Cosa ne pensate della guerra e che posizione deve avere l'Italia?

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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 11/4/2024, 14:30) 
    CITAZIONE (guido arci camalli @ 10/4/2024, 18:35) 
    L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...

    Mia la sottolineatura.

    Questo significa che la maggior parte delle possibili guerre non sono affatto vietate dalla nostra Costituzione.

    Sono costituzionalmente possibili moltissimi tipi di guerre, a cominciare ovviamente da quelle difensive, fino certamente a quelle alle quali la Repubblica fosse obbligata tramite limitazione di sovranità da trattati con altri Stati stipulati in condizioni di parità e finalizzati al raggiungimento finale (dopo l'eventuale guerra) di una situazione di equilibrio.
    Ma non solo: letteralmente il testo costituzionale non impedisce nemmeno la conduzione di guerre di qualsiasi genere, comprese quelle eventualmente di pura aggressione, se compiute contro popolazioni "non libere" o se intraprese in assenza della finalità di risolvere di una controversia, ma per esempio puramente in base a quella di distruggere un nemico o abbattere un altrui regime (anche ma non solo necessariamente per "esportare democrazia").

    Questa mi pare evidente sia la lettera. Poi ognuno può avere i propri personalissimi auspici su un argomento tanto delicato.

    La guerra non puoò essere usata per distruggere un popolo... e le tre guerre importanti dimostrano inutilità di essa
     
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    Altroché se può.

    In molti modi.

    Per esempio -tanto per menzionare il meno sanguinario che mi venga in mente su due piedi- l'esito di una guerra può sopprimere una vera o presunta identità nazionale semplicemente frammentandola in un numero maggiore di più piccole e contrapposte fra loro.
     
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    CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 14/4/2024, 20:52) 
    Altroché se può.

    In molti modi.

    Per esempio -tanto per menzionare il meno sanguinario che mi venga in mente su due piedi- l'esito di una guerra può sopprimere una vera o presunta identità nazionale semplicemente frammentandola in un numero maggiore di più piccole e contrapposte fra loro.

    già
     
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    il tema d'esordio faceva riferimento forse alla guerra in Ucraina, di fatto non è molto diversa da quella tra Israele e Palestina in quanto ci sono decine di migliaia di vittime tra civili a Gaza( per un a dir poco grossolano delle armi da parte di Israele).
     
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    [QUOTE=LAVORI ARCHEOLOGICI,11/4/2024, 15:57 ?t=80187629&st=0#entry671205879]
    CITAZIONE (Salvo49 @ 11/4/2024, 15:31) 
    Ma per la precisione altroché se le limitazioni di sovranità derivanti da impegni presi in maniera costituzionalmente valida riguardano il superamento delle norme costituzionali!

    E' una questione di gerarchia nelle "fonti del diritto" e ci sono impegni sovracostituzionali [...]

    Sei completamente fuori strada. Mi permetto di suggerirti di leggere un semplice manualetto di diritto costituzionale.

    Edited by Salvo49 - 24/4/2024, 17:36
     
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    Tengo a precisare che quello a quale mi riferisco io è diritto costituzionale italiano.

    E' appena possibile che tu abbia in mente la situazione relativa ad altri Paesi.

    In Italia accordi internazionali, presi con i crismi di una procedura costituzionalmente valida, una volta ratificati prevalgono sul testo stesso della Costituzione (anche proprio in termini di limitazione della sovranità): con accordi internazionali si possono anteporre alla Costituzione le norme UE, per esempio, si possono istituire meccanismi automatici nella difesa entro sistemi di alleanze, magari in ambito NATO (senza dover poi ulteriormente passare dal Parlamento per attivarli effettivamente in caso d'emergenza), ma si può arrivare persino a ritagliare nel territorio della Repubblica aree di extraterritorialità nella quali Costituzione e Leggi sono superate dall'accordo specifico, come avviene in taluni (non tutti) i casi di basi militari alleate o parti di esse (in quest'ultima circostanza mi è capitato di incappare anche professionalmente).

    Ci sono ovviamente dei passaggi specifici di ratifica per ottenere ciò e alla fine dell'iter serve la firma del Presidente della Repubblica, se non c'è stata una differente delega parlamentare, comunque non sono cose che si fanno di nascosto dalla sera alla mattina, ovviamente.

    Anche in molti altri Paesi occidentali è più o meno così, ma effettivamente non in tutti, che io sappia.
     
