STORIA D'ITALIA DI MONTANELLI

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  1. lupog
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    questi giorni il settimanale Oggi stà lanciando in allegato la Storia d'Italia di Montanelli. è un opera da non perdere: la storia viene raccontata con la semplicità di un romanzo ma con il rigore proprio dello storico!! :ok: :ok: :ok: tra i miei preferiti : graduated: :ciao:

    Edited by lupog - 24/9/2011, 09:58
     
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  2. cruijff91
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    Scusate se riporto in auge questo 3d vecchio di tre anni ma ho letto L'Italia dell'Asse, L'Italia della disfatta e L'Italia della Repubblica e li ho trovato fantastici, con una fenomenale dovizia di particolari!
     
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  3. lupog
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    CITAZIONE (cruijff91 @ 26/10/2009, 17:17)
    Scusate se riporto in auge questo 3d vecchio di tre anni ma ho letto L'Italia dell'Asse, L'Italia della disfatta e L'Italia della Repubblica e li ho trovato fantastici, con una fenomenale dovizia di particolari!

    nulla di cui scusarti... riportare in auge Montanelli è sempre un piacere :cheers:
     
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  4. onestobender
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    CITAZIONE (lupog @ 13/1/2006, 12:11)
    questi giorni il settimanale Oggi stà lanciando in allegato la Storia d'Italia di Montanelli. è un opera da non perdere: la storia viene raccontata con la semplicità di un romanzo ma con il rigore proprio dello storico!! :ok: :ok: :ok: tra i nostri preferiti : graduated: :ciao:

    A me lo stile del Montanelli storico non piace un granchè.
     
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  5. lupog
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    CITAZIONE (onestobender @ 26/10/2009, 19:02)
    CITAZIONE (lupog @ 13/1/2006, 12:11)
    questi giorni il settimanale Oggi stà lanciando in allegato la Storia d'Italia di Montanelli. è un opera da non perdere: la storia viene raccontata con la semplicità di un romanzo ma con il rigore proprio dello storico!! :ok: :ok: :ok: tra i nostri preferiti : graduated: :ciao:

    A me lo stile del Montanelli storico non piace un granchè.

    allora sostituisco il tra "i nostri" con un " tra i mei preferiti" ;)

    come mai non ti piace Roberto? :)

    Edited by lupog - 26/10/2009, 22:36
     
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  6. onestobender
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    E' solo una questione di stile, che definirei un pò troppo "liscio" (bisogna dire che sono opere con un forte orientamento divulgativo); punta parecchio sulla coerenza della narrazione (non a caso hai parlato della semplicità di un romanzo), a scapito delle tesi avverse.
    Per spiegarci è un pò il difetto di Keegan, un altro storico che apprezzo molto.
     
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  7. lupog
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    CITAZIONE (onestobender @ 26/10/2009, 22:37)
    E' solo una questione di stile, che definirei un pò troppo "liscio" (bisogna dire che sono opere con un forte orientamento divulgativo); punta parecchio sulla coerenza della narrazione (non a caso hai parlato della semplicità di un romanzo), a scapito delle tesi avverse.
    Per spiegarci è un pò il difetto di Keegan, un altro storico che apprezzo molto.

    le tue osservazioni sono condivisibili Roberto; tanto più partendo come fai tu da un approccio rigorosamente scientifico.
    Come hai però rilevato giustamente siamo di fronte ad opere divulgative ; da qui la scelta di sacrificare la problematicità ( che comunque non è affatto assente) per dare più spazio ad una narrazione più snella e appassionante, persino seducente, che sia capace di far vivere gli avvenimenti all'uomo della strada. E' un metodo che Montanelli ha sempre esplicitato nelle sue opere senza che però il rigore nella scelta delle fonti venisse meno; quando poi si tratta di avvenimenti che lui ha vissuto da testimone sul campo ricostruendoli con il suo straordinario talento di osservatore e interprete della contemporaneità, allora raggiungiamo delle vette per me ineguagliate. Straordinari in questo senso sono i volumi riguardanti l'Italia Repubblicana ma anche quelli sul ventennio fascista che danno al lettore la sensazione viva di respirare l'humus dell'epoca.

