Libri da salvare in caso di apocalisse nucleare

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  1. Vicomte
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    Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre;
    Il Visconte di Bragelonne (sempre Alexandre Dumas padre): ultimo capitolo della trilogia dei moschettieri;
    I Malavoglia di Giovanni Verga
    Il memoriale di Sant'Elena di Emmanuel Kant (biografia di Napoleone)
    Le Cosmicomiche di Italo Calvino (così come Il Barone rampante e Le città invisibili)
    Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
    I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni

    Il libro Cuore può disintegrarsi assieme a tutto il resto, invece :lollosso:
     
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    CITAZIONE (Vicomte @ 10/7/2013, 14:22) 
    Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre;
    Il Visconte di Bragelonne (sempre Alexandre Dumas padre): ultimo capitolo della trilogia dei moschettieri;
    I Malavoglia di Giovanni Verga
    Il memoriale di Sant'Elena di Emmanuel Kant (biografia di Napoleone)
    Le Cosmicomiche di Italo Calvino (così come Il Barone rampante e Le città invisibili)
    Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
    I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni

    Il libro Cuore può disintegrarsi assieme a tutto il resto, invece :lollosso:

    Povero libro Cuore! Io invece ti confesso che non ho alcuna simpatia per i promessi sposi :whist: .
     
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    Tenendo conto del fatto che si parla di libri da salvare in caso d'olocausto nucleare, non indicherò i libri che più mi piacciono ma quelli più interessanti a pare mio per la ricostruzione.
    Encyclopédie, per partire con il piede giusto una buona dose d'illuminismo e nozioni di scienza, senza derive religiose e conseguente nuovo periodo buio.
    Il nuovo testamento, sarà agnostico, ma è un ottima base per fondare l'etica del mondo post nucleare.
    1984, ci insegna i pericoli del pensiero unico e l'importanza del linguaggio anche nel pensiero, e poi è bello ;)
     
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    Se prescindiamo dai più stretti gusti personali e pensiamo a quali opere dovrebbero assolutamente sopravvivere a una catastrofe nucleare devo dire senza ombra di dubbio l'Iliade, l'Odissea e la Divina Commedia, forse le tre opere più importanti mai scritte. Aggiungo Le mille e una notte, meravigliosa testimonianza di un mondo affascinante, e L'arte della guerra di Sun Tzu, custode di una saggezza da non perdere per nessun motivo.
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 2/4/2015, 21:22) 
    Se prescindiamo dai più stretti gusti personali e pensiamo a quali opere dovrebbero assolutamente sopravvivere a una catastrofe nucleare devo dire senza ombra di dubbio l'Iliade, l'Odissea e la Divina Commedia, forse le tre opere più importanti mai scritte. Aggiungo Le mille e una notte, meravigliosa testimonianza di un mondo affascinante, e L'arte della guerra di Sun Tzu, custode di una saggezza da non perdere per nessun motivo.

    Salvare Sun Tzu è una scelta coraggiosa, libro interessantissimo e affascinante; molto cinico "forse troppo per la ricostruzione" nelle sue parti più tecniche.
     
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    CITAZIONE (Alieno1986 @ 3/4/2015, 11:43) 
    CITAZIONE (Oskar @ 2/4/2015, 21:22) 
    Se prescindiamo dai più stretti gusti personali e pensiamo a quali opere dovrebbero assolutamente sopravvivere a una catastrofe nucleare devo dire senza ombra di dubbio l'Iliade, l'Odissea e la Divina Commedia, forse le tre opere più importanti mai scritte. Aggiungo Le mille e una notte, meravigliosa testimonianza di un mondo affascinante, e L'arte della guerra di Sun Tzu, custode di una saggezza da non perdere per nessun motivo.

    Salvare Sun Tzu è una scelta coraggiosa, libro interessantissimo e affascinante; molto cinico "forse troppo per la ricostruzione" nelle sue parti più tecniche.

    Diciamo allora che ne salverei una versione commentata ;).
     
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    CITAZIONE (Oskar @ 2/4/2015, 20:22) 
    Se prescindiamo dai più stretti gusti personali e pensiamo a quali opere dovrebbero assolutamente sopravvivere a una catastrofe nucleare devo dire senza ombra di dubbio l'Iliade, l'Odissea e la Divina Commedia, forse le tre opere più importanti mai scritte.

    E meno male, in effetti ero rimasto stupito dal silenzio tombale su queste opere (mancherebbero l'eneide e qualche opera di Shakespeare, Aristotele, Platone e altri grandi assenti), capisaldi di tutta la cultura occidentale.
    A cui si dovrebbero aggiungere anche i più importanti libri religiosi (Bibbia, Corano, ecc)
    Cmq il mio primo pensiero era andato alle tragedie greche.
    Per fortuna esiste già tale progetto, e oggi grazie alla digitalizzazione dei libri si può presumere di poter salvare la quasi totalità del nostro patrimonio scritto, si spera di non dover mai più rivivere la tragica esperienza della biblioteca di Alessandria o di Vivarium.
    Basterebbe un hard disk capiente per salvaguardare virtualmente tutto il nostro sapere.
    Il vero problema verrebbe dopo. Ovvero chi vi avrebbe accesso e quali manipolazioni potrebbe operare dato che gli originali sarebbero da considerare perduti.
    So che in Amerca esiste già dei bunker in cui sono conservate delle biblioteche, non so se tali preoccupazioni le abbiano avute anche altri stati.
     
