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Due bambini poi due ragazzi e infine due adulti. Un'amicizia intensa, vissuta sullo sfondo di una montagna aspra che per entrambi, ciascuno a proprio modo, è la casa del cuore. Le otto montagne di Paolo Cognetti, romanzo vincitore del Premio Strega 2017, è il magnifico racconto di due amici, Pietro e Bruno, che si trovano per caso, si perdono e poi si ritrovano, costruendo un legame forte nonostante le differenze e i lunghi periodi lontani l'uno dall'altro. La narrazione di Cognetti è ispirata e onesta; in ogni pagina traspare l'amore dell'autore per la montagna e per ciò che essa sa dare, pur con le sue durezze, a chi la ha nel cuore.
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Ieri sono andato al cinema a vedere il film tratto dal romanzo di Paolo Cognetti e mi è piaciuto moltissimo. E' una pellicola rispettosa del libro, ricca di immagini stupende e interpretata da un cast di alto livello. Pietro e Bruno, a tutte le età, sono proprio come li avevo immaginati leggendo il romanzo. Il merito principale del film è, a mio avviso, l'aver colto in pieno l'amore per la montagna che traspare dalle pagine di Cognetti, un amore che è rispetto delle sue bellezze e dei suoi tempi ma anche consapevolezza dell'asprezza della vita in quota. Consiglio caldamente la visione, e ovviamente la lettura del libro, a tutti.
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Le otto montagne si è aggiudicato quattro David di Donatello, tra cui quello per il milglior film. Mi fa molto piacere, è un riconoscimento alla qualità genuina, umana e profonda della pellicola diretta da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
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Letto e visto con gradimento. Buon libro e degna pellicola con bravi attori. A voler essere ipercritici: qualche lentezza e alcune "integrazioni" opinabili rispetto al testo; le "otto montagne" avrebbero magari meritato un maggior numero di belle inquadrature.
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3 replies since 20/10/2018, 09:13 174 views
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