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Cile, l'Esercito proclama coprifuoco totale: "Sospese le libertà". È la prima volta dai tempi di Pinochet
fonte: www.repubblica.it/esteri/2019/10/2...C12-P1-S1.12-T1
Tutto è partito dalle proteste per l'aumento del prezzo dei biglietti per i trasporti pubblici. Il Cile rischia di sprofondare in una nuova spirale autoritaria.
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La crisi cilena pare già scomparsa dai radar purtroppo. Speriamo non si concluda con una svolta autoritaria nell'indifferenza della comunità internazionale.
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In effetti mi riferivo più che altro ai telegiornali, concentrati molto sui vari comizi elettorali, tutti poveri di contenuti, e poco sulle crisi, come quella cilena, che stanno sconvolgendo varie aree del mondo.
Speriamo che le dichiarazioni del governo cileno siano veritiere.
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Per chi ha qualche annetto questa storia dell'... allora, ci andiamo a giocare la finale in Cile oppure no? sembra un déjà-vu 
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Non lo so nemmeno io, incubi che ritornano.
Però forse l'episodio che mi è rimasto personalmente più impresso è stata la finale di Davis nel '76.
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Sicuramente la partecipazione alla coppa Davis fu molto discussa
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Anche a livello parlamentare, se mi ricordo bene. E finì con un imprevisto atto clamoroso in occasione dell'incontro di doppio (le "magliette rosse").
Rimasi estremamente impressionato dal fatto che lì per lì gli organi di informazione -che pure inseguendo i battibecchi della politica si erano appassionati fin esageratamente al dibattito sul partecipare sì o no- dopo quel gesto clamoroso per giorni e giorni passarono in sottotono ulteriori commenti. Persino quelli strettamente sportivi finirono parzialmente in sordina. Immagini pochissime e per quel che mi pare di ricordare rigorosamente in bianconero (per vedere le magliette rosse davvero a colori io credo di aver dovuto aspettare una decina di anni).
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Sarà per il mio scarsissimo (eufemismo  ) interesse per lo sport, ma mi pare che la situazione cilena attuale, nonché quella del passato, abbia aspetti ben più gravi che non i risvolti in campo sportivo. O lo sport è la misura delle cose?
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CITAZIONE (dceg @ 7/11/2019, 12:35) Sarà per il mio scarsissimo (eufemismo ) interesse per lo sport, ma mi pare che la situazione cilena attuale, nonché quella del passato, abbia aspetti ben più gravi che non i risvolti in campo sportivo. O lo sport è la misura delle cose?
Più che ragionevole.
Però la mia -marginale, è vero- osservazione voleva essere non sulle ricadute sportive degli eventi, ma un mio personale suggerimento a fare caso alle analogie di altalenanza nella attenzione giornalistica: come in questo, quello o tanti altri casi i nostri mezzi di comunicazione si affannano se a riguardo dei fatti internazionali c'è un battibecco in corso in termini di politica interna o se c'è una decisione di qualche autorità sportiva su questo o quell'evento.
Ma appena la faccenda si pone in termini di analisi seria della situazione, e soprattutto quando ci potrebbe essere il rischio di dover fornire elementi concreti per favorire il libero giudizio del Cittadino verso qualche conclusione oggettiva su dove stia il più del torto o il più della ragione . . . di nebbia!
Con tutto ciò -e le mie osservazioni se volete sono precisamente collegate- io confesso di non avere oggi la più pallida idea di quali siano le dinamiche attuali in quel Paese più in là dell'essere informato sulla gravità di ciò che materialmente accade.
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Quindi, mentre una volta ai circenses occorreva aggiungere il panem, ora bastano da soli... 
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Boh, osservo solo che in questi giorni c'è in corso più di un gravissimo fatto di cronoca internazionale del quale però i mezzi di informazione parlano prevalentemente per via di ricadure su eventi sportivi di rilevanza spettacolare. E poi rapidissimamente cessano di parlarne.
E io ho la sensazione che questo atteggiamento non sia una novità.
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Riporto dal Tag:
CITAZIONE 7/11 14:55 RedArmy: Una buona giornata a tutti, mi scuso per l'assenza ma in questo periodo sto studiando in Cile. Ad ogni modo non mi sono dimenticato del forum (e ho ancora la mia "storia delle relazioni internazionali USA - America Latina" da terminare  )
CITAZIONE 7/11 21:41 dceg: @RedArmy: magari ci puoi aggiornare un po' su quanto sta accadendo.
