Storia e Politica

Votes taken by Oskar

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    Sarebbe interessante anche un confronto sui voti reali se possibile.
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    Le urne sono aperte, tra qualche ora vedremo quanto i sondaggisti ci avranno preso. Di sicuro grazie ad Antonio76 sul forum abbiamo avuto un avvicinamento a queste elezioni regionali incredibilmente completo e dettagliato. Grazie.
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    Da oggi in homepage è presente il nuovo tasto "Cerca nel forum" integrato con la ricerca di Google. Dovrebbe aiutare chiunque voglia capire se e come sono stati trattati alcuni temi in passato.
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    Ciao Virelle, siamo tutti concordi nell'accettare con grande piacere il tuo ingresso nello staff. Facci sapere quali sezioni ti piacerebbe moderare e renderemo il tutto ufficiale.

    Aggiungo il mio apprezzamento per il fatto che, dopo aver avanzato critiche costruttive, tu ti sia proposta di darci una mano in prima persona.
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    Una delle cose che, pensandoci, mi colpisce, è quanto poco si sappia in Italia della storia cinese e asiatica in generale.
    Della Cina praticamente a scuola non si fa menzione fino a Mao. Cosa sia successo prima e come quella che a breve sarà la più grande economia del mondo sia diventata quella che è, non ci è dato sapere.
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    Grazie dei commenti e dei ringraziamenti.
    Nonostante la doverosa autocritica sugli ultimi dodici mesi, rimango orgoglioso di questo forum e dei suoi dibattiti.
    Buona continuazione a tutti!
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    Anche quest'anno è giunto il momento, come da tradizione, di tirare le somme.
    Il 2022 è stato, in termini numerici, un anno molto positivo per il forum. Le visite sono rimaste sostanzialmente stabili; i messaggi, invece, hanno segnato un record difficilmente pronosticabile e quasi impossibile da ripetere. Se però andiamo oltre i numeri, che dopo come sempre vedremo nel dettaglio, il bilancio è meno positivo.
    Negli ultimi dodici mesi sulle nostre pagine ci sono state troppe liti, troppe polemiche e troppe energie spese in contestazioni e dibattiti poco costruttivi. Nel 2023 dovremo assolutamente migliorare, io per primo, nella gestione del forum. Il prossimo anno compiremo 18 anni e dobbiamo arrivare a questo traguardo più maturi. A nostra parziale discolpa, va detto che siamo reduci dal terzo anno di un periodo nero, tra pandemia, guerra e carovita. Siamo più nervosi e stressati di quanto vorremmo.
    Auguro a tutti un 2023 più sereno, in cui si possa dedicare una parte maggiore del nostro tempo a ciò che amiamo: la storia, la lettura, la cultura, il dibattito politico sano e il confronto.
    Rivolgo un ringraziamento a tutti i visitatori e a tutti coloro che, nel 2022, hanno scritto sulle nostre pagine. Mi permetto anche di indirizzare un grazie particolare a dceg, insostituibile compagno di viaggio con la sua colta e ironica curiosità, e ad Antonio76, che regala a questo forum da anni analisi puntuali e piene di spunti di discussione. Grazie mille anche a Lavori Archeologici, Soniadf, Virelle, Welcome to Paradise e Frapalin, i cui costanti interventi sono stati, nel 2022 come in passato, fonte per me di riflessione e occasione per ripensare i miei punti di vista su tanti argomenti. Mi scuso se in questo momento ho dimenticato qualcuno!

    Ed ecco, in conclusione, i conti di fine anno:

    Visite totali: 2.524.146 – 120.336 nell'anno 2022 (128.176 nel 2021)
    Messaggi totali: 107.590 – 13.281 nell'anno 2022 (7.864 nel 2021)

    Buon 2023 a tutti!

    Edited by Oskar - 31/12/2022, 18:47
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    Tornando all'argomento che ha dato il via al dibattito, il paragone tra l'Impero austro-ungarico e l'Unione europea mi pare azzardato.
    Sebbene siano entrambi realtà composte da popoli di diversa etnia, cultura, lingua e religione, l'Impero austro-ungarico era uno Stato unitario con un potere centrale forte rappresentativo di un'unica nazione, un elemento che non poteva che rendere instabile tutta la costruzione. Al contrario l'Unione europea è un'entità sovra-nazionale in cui ogni Stato ha margini di autonomia, può uscirne pacificamente ed è sovrano. Questo porta spesso alla mancanza di una linea unitaria ma, al contempo, rende l'Unione più stabile e meno percorsa da tensioni autonomiste.
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    Welcome to Paradise se guardi l'elenco delle novità de "Il mondo degli orsi" c'è un approfondimento dedicato al film di cui parlavi. ;)
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    Buonasera!

