La fondazione di Roma tra storia e leggenda. Romolo.

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  1. lupog
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    Indice
    La realtà storica
    Le origini di Roma secondo la leggenda
    il ratto delle Sabine






    La realtà storica
    Roma non venne "fondata" da Romolo in un preciso momento, il 753 a.C., come narra la leggenda ma si formò gradualmente dalla progressiva unione ,fra il IX e l'VIII sec. a.C., di villaggi latini che sorgevano sui colli del Palatino, del Celio e dell'Esquilino già da molto tempo . Acuni di questi villaggi prima si unirono in una lega politica, religiosa e militare ,il Settimonzio, per poi fondersi in quella che sarebbe diventata Roma. La zona era molto favorevole :aveva una posizione strategica di controllo di tutto il traffico fluviale e incrociava due importanti vie commerciali quella che dall'Etruria portava alle ricche terre della Campania e La via del sale(salaria) che dalla foce del Tevere conduceva fino all'Appennino

    Edited by lupog - 7/1/2007, 12:29
     
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  2. lupog
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    Le origini di Roma secondo la leggenda
    la fondazione di roma è collegata con la guerra di Troia. Secondo Virgilio nell'Eneide, il troiano Enea, figlio di Anchise e della dea Venere, fuggì con il vecchio padre, il figlioletto Ascanio e pochi uomini sbarcando sulle coste del Lazio dove fondò una sua città che chiamò Lavinio, in onore della moglie, Lavinia, ottenuta da Latino, re dell'omonimo popolo. Ascanio fondò a sua volta Albalonga , sui Colli Albani . Qui,uno dei suoi discendenti il re Proca ,alla sua morte, lasciò due figli, il minore dei quali, Amulio, strappò al fratello maggiore, Numitore, il regno e costrinse l'unica figlia di questi ,Rea Silvia, alla castità come sacerdotessa della dea Vesta. Ma essa fù segretamente amata dal dio Marte che face generare a Rea Silvia i gemelli Romolo e Remo. Amulio fece esporre i gemelli in un canestro lasciato sul Tevere in piena. Ma i due neonati , trascinati dalla corrente, vennero allattati da una lupa e quindi raccolti dal pastore Faustolo che li affidò alla moglie Larenzia. I due fratelli ,scoperta la loro origine , uccisero Amulio ripristinando sul trono di Albalonga il nonno Numitore; quindi decisero di fondare una nuova città nel luogo dove erano stati abbandonati. Cercano nel volo degli uccelli gli auspici per conoscere chi doveva essere il fondatore della città ma non ebbero una risposta chiara(Remo vide "per primo" sei avvoltoi, ma Romolo ne vide "dodici" ;valeva la precedenza di Remo o il maggior numero di romolo?). Romolo tracciò con l'aratro sul colle Palatino il solco quadrato che valeva come un confine sacro della cerchi dellle mura future(21 aprile del 753 a.C.). Remo per derisione valicò il solco con un balzo, gesto che equivaleva ad un'invasione, e a Romolo uccise il fratello per difendere il suo territorio.

    Edited by lupog - 5/2/2007, 01:13
     
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  3. lupog
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    il ratto delle Sabine
    Romolo poichè nessun popolo voleva imparentarsi con i romani e non essendoci donne ,fece rapire le figlie dei sabini e poi sostenne contro di loro una guerra, sedata dall'intervento delle stesse donne sabine che convinsero i due popoli a condividere la cittadinanza; Romolo associò al potere il loro re Tito Tazio , e regnarono su sabini e latini ormai uniti. Morto Tito Tazio Romolo rafforzò l'autonomia di Roma e le diede una costituzione civile e militare . Quindi scomparve durante una tempesta mentre passava in rassegna l'esercito. Lo si vuole assunto in cielo e venerato con il nome di Quirino, ma rimane il sospetto che sia stato assassinato dai senatori.

    Edited by lupog - 7/1/2007, 12:28
     
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    CITAZIONE (lupog @ 8/5/2006, 18:51)
    Ma i due neonati , trascinati dalla corrente, vennero allattati da una lupa e quindi raccolti e allevati dal pastore Faustolo.

    Correggimi se sbaglio: per l'esattezza la nutrice dei gemelli fu la moglie di Faustolo, Acca Larenzia, poco citata (rispetto al marito) nella tradizione mitica della fondazione dell'Urbe, ma comunque ebbe un ruolo importante nell'allevare e accudire i neonati.
     
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  5. lupog
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    CITAZIONE (Seiano @ 4/2/2007, 23:52)
    CITAZIONE (lupog @ 8/5/2006, 18:51)
    Ma i due neonati , trascinati dalla corrente, vennero allattati da una lupa e quindi raccolti e allevati dal pastore Faustolo.

    Correggimi se sbaglio: per l'esattezza la nutrice dei gemelli fu la moglie di Faustolo, Acca Larenzia, poco citata (rispetto al marito) nella tradizione mitica della fondazione dell'Urbe, ma comunque ebbe un ruolo importante nell'allevare e accudire i neonati.

    non sbagli: aggiungo il particolare alla narrazione che per ragioni di sintesi inizialmente non avevo inserito. la versione comnpleta della leggenda la si trova descritta da Tito Livio in Ab Urbe Condita Libro I. secondo un'altra versione della leggenda Larenzia coinciderebbe con la lupa con cui i romani usavano denominare le prostitute
     
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    Posto qui questo link, secondo me interessantissimo. Ho trovato alcuni spunti interessanti:
    1) Romolo voleva fondare Roma sul Palatino, mentre Remo (Remoria) sull'Aventino sull'Eur;
    2) il prof. Carandini parla cita spesso Remo e Romolo...questo perché Romolo era il secondogenito; il suo secondo nome era, infatti altellus che significa "piccolo altro", dove "altro" sarebbe il primus: in sostanza Remo sarebbe primus, e Romolo altellus (o "piccolo altro").

    Edited by Oskar - 23/8/2022, 18:28
     
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  7. RomulusDeRoma
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    La "lupa" altri non era che appunto Acca Larentia, moglie del pastore Faustolo. Tito Livio difatti riferendosi ad essa dice: "lupam inter pastores", praticamente potè allattare i due gemelli tratti in salvo dal marito presso il ficus riuminalis (oggi odierna zona nostra del Velabro, presso l'Arco di Giano e chiesa di S.Giorgio al Velabro) giacché era una donna vera e propria facente il mestiere di prostituta.
     
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    In effetti Livio lo dice abbastanza chiaramente che esisteva questa versione, già ai suoi tempi i romani cercavano di spiegare i miti sulla fondazione in modo razionale, non per stravolgerli, ma per renderli più credibili:

    eam submissas infantibus adeo mitem praebuisse mammas ut lingua lambentem pueros magister regii pecoris invenerit Faustulo fuisse nomen ferunt ab eo ad stabula Larentiae uxori educandos datos. Sunt qui Larentiam volgato corpore lupam inter pastores vocatam putent

    accucciatasi, offrì loro il suo latte con una tale dolcezza che il capopastore del gregge reale pare si chiamasse Faustolo la trovò intenta a leccare i due neonati. Faustolo poi, tornato alle stalle, li diede alla moglie Larenzia affinchè li allevasse. C'è anche chi crede che questa Larenzia i pastori la chiamassero lupa perchè si prostituiva
     
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  9. RomulusDeRoma
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    Acca Latentia venne definita: "lupam inter pastores". Sicuramente lei accudì i due bimbi dopo che Faustolo li trovò accanto al Ficus Ruminalis
     
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8 replies since 4/5/2006, 14:49   13038 views
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