CITAZIONE 7/11 23:14 RedArmy: @dceg certo, spero di avere un pochino di tempo in più tra poco, ma ad ogni modo ricordate sempre che il Cile dalla dittatura segue più o meno lo stesso modello economico, con cui ha fatto fortuna in termini di PIL, ma manca la ridistribuzione. Anche stando qui è difficile avere una visione di fondo poiché la percezione varia da quartiere a quartiere: dove vivo io non è praticamente successo nulla, ma per le strade del centro ci sono ancora barricate e strade con le fiamme, le lezioni universitarie sono invece sospese a causa di sassaiole, lanci di molotov e simili episodi
CITAZIONE 7/11 23:17 RedArmy: altra cosa da dire, e che ancora non termina di stupirmi, è la gestione assurda della crisi da parte di Piñera, che nonostante già sia stato presidente, ha utilizzato termini che rimandano chiaramente alla dittatura e alle sue ferite aperte, con il rischio che un sistema stabile in cui destra liberale e sinistra si alternano, degeneri in un'alternanza tra sinistra e destra populista. Una destra populista (di Kast) combinata con il sistema presidenziale potrebbe fare molti danni al paese |
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Torno oggi da una breve gita a Mendoza, Argentina.
Facendo la strada verso casa e passando per il centro (Plaza Italia, Moneda soprattutto) confermo che in quelle aree la situazione è ancora critica e a quanto sembra le proteste continueranno fino a nuova Costituzione, almeno questa è l'intenzione che dichiarano alcuni gruppi.
Altra cosa: si tratta soprattutto di una mobilizzazione sociale con una scarsa organizzazione a livello apicale. Ho chiesto in merito a varie persone, non necessariamente esperte del tema pur essendo di Santiago, e nessuno mi ha saputo dire qualcosa sulla vera natura di questo movimento, e ciò si riflette chiaramente in un pulviscolo di domande e richieste che rimangono abbastanza disorganizzate.
Io credo che sia anche per questo che il governo fatichi a trovare una via d'uscita, perché effettivamente manca un interlocutore con cui scendere a patti, e dunque le dichiarazioni presidenziali vanno soprattutto verso la proposta di aumentare il salario minimo.
Quel che mette d'accordo tutti è la necessità di riformare il sistema delle pensioni, di fatti lo slogan più comune è "No màs AFP" (scusate l'accento sbagliato ma ho un computer italiano chiaramente). Non saprei spiegare come funziona questo sistema con precisione perché mi è completamente estraneo, so più o meno che è calcolato in modo tale da presupporre che una persona possa vivere oltre i cento anni, e che per questo motivo riceve compensi che dire irrisori è un eufemismo. Anche il salario minimo è piuttosto irrisorio e totalmente insufficiente per vivere in un paese che più o meno ha un costo di vita simile al nostro, in certi casi anche superiore.
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Il presidente Piñera ha appena terminato di parlare dalla Moneda, mentre le proteste dilagano ancora in tutto il paese e le violenze maggiori, che sembravano un ricordo dell'incertezza dei primi giorni, si sono riaccese nel centro di Santiago e soprattutto nella regione di Antofagasta.
Piñera si è riunito con gli ex mandatari Lagos e Frei, con il ministro dell'Interno e ha parlato telefonicamente con Michelle Bachelet per poi dichiarare pubblicamente mano dura contro i manifestanti violenti e l'inizio di un processo costituzionale dentro il marco istituzionale esistente. Non ci sarà dunque un'assemblea costituente eletta, ma la nuova Costituzione verrà approvata per poi essere sottoposta a plebiscito.
Fonte: CNN Chile.
Difficilmente questa opzione calmerà le acque, la piazza e l'opposizione sostengono che la Costituzione debba essere elaborata da una assemblea costituente e si continua a chiedere la rinuncia di Piñera.
Arrivati ad un punto simile, un attore politico razionale avrebbe già rinunciato da un bel po' di fronte alla palese impossibilità di gestire questa situazione. Tra l'altro il dollaro si è rafforzato rispetto al peso cileno raggiungendo il record di quasi 1:800, mai visto dai tempi di Allende (non che le due situazioni siano paragonabili ovviamente, ma resta il fatto che per un paese che ha giocato la sua fortuna sulla stabilità economica trentennale è uno smacco importante).
Aggiungo un altro aspetto nelle proteste che trovo particolarmente degradante e di cui non ero a conoscenza, ma ne sono stato protagonista oggi: se si viaggia in una macchina e si incorre in manifestanti che bloccano le strade è molto probabile che questi ultimi costringano le persone a scendere dall'auto e a ballare per poter proseguire.
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CITAZIONE (RedArmy @ 13/11/2019, 03:06) . . . : se si viaggia . . . e si incorre in manifestanti che bloccano le strade è molto probabile che questi ultimi costringano le persone a scendere . . . e a ballare per poter proseguire.
Grazie per la testimonianza!
Mi ricorda qualcosa di letto non so dove dei tempi della Rivoluzione Francese  forse in qualche biografia di qualche monarca dell'Italia preunitaria. Attenzione che il passo successivo è zac via le teste (e alla fine arriva qualcuno che dice che ci pensa lui a sistemare le cose ).
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15 replies since 20/10/2019, 08:34 380 views
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