    Il periodo natalizio è alle porte ma "Il mondo degli orsi" non va in vacanza. Nelle ultime settimane il sito si è arricchito di molti nuovi contenuti, tra cui:

    Etimologia: orso, bear, grizzly e parole correlate
    In Alaska alcune mamme grizzly usano i turisti per tenere lontani i maschi pericolosi
    Cosa fare se si incontra un orso
    Cocainorso, il film e la storia vera
    "Sveglia, è Natale!" di Stephen Gammell

    Se il nostro forum ti piace, passa anche solo per un saluto!

    Buone feste a tutti.
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    Anche a dicembre potete votare per il nostro forum. Siamo alla posizione 185 del sondaggio.
    Grazie a tutti.
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    La presente raccolta di motti dell'epoca nazista ha come unico scopo la conoscenza storica. L'esaltazione di queste frasi, intrise di una retorica violenta e razzista, è completamente estranea a me e al forum "Storia e Politica".
    L'uso di diversi di questi motti costituisce reato in Germania e Austria, con l'eccezione dei contesti (come le scuole) in cui siano pronunciati unicamente a fini di ricostruzione storica.

    Ein Volk, ein Reich, ein Führer ("Un popolo, un impero, una guida")
    Il motto non ufficiale del Terzo Reich. Compariva su manifesti e volantini, generalmente raffiguranti Hitler. Il senso era chiaro: l'intero popolo tedesco, unito nel grande Reich nazista, rispondeva a un unico capo, il Führer, guida suprema della nazione.
    Il motto traeva ispirazione da quello della Germania guglielmina Ein Reich, ein Volk, ein Gott ("un impero, un popolo, un Dio"). E' significativo che i nazisti abbiano sostituito Dio con Hitler, del quale la propaganda del Reich costruì e alimentò un incessante culto della personalità.

    Sieg Heil ("Saluto alla vittoria")
    La formula di saluto utilizzata dai nazisti in occasione dei raduni di massa; negli incontri quotidiani i tedeschi si scambiavano invece il saluto nazionalsocialista Heil Hitler (o altri saluti non caratterizzati politicamente).
    Pronunciata per la prima volta dal ministro della Propaganda Joseph Goebbels, l'espressione riscosse grande successo e negli anni del regime nazista divenne consuetudine per i gerarchi arringare la folla gridando la parola "Sieg" (vittoria), ottenendo come risposta un corale "Heil!".
    Sieg Heil divenne col tempo uno slogan ricorrente sulle bandiere del partito nazista e nel 1933 venne creato un distintivo che rappresentava la corona della vittoria, la svastica e il motto.

    Blut und Ehre ("Sangue e onore")
    Il motto della Hitler-Jugend, la Gioventù hitleriana, l'organizzazione giovanile nazista che preparava i ragazzi tedeschi a servire il Reich con un addestramento militare e paramilitare. La purezza della razza (il sangue) e l'assoluta fedeltà alla Germania (l'onore) erano i valori su cui si fondava la formazione dei ragazzi tedeschi.
    Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale i membri della Hitler-Jugend, anche i più giovani, vennero mandati al fronte per rimpiazzare gli adulti caduti. L'indottrinamento subito fece combattere molti di loro con cieco ardore, spesso fino alla morte, per una causa ormai persa.

    Meine Ehre heißt Treue ("Il mio onore si chiama fedeltà")
    Il motto delle Schutzstaffel, note come SS, le "squadre di protezione" del Reich. Le SS, nate come guardie del corpo di Hitler, si macchiarono dei più orrendi crimini della Germania nazista: l'organizzazione e l'esecuzione dell'Olocausto, le fucilazioni di massa nei Paesi occupati e lo sfruttamento schiavistico dei prigionieri di guerra. Ai loro membri era richiesta una cieca fedeltà agli ordini, anche ai più disumani, e al Führer.
    Il loro leader, Heinrich Himmler, era chiamato da Hitler "der treue Heinrich", "il fedele Heinrich", una sorta di incarnazione del motto delle SS. Negli ultimi giorni di guerra Himmler trattò con gli Alleati occidentali una pace separata alle spalle del suo capo supremo; quando Hitler venne a conoscenza del tradimento del suo "fedele" Heinrich ebbe uno degli accessi d'ira più forti della sua vita.