    Per cui in via di principio non disdegno affatto le opere di divulgazione; non ho alcuna ritrosia nel confessarti che sono uno che ogni tanto va sfogliarsi con grandissimo gusto la Storia d'italia a fumetti di Enzo Biagi che mi venne regalata quando ero alle elementari :P ; è chiaro che però ci vogliono delle grandi penne come sono state appunto quelle di Montanelli e Biagi :)

    Edited by lupog - 26/10/2009, 23:40
     
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  8. onestobender
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    Esatto, quella di Biagi e Montanelli è una scelta stilistica che punta sulla narrazione più che sulla problematizzazione storiografica.
    Il risultato è pregevole, soprattutto sul piano della scorrevolezza.
    Massimo rispetto quindi.
     
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  9. segretario_90
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    E' grazie a Montanelli se ho rafforzato la mia passione per la storia; ricordo che il primo volume me lo regalò mia madre ed era "L'Italia dell'Ulivo", se non erro (eh sono partito dal fondo :P) poi via via tutti gli altri. Se tutti gli storici italiani scrivessero come lui :rolleyes: ma alcuni stanno imparando (Lepre e Crainz sono i primi che mi vengono in mente)

    P.S. ricordiamo che in alcuni volumi Montanelli è coautore con Roberto Gervaso e Mario Cervi
     
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    Montanelli è il mio secondo padre , sia come giornalista che come scrittore , colui che mi hà convertito alla ragione , Il generale Della Rovere è il più bel libro Italiano del secolo.
     
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  11. segretario_90
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    Ho appena riletto L'Italia degli anni di piombo di Indro Montanelli e Mario Cervi. Un brillante esempio di come scrivere un saggio storico-politico equilibrato e imparziale, senza per questo sacrificare il proprio punto di vista.
     
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  12. Italo-romano
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    Io amici poi non dimenticherei che dobbiamo proprio ad Indro Schizogene Montanelli se la conoscenza della storia ha abbandonato il carattere di sapere iniziatico confinato esclusivamente all'ambiente accademico per divenire realmente pubblico, aperto a tutti: quando fece pubblicare il suo primo testo, "Storia dei Greci", nell'oramai lontano 1955, pareva difatti quasi sacrilego volgarizzare la conoscenza storica...molta strada è stata fatta da allora.
     
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  13. segretario_90
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    CITAZIONE (Italo-romano @ 23/9/2011, 18:14) 
    Io amici poi non dimenticherei che dobbiamo proprio ad Indro Schizogene Montanelli se la conoscenza della storia ha abbandonato il carattere di sapere iniziatico confinato esclusivamente all'ambiente accademico per divenire realmente pubblico, aperto a tutti: quando fece pubblicare il suo primo testo, "Storia dei Greci", nell'oramai lontano 1955, pareva difatti quasi sacrilego volgarizzare la conoscenza storica...molta strada è stata fatta da allora.

    Concordo in pieno, la sua Storia di Roma venne considerata blasfema :lol: . Schizogene? E la Storia dei Greci mi risultava pubblicata nel 1959.
     
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  14. Italo-romano
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    Caro Segretario, Schizogene era il suo secondo nome, dopo Indro, ed era legato alla passione di famiglia per le lingue antiche - non rammento se il padre od il nonno paterno fu un grande esperto, tra l'altro, di sanscrito -; quanto alla prima edizione della sua storia dei Greci, son andato a memoria, potrebbe benissimo risalire al 1959, come tu sostieni.
     
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  15. segretario_90
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    Accidenti, questa del secondo nome, e così bizzarro, non la sapevo proprio. Grazie dell'informazione! E' proprio vero che quando si è convinti di sapere tutto su un personaggio, salta sempre fuori un dettaglio a te nuovo.
     
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50 replies since 13/1/2006, 12:11   3016 views
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