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    A mio avviso l'Italia e l'Europa tutta avrebbero dovuto avere una posizione neutrale su questo conflitto, tentando di risolvere tutto con la diplomazia, come si era tentato di fare qualche mese dopo l'inizio della guerra.

    Adesso la soluzione è sotto gli occhi di tutti: da 2 anni ci viene detto che l'Ucraina sta vincendo la guerra, Putin sta morendo a causa dei suoi mille mila tumori, la Russia è in default e a breve avrebbe dichiarato bancarotta, i soldati russi non hanno armi per difendersi e combattono con le pale del 1860 ecc. ecc. ecc.
    Eppure eccoci qui: l'Ucraina è messa male, sono morte tantissime persone su entrambi i fronti e ancora si parla di inviare armi a non si sa chi, visto che si ritrovano ad essere senza uomini, la Russia delle sanzioni se ne infischia e anzi cresce più dell'Europa grazie all'alleanza con la Cina e quelli che si prendono mazzate siamo noi.

    Al massimo quello che dovevamo fare, oltre alla diplomazia, era mandare aiuti umanitari alla persone sotto le bombe, invece abbiamo partecipato (perché di questo si parla) a questa guerra dagli esiti, non dico scontati, ma sicuramente prevedibili. Già Berlusconi lo diceva anni prima che avremmo subito le conseguenze con un possibile conflitto con la Russia.

    Poi sempre a mio avviso, questa è una violazione dell'articolo 11 della Costituzione, sul divieto di risolvere le controversie con la guerra. Altrimenti perché non lo abbiamo applicato a tutte le guerre del mondo dal 1948 ad oggi? Perché non abbiamo mandato armi a tutti i popoli che dal nostro punto di vista avevano ragione?

    Ormai la guerra è persa e al posto di cercare di finirla con questo massacro continuiamo a tirare avanti a spese della popolazione Ucraina.
    Mi sono fatto l'idea che questa situazione andrà avanti fino a Novembre, per le elezioni americane, altrimenti Biden come giustificherà ai suoi elettori la sconfitta dell'Ucraina dopo tutti i soldi spesi per loro?

    Edited by DorianGray10 - 28/4/2024, 22:41
     
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    Quella russo-ucraina è una guerra iniziata e continuata contro di noi.

    Semmai erano gli USA che potevano scegliere se restarne neutrali, noi Europei non avevamo questa possibilità di scelta.

    Non c'è nessuna violazione costituzionale in ciò che abbiamo fatto noi Europei, anzi semmai abbiamo fatto ogni volta troppo poco e troppo tardi (ma la miopia politica non è condannata dalla Costituzione).
     
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    L'interpretazione restrittiva del concetto costituzionale di "ripudio" della guerra operata dalla giurisprudenza ha di fatto svuotato, abrogato, la norma costituzionale di cui all'art. 11 ed il suo contenuto valoriale. Le guerre a cui l'Italia ha partecipato, dopo il 1948, agli ordini degli Stati Uniti sono guerre imperialiste camuffate da varie truffe linguistiche americane (peace keeping, peace enforcement...) che comunque sarebbero vietate anche se avessero davvero finalità di pace, se l'art. 11 Cost. venisse interpretato correttamente in connessione logico-giuridica con l'art. 52 Cost. che proclama la difesa della Patria (cioè del territorio nazionale italiano) come dovere, anche del singolo cittadino, ponendo l'unico limite costituzionale al principio del ripudio della guerra (guerra per difesa del suolo patrio italiano, e non altrui, né tanto meno in ipocrita 'difesa' della pace).
     
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    Stai facendo dire (ma onestamente va riconosciuto che non sei l'unico e non da oggi) alla Costituzione qualcosa di molto di più e molto diverso dalla sua lettera.
    Se confrontiamo il testo costituzionale italiano con il coevo giapponese (stante una forte analogia di situazione internazionale al momento della formulazione e come esito del secondo conflitto mondiale) la differenza salta nettamente agli occhi.

    Da noi una guerra financo imperialista e persino d'aggressione in particolari casi (per esempio contro popoli non liberi) potrebbe non essere affatto "ripudiata", stando strettamente al testo come esso è veramente scritto.

    Se poi parliamo di una guerra difensiva, sia essa per difendere sè così come per difendere altri con i quali si sono assunti impegni internazionali in regime di limitazione della sovranità . . . :o:
     
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