WILLIAM SHIRER E LA "STORIA DEL TERZO REICH"

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    Chi di voi ha letto i miei approfondimenti nella sottosezioni dedicate al Terzo Reich sa che la fonte storica e storiografica principale per i miei lavori è la "Storia del Terzo Reich" di Willliam Shirer. Con questo contributo voglio, almeno per una volta, rendere il dovuto omaggio alla mia superba fonte, un' opera splendida per completezza e accuratezza storica, e al suo grande autore.

    William Lawrence Shirer nacque a Chicago nel 1904; fin da giovane fu scrittore e giornalista inviato in capitali europee, a partire da Parigi, per importanti giornali americani; si sposò con una viennese, Theresa Stiberitz, nel 1931. Dal matrimonio Shirer ebbe due figlie. Nel 1937 divenne giornalista radiofonico e fu inviato a Roma, Vienna, Berlino e in molti teatri caldi d' Europa. All' epoca della seconda guerra mondiale, e negli anni del potere di Hitler, girò tutta la Germania nazista e i paesi limitrofi documentando fedelmente ciò che accadeva, facendo parlare sempre e solo i fatti. In quegli anni tenne un diario su cui annotava fatti di vita quotidiana, impressioni sue, delle truppe naziste e di quelle alleate e macro-eventi. La prima parte dei diari costituì, nel 1941, la sua prima pubblicazione dopo una serie di lavori rimasti non editi; il titolo era "Diario di Berlino". Il lavoro gli fruttò una grande approvazione nel mondo giornalistico che riconobbe l' innato talento della sua penna e la bontà dell' intuizione di riportare i titoli dei giornali tedeschi della Germania nazista, per mostrare come ai tedeschi venivano date, in maniera distorta, le notizie di ogni giorno. Questo autentico colpo di genio Shirer lo ripetè nella "Storia del Terzo Reich", dove affiancò ai giornali nazisti quelli dei paesi alleati, per mostrare i fatti sotto i diversi punti di vista e distinguere la realtà dalla propaganda.
    Nel dicembre del 1941 fu costretto, dallo scoppio della guerra tra Germania e U.S.A., a rimpatriare; negli anni successivi ebbe comunque modo di tornare nei teatri di guerra e documentare quanto succedeva in Europa.
    Shirer scrisse anche un romanzo, ampiamente autobiografico, dal titolo "Stranger come home" ("Il ritorno dello straniero"), la storia di un inviato americano che torna a casa dopo la seconda guerra mondiale e si trova in contrapposizione con il suo capo ufficio, cosa che successe a Shirer e che lo portò alle dimissioni dalla CBS. Shirer, in effetti, era un uomo alquanto singolare, a tratti eccentrico e vagamente omofobico, ma questo forse è il prezzo della genialità, una genialità giornalistica e storica nel suo caso.
    Nel 1946, dopo essere stato insignito della Legion d' Onore, Shirer ricevette la George Forster Peabody Award per l' eccellenza del suo lavoro giornalistico.

    Nel 1959 fu pubblicata per la prima volta la sua monumentale "Storia del Terzo Reich" (titolo originale "The rise and fall of the Third Reich"), frutto di oltre cinque anni di raccolta di materiale e ricostruzione dei fatti in profondità. Considerato pressoché unanimemente la più grande opera sulla Germania nazista, il capolavoro di Shirer è stato tradotto in tutte le lingue del mondo e ha conosciuto un grande successo.
    Come lo stesso autore afferma nella prefazione dell' opera, un manifesto di correttezza storica (che, per inciso, insiste molto sull' importanza delle fonti, un po' come anche noi di SP proviamo a fare, per quanto possiamo), il suo documentatissimo lavoro sarebbe stato impossibile se non fosse avvenuta una sorta di miracolo storico contemporaneo: il sequestro di tutti gli archivi segreti del governo tedesco, compresi quelli del ministero degli esteri, del partito nazista e delle tre armi dell' esercito tedesco, un fatto assolutamente unico nella storia. Per il repentino crollo finale del Terzo Reich, nell' aprile del 1945, i nazisti non ebbero il tempo di bruciare tali documenti e, grazie a questo, il mondo potè conoscere moltissimi retroscena dei dodici anni di potere di Hitler, fatti segreti che furono fondamentali nei processi di Norimberga. Segreti che neppure un giornalista attento come Shirer, inviato nella Germania nazista fino al 1941, poteva conoscere.
    Shirer, nella prefazione, sottolinea anche lo sforzo di oggettività che ha guidato la sua penna anche oltre il suo odio per le dittature totalitarie e, in particolare, per quella hitleriana.
    Il suo stile, sempre perfettamente chiaro, comprensibile e mai noioso nella pur lunghissima narrazione, coniugato al già citato, inestimabile, pregio di saper far parlare i fatti e all' assoluta completezza del resoconto storico, fa della "Storia del Terzo Reich" un' opera indispensabile per qualunque storico.

