Libri da salvare in caso di apocalisse nucleare

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  1. Franco F.
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    Mi stuzzica l'idea di inserire alcuni libri in un ipotetico elenco di capolavori da salvare, così, anche per dare (e ricevere) dei buoni consigli agli altri amici del Forum.
    Magari se a qualcuno interessa, si possono chiedere cenni sulla trama, sullo stile, etc... dei titoli segnalati.
    Intanto inizio con i primissimi titoli che mi vengono in mente, poi mi riservo di "implementare" l'elenco man mano che mi sovvengono giorno dopo giorno:
    1) "Il Castello" di Franz Kafka: il più bel romanzo che io abbia mai letto (e riletto), ha un fascino a mio parere inarrivabile!
    2) "Il processo" di Franz Kafka: appena sotto di un centesimo di gradino a "Il Castello": magnifico comunque, e molto utile anche per capire le pastoie burocratiche del mondo d'oggi;
    3) "Il tamburo di latta" di Gunter Grass: importante, sontuoso, scritto divinamente, pretenzioso (ma in questo caso è un complimento!);
    4) "Biliardo alle 9 e mezzo" di Heinrich Boll: non è fra le opere più conosciute di Boll, ma ha un fascino tutto "tedesco" assolutamente particolare; lo leggi e ti senti in Germania!
    5) "La coscienza di Zeno", di Italo Svevo: enorme, profondo, spiritoso, arguto;
    6) "Pastorale americana" di Philip Roth: impegnativo e sontuoso affresco dell'America anni '60;
    7) "Il male oscuro" di Giuseppe Berto: deegno contraltare de "La coscienza di Zeno";
    8) "Memorie di un antisemita" di Gregor von Rezzori: scritto in punta di penna, con classe inarrivabile;
    9) "Buio a mezzogiorno" di Arthur Koestler: un colpo al cuore;
    10) "Libra" di Don deLillo: la migliore opera sui Kennedy!
    11) "Trilogia della città di K." di Agota Kristof: sa comunicare il "fango" delle periferie esteuropee come nessun'altra opera;
    12) "La parete" di Marlen Hausofer: avvincente come pochi altri romanzi a confine col fantasy!
    13) "Todo modo" di Leonardo Sciascia: super, per capire la Sicilia, la DC, l'Italia.
    Buona lettura...
    :wave:
    Franco
     
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  2. Capt.W
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    1) Mussolini di Renzo De Felice
    2)Il passato di un'illusione di Francois Furet
    3)Il libro nero del comunismo di AA.VV.
    4)Memorie di Adriano di Marguerite Yuocenar
    5)Nelle tempeste d'acciaio di Ernst Junger
    6)Per chi suona la campana di Ernest Hemingway
    7)La fine di una stagione di Roberto Vivarelli
    8)L'alfiere di Carlo Alianello
    Ma ce ne sarebbero tantissimi altri...

    Edited by Capt.W - 15/4/2013, 23:16
     
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  3. Eri2000
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    Do un consiglio anch'io: "Il signore degli anelli" perchè è uno dei migliori nel suo genere che a me piace tanto!
    Eri

    CITAZIONE (Capt.W @ 15/4/2013, 19:24) 
    1) Mussolini di Renzo De Felice
    2)Il passato di un'illusione di Francois Furet
    3)Il libro nero del comunismo di AA.VV.
    4)Memorie di Adriano di Marguerite Yuocenar
    5)Nelle tempeste d'acciaio di Ernst Junger
    6)Per chi suona la campana di Ernest Hemingway
    7)La fine di una stagione di Roberto Vivarelli

    Ma ce ne sarebbero tantissimi altri...
    8

    Il mio papà (Franco) chiede qualche delucidazione sul libro nero del comunismo: è molto "ideologico" o è abbastanza obiettivo? Che pregi e che difetti ha?
    Grazie Capt.!
    :ciao:
     
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  4. Capt.W
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    CITAZIONE (Eri2000 @ 15/4/2013, 20:31) 
    Il mio papà (Franco) chiede qualche delucidazione sul libro nero del comunismo: è molto "ideologico" o è abbastanza obiettivo? Che pregi e che difetti ha?
    Grazie Capt.!
    :ciao:

    Il libro nero del comunismo è stato scritto da una equipe di studiosi universitari, estremamente seri, fra i quali vi erano diversi discepoli del compianto maestro Francois Furet. Il libro non ha nulla di ideologico, anzi è documentatissimo. Ed è assolutamente obiettivo. Si è tentato di farlo passare per un libro ideologico per cercare di screditarlo, in particolare circa i numeri delle vittime: ma mi pare una critica risibile. Basti pensare ad un discorso simile fatto circa le vittime dei nazi: potrebbe il giudizio storico su di essi mutare se, ad es. avessero ucciso 4 milioni di ebrei anzichè 6 milioni?
    Qualcuno ha cercato capziosamente di far notare come l'ideologia del comunismo fosse in realtà volta al bene: altra osservazione risibile, come se un'ideologia non dovesse essere giudicata per come storicamente si è manifestata, ma per come avrebbe dovuto essere.
    Personalmente ho la prima edizione del libro e ho letto che quelle successive sono state integrate con ulteriori dati storici. Quindi eventuali difetti di completezza dovrebbero essere stati risolti.
    Il pregio del libro è stato quello, secondo me, di far conoscere al grande pubblico ( in ambiente accademico moltissime cose già si conoscevano ampiamente) cos'è stato (e, purtroppo, cos'è ancora, in alcuni paesi) realmente il comunismo.
    Ancor prima, però, consiglierei di leggere il capolavoro di F. Furet Il passato di un'illusione, per una lettura storica per così dire allargata.
     
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  5. Franco F.
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    CITAZIONE (Capt.W @ 15/4/2013, 23:15) 
    CITAZIONE (Eri2000 @ 15/4/2013, 20:31) 
    Il mio papà (Franco) chiede qualche delucidazione sul libro nero del comunismo: è molto "ideologico" o è abbastanza obiettivo? Che pregi e che difetti ha?
    Grazie Capt.!
    :ciao:

    Il libro nero del comunismo è stato scritto da una equipe di studiosi universitari, estremamente seri, fra i quali vi erano diversi discepoli del compianto maestro Francois Furet. Il libro non ha nulla di ideologico, anzi è documentatissimo. Ed è assolutamente obiettivo. Si è tentato di farlo passare per un libro ideologico per cercare di screditarlo, in particolare circa i numeri delle vittime: ma mi pare una critica risibile. Basti pensare ad un discorso simile fatto circa le vittime dei nazi: potrebbe il giudizio storico su di essi mutare se, ad es. avessero ucciso 4 milioni di ebrei anzichè 6 milioni?
    Qualcuno ha cercato capziosamente di far notare come l'ideologia del comunismo fosse in realtà volta al bene: altra osservazione risibile, come se un'ideologia non dovesse essere giudicata per come storicamente si è manifestata, ma per come avrebbe dovuto essere.
    Personalmente ho la prima edizione del libro e ho letto che quelle successive sono state integrate con ulteriori dati storici. Quindi eventuali difetti di completezza dovrebbero essere stati risolti.
    Il pregio del libro è stato quello, secondo me, di far conoscere al grande pubblico ( in ambiente accademico moltissime cose già si conoscevano ampiamente) cos'è stato (e, purtroppo, cos'è ancora, in alcuni paesi) realmente il comunismo.
    Ancor prima, però, consiglierei di leggere il capolavoro di F. Furet Il passato di un'illusione, per una lettura storica per così dire allargata.

    Grazie mille!
    Sai, il libro di Furet è uno dei mattoni su cui ho costruito la mia formazione sia storica che ideologica; infatti come lui (mi inchino ovviamente a cotanto Maestro!) sono contrario al comunismo ma mi sento appartenente al liberalismo progressista e riformista della cosiddetta "sinistra" progressista (o "revisionista" per chi lo dice con miope disprezzo).
    Avevo paura che tale libro fosse invece "filofascista", tipo alcuni studi di David Irving ad esempio che proprio, con tutta la buona volontà, non riesco a digerire neppure con l'alka seltzer... ^_^
    Grazie ancora!
    Franco
     