    Gott mit uns ("Dio con noi")
    Il motto della Wehrmacht, l'esercito del Terzo Reich. Le sue origini sono antiche: era il motto dell'Ordine teutonico, l'ordine monastico-militare sorto in Terra Santa all'epoca della Terza Crociata. Dopo la caduta dello Stato dei cavalieri teutonici divenne il motto dei re di Prussia e, successivamente, quello degli imperatori tedeschi.
    Il richiamo a Dio è estraneo al movimento nazionalsocialista, ostile verso tutte le confessioni religiose fino a essere mostruosamente violento nei confronti di alcune di esse e vicino, in diversi suoi gerarchi, al paganesimo. La ragione per cui i nazisti non cambiarono il motto dell'esercito fu il timore di alienare le simpatie degli ufficiali tedeschi verso il regime.
    Negli anni in cui lo sterminio degli ebrei e di altre minoranze fu implementato con maggiore brutalità, lo slogan "Dio con noi", inizialmente mal digerito dai nazisti, divenne uno degli strumenti utilizzati dal Reich per incoraggiare i cristiani a collaborare con la Shoah.

    Arbeit macht frei ("Il lavoro rende liberi")
    Il motto posto all'ingresso di molti campi di concentramento e di sterminio nazisti, tuttora visibile nei Lager dismessi per finalità di memoria storica. Usato per la prima volta a Dachau, il primo campo di concentramento del Terzo Reich, divenne tristemente celebre per la sua collocazione all'ingresso di Auschwitz, il campo di sterminio nel quale i nazisti commisero le loro peggiori atrocità.
    La scritta all'entrata di Auschwitz fu forgiata da Jan Liwacz, detenuto polacco che saldò la «B» della parola Arbeit sottosopra per esprimere il proprio dissenso morale verso la vergognosa menzogna espressa dal motto. I prigionieri dei Lager nazisti non avevano alcuna possibilità di riacquistare la libertà; anche quelli che erano giudicati abili al lavoro e non uccisi al momento del loro arrivo nei campi finivano per morire per lo sfinimento, la fame e le malattie. Il gesto di ribellione intellettuale di Liwacz dal 2014 è ricordato da una statua a forma di B rovesciata che sorge di fronte alla sede del Parlamento europeo a Bruxelles.

    Bibliografia e fonti
    Nella stesura di questo approfondimento ho consultato numerose pagine di Wikipedia, utili per riordinare anni di informazioni ottenute da libri e documentari.
    Il testo che, con la sua appassionante narrazione storica e le sue numerose immagini di manifesti, uniformi e disintivi, ha ispirato il mio lavoro è Storia del Terzo Reich di William Shirer, edizione Fabbri Editori del 1978.

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    L'incidente avvenuto in Polonia è stato gestito dagli Stati Uniti con una saggia prudenza. L'amministrazione Biden ha, in questa fase, il mio plauso, per quel niente che conta.
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    Al di là di quello che sarà il risultato definitivo, credo che si possa concordare su alcuni punti:

    1. I repubblicani vincono, prendendo il controllo della Camera, ma non sfondano; anzi, il fatto che i democratici abbiano mantenuto la maggioranza al Senato e si siano dimostrati competitivi a livello nazionale è un risultato molto buono per Biden, soprattutto se si considera che storicamente i presidenti in carica tendono a essere penalizzati nelle elezioni di mid term, specialmente in momenti economicamente e politicamente difficili come quello attuale.

    2. Trump puntava a una vittoria netta come volano per lanciare la propria ricandidatura alla presidenza: non l'ha ottenuta. Ora il tycoon è più debole e non è detto che sarà lui ad emergere vittorioso dalle primarie repubblicane.

    3. Il sistema statunitense di conteggio dei voti è inaccettabile. I risultati definitivi dovrebbero essere noti il giorno dopo le elezioni; a settimane di distanza, invece, non li abbiamo ancora. Che tristezza.
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    L'idea che sta passando secondo cui la X Mas è stata una specie di squadrone eroico è vergognosa e non può che appartenere a chi non conosce la storia.

    Detto questo, mi sembra che ad oggi il governo Meloni si stia comportando in maniera assolutamente prevedibile: ricorso sistematico ad armi di distrazione di massa (guerra ai rave party, inutili polemiche sul genere dell'articolo davanti a "presidente del Consiglio", quotidiane sparate salviniane su tutto e tutti e, soprattutto, lotta ai barconi che fa grandi titoli ma nel concreto non porta ad alcun risultato), provvedimenti a favore degli evasori, Covid nascosto sotto il tappeto e nulla di veramente importante per la vita delle persone.
    Vediamo come proseguirà; le premesse sono poco entusiasmanti.
975 replies since 21/7/2007
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