulla guerra?

    per me la guerra non ci deve mai essere .... in nessun caso... è sempre meglio la pace tra i popoli

    per me l'italia deve essere neutrale.... e sopratutto essere diplomatica
     
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    Si vis bellum, para pacem.
     
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    Quale utile premessa ti consiglio di leggere questa discussione, a titolo Cos'è per voi la pace: affronta il tema per così dire dal lato opposto, ma in definitiva "convergente": https://storiaepolitica.forumfree.it/?t=79032849&st=15
    Ritengo una gran fortuna aver trascorso (finora) la mia ormai lunga esistenza in un'area non coinvolta direttamente in eventi bellici (peraltro partecipe qua e là a "missioni" varie): ai miei nonni erano toccate due guerre mondiali, quelle coloniali ecc., ai genitori e parenti, nati nei pressi della prima, tutto ciò che seguì, prigionie comprese.
    Considero Il pacifismo, pur utopico, una meta ideale; sono favorevole alla neutralità del nostro paese e contraria alla vendita delle armi; ritengo fondamentale l'azione (non strumentale) della diplomazia.
    Naturalmente mi rendo conto della situazione reale, e continuo a deplorarla...
     
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    Condivido quanto virelle ha scritto, anche sull‘età. Mia madre, che visse la primaguerra mondiale da bambina a Trieste, allora in Austria, ricordava la fame subita. Tranne che nel Friuli e in parte del Veneto la popolazione civile italiana non fu direttamente coinvolta negli eventi bellici. Mio padre, che aveva vissuto parte della stessa prim guerra mondiale nell‘odierna Slovenia, era in tarda età, erano i tempi della guerra fredda, assillato dal pensiero di dover vivere una terza guerra mondiale.

    Temo però che per l‘Italia, protesa nel Mediterraneo, la neutralità sia un‘ipotesi del tutto irreale. La pace è possibile solo se tutti accettano di rinunciare ai conflitti armati, e questo, la storia lo dimostra, non sembra corrispondere alla realtà.
     
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    CITAZIONE (virelle @ 6/4/2024, 12:04) 
    Quale utile premessa ti consiglio di leggere questa discussione, a titolo Cos'è per voi la pace: affronta il tema per così dire dal lato opposto, ma in definitiva "convergente": https://storiaepolitica.forumfree.it/?t=79032849&st=15
    Ritengo una gran fortuna aver trascorso (finora) la mia ormai lunga esistenza in un'area non coinvolta direttamente in eventi bellici (peraltro partecipe qua e là a "missioni" varie): ai miei nonni erano toccate due guerre mondiali, quelle coloniali ecc., ai genitori e parenti, nati nei pressi della prima, tutto ciò che seguì, prigionie comprese.
    Considero Il pacifismo, pur utopico, una meta ideale; sono favorevole alla neutralità del nostro paese e contraria alla vendita delle armi; ritengo fondamentale l'azione (non strumentale) della diplomazia.
    Naturalmente mi rendo conto della situazione reale, e continuo a deplorarla...

    alla guerra non si risponde con altra guerra e le tre guerre mar rosso.. palestina.... ucraina... dimostrano il fallimento... di tale cosa... forse è meglio essere diplomatici... col nemico... anche se prima deve pagare i danni di guerra
     
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    Purtroppo al momento mancano le basi anche minime per una pace mondiale. Le risorse, territoriali, naturali ed economiche, sono scarse e gli Stati sono in situazione di costante conflittualità per accapparrarsele.
    L'unica alternativa sarebbe una cooperazione mondiale, indispensabile nel lungo periodo ma che al momento pare utopica.
    Noi come Italia dobbiamo prendere atto che contiamo poco sullo scacchiere internazionale e non possiamo che legare la nostra politica estera ai nostri alleati.
     
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    TUTTE LE GUERRE SONO SBAGLIATE.

    L'Italia dovrebbe starne fuori come da costituzione:
    L'italia ripudia la guerra.
    Io aggiungo: ripudia anche le armi.

    La pace mondiale sarà utopia, ma preferisco l'utopia al potere e al Dio denaro.
     
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    CITAZIONE (Acqua blu @ 9/4/2024, 19:23) 
    TUTTE LE GUERRE SONO SBAGLIATE.

    L'Italia dovrebbe starne fuori come da costituzione:
    L'italia ripudia la guerra.
    Io aggiungo: ripudia anche le armi.

    La pace mondiale sarà utopia, ma preferisco l'utopia al potere e al Dio denaro.

    esatto cmq sabato scende in piazza ad imperia per la pace in palestina.....
     