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  6. Capt.W
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    CITAZIONE (Franco F. @ 16/4/2013, 19:21) 
    ... Avevo paura che tale libro fosse invece "filofascista", tipo alcuni studi di David Irving ad esempio che proprio, con tutta la buona volontà, non riesco a digerire neppure con l'alka seltzer... ^_^
    Grazie ancora!
    Franco

    Di Irving ho letto diverse cose: Apocalisse su Dresda, Il piano Morgenthau ed anche La guerra di Hitler. Per quest'ultimo libro l'autore è stato accusato di essere filonazista (più che filofascista). Personalmente, dal momento che Irving sostiene, né più, né meno quello che sostiene Ian Kershaw in Hitler e l'enigma del consenso e cioè che è probabilissimo che il Fuhrer non abbia dato alcun ordine, scritto od orale, circa la soluzione finale, e che, almeno nell'edizione che ho letto io, non ci sia traccia di negazionismo, non so che pensare.
    Anche l'altra tesi di Irving, e cioé che l'Inghilterra abbia la responsabilità principale dello scoppio della seconda GM, dopo la lettura dello straordinario libro di Rosaria Quartararo Roma tra Londra e Berlino (se ti capita di poterlo acquistare non fartelo assolutamente scappare), ritengo sia incontestabile.
    Forse, rimbambendosi con l'età, Irving sarà diventato negazionista, ma in passato (come anche sostenuto da Luciano Garibaldi) è stato uno storico di buon livello, ed i suoi libri si trovano spesso citati nelle biblografie di storici molto quotati, come, appunto, lo stesso Kershaw.
     
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  7. _SmokY_
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    Capolavori da salvare mi sembra sia in pratica un elenco dei ns libri preferiti, così vi posto il mio:

    1: La storia di E. Morante
    2: La boutique del mistero di Dino Buzzati (che mi piace molto più di Kafka ;) )
    3: Marco Polo di Maria Bellonci
    4: Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati
    5: Rinascimento Privato di Maria Bellonci
    6: Dracula di Bram Stoker
    7: Il nome della rosa di U. Eco
    8: L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie
    9: Un anno sull'Altipiano di E. Lussu
    10: Storia di Roma antica, T Mommsen

    Cmq ottima idea Franco complimenti :ok: , io ho già addocchiato un titolo "Il libro nero del comunismo" che finirà sulla lista dei miei prossimi acquisti.

    Edited by _SmokY_ - 26/8/2013, 18:18
     
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  8. Franco F.
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    CITAZIONE (Capt.W @ 16/4/2013, 22:14) 
    CITAZIONE (Franco F. @ 16/4/2013, 19:21) 
    ... Avevo paura che tale libro fosse invece "filofascista", tipo alcuni studi di David Irving ad esempio che proprio, con tutta la buona volontà, non riesco a digerire neppure con l'alka seltzer... ^_^
    Grazie ancora!
    Franco

    Di Irving ho letto diverse cose: Apocalisse su Dresda, Il piano Morgenthau ed anche La guerra di Hitler. Per quest'ultimo libro l'autore è stato accusato di essere filonazista (più che filofascista). Personalmente, dal momento che Irving sostiene, né più, né meno quello che sostiene Ian Kershaw in Hitler e l'enigma del consenso e cioè che è probabilissimo che il Fuhrer non abbia dato alcun ordine, scritto od orale, circa la soluzione finale, e che, almeno nell'edizione che ho letto io, non ci sia traccia di negazionismo, non so che pensare.
    Anche l'altra tesi di Irving, e cioé che l'Inghilterra abbia la responsabilità principale dello scoppio della seconda GM, dopo la lettura dello straordinario libro di Rosaria Quartararo Roma tra Londra e Berlino (se ti capita di poterlo acquistare non fartelo assolutamente scappare), ritengo sia incontestabile.
    Forse, rimbambendosi con l'età, Irving sarà diventato negazionista, ma in passato (come anche sostenuto da Luciano Garibaldi) è stato uno storico di buon livello, ed i suoi libri si trovano spesso citati nelle biblografie di storici molto quotati, come, appunto, lo stesso Kershaw.