    In Italia esistono varie edizioni della "Storia del Terzo Reich: quella che ho ereditato io, della Fabbri editori, in quattro enormi volumi, del 1978, è arricchita da centinaia di splendide foto, dai preziosi contributi di alcuni grandi storici italiani come Gianfranco Simone, nonché dagli interventi di Giorgio Bocca, che ne ha curato anche la prefazione. Esistono comunque edizioni, anche economiche, di altre case editrici, come l' Einaudi, che hanno investito sul successo del capolavoro di Shirer; ciò rende la "Storia del Terzo Reich" ancora trovabile nelle librerie a più di cinquant' anni dalla sua pubblicazione. In ogni caso nei mercati del libro e online sono reperibili tutte le pubblicazioni dell' opera, compresa quella della Fabbri, sia nuove che usate.

    Che dire ancora se non grazie dell' attenzione a chi avrà letto e magari vorrà procurarsi una copia della splendida opera di Shirer e grazie all' autore di Chicago per aver lasciato in eredità a noi aspiranti storici del Terzo Reich una tale, meravigliosa e completissima, fonte di ispirazione.

    FONTI:
    Tutte le informazioni sulla vita di Shirer e sulle sue opere si trovano nella stessa "Storia del Terzo Reich", nella versione della Fabbri. Per integrarle ho usato semplicemente wikipedia.
    I giudizi di merito sulla bontà storica e storiografica dell' opera sono miei ma sono ovviamente condivisi da eminenti storici, come il mio professore Luigi Blanco o come il nostro amico Lupog.

    jpgEcco la "Storia del Terzo Reich" nell' edizione della Fabbri


    I nostri libri sull'epoca nazista

    Edited by Oskar - 23/11/2023, 12:06
     
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  2. lupog
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    :wave: troppo buono amico ...... ancora uno o due di queste dichiarazioni e finisco per crederci eeheehheehhe.

    tornando seri _ è proprio vero: le opere di Shirer ( ricordo anche Diario di Berlino, e l'operasu Hitler per citarne solo altre due inerenti allla Germania nazista) sono tra le mie preferite storiograficamente parlando. uniscono chiarezza espositiva, rigore documentale e una capacità per me davvero rara: riesce nelle sue opere ad entrare nel dettaglio dei fatti consentendo allo stesso tempo al lettore di mantenere una visione degli avvenimenti di ampio respiro.
    Ah anche il libro su Gandhi merita assolutamente..... ^_^
     
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  3. colonnello o' Malley
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    Il nostro oskar apprezzerà di sicuro questo articolo in morte di William Shirer, scritto da Piero Melograni e pubblicato sul Corriere della sera del 30.12.1993

    http://archiviostorico.corriere.it/1993/di...123013963.shtml
     
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  4. Capt.W
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    Ho finito di leggere il libro da qualche giorno. Come spesso accade per le opere di autori anglosassoni, rilevo la grande leggibilità dell'opera, anche per non addetti ai lavori. Molto bello il fatto che in molte pagine l'autore ci ricorda di essere stato presente ai fatti narrati che vengono quindi realisticamente resi. Il libro è stato scritto all'inizio degli anni anni sessanta e cio, a mio avviso, si sente. Ad es. personalmente non credo che hitler avesse intenzione nell'estate del '39 di scatenare una guerra mondiale. Il suo era un bluff, poi non riuscito. Mussolini poi, sempre secondo me, non entro in guerra perchè impreparato, ma perchè non aveva intenzione di fare nessuna guerra. Inoltre studi più recenti danno la posizione dell'Italia tutt'altro che decisa, ma anzi in bilico, fra germania ed inghilterra, fino alla primavera del '40. Si parla poi giustamente del genocidio ebraico in polonia, ma non si riportano le responsabilità del regime sovietico fino al giugno del 41. Non una parola anche sulle identiche, e pesanti, responsabilità di vichy. Comunque, fatta la tara ai commenti talvolta inopportuni, talaltra contraddittori di shirer sui vari personaggi storici, il libro è godibile e certamente molti storici successivi lo devono avere tenuto presente, nei loro lavori.
     
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3 replies since 8/4/2008, 11:33   2311 views
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