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    Purtroppo l'interpretazione dominante delle norme costituzionali in materia di guerra ha consentito all'Italia di diventare un paese ascaro delle guerre altrui (cioè a stelle e strisce). Non è il caso di ripercorrere qui i passaggi logico-giuridici dei costituzionalisti -al momento maggioritari- che non ritengono incostituzionali le guerre dell'Italia al séguito degli americani e della Nato, ma rappresentano in definitiva l'annacquamento/superamento del ripudio della guerra come concepito dai nostri padri costituenti all'art. 11 Cost.
     
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    L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...


    ecco questo è articolo 11
     
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    Decidere se l'invio di armi all'Ucraina sia vietato dall'art. 11 Cost. o meno dipende dalla preliminare decisione della questione se l'invio di sole armi (senza truppe) si debba considerare partecipazione alla guerra o no. Evidentemente prevale la tesi che l'invio di sole armi non è partecipazione alla guerra e dunque nessun problema per l'art. 11 Cost. Se invece si dovesse ritenere il contrario, e cioè che anche l'invio -sistematico e massiccio- di armi ad un paese in guerra sia partecipazione -seppure ad un livello inferiore- alla guerra l'art. 11 Cost. sarebbe implicato. E secondo me l'implicazione dell'art. 11 Cost. porterebbe al divieto di questa partecipazione soft dell'Italia alla guerra di Ucraina; e ciò sotto il secondo profilo di cui al divieto contenuto nel primo comma dell'art. 11 Cost, quello che ripudia la guerra "come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", che è esattamente la causa della guerra di Ucraina (la controversia riguarda l'estensione del diritto di sovranità dell'Ucraina in relazione alla sicurezza del territorio nazionale della Russia, soprattutto alla luce del precedente della crisi missilistica di Cuba del 1962, in cui si è affermato, di fatto, a danno di Cuba ed in favore degli Stati Uniti, il limite di sovranità al quale accennavo).

    Edited by Salvo49 - 24/4/2024, 16:55
     
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    CITAZIONE (guido arci camalli @ 10/4/2024, 18:35) 
    L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...

    Mia la sottolineatura.

    Questo significa che la maggior parte delle possibili guerre non sono affatto vietate dalla nostra Costituzione.

    Sono costituzionalmente possibili moltissimi tipi di guerre, a cominciare ovviamente da quelle difensive, fino certamente a quelle alle quali la Repubblica fosse obbligata tramite limitazione di sovranità da trattati con altri Stati stipulati in condizioni di parità e finalizzati al raggiungimento finale (dopo l'eventuale guerra) di una situazione di equilibrio.
    Ma non solo: letteralmente il testo costituzionale non impedisce nemmeno la conduzione di guerre di qualsiasi genere, comprese quelle eventualmente di pura aggressione, se compiute contro popolazioni "non libere" o se intraprese in assenza della finalità di risolvere di una controversia, ma per esempio puramente in base a quella di distruggere un nemico o abbattere un altrui regime (anche ma non solo necessariamente per "esportare democrazia").

    Questa mi pare evidente sia la lettera. Poi ognuno può avere i propri personalissimi auspici su un argomento tanto delicato.
     
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    Le limitazioni di sovranità (esclusivamente finalizzate alla pace ed alla giustizia delle nazioni) non riguardano le norme costituzionali. Ciò significa la prevalenza della normativa transnazionale rispetto a quella interna ma non fino al punto da annullare i divieti contenuti nella prima parte dell'art. 11 Cost. perché le norme costituzionali prevalgono sempre, senza eccezioni, su tutte le altre norme, interne o internazionali. Ogni possibile antinomia fra una norma costituzionale ed un'altra norma, interna o internazionale, si risolve a favore della norma costituzionale.
     
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    Ma non sono divieti, non nel senso che i pacifisti vogliono far credere.

    Una guerra d'aggressione contro un popolo non libero (e senza muovere rivendicazioni territoriali a proprio favore) sarebbe per l'Italia costituzionalmente pienamente legittima. A maggior ragione se coerente con trattati internazionali vincolanti.

    Per analogia ricordiamoci della Serbia, non molti anni fa.

    Così credo di aver dato una risposta straordinariamente chiara e diretta al quesito all'origine di questo thread.
     
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    CITAZIONE (Salvo49 @ 11/4/2024, 15:31) 
    Le limitazioni di sovranità . . . non riguardano le norme costituzionali.

    A mio parere non è qui nemmeno necessario mettersi a discutere di ciò, perché la lettura del testo costituzionale in termini di amplissima accettazione della malaugurata eventualità di guerra funziona comunque anche senza entrare nel merito di questo dettaglio.

    Ma per la precisione altroché se le limitazioni di sovranità derivanti da impegni presi in maniera costituzionalmente valida riguardano il superamento delle norme costituzionali!

    E' una questione di gerarchia nelle "fonti del diritto" e ci sono impegni sovracostituzionali che possono senz'altro riguardare la guerra (per esempio i già vigenti obblighi di intervento in chiave UE).
     
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