    Per esempio, parlando di storici accusati di revisionismo fascistoide secondo me ingiustamente, vorrei citare Ernst Nolte: non sarà un progressista come me, ma io non ho trovato una sola riga in cui egli "giustifichi" e ancora meno dia il senso di "apprezzare" il nazismo.
    Ma si sa... gli snobismi culturali stanno tanto a destra quanto a sinistra. :cry:
    Tu hai letto qualcosa di Nolte?
    Franco
     
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  9. Capt.W
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    Di Nolte ho letto Il giovane Mussolini sulla formazione socialista del futuro Duce. Ho letto anche dei suoi contributi all'interni di saggi come Il fascismo. Le interpretazioni dei contemporanei e degli storici a cura di De Felice. Posseggo anche una copia de Il fascismo nella sua epoca ( o I tre volti del fascismo), che però non ho ancora letto.
     
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  10. Franco F.
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    Butto lì qualche altro titolo, e passo intanto all'astrofisica:
    "La trama del cosmo" di Brian Greene.
    Bisogna sapere un minimo di fisica, ma proprio a livello di scuola media (parlo di medie inferiori, quindi proprio un'infarinatura elementarissima, passatemi il termine), ma se lo si legge nel modo giusto è un libro che può cambiarti la vita, l'idea di noi, di tutti, del tutto (a me è successo così).

    E poi, andando sulla medicina - dietologia:
    "L'alimentazione anti-cancro" di Richard Bèliveau e Denis Gingras;
    "Anticancro" di David Servan-Schreiber.
    Anche questi qua due libri scritti magnificamente e che a me hanno cambiato la vita e il modo di alimentarmi.
    Franco
     
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    Bellissima idea Franco, un modo originale di parlare in breve dei nostri libri preferiti, spiegando perché vorremmo salvarli, ovvero le ragioni per cui desideriamo che la loro bellezza non vada dispersa in futuro.
    Complimenti a chi ha già scritto per gli ottimi titoli espressi.
    Inserisco la mia lista, precisando che non è una classifica delle mie preferenze ma solo un elenco.

    -1984 di George Orwell: un capolavoro, una descrizione dell'angoscioso orrore che è stato e di quello che sarebbe potuto essere. Imperdibile.
    -La fattoria degli animali di George Orwell: ovvero come la storia può essere ripercorsa in modo toccante e affascinante vedendola con gli occhi degli animali di una fattoria.
    -Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini: la magia dell'infanzia, il fascino di un romanzo scritto magistralmente: un libro che arricchisce il lettore come pochi.
    -Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez: un romanzo da preservare per un semplice motivo: è meraviglioso, il Capolavoro per eccellenza del realismo magico.
    -Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro: un libro da salvare perché fa sentire chi lo legge profondamente umano.
    -Stoner di John Williams: perché anche una vita umana ordinaria e per molti versi triste può trasformarsi in una storia commovente e indimenticabile se raccontata con maestria e dolcezza.
    -Il deserto dei tartari di Dino Buzzati: il romanzo che più di tutti mi ha toccato nel profondo, la traduzione su carta di tante inquietudini e dei dubbi che affliggono l'animo umano.
    -Due di due di Andrea De Carlo: una grande storia di amicizia che salverei per permettere ai giovani di leggerla anche nelle prossime generazioni.
    -Canale Mussolini di Antonio Pennacchi: quattro decenni di storia italiana e un'epopea familiare: imperdibile per amanti di romanzi e appassionati di storia.
    -Fight club di Chuck Palahniuk: il grido di disperazione dei giovani delusi e maltrattati dal mondo. Un romanzo da salvare, magari insieme ad altri di Palahniuk, per non dimenticare una generazione dimenticata.
    -Storia del Terzo Reich di William Shirer: questo non potevo non metterlo ;).

    Naturalmente salverei anche i capolavori per eccellenza della letteratura mondiale, da Omero a Virgilio a Dante a Shakespeare solo per citare qualche autore, ma nella lista ho voluto inserire solo i libri che più ho amato.
     