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    Per la Germania c'è questo:
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Barbarastollen
    I documenti sono su Mikrofilm, non digitalizzati.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 5/2/2016, 20:07) 
    I documenti sono su Mikrofilm, non digitalizzati.

    Giustamente, credo che i microfilm siano più sicuri di un file digitale.
    Per l'Italia esiste qualcosa?
    Cmq noi siamo indietro, abbiamo ad esempio un grandissimo patrimonio manoscritto (credo il più cospicuo d'Europa) ma non abbiamo le risorse per digitalizzarlo, per la verità non abbiamo nemmeno le risorse per scandagliare davvero i nostri fondi manoscritti, tant'è che ancora saltano fuori opere ritenute perdute.
     
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    La scelta di usare microfilm fu fatta in un'epoca in cui la possibilità della digitalizzazione non esisteva e resta valida, tanto più che si tratta di conservare, non di mettere a disposizione di chicchessia. Inizialmente le immagini erano in bianco e nero, in seguito a colori. Il vantaggio dei microfilm è che il supporto ha una durata di centinaia di anni, cosa non possibile sinora per il digitale, che richiede periodiche copiature, la lettura è semplice, basta un sistema di ingrandimento indipendente da standard che variano nel tempo (chi riesce oggi a leggere un floppy-disk degli anni '80?) e che richiederebbero quindi anche per questo copiature e trascrizioni.
    Per quanto destinato alla consultazione il digitale è insostituibile. Ho pagato anni fa una foto su carta di un reperto da un museo olandese circa 20 €, dal British Museum, dal RGM di Colonia (fatta per me) o anche da Musei italiani le immagini digitali sono state gratuite, per non parlare di quelle disponibili in rete immediatamente.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 5/2/2016, 22:10) 
    (chi riesce oggi a leggere un floppy-disk degli anni '80?)

    Io :D
    Con un lettore floppy portatile via usb
    Ma io sono pazzo!
     
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    Anche quelli da 8" o da 5,25"? Per quelli da 3,5" i lettori si trovano ancora.
    Non parliamo poi delle cassette che usavo per i backup, sistemi di cui neppure ricordo il nome, e sono passati meno di dieci anni.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 5/2/2016, 23:15) 
    Anche quelli da 8" o da 5,25"? Per quelli da 3,5" i lettori si trovano ancora.

    No :(
    Avevo ancora qualche floppy 5,25" ma poi li ho buttati via tutti (mi è rimasto quello del dos), un po' perché ormai non avevo più nessun lettore per leggerli, e un po' perché in realtà erano di mio padre, onestamente quando avevo 6 anni avevo a che fare solo con quelli da 3,5.
    Cmq se mai dovessi trovare un lettore portatile da 5,25 sta sicuro che lo compro, ma dubito sia mai stato fatto :(
    Ma io sono un appassionato di retro computer.

    Cmq tornando in argomento, non so se in effetti un grande hard disk sia lo strumento migliore per conservare i libri, basterebbe un'onda magnetica per perdere tutto.
    Se perdi un floppy pazienza, ma se perdi un hard disk da svariati tera perdi un sacco di dati.
     
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    La salvaguardia di dati è uno dei problemi fondamentali, solo con la ridondanza si ha una certa sicurezza. Ne ho fatto più volte esperienza.
    Ci sono dati che non si possono perdere, che per un'impresa sono vitali. Ricordo la quasi catastrofe quando uno degli hard-disk di un server si guastò, malgrado il servizio di assistenza HP abbia fatto arrivare i ricambi con il taxi e che fosse un sistema RAID 4, per cui non ci fu perdita di dati.
     
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    CITAZIONE (dceg @ 5/2/2016, 23:37) 
    La salvaguardia di dati è uno dei problemi fondamentali, solo con la ridondanza si ha una certa sicurezza. Ne ho fatto più volte esperienza.

    Verissimo, mio padre sul lavoro ha un server che salva tutti i dati su almeno 10 hard disk diversi (il tutto via cloud).
    Tale ridondanza è un problema che si pone per lo più per via della volatilità del mezzo digitale.
    È innegabile che la pietra o la pergamena renderebbero molto più durature tali informazioni, ma la vedo dura archiviare tutto su stele di pietra :lol:
    Io che amo immaginare ipotizzo un sistema che copi la nostra biologia, attraverso il codice genetico si possono archiviare milioni e milioni di informazioni complesse nello spazio di una cellula. Chissà se arriveremo ad un metodo biologico di immagazzinamento delle informazioni.
    In una provetta si potrebbero mettere milioni di cellule, tutte contenti lo stesso libro, non sarebbe male a proposito di ridondanza.
     
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