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  12. Franco F.
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    CITAZIONE (Oskar @ 19/4/2013, 18:01) 
    Bellissima idea Franco, un modo originale di parlare in breve dei nostri libri preferiti, spiegando perché vorremmo salvarli, ovvero le ragioni per cui desideriamo che la loro bellezza non vada dispersa in futuro.
    Complimenti a chi ha già scritto per gli ottimi titoli espressi.
    Inserisco la mia lista, precisando che non è una classifica delle mie preferenze ma solo un elenco.

    -1984 di George Orwell: un capolavoro, una descrizione dell'angoscioso orrore che è stato e di quello che sarebbe potuto essere. Imperdibile.
    -La fattoria degli animali di George Orwell: ovvero come la storia può essere ripercorsa in modo toccante e affascinante vedendola con gli occhi degli animali di una fattoria.
    -Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini: la magia dell'infanzia, il fascino di un romanzo scritto magistralmente: un libro che arricchisce il lettore come pochi.
    -Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez: un romanzo da preservare per un semplice motivo: è meraviglioso, il Capolavoro per eccellenza del realismo magico.
    -Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro: un libro da salvare perché fa sentire chi lo legge profondamente umano.
    -Stoner di John Williams: perché anche una vita umana ordinaria e per molti versi triste può trasformarsi in una storia commovente e indimenticabile se raccontata con maestria e dolcezza.
    -Il deserto dei tartari di Dino Buzzati: il romanzo che più di tutti mi ha toccato nel profondo, la traduzione su carta di tante inquietudini e dei dubbi che affliggono l'animo umano.
    -Due di due di Andrea De Carlo: una grande storia di amicizia che salverei per permettere ai giovani di leggerla anche nelle prossime generazioni.
    -Canale Mussolini di Antonio Pennacchi: quattro decenni di storia italiana e un'epopea familiare: imperdibile per amanti di romanzi e appassionati di storia.
    -Fight club di Chuck Palahniuk: il grido di disperazione dei giovani delusi e maltrattati dal mondo. Un romanzo da salvare, magari insieme ad altri di Palahniuk, per non dimenticare una generazione dimenticata.
    -Storia del Terzo Reich di William Shirer: questo non potevo non metterlo ;).

    Naturalmente salverei anche i capolavori per eccellenza della letteratura mondiale, da Omero a Virgilio a Dante a Shakespeare solo per citare qualche autore, ma nella lista ho voluto inserire solo i libri che più ho amato.

    In effetti lo Shirer è, a suo modo, il miglior testo sul nazismo di sempre! :ok:
     
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  13. Capt.W
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    CITAZIONE (Franco F. @ 19/4/2013, 21:45) 
    In effetti lo Shirer è, a suo modo, il miglior testo sul nazismo di sempre! :ok:

    Come base per uno studio, si. Come testo sul nazionalsocialismo dimostra alla grande tutti gli anni che ha.
     
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    CITAZIONE (Capt.W @ 20/4/2013, 18:01) 
    CITAZIONE (Franco F. @ 19/4/2013, 21:45) 
    In effetti lo Shirer è, a suo modo, il miglior testo sul nazismo di sempre! :ok:

    Come base per uno studio, si. Come testo sul nazionalsocialismo dimostra alla grande tutti gli anni che ha.

    Vero, soprattutto in alcune parti; in altre è ancora ottimo. Resta però un'opera davvero ben scritta e persino avvincente :ok: .
     
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  15. Mr James
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    Faccio anch'io i complimenti per l'idea di questa discussione che mi ha dato occasione di ripensare a tutti i vari libri che ho letto negli anni e al "segno" che hanno lasciato su di me. Quasi mi dispiace, tuttavia, operare una selezione, dato che mi piacerebbe moltissimo citarli tutti.
    Ad ogni modo, credo che salverei (non in ordine di importanza, perchè stanno tutti allo "stesso livello"):
    1984 di George Orwell
    Contact di Carl Sagan
    La coscienza di Zeno di Italo Svevo
    Il lupo della steppa di Hermann Hesse
    Il nome della rosa di Umberto Eco
    Il piacere di Gabriele D'Annunzio
    Il Grande Gatsby di F. S. Fitzgerald
    Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar

    Sto ora leggendo Morte a Venezia di Thomas Mann, e devo dire che sono molto tentato di inserire anche questo.
     
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71 replies since 15/4/2013, 18:06   1709 views
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